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Autore: JupiterEj    15/05/2012    5 recensioni
[Temporaneamente sospesa]
Avete presente Percy, Annabeth, Rachel e tutti gli altri figoni (?) che sono insieme a loro? Bene, dimenticateli. O almeno, solo per questa storia. Appariranno forse, negli ultimi capitoli, ma solo come apparizione.
[Dal terzo capitolo]
- Oh, – proseguì – ho incontrato la tua migliore amica. - Roteai gli occhi quando cambiò il tono di voce per pronunciare le ultime parole. Continuava a persistere sul fatto che non avessi rivelato tutti i miei segreti a Aurore, ma, ehi, come potevo svelare qualcosa che non avrebbe mai capito?
- E quel Testa d'Alghe.. Richard mi sembra si chiami. Sono parecchio affiatati. Da quanto tempo è qui?
- Chi? - chiesi, scossa un attimo dal mio universo parallelo, che si era fermato a 'Testa d'Alghe'. Chissà cosa intendeva dire Christopher con quello. Qualcosa che si riferiva a suo padre, sicuro. L'ultima volta che qualcuno era stato chiamato così era stato..ma, oh, il nuovo arrivato non poteva essere un semidio. Come al solito non sapevo quanto mi sbagliassi.

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Rating giallo per precauzione.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Gli Dèi, Nuovo personaggio, Tre Pezzi Grossi
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Una volta qualcuno disse che il Tre era il numero perfetto.

«Tre è un numero sacro.
Ci sono tre Parche, tre Furie,
tre dei dell’Olimpo figli di crono.
E’ un numero buono e forte in grado
di affrontare e superare molti pericoli.»
[Chirone – Percy Jackson e
la battaglia del labirinto]

 

Una notte scura incombeva su quella radura rendendola più tetra di quanto già non fosse. I cieli tremavano, i venti soffiavano correndo veloci, la terra tremava quasi come se stesse per esalare il suo ultimo respiro: poteva dire che il giorno dell’Apocalisse era arrivato, se solo quel vecchio saggio avesse creduto in Dio come uno e solo, con le creature che a lui sono attribuite. Ma il canuto sapeva che un gran giorno era arrivato, ma non l’apocalisse, quella l’avrebbe lasciata ai mortali che ancora credevano in quelle cose. Stava retto sulle zampe, Chirone, centauro, allenatore di eroi, mentre il Grande Triangolo andava a formarsi. Dai tre vertici del triangolo provenivano dei vagiti: tre bambini erano nati, tre eroi destinati ad incontrarsi, un giorno. Erano destinati a grandi cose, ma solo i loro genitori erano a conoscenza della loro nascita. I Tre non potevano rischiare che i propri fratelli venissero a scoprire dei loro nuovi pupilli, se no si sarebbe potuto scatenare un caos peggiore della stessa Apocalisse narrata sulla Bibbia. O almeno, così pensavano tutti. Così era palese, sicuro.
Era vero, che dopo quel che si narrava come la Seconda Guerra contro i Titani, il patto fra i Tre era stato ufficialmente
sciolto -ebbene si, uno stupido semidio aveva sciolto quel patto, tanto ormai l’avevano infranto tutti e tre-, ma col passare degli anni le ostilità fra i grandi fratelli erano ricominciate, più accese, e ognuno di loro sapeva che se mai gli altri avessero saputo del proprio figlio avrebbero trovato uno dei modi per convincerli a cedere. Soprattutto se questa fosse stata una femmina, come -sfortunatamente per noi- successe. Niente di male, ma si sa che le femmine sono più flebili all’amore.
Ma forse, se quel clima non si fosse andato a formare, se la profezia non fosse stata pronunciata con quei versi, ci sarebbero stati meno pianti di donne che andavano a coronare lo splendido
paesaggio che si era andato a creare.
E il saggio sapeva che non avrebbe potuto aiutarle.
Sapeva che cosa stava accadendo.
Sapeva che non c’era niente che potesse evitarlo.
Gliel’aveva previsto, anni prima, la nuova giovane vergine, che aveva preso posto dopo la rossa che aveva profetizzato la Profezia dei Sette, nel suo primo giorno, appena acquisito lo spirito dell’Oracolo.

Quando i tre mondi si congiungeranno,
tre nascite e tre morti avverranno,
e quando i tre eroi si uniranno,
in mano il destino del mondo avranno.
L'oscuro inganno verrà raggirato,
ma il sangue di un innocente sarà versato.”

E mentre i mari si alzavano impetuosi, il cielo si colmava di fulmini e la terra sembrava volersi inghiottire, il Cronide stava retto sulle sue zampe, a pensare.
Si chiedeva se il Dio del Sole avesse reso partecipe anche il padre di quella profezia.
Si chiedeva se avrebbe dovuto proteggere i tre piccoli.
Si chiedeva dove sarebbero cresciuti e come, dato che i genitori a cui appartenevano di diritto erano appena stati strappati dalle loro vite.
Si chiedeva se il suo pensiero sui genitori dei piccoli fosse stato valido.
Si chiedeva se avesse colto il vero messaggio della profezia.
Ebbene si, la profezia si stava svolgendo, e quindi le madri avrebbero chiuso i loro occhi appena i tre piccoli avrebbero emesso il loro primo vagito.
Chissà dove sarebbero vissuti.
Chissà se mai si sarebbero incontrati.
La testa del centauro era piena di domande, a cui non sapeva dare risposta.

 

ΨΨΨ

[note della cr..ehm, dell’autrice, pure se le note non se le fila mai nessuno :3]
*entra in scena vestita da Merlino*
GOOOOD MORNINGG VIETTNAM!
Ah no, ho sbagliato film. Duh.
First thing: I know, it's too serious, but *la smette di parlare inglese* nell'ora di epica non puà che venire in mente qualcosa che riporti all'antichità!
E' la mia prima FF su Percy Jackson, e spero davvero che vi piaccia. L'angolo autore originario era venuto un po' più “lungo e movimentato”, ma ho preferito evitare x'D
Aggiornerò (a chi interesserà) ogni martedì.
Uh! Chiedo scusa per la cacchezza (?) della scrittura, ma l'editor non mi funziona e con i codici html che conosco io mi fa un po' un casino ._.'
Beh! Mi dileguo :3

   
 
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