Draco si fermò
sullo scoglio.
Era una fresca mattina d'estate, il sole era sorto da poco. Volse lo
sguardo
verso la spiaggia. Disteso sulla sabbia in riva al mare c'era un uomo.
Sembrava
privo di sensi.
Senza pensarci un attimo,
cominciò a scendere lungo il sentiero e corse verso il mare,
s'inginocchiò
accanto allo sconosciuto proprio mentre lui si girava sulla schiena e
apriva
gli occhi. Non poteva crederci a chi avesse di fronte.
-Se... sei ferito?- Gli
chiese.
Il biondo non si sarebbe mai aspettato di rivedere qualcuno dei tempi
di
Hogwarts e soprattutto non lui. Il ragazzo lo guardò per un
attimo in silenzio,
poi sorrise e i suoi occhi si illuminarono. Prima di rispondergli
tentò di
alzarsi, ma ricadde subito con un lamento.
-Non lo so. Credo di avere
un
bernoccolo enorme!-
Draco controllò.
-Veramente
io non vedo niente, non muoverti. Vado a...-
-No!- disse afferrandogli
con
forza il braccio.
-Ma sei ferito... senti
Ha...-
-Non preoccuparti, mi
passerà. Per favore aiutami ad alzarmi.- Draco lo
aiutò. Il ragazzo barcollò e
si lamentò.
-Ascolta... aspettami qui...
vado a cercare qualcosa...-
-No. Per favore. Mi
passerà
subito.- Draco lo guardò negli occhi. Testardo come sempre.
-Ho capito. Almeno vieni con
me. Su!- s'incamminò sorreggendolo. Non l'avrebbe lasciato
lì. Non poteva
abbandonarlo, poteva essergli utile per il suo progetto, anzi forse
sarebbe
stata la sua unica possibilità. Doveva approfittare di
quell'incontro. Per una
volta la fortuna era dalla sua parte.
Mentre avanzavano Draco si
chiese come lui fosse giunto fino a lì, glielo avrebbe
chiesto appena arrivati
alla capanna nella boscaglia dove intendeva portarlo.
-Ti porto in una capanna
dell'albergo. Sono anni che lì non alloggia nessuno dei
clienti. Potrai
riposarti su un letto e mangiare qualcosa.- il ragazzo era tutto
bagnato e
cominciò a tremare. Sicuramente aveva nuotato per molto.
Draco quella mattina
non aveva visto nessuna nave al largo. Chissà cosa gli era
successo?
Arrivati alla capanna lo
aiutò
a stendersi sul letto, poi si recò nel cucinotto per
prendere un bicchiere
d'acqua e gliela portò.
-Ecco qua.- Lui bevve
avidamente. Draco lo osservava affascinato. Dall'ultima volta che
l'aveva visto
era cresciuto, era diventato più alto e muscoloso, indossava
un paio di
pantaloncini di jeans, strappati e consumati, ed una vecchia camicia
blu di
cotone a quadri, sbiadita e senza bottoni che metteva in mostra il
petto
scolpito e abbronzato. Sentì il cuore accelerare.
-Perchè sei qua?-
gli chiese.
Lui alzò gli
occhi verdi.
-Non lo so. Non me lo ricordo.-
-Davvero?-
Lui lo osservò
serio. -Devo
aver preso una gran brutta botta.-
-Quindi non sai chi sono? O
chi sei...-
-Non ricordo molto... credo
di chiamarmi Harry... non ne sono sicuro. Tu come ti chiami?-
-Draco. Draco Malfoy.-
-Draco... non sei di queste
parti vero?-
-No. Sono inglese.-
Possibile
che Potter avesse dimenticato tutto?! -Lascia che ti controlli meglio
la
testa.- Si mise a sedere sul letto e gli passò delicatamente
le mani tra i
capelli. -Non c'è niente. Ti fa ancora male?-
-No. Una bellissima
infermiera mi ha guarito.- esclamò con un sorriso malizioso.
Il biondo arrossì
allontanandosi. -Dove abiti?-
-Nell'albergo dei miei
tutori.-
-Tutori?-
-Sì.- disse
girando la testa
dall'altra parte.
-Ok. Capito. Non ne vuoi
parlare.-
-Io odio la mia vita
sull'isola. Quando ti ho visto ho pensato che mi avresti aiutato a
fuggire. Ma
tu non ricordi niente...-
-Vuoi davvero andartene?
Ognuno di noi ha pensato almeno una volta di abbandonare tutto e
fuggire, Potresti
pentirtene...-
-Non cambio idea! Prima i
miei genitori... poi Cetus e sua moglie... basta! Voglio la mia
indipendenza!
Voglio essere libero!-
-Perchè? Che fine
hanno fatto
i tuoi genitori?-
-Non mi va di parlarne.
Soprattutto di mio padre, è colpa sua se sono finito nelle
grinfie di Cetus.
Lui è un nostro lontanissimo cugino. Qui mi odiano tutti, mi
fanno sempre
lavorare, mi sgridano, mi umiliano. Per questo che voglio essere
indipendente
da loro.-
-Va bene, prometto che ti
aiuterò. Ce ne andremo insieme da qui.-
Draco si illuminò
felice.
-Quando partiamo? Come?-
-Calma, lasciami organizzare
la cosa. Ho appena preso una botta in testa! Allora.... Ci serve una
barca,
viveri... Bisogna pensare con calma. Nessuno deve sospettare qualcosa.
Tu torna
all'albergo e appena ti è possibile impacchetta le tue cose
e torna qui.-
Arrivato all'albergo si
diresse subito in cucina dove Crystal, la sua tutrice lo aspettava.
-Draco! Sei
in ritardo! I clienti non aspettano i tuoi comodi.-
-Scusa.- Draco non voleva
irritarla proprio quella mattina. Era in gioco la sua
libertà.
Mentre lavava i piatti della
colazione entrò in cucina Sirio, il figlio ventenne di
Crystal e Cetus.
-Fratellino! Anche oggi hai fatto arrabbiare la mamma?-
-Non sono tuo fratello.-
-Uno di questi giorni
rimpiangerai la tua insolenza!-
-Le tue sono solo minacce!
