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Autore: angelad    14/05/2012    13 recensioni
Piove..
Il cielo sta piangendo insieme a me. Le lacrime si mescolano all’acqua impedendomi di asciugarle. In realtà non voglio farlo, voglio lasciarle scorrere libere.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate Beckett | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quarta stagione
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Ti voglio ora, adesso, per sempre

Ti voglio ora, adesso, per sempre.

 

 

Piove..

Il cielo sta piangendo insieme a me. Le lacrime si mescolano all’acqua impedendomi di asciugarle.  In realtà non voglio farlo, voglio lasciarle scorrere libere.

Oggi è stata una giornata difficile.

Ho litigato con te, sono stata dura e ti ho ferito. So che non è una giustificazione, ma mi sono sentita tradita. Non potevo credere che mi avessi mentito.

Sono andata a cercare quel cecchino, ho fatto un casino dietro l’altro.

Ho rischiato di nuovo la vita.

Forse dovevo farlo per riuscire a capire quanto sia stata stupida a lasciarti andare via in quel modo..

Dicono che quando si è sul punto di morire ti passi davanti tutta l’esistenza. È buffo, in due anni ho rischiato di andarmene due volte, ma ciò che ho sempre avuto davanti agli occhi eri solo tu..

In quel momento, appesa a quel cornicione, il mio unico pensiero eri solo tu. Ho urlato il tuo nome.

Ho urlato disperatamente il tuo nome.

Non mi importava più di niente, il mio unico desiderio era di rivederti, perdermi ancora una volta nell’azzurro dei tuoi magnifici occhi.

La Gates mi ha strigliato per bene, voleva mettermi in congedo amministrativo.

Non ricordo neanche precisamente le sue parole, la mia mente era altrove.

Ero veramente la donna che stava descrivendo? No, non ero io. Era ciò che ero diventata, plasmata da un dolore immenso che non ho saputo gestire, che non ho saputo superare.

Io sono sempre stata solo Katie, ma l’avevo dimenticato.

Sei arrivato tu a ricordarmelo, a farmi sentire amata, desiderata e protetta.

Su quel tetto, però, non sei venuto.

A quello pensavo, mentre il capitano mi chiedeva di consegnare la pistola e il distintivo..

Perché mi avevi lasciato sola?

Perché non vuoi vedermi morire. Me lo hai detto, non avresti sopportato quel dolore.

In quel momento ho capito cosa volevo veramente, quanto mi mancassi..

Ho preso tra le mani quel distintivo, mia ancora di salvataggio per molto tempo, ma ora artefice di tanta sofferenza. L’ho guardato per un secondo e l’ho posato sicura sulla scrivania.

Avevo deciso. Tu sei più importante del mio lavoro e così mi sono dimessa.

Non ho provato neanche un minimo dolore, non ho esitato. Ho raccolto le mie cose e me ne sono andata.

Ho passeggiato un po’ e ora sono qui, seduta sulla nostra altalena. Qui un anno fa ti ho convinto a tornare da me..

Ora che il mio muro è definitivamente crollato, sto cercando il coraggio per venire io da te. Sto aspettando che la pioggia porti via gli ultimi residui delle mie paure, pulisca la mia anima.

Piango ancora, ma, finalmente mi sento libera.

Libera di essere tua.

Basta, non voglio avere rimpianti. Royce aveva ragione, non voglio dovermi chiedere “if only” un giorno.

Il mio cuore batte all’impazzata mentre mi alzo. Corro verso l’uscita di quel parco.

Corro da te.

Arrivo sotto casa tua. Sono bagnata da capo a piede, devo essere terribile. Ma chissene importa! Mi hai vista in condizioni peggiori: disperata, morente, arrabbiata. .

Provo a chiamarti, ma rifiuti la mia chiamata. Ti capisco, anch’io avrei fatto lo stesso. Non vuoi più soffrire, ti ho ferito troppo.

Non ho nessuna intenzione d’arrendermi però, non ora.

Salgo le scale, arrivo davanti alla tua porta e busso. Non suono il campanello, devo tornare nella tua vita delicatamente, senza forzarti.

