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Autore: lampone    16/05/2012    0 recensioni
"Quando il tuo cuore porta ancora i segni di antiche ferite, anche i gesti più semplici diventano impossibili.
Guardarsi allo specchio, per esempio.
Soprattutto se quella superficie riflettente ti rimanda indietro un'immagine pericolosamente identica a quella della persona che ti ha rovinato la vita. Specialmente se quel segno sullo zigomo sinistro ti impedisce di dimenticare.
Mi manca Emily. Ma lei non c'è più, ormai.."

Sono passati tredici anni dal giorno in cui Charlotte ed Emily, sua sorella gemella, decisero di fare una spedizione a Wood Hill.
Tredici anni da quando Emily è scomparsa nel nulla, lasciando come indizi solo una scarpetta insanguinata e una cicatrice sul volto della sorella.
Charlotte non si è mai perdonata, ma ha sempre dovuto convivere con il verdetto della polizia: scomparsa.
Ma quando un nuovo indizio le fa iniziare a sospettare che dietro il mistero di Wood Hill ci sia qualcosa di più, le sue vecchie ferite riprendono a sanguinare, spingendola sulla via di una scomoda e spaventosa verità.
Genere: Horror, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Charlotte, corri! Possibile che sei sempre così lenta?!-
La voce della sorella proviene da qualche parte, più avanti.
Charlotte avanza a fatica scostano i rami degli alberi che le bloccano prepotentemente il cammino.
Ed eccola lì, Emily. è inginocchiata sul suolo muschioso, che osserva interessata qualcosa.
-Guarda.- le dice, indicando una macchia di terra umida.
-Che c'è?- domanda Charlotte, scocciata -Io non vedo niente!-
-è un'impronta. Ed è anche fresca. C'è qualcun altro qui, a parte noi!-
Emily lo dice con un ghigno spaventoso sul bel volto ovale. Sicuramente vuole spaventarla.
Charlotte indietreggia.
è stata tutta un'idea della sorella, di andare in quel posto. Fosse stato per lei, sarebbe rimasta a casa a leggere.
-L'hai fatta tu!- l'accusa, con la voce che trema leggermente.
Emily sbuffa e alza gli occhi al cielo:-Ma sei scema?! Non vedi quanto è grande?-
Come a dimostrazione posa il piede sopra l'impronta.
Ha ragione, la scarpetta di vernice sporca di fango per la scampagnata nel bosco è di almeno dieci misure più piccole.
In quel momento, un crepitio sommesso le fa sobbalzare. Le due ragazze guardano nella stessa direzione, in attesa.
Tutto è tornato all'immobilità, ma la sensazione che qualcuno sia appostato dietro le foglie fa accelerare il loro battito cardiaco.
-Emily, andiamocene..- sussurra Charlotte, terrorizzata.
-No.- risponde la sorella, squotendo la testa -Voglio vedere cosa c'è.-
-Emy, no!-
La sorella la ignora, e si avvicina ad un gruppo di felci che stanno sventolando nella brezza.
Con un gesto titubante le scosta, e davanti a lei si apre improvvisamente una profonda gola scura, che esala freddo e umidità.
Dalle viscere di quella caverna proviene il rumore di un ruscelletto.
-Una grotta!- esclama Emily, facendo un passo all'interno.
-Emily, ti prego, torniamo indietro!- la implora Charlie, sentendo una fitta di paura che le attanaglia le viscere.
Ma Emily è troppo conquistata dalla sua nuova scoperta, e sta passando le mani sulle pareti umide della caverna.
-Ehi!- esclama, ascoltando l'eco che le restituisce il suono della sua voce -Ehi!- ripete, divertita.
-Emily!-
La bambina fa un passo verso l'apertura della grotta con un enorme sforzo:-Andiamocene!- ripete.
La sorella però non è dello stesso avviso. Anzi, fa un altro passo:-Voglio andare a vedere.- risponde.
-Emily, no!-
-Cosa c'è, hai paura?- domanda, guardandola con aria di sfida.
-No..- risponde l'altra, incerta -è solo che non è prudente..è buio e fa freddo, lì dentro!-
-Fifona!- la accusa Emily, con voce odiosa.
-Non è vero!-
-Sì!-
-No!-
-E invece sì! Sei una fifona piagnucolosa e nient'altro!-
-No!-
-Fifona, fifona, fifona, fifona!- inizia a cantilenare Emily con aria di scherno.
-Non è vero! Sai cosa ti dico, vacci da sola nella tua preziosa grotta!-
Con lacrime di rabbia che le fanno bruciare gli occhi, Charlotte si volta e corre via, diretta a casa.
Non ha fatto nemmeno cinquanta passi che un urlo terrorizzato la fa immobilizzare.
Sua sorella.
Immemore della paura provata fino a poco prima, Charlie corre il più velocemente possibile verso la grotta.
I rami degli alberi le sferzano ferocemente il viso e i rovi le graffiano le gambette nude, ma Charli non si ferma, anzi, accelera il passo.
Non si ferma neppure quando un ramo particolarmente insidioso le scava una ferita sullo zigomo sinistro, facendolo sanguinare copiosamente.
L'unica cosa cui pensa è sua sorella, e tutto quello che le potrebbe essere capitato.
Quando arriva, l'eco sta ancora urlando disperatamente, e una scarpina di vernice sporca di sangue giace abbandonata a pochi passi da lei.

 

  
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