Vai via! Ho da fare!- Ora con Harry al suo fianco Draco si sentiva
più sicuro e
coraggioso, no che non lo fosse mai stato; più di una volta
Sirio si era
trovato in lacrime con il naso sanguinante.
-Un giorno te ne pentirai!
Aspetta e vedrai!- e uscì dalla cucina.
La notte scese velocemente.
Draco subito dopo cena andò in camera e raccolse le sue
poche cose. Saltò dalla
finestra e si recò alla capanna.
-Harry?- era tutto buio,
forse era andato via senza di lui.
-Sono qui. Sei pronto?-
-Sì. Hai trovato
qualcosa?-
-Non ti preoccupare
è tutto
sistemato...- Si interruppe all'improvviso. -C'è qualcuno
fuori.- Si nascosero
in silenzio in cucina. La porta si aprì e si udì
la voce di Sirio.
-Draco! Vieni fuori! So che
sei qui, ti ho visto!-
-Esci.- gli
sussurrò Harry.
-Senti che vuole.-
Uscì dal
nascondiglio e si
rivolse al ragazzo. -Cosa vuoi Sirio?-
Sirio accese la luce. -E tu
che ci fai qui nascosto?-
-Vengo spesso qui quando
voglio stare da solo. Andiamo, torniamo in albergo.-
-Non c'è nessuna
fretta.
Possiamo stare un po' insieme prima di tornare a casa.- Disse con uno
strano
sorriso. Gli si avvicinò lentamente in modo minaccioso.
Draco si
irrigidì. -Non
avvicinarti!-
-Voglio solo parlarti.-
-Io no! Lo sai che non mi
piaci!-
-Mhhh... davvero? Ma forse
un
giorno ti piacerò. Devi solo abituarti.- continuò
con un sorriso cattivo. Sirio
gli prese un braccio. -Non puoi scapparmi!- Draco gli tirò
un calcio. -Idiota!
te lo sei voluto tu!- lo sbatté con violenza sul letto
balzandogli sopra con
rapidità. Si mise seduto a cavallo su di lui bloccandogli
con una mano i polsi
sopra la testa. Draco inutilmente cercò di liberarsi. -Lo
sai quanto ti voglio?
Ti ho sempre voluto tutto per me. Sei bello, affascinante,
terribilmente sexy.-
disse cominciando con la mano libera ad accarezzare il ventre sotto la
maglietta. -Hai una pelle stupenda.- si chinò sul biondo
cominciando a
baciargli il collo, intanto la mano continuava a vagare sul suo corpo
scendendo
sempre di più verso il basso infilando la mano dentro i
pantaloni.
A quel punto Harry si
precipitò dentro la stanza, prese Sirio e lo
sbatté contro al muro. -Non ti
azzardare a toccarlo! Avrai la lezione che ti meriti!- Draco
cercò di
trattenere Harry per un braccio. -Lo difendi?-
-No. Ma tu hai rovinato
tutto.- il biondo aveva gli occhi lucidi. Per colpa
dell’impulsività di Harry
stava per dire addio alla sua fuga.
-Preferivi essere
violentato?- chiese il moro incredulo.
-Non essere idiota! Ce
l'avrei fatta da solo, ma tu non dovevi farti vedere. Hai rovinato
tutto!
Potevo liberarmi di lui.-
-Permettimi di dubitarne,
visto dove aveva le sue mani.- disse guardando Sirio con odio.
-Draco... niente
è perso. Possiamo ancora farcela, dobbiamo solo accelerare
un po' i tempi. Mi
sai dire quanto è lunga l'isola?-
-Non so... dieci...
quattordici chilometri...-
-Bene. Andiamo!-
-Ma... Harry...-
-Zitto! Prendi le tue cose.
Io mi occuperò di lui.- disse indicando lo spaurito e
tremolante Sirio.
-Muoviti bastardo!-
-Cosa volete fare?-
guardò
Harry e poi Draco che aveva un fagotto in mano. -State scappando vero?
Te lo
porti via con te, vero?-
-Esatto. Sei intelligente.-
-Non può!-
-Che stai dicendo? Draco
è
maggiorenne e può andare dove vuole.-
-No! Lui non può
muoversi da
questa isola fino ai ventuno anni, è sotto la tutela dei
miei genitori! C'è un
contratto! -
-Non me ne frega niente.
Ancora una parola e te ne pentirai.- si avviarono tutte e tre verso una
piccola
barca a motori. Harry aiutò Draco a salire e poi diede un
forte pugno a Sirio
facendolo svenire, se lo caricò sulle spalle e lo
buttò come un sacco sulla
barca. -Portami nel punto più lontano dall'albergo, lo
abbandoniamo là.-
-Lui sta bene?- chiese un
po'
preoccupato.
-Non ti preoccupare,
è per
non farlo scappare.- disse con un sorrisetto sulla faccia.
Cosa aveva da scherzarci su,
Draco non riusciva a capirlo. La situazione era grave e lui non si
poteva
permette di fallire nella sua fuga. -Non sai far altro che sorridere
come un
idiota Potter? Ti diverte picchiare la gente?- aveva gli occhi pieni di
lacrime, stava per scoppiare.
Harry lo guardò
serio. -Lo so
che non ne puoi più, hai bisogno di riposare. Ma prima
sistemiamo questa
faccenda.-
-Scusa...-
-Non ti devi scusare,
è
normale che sei sull'orlo di una crisi di nervi, è stata una
giornata dura.
Fidati di me, andrà tutto bene.- Draco lo condusse verso una
spiaggia molto
lontana dall'albergo e lì il moro abbandonò il
fagotto pesante di Sirio.
Finalmente ora la barca
poteva dirigersi verso il mare aperto. Draco osservò la
spiaggia diventare
sempre più piccola e lontana, tutti quegl'anni di sofferenza
lasciati lì
abbandonati, lentamente sparivano dalla sua vista, poi si
voltò verso il mare,
una lunga distesa di acqua. Ascoltava in silenzio il rumore del motore
di
quella barca che lo avrebbe condotto verso il suo sogno di indipendenza.
