When I Get You Alone.

“Jeff! Sta’ zitto, ti supplico!”
Blaine, un tempo colonna portante dei Warblers, conosciuto da tutti per il suo autocontrollo e buonumore perenne (che nel corso degli anni era stato scalfito davvero di poco), era al momento prostrato ai piedi di Jeff, supplicandolo di non aprire bocca e di non far uscire più un’altra parola su un evento di cui desiderava perdere ogni ricordo, anche se i pochi che aveva non erano più molto nitidi.
Jeff sorrise con fare maligno nel sentire le preghiere di Blaine e chiese, cogliendo la palla al balzo e approfittatore come un tempo:
“Cosa faresti per non farmi dire che…”
“TUTTO! Jeff ti prego! Farò tutto ciò che vuoi!”
“Perfetto, oh mio caro ex-usignolo in ginocchio…”
“Hey!” Kurt, appena sentite quelle parole, si risvegliò dal coma-culinario in cui lo aveva trascinato il piatto delizioso che stava mangiando e pretese una spiegazione di quella frase alquanto ambigua.
“Tranquillo Kurt, a Blaine piace stare in ginocchio solo di fronte a te”.

E non sai quanto piace a me… Kurt si trattenne per non alimentare l’inclinazione già eccessiva di Jeff nei confronti dei doppi sensi rimasta intatta, e si accinse ad ascoltare.
Blaine intanto tremava al pensiero di ciò che gli sarebbe potuto accadere se il biondo si fosse lasciato “accidentalmente” scappare L’Accaduto.

“Nick? Ciao Nick! Guarda come sono bello! Guarda come ballano i miei ricci se saltello!”
Nick si affacciò dalla finestra richiamato dall’urlo dell’amico e rimase inorridito nel constatare che i ricci non erano l’unica cosa che ballonzolava se Blaine saltava, visto e considerato che quest’ultimo aveva indosso solo la cravatta a righe dei Warblers.
Scioccato da quella visione tirò la manica di Jeff facendolo girare per rassicurarsi del fatto di non avere le allucinazioni e di non essere l’unico a vedere Blaine, il solista Blaine, il costantemente impomatato e perfetto Blaine, ballare NUDO sul tavolo che avevano posizionato in giardino il giorno prima in occasione del picnic a tema retrò.
Stava cantando a squarciagola qualche inedito di Katy Perry che conosceva solo lui e in breve tempo non erano solo Jeff e Nick affacciati ad osservare quell’inusuale spettacolo.
Diciamo anche che tutto il dormitorio ora poteva vedere quanto la natura fosse stata gentile con l’hobbit ubriaco e riccioluto che ora era passato ad una canzone ben più nota e sfacciata di nome Peacock, ovviamente della medesima cantante.
Dopo l’ultimo “cock”, Blaine si era girato di schiena e, voltando solo la testa verso il dormitorio, aveva ammiccato a tutti i ragazzi affacciati gridando:
“Yu-huuu, ma quanti bei maschioni! Preferite il lato B o il lato A?” rise sguaiatamente e saltò giù dal tavolo avviandosi di corsa verso l’altro lato del dormitorio, dove si trovavano le finestre e i balconi delle camere dei professori.
Jeff, Nick e gli altri Warblers, dopo lo shock iniziale, stavano morendo asfissiati per le troppe risate e persero l’ultimo passaggio, nonché il più pericoloso per la carriera scolastica di Blaine.
Perché se i veri amici sono quelli che ti affiancano nei momenti più difficili e pericolosi, ma nel tuo caso sono Warblers, ti è capitata l’eccezione che conferma la regola e , in breve, sei fottuto.
Blaine si rese conto di questo solo quando, davanti alla preside, i suoi cosiddetti “migliori amici” avevano raccontato la storia per filo e per segno, completa di descrizioni dettagliate e risate a gola spiegata.

