Caro papà,
Ti scrivo una lettera per presentarmi perché tu non sai chi sono e io non so chi sei tu.

Però mi devi promettere che non dirai nulla alla mamma perché lei è troppo orgogliosa,è fatta così.


Ho dieci anni,nei quali sono riuscito a scucire qualche piccola informazione su di te.


So che fai il cantante.
So che giri il mondo.
So che hai i miei stessi occhi azzurri.
Ma capiscimi,io voglio sapere molto di più su di te.


Tu non sai neanche che esisto e forse ti sarai rifatto una vita,ma la mamma è ancora pazza di te; pensa che l’ho sorpresa mentre piangeva leggendo una lettera che gli avevi mandato e così ho trovato il tuo indirizzo.


In questi anni ho sempre pensato che ci avessi abbandonato,ma la verità è un’altra la mamma è scappata da te,da i suoi sogni e da tutto quello che l’avrebbe potuta rendere felice.
Pensava che avrebbe dato fastidio e con un figlio al seguito ancora di più.
Io so che non è così.
Io so che l’ami ancora.
Io so che sono undici anni che la stai cercando per tutta l’Inghilterra.



E’ tanto difficile vedere gli altri bambini all’uscita da scuola che giocano con i loro papà,mentre io nemmeno ti conosco.
Non pensare che non sia stata una brava mamma per me,perché non è così,lei mi ha dato dei sogni,a cui non rinuncerò tanto facilmente.
Sai mi ha insegnato a giocare a calcio,so che voi due ne eravate appassionatissimi di questo sport.


Ho preso anche delle lezioni di canto,lei si commuove ascoltandomi ma appena le lacrime le solcano il viso le cancella via.
Dice che sono bravissimo. Come te.
Suono in strada,la chitarra,ogni tanto (questo è meglio che rimanga fra noi perché me lo ha vietato) e con gli spiccioli che guadagno compro dischi su dischi.
Se non l’avessi ancora capito io amo la musica alla follia.


Non so neanche perché ti scrivo.
Forse per farti tante domande.
Come hai conosciuto la mamma? Quale è il tuo colore preferito? Cosa ti piace mangiare? Ti piacciono gli animali?
Sai cosa fanno un padre e un figlio insieme? Io no,ho visto un sacco di serie tv e film,ma lì è tutta finzione.
Poi c’è una domanda.
Più importante delle altre.


Mi vorresti come figlio?


Questa è proprio la domanda che la mamma temeva tanto di farti.
Ti prego rispondi al più presto.


Aaron Carter.
No,scusa Aaron Horan.