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Autore: Kikari_    15/05/2012    4 recensioni
Prima fic in questo fandom. •3•
Una Introspettiva davvero particolare, una AU, principalmente Malinconica.
La protagonista è Shiho/Ai, ma non è propriamente specificato.
La fanfic - se, convinta [cit.] - è ispirata alla canzone “Aria” di Miku. :3 - comesenonsifossecapito._. -
Happy Ending? Sta a voi deciderlo. :3
~•~•~
Ogni giorno – sempre che tu sappia cos'è, un 'giorno' – tu ti presenti davanti a quel computer insensibile e gli poni sempre la stessa domanda:
- Presenza di vita? -
E, da anni a questa parte, ti da sempre la stessa risposta:
- Nessun Risultato. -

~•~•~
I Hope You Like It. :3
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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● Aria ● nvu

Eheh, piacere, io sono Kikari_ e sono nuova del fandom. *arrossisce*
Questa...
cosa non ha un vero e proprio senso. Già. ùù
Però volevo scrivere qualcosa di AU ( Ma si dice? .w. ) e mi sono letteralmente innamorata di questa canzone di Miku ~
La protagonista è Ai. La potete immaginare sia come “bambina” che come adulta, d'altra parte questa fic ( Ahahah! X°° ) è in seconda persona.
Dedicata a Pimpi_chan e Flami de Espinoza, perché la prima mi ha sempre incoraggiata a scrivere e la seconda perché mi ha incoraggiata a farlo nel fandom di Detective Conan ~
Grazie ragazze.
ç3ç
Vi aspetto in fondo, a chi ci arriva çuç ~

Aria


- Nessun Risultato. -


Sul display appaiono solo quelle due parole.
Il carattere è digitale, privo di sentimento, schietto, sadico. Non sa, non può sapere quello che provi tu, nel leggerlo.
Per te, quel “Nessun Risultato” significa un altro giorno da sola. Sola nel pianeta incolore in cui vivi.
Sì, perché tu sei sola, ma non per tua volontà: il tuo pianeta è disabitato, sperduto in chissà quale Galassia.
Non sai neanche come ti chiami. L'unica cosa di cui sei sicura è la tua voglia di compagnia.
Ogni giorno – sempre che tu sappia cos'è, un 'giorno' – tu ti presenti davanti a quel computer insensibile e gli poni sempre la stessa domanda:


- Presenza di vita? -


E, da anni a questa parte, ti da sempre la stessa risposta:



- Nessun Risultato. -



Porti una mano sulla fronte, tirando su la tua frangia ramata, mentre sorridi tristemente:


Come solo potevi sperare che oggi sarebbe stato diverso?


La risposta è e sarà la stessa. Sempre.
Lo spegni. Quell'aggeggio infernale ti irrita: così distaccato, così crudele, così disumano.
Cammini, su e giù per le strade del tuo pianeta; perché quelle sono strade, quelli sono palazzi e quella è tecnologia.
Perché sembra che, prima di te, qualcun altro abbia messo piede in quel pianeta desolato, lasciando una traccia di sé.

E questo ti da la speranza di potertene andare, un giorno. Volare via e fuggire da quella trappola che è la solitudine.


•••



Non vuoi.
Hai deciso: non vuoi più rimanere lì, costi quel che costi.

Da dove hai preso questa determinazione, eh? Da dove?


Torni a casa - sempre se puoi definirla una vera casa, quella. -, ti aggrappi all'unica cosa in quel mondo malato che per te ha davvero significato: il tuo telescopio.
Ormai lo conosci come ogni singolo oggetto su quel pianeta, anzi, meglio.
Incominci a scrutare la volta celeste con avidità, quasi a voler tenere segrete tutte le bellezze che solo tu e il tuo telescopio riuscite a scorgere.
Poi, nel vagare tra una stella e l'altra, trovi quello che stavi cercando.
Un altro pianeta.
Un pianeta colorato, naturale, vivo.


Il pianeta Terra.


Ti sorprende, ti affascina, ti attrae.
Tu vuoi andare lì.


Ecco. Ecco da dove hai preso tutta quella determinazione. Ma lo sai,
sai benissimo che è impossibile.


Vuoi sentire l'erba che ti solletica i piedi, non è così?
Vuoi sentire le voci, i suoni e i rumori che affollano quel mondo così pieno rispetto al tuo, non è così?
Vuoi camminare al fianco di qualcuno, qualcuno che esista veramente, non è così?
Vuoi provare emozioni, sentirti finalmente viva, non è così?
Vuoi assaporare l'aria in ogni suo piccolo particolare, vuoi tornare a respirare, non è così?
Tu vuoi, vuoi. Ma lo sai, lo sai che non puoi.
Eppure, ciò non sembra fermarti.



•••



Da quel giorno, da quando hai visto la Terra, non hai più smesso di lavorare.
Lavorare per fuggire.
Ti sei impegnata e hai capito come fare; ci sono dei rischi, certo, ma tu non sei una ragazza che lascia, non è vero?