Qualcuno gli
toccò un
braccio. Si svegliò e si mise di colpo a sedere, era
disorientato... Dov'era?
Poi ricordò gli avvenimenti della sera precedente e si
voltò a guardare Harry
che era di fianco a lui e gli allungava una tazza di cioccolata calda.
-Grazie.
Ho dormito molto?-
-Abbastanza. Siamo arrivati
sulla terra ferma. Poi penseremo come procedere.-
-Non ho mai visto questa
barca. L'hai presa in prestito a uno dei clienti?- lui scosse la testa.
-E allora?-
-Ora bevi, poi ti spiego.
Stai tranquillo.-
-Non fai altro che dirmi,
stai tranquillo! Rispondi alla mia domanda. Dove hai preso questa
barca?-
-Sono arrivato con lei
sull'isola.-
-Come?- Harry
abbassò il
capo.
-Ok. Ammetto di averti
imbrogliato.-
Draco si irrigidì. -In realtà non avevo perso la
memoria. Mi ricordo benissimo
di essere Harry Potter e che tu sei Draco Malfoy, che siamo stati ad
Hogwarts
insieme e che da quando è finita la guerra sono due anni che
nessuno ha tue
notizie. Infatti ho noleggiato questa barca per conto di una persona
che mi ha
mandato a cercarti.-
Il biondo non poteva
crederci
di essere stato fregato da Potter! -Ora mi spiego perchè
quando ieri sera per
sbaglio ti ho chiamato Potter, tu non hai fatto una piega. Hai finto
tutto...
anche sulla spiaggia...-
-Sì. Volevo
incontrarti da
solo. Sapevo che andavi tutte le mattine sulla spiaggia. Visto i nostri
precedenti sapevo anche che non ti saresti mai fidato di Harry Potter,
ma di
Harry naufrago su una spiaggia senza memoria forse sì.-
-Chi ti ha mandato?- chiese
in tono duro. Riflettendoci bene forse cominciava a capire qualcosa, ma
aveva
bisogna di una conferma da Potter.
-Orion Draco Malfoy.-
-Ne ero sicuro!- Aveva una
gran voglia di prendere a pugni Potter. -Sei un maledetto stronzo!- gli
tirò un
pugno che il moro schivò facilmente.
-Ti odio!- Urlò.
-Questo già lo
sapevo, da
quando ho undici anni, non è certo una novità.-
-Ora ancora di
più!
Preferisco tornare da loro sull'isola che stare qui con te!-
continuò ad urlare
e a colpirlo alla cieca. Harry lo prese per le spalle bloccandolo.
-Lo sai che non è
vero.
Smettila! Stai calmo!- il biondo gli morse la mano, Harry lo
mollò e Draco
corse sul ponte pronto per buttarsi in mare. Il moro lo
afferrò in tempo. -Sei
impazzito?! Hai presente dove siamo?! Mai sentito parlare di pesci che
mangiano
gli uomini chiamati squali!!?-
-Lasciami, preferisco loro a
te e... a lui!-
-Torniamo dentro in cabina e
parliamone. Forza, vieni... lascia che ti spieghi.- entrarono e lui
chiuse la porta
a chiave, non si sa mai con quella checca isterica di Malfoy, era
meglio non
sottovalutarlo. -Siediti!-
-No!- incrociò le
braccia
imbronciato. Sembrava un bambino capriccioso quando faceva
così.
-Siediti... per favore.-
disse cercando di stare calmo. Draco si sedette su una sedia ed Harry
cominciò
a parlare. -Ora so cosa provi per tuo nonno...-
-Non è mio
nonno!- lo
interruppe. -precisamente è il fratello di mio nonno.-
-Ok, lui è solo
un povero
vecchio che si preoccupa per suo nipote.-
-Ah, davvero? preoccupato!?
e
dov'era il caro Orion quando suo fratello ha convinto mio padre ad
unirsi a
Voldemort? O quando mio padre è finito in prigione? o quando
ci hanno tolto
tutto e mio padre mi ha venduto a Cetus stipulando quel maledetto
contratto?
Oppure quando mia madre è morta?? Me lo sai dire? E questo
sarebbe un uomo
preoccupato?-
-Sono due anni che lui ti
cerca, tuo nonno...-
-NON è MIO NONNO!-
-Lui... dopo che Lucius si
è
tolto di mezzo, ha contattato tua madre, ma tu eri già
sparito. Era Lucius a
tenerlo lontano.-
-Stai zitto! Tu non sai
niente!-
-So quello che mi ha detto
tuo... Orion. Però adesso è meglio interrompere
qui la discussione. Riprendiamo
domani. Riposa ora.-
-Da quando il Salvatore del
mondo si è venduto a un Malfoy?! Guarda che se hai
intenzione di portarmi da
lui è tutta fatica sprecata... io... io- cominciava a
sentire una leggera
stanchezza.
-Ho messo un sedativo nella
cioccolata. Ti aiuterà a dormire.-
-Sei un bastardo
sfre...sfregiato...-
la voce del moro gli sembrava così lontana. Chiuse gli occhi
e sentì il calore
di una coperta che lo avvolse.
Quando Draco si
risvegliò era
ancora buio, ripensò alla discussione avuta con Harry.
Sognava di liberarsi dei
suoi viscidi parenti e si ritrovava prigioniero di un rozzo, arrogante,
violento, sfregiato, mezzo babbano! Doveva trovare una soluzione. Si
sporse
dall'oblò e vide rocce e alberi. Forse erano arrivati al
porto per i
rifornimenti? La porta era chiusa a chiave e la sua rabbia
cominciò a salire.
Era stato un idiota a fidarsi di Potter!
Harry aprì adagio
la porta.
-Buongiorno. Sei meno feroce stamattina?- chiese con tono scherzoso.
-Per niente Potter!- il moro
entrò in cabina sbuffando in modo rassegnato. -Da quando
Harry Potter, il
bambino sopravvissuto, il salvatore del mondo, lavora per un Malfoy?
Cosa
direbbe il mondo magico?-
-Non me lo hai
già chiesto
ieri sera?-
-Ma tu non mi hai risposto.-
-Da quando me l'ha chiesto
tua madre.- Draco spalancò gli occhi sorpreso.