La porta si apre e ti ritrovo davanti al mio sguardo.

Sei stupito per un attimo, poi ritorni serio e, quasi scortese, mi chiedi: “Beckett, what you want?”.

Il mio cuore risponde per me.

“You”.

Non sono mai stata più sincera in vita mia.

Mi avvento su di te, ti prendo il viso tra le mani e ti bacio. Quanto sono morbide le tue labbra, quanto le ho sognate..

Ti irrigidisci, hai indietreggiato quando mi sono avvicinata a te.

Ti poggio le mani sulle spalle, la mia fronte è appoggiata sulla tua e ti sussurro piano, dolce: “I’m so sorry Castle, i’m so sorry..”.

Ti sto chiedendo perdono, non sono mai stata così male per un uomo. Non posso perderti.

Tento di baciarti di nuovo, ma mi spingi indietro, mi costringi a guardarti dritto negli occhi. Sei rimasto sorpreso della mia intraprendenza, ora cerchi di riprendere il controllo della situazione.

Sto piangendo e tu te ne sei accorto.

“Cos’è successo?” mi chiedi.

Ti dico la verità: il cecchino se n’è andato, è scappato e non mi importa.

“Sono quasi morta e pensavo solo a te. I just want you”.

Finalmente sono riuscita a dirtelo, a confessarti quanto tu sia importante per me. Sei il mio unico desiderio.

Apro la bocca e mi avvicino di nuovo a te. Ti prego non mi respingere..

Mi guardi per un secondo, poi mi spingi con forza verso la porta che si chiude sbattendo quando entra in contatto col mio corpo.

Sei tu a baciarmi con foga questa volta.

Bocca, collo, viso..

Sei un fiume in piena che io non voglio arginare. Il tuo profumo mi inebria, ti stringo forte e mi faccio investire dal tuo calore.

Ti accarezzo, ti bacio, ti accarezzo.

Ti voglio, ora, adesso, per sempre.

Continui a toccarmi, hai affondato la testa contro il mio seno e mi hai donato l’ennesimo bacio. Un brivido di piacere mi ha attraversato per tutta la schiena.

Hai slacciato un bottone della mia camicetta lasciando scoperta la mia cicatrice. Ti sei fermato di scatto, sembra che ti abbia ipnotizzato.

Non preoccuparti Rick, è acqua passata.

Io ho sul corpo il segno materiale di quest’anno di sofferenze, ma la ferita dentro la tua anima non è meno profonda.

Prendo la tua mano e la appoggio contro il mio petto, in modo che tu possa toccarla. Non è colpa tua, tutto ciò che è accaduto era solo una tappa per arrivare a questo. Un giusto prezzo da pagare se ci ha portato fin qui.

Io e te, insieme.

Sposto la mia mano sulla tua guancia e gioco con le tua labbra.

Ci assaporiamo piano e dolcemente, la passione si è momentaneamente calmata per lasciar spazio ad un attimo di pura felicità.

Ci perdiamo negli occhi uno dell’altro.

Sorrido.

Finalmente sono serena, sono felice.

Cerco ancora la tua mano ed intreccio le nostre dita. Mi scanso e ti porto verso la tua camera da letto come fossi la padrona di casa.

Ti voglio adesso.

Voglio solo te.

Una nuova vita sta iniziando, la nostra.

Voglio solo te, Rick.

Ora, adesso.

Always.

 

 

 

Angolo mio!

Ok lo ammetto, non ho resistito! Avevo giurato a me stessa che non avrei scritto niente sul finale, ma oggi questa short mi ha tormentato finchè non l’ho messa giù. Il mio cervellino non più pervenuto dopo lunedì scorso, ha prodotto tutto ciò..

La mia Kate pensa tutto ciò..

Se avete voglia di lasciarmi un commento ne sarei felice..

Vi avviso è nata di getto e non ho voluto nemmeno correggerla, non me la sentivo. È spontanea e quindi mi scuso per eventuali errori o ripetizioni (alcune sono volute).

Un bacione!!!

  
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