Il tuo vestito argentato ondeggia, spinto da una forza invisibile.
Sei al centro di una stanza, una stanza completamente vuota.
Il sudore imperla la tua fronte mentre le tue mani, aperte e tese in avanti, tremano per lo sforzo.
Ti mordi la lingua, non sai per quanto ancora potrai resistere. Ciò che deve succedere non sta accadendo e inizi a perdere la speranza.
La speranza di fuggire è l'unica cosa che ti manda avanti. Non vuoi perderla. Non puoi perderla.
I corti capelli a caschetto oscillano, spinti anche loro da un'energia impercettibile.
Una goccia di sudore ti scivola lungo la guancia, ti senti cedere le gambe ma finalmente ci riesci.
Dei circoli luminosi ruotano attorno a te; si uniscono per formare circonferenze ancora più grandi. Circonferenze di luce.
Tutto il tuo duro lavoro e tutto il tuo sforzo vengono finalmente ricompensati, ora potrai scappare.


Per quanto una farfalla creda di poter fuggire da un retino, non ci riuscirà mai. Morirà nel tentativo.


Dietro di te appaiono un paio di ali. Due grandi ali di luce. Il tuo mezzo per l'evasione.
Sugli occhi scende una mascherina: grazie a quella potrai sapere la traiettoria, il tempo impiegato e i pericoli circostanti.
Sorridi, dopo tanto tempo il tuo sogno può essere finalmente coronato.
Non perdi tempo, esci da lì e spicchi il volo, sentendo una forte pressione sul tuo viso.


Tu non hai mai perso tempo. Ma questa tua qualità ti porterà alla rovina.


Voli. Sembra strano a dirsi, ma voli. Tra poco oltrepasserai l'atmosfera' del tuo pianeta. Tra poco sarai fuori.
Non ti volti. Non hai intenzione di tornare indietro, succeda quel che succeda.


Questa è l'occasione che aspetti da una vita, come ti senti ora?


Terrorizzata. Hai paura di non essere all'altezza delle tue aspettative.
Hai sempre sognato questo momento e ora hai paura che niente di ciò che speravi si avvererà.
Ma, nonostante questo, non tornerai indietro. Accetterai le conseguenze del tuo gesto, a testa alta.
Manca poco, ancora poco e sarai fuori da quel pianeta malato che ti ha imprigionata per tutta la tua vita.
Un battito di ali più vigoroso degli altri e sei fuori. Sei finalmente uscita da quel luogo che ti stava soffocando. Sei riuscita a scappare.
Un lieve sorriso spunta sul tuo viso, tirato per lo sforzo.


E adesso? Adesso che farai, dolce ragazzina?


Lo cerchi. Cerchi quel pianeta che ti ha fatta innamorare. Lo cerchi nella vastità dell'universo.
E, infine, lo trovi. Lì, al solito posto e splendente di natura.
Senti una fitta attraversarti il petto. Ci sei, ormai. Manca poco. Ancora poco e avrai raggiunto il tuo obbiettivo.
Sulla mascherina appare, facendosi spazio, una parola che ti fa deglutire.


- Pericolo. -


No. Tu non ti fermi.
Sei testarda. Non ascolti mai nessuno e non segui gli ordini di nessuno.
A malapena segui i tuoi, di ordini.
Punti di nuovo lo sguardo sul tuo obbiettivo: la Terra.
Per un attimo ti senti leggera, sollevata; senti come se le ali ti potessero portare veramente lì, su quel pianeta. Il tuo animo si alleggerisce, riesci a vedere la luce alla fine del tunnel.
Ma, allo stesso tempo, senti una forza che ti prende e ti trascina verso il basso; senti qualcosa che ti sta portando in un posto dove non vorresti mai andare.
E poi, hai un attimo.
Un attimo per abbassare lo sguardo, vedere le tue gambe smaterializzarsi e renderti conto della cruda realtà.
Una lacrima, una sola, scivola sulla tua guancia e cade nell'immensità dell'universo.
Luccica, la tua lacrima, e questo di distrugge ancora di più.
Lentamente, le tue ali, il tuo vestito e tutto il tuo corpo si smaterializzano.


Tu diventi polvere.


Un po' ti penti, perché sapevi che ti saresti dovuta fermare.
Un po' sei felice, perché finalmente hai ciò che desideri.


La Libertà.


•••


La Solitudine è un Abisso oscuro e interminabile, una stanza senza uscita.
Solo un raggio di luce può renderti libero: la Speranza.






~Angolo di Kikari.


*Si affaccia sul Fandom di DC*
Aw ~ Non ci posso credere, finalmente sono riuscita a postare qualcosa su questo adorabile (Eh?) Fandom. :3
Beh, questa... roba l'ho scritta di getto.
E fa abbastanza chifo (?), ma volevo postare qualcosa. Ùù
La canzone è Aria di Miku Hatsune -sepropriononsifossecapitoùù-
Dato che su Internet ho trovato qualche traduzione ma non mi soddisfacevano, ho deciso di farne una io e, dopo mesi di attesa, sono finalmente riuscita a convincere una mia amica a pubblicare la mia -personalissimaeorribilissima:D- traduzione su You Tube. *-*
Se vi va, fateci un salto, farete felice questa mia amica ~ (qui)
Cosa altro posso aggiungere?
Beh, le frasi al centro e in corsivo sono quelle del narratore/narratrice che, devo dire, mi è venuto piuttosto bastardo. D: - Scusate la parola, ma certe frasi fanno paura anche a me. >.< -
Solo verso la fine si addolcisce ~ :3
Vi consiglio davvero di vedere il video perché si capiscono molte cose in più e se per caso non aveste capito qualcosa, io sono qui a vostra disposizione ~ *smile*
Vi saluto, perché sto sproloquiando. D:


~ Kikari / Lecchan. :3


  
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