-Mia.... madre?- era da
tanto
che non sentiva qualcuno nominarla. Non la vedeva da due anni e un anno
fa lei
era morta. Due giorni prima della fine del Signore Oscuro suo padre
l'aveva
venduto insieme ad alcuni beni di famiglia a Cetus. Ormai Lucius
sentiva che la
fine del suo Signore era vicina, quindi per evitare che il Ministero
confiscasse tutti i suoi beni fece un contratto con Cetus che
comprendeva anche
il possesso di Draco e di tutte le sue proprietà
finché non avesse compiuto
ventuno anni. Appena il padre fu arrestato lui venne subito prelevato e
portato
sull'isola interrompendo tutti i contatti con chiunque, persino con sua
madre.
-Sì... tua madre
ha sofferto
molto per la tua scomparsa e col giungere della malattia il suo dolore
peggiorò. Qualche mese prima della sua morte lei venne da
me, mi disse che
stava per morire e che voleva il mio aiuto per trovarti.
Così ho cominciato a
lavorare per lei.-
-E come sei arrivato a
lavorare per quell'uomo?-
-Prima di morire mi fece
promettere che anche dopo la sua morte non avrei dovuto arrendermi. Poi
mi
parlò di Orion, mi disse che da quando non c'era
più Lucius aveva riallacciato
i contatti con un vostro lontano parente, mi disse che da quando
scoprì cosa ti
aveva fatto tuo padre cominciò anche lui a cercarti. Dopo la
morte di Narcissa
mi recai da Orion e gli offrii il mio aiuto.-
-Perchè?
Perchè lo hai fatto?
Potevi diventare un Auror e continuare felicemente la tua vita da bravo
salvatore del mondo.-
-Ero in debito con tua
madre,
gli dovevo la vita. Tutto qui, dopo l'ultima battaglia avevo bisogno di
una
pausa dal resto del mondo.-
-Un comportamento
schifosamente Grifondoro.- il biondo aveva bisogno di spazio, di
riflettere e
quella cabina era troppo stretta per tutte e due. Si alzò in
piedi. -Ho capito.
Ora posso uscire un po' da qui per prendere aria?-
-Fai pure. Ti avviso
però che
siamo molto lontani dalla riva e qui intorno ci sono delle rocce
insidiose.-
-Credi che voglia
tuffarmi?Tu
mi seguiresti?-
-Certo!-
-Allora è inutile
scappare,
tu nuoti più veloce di me. E hai anche la bacchetta, al
contrario di me.-
-In realtà non ce
l'ho.-
-Cosa?-
-Se l'avessi con me avrei
potuto usarla da un bel po'. L'ho lasciata ad Orion, pensavo che se mi
fossi
presentato senza, disarmato, tu saresti stato meno bellicoso nei miei
confronti
e sarebbe stato solo un inutile peso per me. Dalla fine della guerra
non la
usavo quasi più.-
-Idiota! Stupido
Grifondoro!-
Borbottò Draco uscendo dalla cabina. Come si poteva essere
così stupidi? Andare
in missione senza bacchetta! Lui se non l'avessero costretto non si
sarebbe mai
separato dalla sua. Maledetta Crystal, si era presa la sua bacchetta.
Rimase
per un po' a riflettere fuori sul ponte, quando rientrò
trovò Harry intento a
cucinare. -Hai fame?-
-No.-
-So che magari è
stato
scioccante per te scoprire la verità, ma non potevo
più fingere con te.-
-Cosa vuoi dire?-
-Non potevo continuare ad
imbrogliarti, non mi sembrava giusto.-
-E ti aspetti che ti
ringrazi
Potter?!-
-No... voglio solo farti
capire perchè ho agito così.-
-Io però sono
stanco di
ascoltarti. La tua voce è sempre stata fastidiosa.- Potter
era così calmo e non
reagiva alle sue provocazioni e lui si sentiva ribollire di collera.
-Mangiamo, a stomaco pieno
si
ragiona meglio.-
-Non mi sentirò
meglio finché
dovrò sopportare la tua brutta faccia e non ho fame!-
-Siediti e mangia. Ti
preparo
il piatto.-
-No!-
-Siediti.-
-Smettila di trattarmi come
un bambino!-
-Tu smettila di comportarti
come se lo fossi.- Harry stranamente riusciva ad essere calmo, chiunque
alle
prese con Draco avrebbe perso la pazienza da molto. Forse per questo
Narcissa
aveva scelto lui, è l'unico in grado di gestire il pessimo
carattere del
figlio.
-Tu non capisci niente!- gli
urlò con tono isterico. Draco aveva le lacrime agl'occhi.
-Sto facendo del mio meglio,
ma tu non mi rendi le cose facili. Rilassati, alla fine sei riuscito a
fuggire
da Cetus e la sua famiglia. Ti trattavano come la povera Cenerentola.-
-Chi sarebbe questa
Cenerentola?!-
-Una fiaba babbana.
Cenerentola era una bellissima ragazza che era costretta ad indossare
degli
stracci e veniva trattata come una schiava dalla sua matrigna e dalle
sue
sorellastre.-
-Mi stai dando della
stracciona Potter?! Anche se venivo maltrattato ho sempre tenuto un
certo
stile, siamo pur sempre dei Malfoy.-
-Va bene principessina...
comunque adesso stai buono. Tregua. Tra qualche giorno saremo a Londra
e potrai
incontrare Orion.-
-Non voglio!-
-Non hai scelta, ho
già
informato tuo nonno che ti ho trovato.-
-Gli dirai che non voglio
conoscerlo.-
-Hai paura?-
-Io non ho paura di niente.-
-Gli somigli molto.-
-Non è vero! Non
ho niente in
comune con lui.- lo aggredì infuriato.
-Invece
sì…- un pugno lo
interruppe e fortunatamente Harry riuscì a bloccargli il
polso in tempo.
-Calma! Che fine ha fatto la
principessina con lo stile aristocratico?- disse in modo ironico.
-Non mi importa!-
ribatté
pestando i piedi. Harry lo immobilizzò tenendogli i polsi.