Esattamente come stavano facendo in quel moment..
“JEFF!!! Cosa. Diavolo. Stai. Raccontando. A. Kurt.”
Blaine si era appena reso conto dei due che confabulavano con dei ghigni inquietanti sul volto e non aveva il coraggio di pensare che Jeff potesse essere rimasto così maligno e sadico nei suoi confronti.
Infatti si era illuso.
“Nulla Blaine! Lo stavo solo mettendo in guardia nel caso vi doveste ritrovare, un giorno, ubriachi e in un luogo pubblico, fornendo indicazioni ed esempi…”.
“Sai che la tua bella leccata di vacca bionda rischia di scomparire?”
Jeff batté in ritirata e, con la coda tra le gambe, si rifugiò tra le braccia di Nick, borbottando qualcosa sul gel che, nel corso degli anni, poteva avere effetti collaterali se non usato con moderazione.
Kurt intanto, non riuscendo più a trattenere l’ilarità, era scoppiato a ridere tanto da lacrimare.
Blaine inizialmente perse il filo del discorso, Kurt che rideva era uno spettacolo troppo bello per essere rovinato dal broncio, ma quando anche Nick e Jeff tentarono una risatina, li raggelò con una sola occhiata e si alzò di scatto avviandosi verso l’uscita del locale.
Kurt, sentendosi in colpa, lo seguì a ruota e, una volta uscito, si guardò intorno alla ricerca del marito.
Chiamarlo in quel modo gli provocava ancora un brivido lungo la schiena nonostante gli anni passati l’uno accanto all’altro. Ne avevano passate così tante insieme che proprio non si spiegava la reazione esagerata di Blaine al racconto di Jeff.
Una volta trovato il compagno nascosto in un vicolo appena dietro il locale Kurt si avvicinò a lui e gli poggiò una delle sue lunghe mani affusolate sulla spalla.
“Blaine, cosa è successo? Ti ho visto in condizioni ben peggiori sai?”
“Si amore… purtroppo lo so.”
“E allora che ti prende? Sai che non ti prenderei mai in giro con cattiveria!”
“Non mi piace che si raccontino storie su di me… non di quel tipo almeno.”
“Capisco che ti possa dare fastidio, ma sono io Blaine, non c’è di che preoccuparsi! Insomma, hai addirittura cantato “When I Get You Alone” in un GAP porgendo dei calzini come pegno d’amore ad un commesso che conoscevi da appena due settimane!”
“Non mi fai sentire meglio…”
“E così?”
Kurt prese a baciarlo sul collo con lentezza, salendo fino alla mandibola per poi scendere di nuovo.
Gli sbottonò i primi due bottoni della camicia rossa e, mordicchiandogli la clavicola, iniziò a toccarlo in mezzo alle gambe al di sopra della stoffa dura dei pantaloni. Ad un certo punto un singulto scosse il corpo di Blaine.
Kurt, preoccupato, alzò lo sguardo e rimase un attimo interdetto nel vedere un ampio sorriso sul volto di Blaine.

“TU L’HAI FATTO APPOSTA!”
Blaine decise che ormai non importava più e riprese a baciarlo.
Dopo poco anche Kurt era dello stesso parere e si goderono quel momento di privacy, volontario o involontario che fosse, in tutta tranquillità.

**Note Di Lexi**

Ok, non prendetemi a sprangate per questa cosa, non so nemmeno io cosa avevo bevuto D:
Avevo iniziato a scriverla seguendo il prompt del (figherrimissimo *w*) Gleeky Cauldron :"Momenti imbarazzanti", ma poi ho letto che non era quello da fare e ho voluto mischiare i due creando un bel: "Momenti imbarazzanti alla rimpatriata degli Warblers" solo una cosa demenziale ne poteva uscire xD
Come al solito le rencensioni sono abbracci coccolosi per me, quindi non esitate (sì, anche voi che avete odiato questa storia e al momento state vomitando in un angolino, tra un conato e l'altro ditemi PERCHÈ vi ha fatto questo effetto ;D)

Un beso (anzi, tantissimi)
Lexi x