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Autore: ferao    15/05/2012    13 recensioni
Raccolta di drabble notturne scritte per sfida, ciascuna in un quarto d'ora.
1. Ridi, ridi, ridi e vorresti piangere, vorresti che tua madre ti abbracciasse e ti dicesse che è un incubo, che si aggiusta, che non fa niente.
2. Ma la vera follia era il suo essere felice di tutto ciò.
3. E una volta che si cade… non ci si può rialzare.
4. Che palle essere un cane.
5. - Sai tenere un segreto, Tosca?
6. La gente non lo capirà mai, Ginny Weasley.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Nota iniziale:
se state cercando delle buone drabble, non leggetevi queste. Leggete quelle scritte da Lau, o quelle scritte da MedusaNoir, o quelle di SakiJune, o ancora quella di Shnusschen, tutte scritte ieri notte per la stessa, simpatica iniziativa; ma non queste.
Queste, al confronto, sono boiate. E non sono state nemmeno limate: ve le presento nude e crude come le ho scritte stanotte, quando, su idea di MedusaNoir e LauriElphaba, ho partecipato all'assurda maratona di drabble scritte su personaggi e prompt forniti da incauti passanti (nella fattispecie: ElePads, aGNeSNaPe, SakiJune, Shnusschen e Unbreakable_Vow) rigorosamente in un quarto d'ora. (Beh, in verità su alcune ho sforato un po', ma amen.)

Non sono perfette, ma ci ho messo tutto l'impegno e la passione di cui sono in grado, quindi spero vi piacciano. In fondo troverete una breve spiegazione di ciascuna.
Buona lettura!









[#1: Narcissa Malfoy; "Si tingeva di nero le occhiaie, le sembrava che non fossero abbastanza scure da raccontare la sua desolazione." (Ornela Vorpsi)]

 
Sei così bella, amore mio.
Le stesse parole da vent’anni. Le stesse del primo bacio, della prima volta, della nascita di Draco.
Sei così bella.
Certo, Narcissa lo sapeva; ne aveva la prova ogni volta che si specchiava. Eppure arrossiva sempre come una dodicenne, quando Lucius le dichiarava quell’ovvietà: da vent’anni, sapere di essere bella per suo marito le riscaldava l’anima.
 
Sei così bella, amore mio.
Era bella, ma non in quel momento. Non con il vestito logoro, i capelli disastrati, le occhiaie che testimoniavano – urlavano – la lunga e silenziosa desolazione dei giorni senza di lui.
Ma non importava che fosse vero: per Lucius era bella, e tanto bastava.
Bastava per sempre.
 
 
 



[#2: Ninfadora Tonks; "Prima legge di Scott: Qualsiasi cosa vada male, avrà probabilmente l'aria di andare benissimo. (variante della legge di Murphy)"]

  
Doveva ammetterlo: quella ragazza aveva talento.
E no, non parlava del suo indiscutibile talento come Auror, né di quello altrettanto indiscutibile del combinare guai.
Il vero talento di Tonks era l’ottimismo. In ogni situazione negativa sapeva trovare un lato positivo, una bellezza, un motivo di gioia.
Faceva sembrare tutto più… facile.
 
Anche in quel momento, tutto era facile. Stringerla a sé, baciarle il collo e pensare che l’indomani si sarebbero svegliati avvinghiati, insieme, era facile. Sbagliato, ma facile.
Così facile che Remus Lupin decise che, per quell’unica e irripetibile notte, poteva fare a meno di pensarci.
Dimenticò le proprie remore, e cullò Tonks tra le braccia fino al mattino.
 





[#3: Percy Weasley; "La vita è come dipingere un quadro, non come tirare una somma" (O.W. Holmes)]

 
Se fosse nato Babbano, Percy sarebbe diventato un ragioniere come il cugino Magonò. Sarebbe vissuto  di calcoli inevitabilmente giusti e righe tirate sotto somme perfette, placando così il proprio perfezionismo e appagando il proprio ego.
 
Questo non sarebbe mai accaduto. Sia perché Percy non era Babbano, sia – soprattutto – perché nella sua vita c’era Audrey; e Audrey non era un foglio bianco, ma un quadro pieno di colori.
Non si scrive sopra un quadro, non vi si possono eseguire calcoli: tutto ciò che si può fare è osservarlo, ammirarlo, prendere un pennello e aggiungere un tocco qua e là.
Gli bastò incominciare, per capire che quella era l’unica vita possibile per lui.
 




 
[#4: Mirtilla Malcontenta; Risata]
 
 
Ti guardi allo specchio e non riesci a contenere una risata. Secca, isterica, esagerata.
Così, è questo che sei diventata. Com’era la definizione esatta? Ah, sì: impronta di un’anima dipartita.
E ti viene da ridere al pensiero.
 
Ridi e non ti fermi, mentre i viventi che ti circondano ti osservano allibiti e spaventati; ridi senza vergogna, perché quello è un sentimento che si addice a chi può provarla; ridi, ridi, ridi e vorresti piangere, vorresti che tua madre ti abbracciasse e ti dicesse che è un incubo, che si aggiusta, che non fa niente.
 
Ridi, e poi smetti di ridere per sempre. Non c’è niente da ridere nell’essere un fantasma.
 
 



  
[#5: Gellert/Albus; "La natura dell'uomo è bensì quella d'essere libero e di volerlo essere, ma fa altrettanto parte della sua natura prendere la piega che gli dà l'educazione."]
 
 
Sei un ipocrita, Albus, e un bugiardo.
Vorresti andartene, trovare un posto nel mondo, ottenere ciò che meriti; eppure hai sempre celato la tua vera natura per seguire le regole che ti hanno imposto. Ti hanno insegnato che nulla conta più della famiglia, e tu hai mostrato a tutti la facciata del bravo fratello maggiore, anche se non lo sei mai stato.
Ma ora basta.
Vieni via con me. Sii te stesso, fregatene dei doveri che ti hanno inculcato; non sei tu, non è la tua vita.
Vieni via con me, ipocrita che non sei altro. Io sono l’unico che ti ama così come sei veramente.
E tu lo sai.







































Note finali:
1) La prima drabble dovrebbe essere ambientata nel momento in cui Lucius Malfoy torna a casa dopo il soggiorno ad Azkaban. Dovrebbe, perché non lo so mica se si capisce -.-
2) Remus Lupin che abbandona le sue paturnie per godersi una notte d'amore con Tonks, nonostante sia intimamente convinto del grosso errore che sta commettendo. 
3) Una Percy/Audrey. Eh già. Stranamente ci ho sudato parecchio sopra, mi ha messa in seria difficoltà; sicuramente è tra quelle che mi soddisfa di meno. Il "cugino Magonò" è un lontano parente dei Weasley, citato di sfuggita da Ron nel primo libro, la cui occupazione è appunto il ragioniere.
4) Il momento in cui Mirtilla si rende conto di essere morta e fantasma. "Impronta di un'anima dipartita" è, ovviamente, una citazione dal sesto libro.
AGGIUNTA IMPORTANTE: se la reazione di Mirtilla vi pare spropositata, è perché LO E'. Trattasi di isteria. Non era chiaro, adesso lo è. Credo. Spero.
5) Il POV, ovviamente, è di Gellert. E sì, "Vieni via con me" è una citazione da Paolo Conte, mentre "Come sei veramente" è una citazione da Giovanni Allevi. Bravi, siete preparati.

Grazie mille di essere arrivati vivi fin qui! ^^
Fera
   
 
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