–Lasciami! Sei un
bruto!- era inutile continuare a ribellarsi, Potter era sempre stato
più forte
di lui. Rassegnato si lasciò andare tra le sue braccia.
–Adesso va meglio, dai
mangiamo.- Draco odiava perdere, soprattutto contro Potter.
-Senti, Draco…
che ne dici di
fare un po’ di shopping?- il biondo sollevò
sorpreso lo sguardo dal piatto e
guardò il ragazzo seduto di fronte a lui. –Potremo
scendere a terra e comprare
un po’ di provviste. Se vuoi possiamo comprare anche dei
vestiti per te, non
voglio che poi si dica che ti ho trattato male, principessa.-
-Stai cercando di tentarmi?-
Vestiti?! Ne aveva un gran bisogno. –Dovresti comprarli per
te. Non hai un
bell’aspetto. Beh, in realtà hai sempre avuto quel
modo di vestire da
straccione.-
-D’accordo,
andremo insieme a
fare compere.- disse con un sorriso.
-Non puoi comprarmi
così
Potter.- era da tanto che non entrava in un vero negozio. I vestiti
negli
ultimi due anni glieli aveva
sempre
scelti Crystal. –Paghi tu, vero?-
-Ovvio.- Non era poi
così
difficile trattare con Malfoy.
Una volta a terra girarono
per negozi, Draco si divertì molto a comprare abiti per lui
e soprattutto si
divertiva a vestire Potter, come aveva già detto il suo
stile aveva bisogno di
essere rivisto.
Mangiarono persino in un
ristorante. Pranzavano uno di fronte all’altro in silenzio.
Il biondo pensava
ad un modo per fuggire da Potter, finché erano a terra
poteva provare a
liberarsi di lui. Per tanto tempo aveva sognato di andarsene
dall’albergo per
essere indipendente da tutti e ora questo stramaledetto sfregiato lo
stava
portando da suo nonno! Alzò gli occhi su Potter. Un raggio
di sole gli
illuminava i capelli scuri. Aveva un aspetto… affascinante.
Anche Harry sollevò
lo sguardo e incrociò quello del biondo. Gli occhi verdi si
illuminarono e
sorrise.
-Non riesci ad odiarmi, vero
principessa?-
-Finiscila di chiamarmi
così!
Non sono una stupida ragazzina in calore di fronte al grande eroe del
mondo!-
il moro continuò a sorridere. –Mi dai sui nervi!-
Presuntuoso, stupido Potter!
–Se non ti dispiace vado un attimo in bagno.-
-Certo fai pure.-
Arrivato in bagno
riuscì ad
uscire dalla finestra. Finalmente libero! Via dai suoi parenti e via da
Potter!
Corse veloce fino alla spiaggia, ma venne fermato da una voce a lui
famigliare.
-Guarda chi
c’è! Il piccolo
Draco.- il ragazzo s’irrigidì e si
girò. Davanti a lui si trovavano Cetus e
Sirio. Tutte e due avevano un’aria minacciosa.
–Credevi di sfuggirci così
facilmente?-
-Non torno con voi!-
esclamò
disperato.
-Sì che verrai.
Dov’è l’altro
tipo?- doveva cercare di perdere tempo, primo o poi Harry sarebbe
arrivato, o
forse no, lui lo credeva al bagno.
-Perché volete
che torni? Non
mi avete mai voluto bene. Se volete una mano in albergo assumete una
cameriera.-
-Vogliamo te! Sei una nostra
proprietà!-
-Io non credo.- la voce di
Harry era profonda e aveva un tono incazzato. Guardò Draco.
–Ti hanno fatto
male?-
-No, ma vogliono portarmi
via.-
-Davvero?- aveva un tono
molto minaccioso. I due uomini arretrarono.
-Io sono il suo tutore!
È una
mia responsabilità.-
-Non raccontare balle! Non
ti
è mai fregato di lui!-
-Questa storia è
durata anche
troppo!- Cetus diede un pugno ad Harry. –Sirio, tu occupati
di Draco!- il colpo
fece barcollare Harry preso alla sprovvista. Il moro si riprese
immediatamente
e rispose all’attacco. In attimo
era
tutto finito. Cetus era rotolato per terra. Sirio si buttò
verso Harry, ma il
moro con un potente destro lo mandò a raggiungere il padre.
Poi si girò verso
Draco. –Vuoi andartene anche tu?- era furioso.
-Ti piacerebbe!
Così mi
riduci come loro.-
-Sei un idiota! Non
l’hai
ancora capito che con me non rischi niente? Sei al sicuro. Fai prendere
aria a
quel cervello pieno di segatura!-
-Non ti sopporto
più Potter!-
si girò e a passo svelto si diresse verso la barca
continuando a lanciare
imprecazioni verso il moro. Era veramente in collera. Era stufo di
tutto e
tutti.
Harry gli afferrò
la mano.
–Fermati Draco.- il biondo liberò bruscamente la
mano.
-Posso arrangiarmi da solo!
Non ho bisogno del guinzaglio!- Harry lo riafferrò.
–Lasciami o mi metto ad
urlare!- il moro allentò la presa.
-Meriteresti una lezione!
Perché non ti arrendi?-
-No. Anche tu come tutti
vuoi
organizzarmi la vita. Sono stufo!- diede uno strattone cercando di
liberarsi.
-Dannato te! Ti batti come
una tigre.- Harry se lo caricò sulle spalle e
salì sulla barca.
-Mettimi giù
sfregiato!- con
molta difficoltà riuscì a portare Draco a bordo e
lo rinchiuse dentro la
cabina.
-Ecco. Così per
un po’ stai
buono.-
-Dannato Potter! Apri
subito!
Potter!- ignorando la piccola serpe, Harry rimise in moto la barca.
Dopo un po’
raggiunse Draco
in cabina. –Sei più tranquillo ora?-
-Dove siamo?-
-A qualche miglio dalla
costa. Ascolta Draco, ti chiedo solo di incontrare Orion, poi se vuoi
te ne
puoi andare. Lui non ti tratterrà.-
-Non essere stupido. Credi
che mi lascerà andare dopo che mi ha ritrovato?-
-Cosa credi? Che io ti
consegni a lui e poi me ne vada?- odiava Potter sempre di
più. Gli occhi gli
tornarono di nuovo lucidi finché non iniziò a
piangere.
-Oh no! Non piangere, ti
prego.- mormorò dolcemente. –Non sai quello che
provo.-
-No… non mi
interessa!-
singhiozzò.
Harry gli si
avvicinò
dolcemente, la mano calda del moro gli accarezzò la nuca.
Era rassicurante.
Draco non aveva più voglia di combattere. Nonostante odiasse
Potter, provava il
desiderio di abbandonarsi contro di lui. Alzò il viso pieno
di lacrime e puntò
gli occhi grigi in quelli verdi e dolci. Le loro bocche erano
così vicine. A
Draco gli tremarono le labbra. La bocca di Harry sembrava
così sensuale, dolce.
Chissà cosa si provava ad essere baciato da Potter? Senza
rendersene conto si
allungò verso il moro. Harry lo strinse a sé e lo
baciò. Draco sentì il corpo
bruciare. Il bacio di Harry era gentile e impetuoso, un piacere
infinito.
Quando il moro si staccò era turbato. –Scusa, non
dovevo.-
-Perché?- disse
accarezzandogli la guancia. Lui lo guardò e poi gli
scostò la mano con un gesto
brusco.
-No.- per Draco fu come
ricevere uno schiaffo.
-Perché?-
-Scusami, ho sbagliato.
Dimentica per favore.-
-Ti odio!- con balzo fu
subito sul ponte e si butto in acqua.
-Draco!- spavento gli si
buttò dietro. –Sei un incosciente! Ci sono gli
squali, torniamo indietro!-
-Non mi importa! Lasciami!-
urlò dibattendosi.
-No!-
-Non voglio venire con te!-
-Se non vuoi che uso la
forza, finiscila di agitarti. Finiremo mangiati!-
-Torna da solo se tieni
tanto
alla tua vita!- Harry con tutte le sue forse gli tirò un
pugno e Draco non
sentì più niente, vide solo il buio.
Quando si svegliò
sentì un
profumo dal cucinino. –Spero tu abbia fame. Ho preso due
pesci grossi.-
-Sei un bruto.-
mormorò.
-Cosa?-
-Un bruto! Un violento!
Brutto stupido troll! Mi hai picchiato Potter!-
-Non mi hai dato scelta. E
non è certo la prima volta, a scuola ci picchiavamo sempre.-
-Ti odio.-
-Ormai
qual’è la novità?-
disse scoraggiato.
-Dove siamo?-
-In un isola completamente
disabitata.-
-Quando hai intenzione di
smollarmi come un pacco postale?-
-Draco non ricominciare! Ho
avuto una giornata pesante.-
-Anch’io! Mi hai
picchiato!-
-Smettila!-
-Ora non mi vorrai
rinfacciare l’aver accettato l’incarico.-
-Potresti almeno non
rendermelo difficile?-
-Te la sei voluta tu,
nessuno
ti ha obbligato con la forza, al contrario di me. Visto che siamo
fermi, scendo
un po’ a terra.- si alzò e si diresse verso la
porta. -Non preoccuparti, non mi
allontano troppo.-
Passeggiò per un
po’ e si
fermò vicino a un fiumiciattolo. Gli venne voglia di fare un
bel bagno,
finalmente un po’ di acqua dolce. Dopo il bagno si distese
per riposarsi al
sole e osservò l’ambiente intorno a sé.
La bellezza e il silenzio della natura
lo tranquillizzarono e dormì per un po’, era
rilassante stare lì da solo,
lontano da Potter. Riprese poi la sua passeggiata risalendo il letto
del fiume.
Dopo un po’ la salita cominciò a diventare
abbastanza ripida e si aiutò con
delle radici a salire, ma mentre proseguiva una delle radici si
spezzò e cadde
all’indietro. Cadde e rotolò da un sasso
all’altro verso il basso finché fu
tutto buio.
Quando aprì gli
occhi era notte.
-Draco! Draco! Per favore rispondimi!- Harry sembrava affannato come se
avesse
corso, il suo tono era preoccupato. -Maledizione! Perchè non
ho mai la mia
bacchetta quando serve?!- Harry non sapeva cosa fare. Draco sembrava
ferito
gravemente. -DRACO! Maledizione!- dei flash riempivano la mente del
moro, flash
di una guerra ormai lontana, battaglie, morti, feriti, sangue, tanto
sangue...
Fu assalito dalla paura, strinse Draco forte a sé e
cominciò a piangere. -No...
ti prego...-
Draco lentamente
cominciò a
riprendere coscienza. -Potter... non... non sono... morto...- Harry
smise di
piangere ma non lo lasciò andare stringendolo ancora
più forte. -Ma se non mi
ha ucciso la caduta lo farai tu stritolandomi.-
Harry allentò la
presa e si
allontanò leggermente dal biondo. -Scusa.- il moro riprese
il controllo, si
alzò e prese in braccio Draco.
-Che... che fai sfregiato!-
il volto di Draco era completamente rosso dall'imbarazzo.
-Ti riporto alla barca. Devo
medicarti le ferite.-
-Posso fare da solo!-
-Ne dubito.- il volto di
Potter era tirato e guardava fissò davanti a sé,
sembrava molto arrabbiato.
Arrivati alla barca Harry
portò Draco in cabina e lo adagiò sul letto.
Prese il kit di pronto soccorso e
cominciò a medicargli le ferite.
-Lo sai che con la tua
bacchetta
avresti fatto molto prima?- disse il biondo osservando l'altro ragazzo
tamponargli le ferite.
-Lo so.- cadde il silenzio
tra i due. Il moro era terribilmente serio e quell'aria di freddezza a
Draco
non piaceva per niente.
-Sembra che sia tutto a
posto.
Hai solo una caviglia slogata e qualche graffio e contusioni.- Harry
fece un
sospiro di sollievo e il suo volto si rilassò. -Non sai che
paura mi hai fatto
prendere quando non ti ho visto tornare indietro.- Si passò
nervosamente la
mano tra i capelli. -Ti sono venuto a cercare e... e quando ti ho visto
steso a
terra incosciente, mi si è fermato il cuore. Troppe persone
sono morte davanti
ai miei occhi durante la guerra... ho pensato... ho avuto paura che
tu...-
Harry era agitato.
Draco gli mise una mano
sulla
guancia. -Calmati Potter. Io sto bene. Beh... qualche ammaccatura, ma
sono
vivo.-
-Sei stato un incosciente ad
inoltrarti da solo in un posto sconosciuto.-
-Scusami...- Draco
continuò
ad accarezzargli la guancia. Harry aveva uno sguardo così
dolce e preoccupato.
-Mi hai fatto prendere uno
spavento.-
-Lo so...- Draco mise le
braccia al collo al moro e lo abbracciò forte. Rimasero per
molto tempo così,
in silenzio, abbracciati. -Anch'io ho avuto paura Potter. Resta con me.
Non
lasciarmi solo.- Lo strinse di più.
-Certo. Principessa. Hai
avuto un brutto incidente e devi riposarti. Io resto qui accanto a te,
ma tu
dormi.- Draco si lasciò andare sul materasso e dopo un po'
si addormentò. Harry
rimase di fianco al letto ad osservare il biondo addormentato. Quando
dormiva
era così tranquillo e soprattutto molto bello. Si era
spaventato tanto, lo
aveva quasi perso. Di sicuro non l'avrebbe più lascito solo.
Quando Draco si
svegliò trovò
ancora Harry al suo fianco. -Buongiorno. Come ti senti?-
-Mmmh... tutto un dolore.-
-è normale. Hai
fatto una
bella caduta. Tra qualche giorno ti riprenderai.-
-Voglio uno specchio.-
-Cosa!?- Harry non riusciva
a
capire la richiesta di Draco.
-Vorrei vedere il mio viso.-
-Meglio di no, è
troppo
presto.- Sarebbe stato uno shock per un narcisista come Draco vedere il
suo
viso pieno di graffi e lividi. -Non ti piacerebbe lo stato del tuo
musetto.-
-Ti ho già detto
che non sono
un bambino. Credi che non lo sappia in che stato si è
ridotto il mio bellissimo
viso?! Voglio vedermi!-
-D'accordo, ma ricordati che
tra una settimana il tuo viso ritornerà bellissimo come
sempre.-
Draco lo guardò
dubbioso.
-Sono bello Potter?!- il moro imbarazzato si allontanò senza
rispondere. Dopo
un po' ritornò con un specchio in mano e lo diede al biondo.
Draco si guardò e
soffocò un gemito di orrore. Restituì lo specchio
e chiuse gli occhi.
-Poteva andare peggio.-
-Lo so. Voglio restare da
solo.- poi scoppiò a piangere.
-Draco...- Harry
tentò di
avvicinarsi ma il biondo glielo impedì.
-No... lasciami solo.- Aveva
male ovunque e si sentiva solo in balia di un ragazzo che aveva sempre
odiato.
Stava andando tutto male, lo stress era diventato troppo per lui.
-Non ti lascio solo in
questo
stato.-
-Tu non capisci.-
-Ti credevo più
forte Draco.
Invece sei qui a commiserarti.-
-Come ti permetti a parlarmi
così! Ora sarai più tranquillo. Di certo in
queste condizioni non posso più
scappare. Senza di te io non sarei qui in questo stato!-
-Non essere idiota! Saresti
ancora in quell'albergo a fare lo schiavo!-
-Chi ti dice che non lo
preferirei? Anche se mi hai salvato non cambio idea.-
-Smettila stupido! Ti
ricordi
cosa ti stava per fare quell'essere ripugnante di Sirio? Avresti
preferito
fatti sbattere da lui che stare qui con me ora?-
-Sarei riuscito a tenerlo a
bada anche senza di te, l'ho sempre fatto! Ti credi indispensabile?
Ecco il
grande Eroe il Salvatore che viene a salvare la donzella in pericolo!
Ti credi
così superiore...-
-Beh... sono certo meglio di
lui!-
-Che modesto Potter.-
Harry scoppiò a
ridere. –Ok, smettiamola
di litigare. Devi stare tranquillo.-
-Con te è
impossibile.
Faresti perdere la pazienza ad un santo!-
-Senti chi parla! Chi
è qui
l'arrogante, spocchioso principino?- Draco si voltò offeso
dall'altra parte
tirandosi le coperte fino al naso. -Draco?- Harry si
avvicinò cercando di
scoprirgli il viso.
-Non sei per niente gentile
con un ferito.-
-Sei tu che hai iniziato.-
-Sei tu che mi dai sui
nervi,
Potter.-
-Vuoi ancora litigare?-
Draco si girò
verso Harry. I
loro visi si trovarono molto vicini. –No, sono stanco.- in un
attimo Harry si
stese vicino a lui, gli mise un braccio attorno alle spalle e lo
attirò a sé.
Draco stava così bene rannicchiato contro Harry,
provò il desiderio di
abbandonarsi. Sentiva il calore del corpo del moro, il battito del suo
cuore.
Alzò su di lui il viso e Harry lo baciò
dolcemente, poi con sempre più
passione. Era come se il tempo si fosse fermato. Harry si
staccò bruscamente e
si alzò dal letto. -Scusami... io..-
-Non dire niente. Non
scappare di nuovo.- Draco allungò un braccio per
trattenerlo.
-Non capisci. Meglio che
esca
un po' fuori.- si girò per andarsene.
-Sei un vigliacco! Davvero
sei stato smistato a Grifondoro?!-
-Draco...- lo sguardo del
moro era cupo.
-No! Ascoltami bene Potter.
Se ti piaccio veramente torna subito qui su questo letto!-
-Non è
così semplice... sei
anche ferito...-
-Non trovare scuse. Sei tu
che complichi sempre le cose.- Draco tentò di alzarsi dal
letto, ma barcollò
leggermente. Harry fu subito al suo fianco per sostenerlo. -Lasciami!
Ce la faccio
da solo ad alzarmi.- Il biondo si girò di scatto con gli
occhi fiammeggianti.
-Potter, ho capito perchè ti tiri indietro e continuo a
ripetere che sei solo
un vigliacco!- nel momento in cui erano abbracciati Draco si era
sentito bene,
era come se fossero una persona sola e allora lui aveva capito subito
quello
che provava veramente per Harry. In quel momento credette di morire di
felicità. Ma quell'idiota ha rovinato tutto.
-Draco tu non puoi capire.
Ho
promesso a tua madre, a tuo nonno... ti avrei riportato indietro... e
poi...
non posso fare questo ad Orion... sono anni che lui aspetta di
abbracciarti, di
poter stare finalmente con te. Non posso portarti via da lui,
è anziano e ne
soffrirebbe.-
-Se è il
brav'uomo che tu
dici che sia, vedrai che capirà. Anche se a me non me ne
frega niente. Ti ho
detto fin dall'inizio che non voglio andare da lui, ora ne sono
più convinto.
Io voglio stare con te, non con quell'uomo.- Harry non sembrava cedere
e Draco
non sapeva cosa fare per convincerlo.
-Draco... la mia missione
è
portarti a casa.-
-Quella non è
casa mia!- A
volte Potter era esasperante. –Senti, facciamo un patto.
Scriverò io una
lettera ad Orion spiegandogli tutto.. e prometto di essere educato... e
ti
prometto anche che prima o poi tenterò di dargli una
possibilità, proverò a
conoscerlo, ma non ora. Non me la sento, è troppo presto.
Portami via,
andiamocene io e te per un po' di tempo e ti giuro che intanto
penserò come
affrontare quell'uomo.-
-Capisco quello che provi e
mi dispiace di averti costretto a incontrarlo subito. Va bene, accetto.
Credo
che già il saperti lontano da quella gentaglia lo
renderà felice e non gli
dispiacerà aspettare ancora un po'.-
Draco si avvicinò
lentamente
ad Harry fissando lo sguardo in quello verde del compagno. Harry era
incantato
dal suo sguardo di ghiaccio -Quindi accetti?- al gli mancarono le
parole quindi
annuì solamente. Draco cominciò a sfiorargli con
le dita il petto. -Ti
piaccio?- annuì ancora. -Sono bello?- il biondo
continuò a giocherellare con le
dita lungo il petto di Harry.
-Dra...co...- il moro non ce
la fece più e strinse a sé Draco e lo
baciò con desiderio. Il biondo
indietreggiò fino al letto e si buttò sopra
portandosi dietro il compagno.
Questo provocò a Draco un gemito di dolore per le ferite che
aveva dimenticato
di avere. Harry si bloccò e tentò di alzarsi ma
venne bloccato subito. -Harry!
Se te ne vai di nuovo ti crucio!-
-Ma non hai la bacchetta.-
-Potter...
era un modo dire.
Baciami e stai zitto!-
"Non
so come iniziare questa lettera. Non avrei mai creduto di trovarmi a
scrivere
proprio a te.
Se
ti scrivo non vuol dire che io ti accetti come mio nonno.
Tutta
colpa di Potter, mi sta attaccando i suoi germi grifondoro. La
potterite è una
malattia grave!
Solo
una cosa voglio dirti... e stai attendo perchè non la
ripeterò mai più.
Grazie.
Grazie
per averlo mandato ad aiutarmi. Ho avuto la possibilità di
conoscere un nuovo
Potter, molto diverso dalla persona che odiavo a scuola.
Anche
se ti sono grato di questo, capisci che non posso affrontarti adesso.
Troppe
cose sono successe e tu mi faresti tornare in mente tutto... mio padre,
Voldemort, la guerra… i Malfoy... ho bisogno di stare
lontano da tutto, di
riflettere e forse anche dimenticare molti spiacevoli episodi.
Sono
anni che desidero di non dipendere da nessuno... prima dai miei
genitori... poi
da Cetus... ora voglio imparare a cavarmela da solo, di certo vivere
nel tuo
bel palazzo con i tuoi soldi non mi aiuta ad essere indipendente. Mi
costruirò
la mia vita da solo con le mie forze e poi verrò da te e ti
dimostrerò quanto
io sia diverso da tutti i Malfoy.
Comunque
Potter mi ha detto di assicurarti di stare tranquillo, sto bene e sono
felice e
finché avrò il mio Salvatore personale
andrà tutto bene. Gireremo un po' il
mondo, dopo aver passato due anni in quell'isola ho molte cose che
voglio
vedere."
Draco
Lucius Malfoy
Il sole stava sorgendo e un
ragazzo moro osservava il proprio compagno dormire nudo accanto a
sé. Erano
insieme ormai da quasi un anno. Da qualche mese si erano stabiliti a
Parigi. Draco
aveva trovato lavoro in un negozio d'abbigliamento d'alta moda. Harry
aveva
scoperto la sua passione, oltre quella per un certo biondino, anche
quella di
scrivere, quindi si era trovato un lavoro come giornalista per una
piccola
testata. Insieme erano felici e Draco diventava sempre più
bello e lui sempre
più innamorato della sua isterica principessa. Quel corpo
nudo, la pelle bianca
che ogni giorno non si stancava mai di accarezzare, toccare e baciare
ovunque,
lo facevano impazzire.
-che fai Potter? Ti piace
quello che vedi?-
-Non sai quanto...- disse
cominciando ad accarezzare dolcemente il fianco del compagno.
-Ovvio! Io sono bello...-
-Arrogante.-
-Affascinante...-
-Vanitoso.-
-Intelligente...-
-Isterico.-
-Divino...-
-Capriccioso.-
-Educato…-
-Malfoy.-
-Hei! Il mio nome non
è
un'offesa!-
-Dipende dai punti di vista.-
-Smettila di prendermi per
il
culo Potter!-
-Ne sei sicuro mia
principessa?!-
Io mi sono divertita molto a scriverla ^^ adoro soprattutto scrivere i
battibecchi tra Harry e Draco ^_^
Sono un po' leggermente dubbiosa sul finale... per ora lo tengo
così... magari più avanti mi verrà
l'ispirazione per qualcosa di diverso...
Grazie per aver letto
miyabi
^.^