Capisce di essere spacciata non appena percepisce la pressione sulla tempia; boccheggia, pigolando un lamento appena udibile, mentre il terreno intorno a lei si fa sempre più freddo, il dolore più insopportabile, i contorni del cielo meno definiti.
Ansima
lievemente, sconvolta: che cosa stanno dicendo
Ora può sentire la paura corroderle le vene, per la prima volta sostituisce l’adrenalina della lotta: la morte non le sembra più così inaccettabile, immersa in quel torpore letale. Era destino, sarebbe finita così. Non riesce a lottare, deve solo accettarlo. Non c’è altro modo…
Riesce a malapena a raccogliere le forze per aprire le palpebre: dov’è? Dov’è Cato? Dov’era mentre lei lo chiamava?
Il gelo inizia a impossessarsi delle sue dita, è quasi piacevole; mentre la notte cala sull’arena, Clove vorrebbe solo riuscire a vedere le stelle un’ultima volta.
- Clove, devi rimanere sveglia! Riesci a sentirmi? Non
lasciarmi! Devi rimanere qui con me, capito? - Cato lascia cadere la
lancia che
teneva in mano; il tintinnio metallico che produce al contatto con il
terreno
duro non infastidisce Clove: nel suo sereno dormiveglia non
è che un leggero tintinnio,
e può appena percepire le mani di Cato che stringono le sue.
- Rimani con me! Clove! - la ragazza rimane quasi
sconcertata dal dolore che sente nella sua voce: le sue suppliche
scatenano in
lei una reazione istintiva, ma in fondo sa bene che è troppo
tardi per lottare.
Con le ultime forze che le rimangono, Clove contrae
leggermente una mano, abbastanza perché lui la percepisca
nella sua stretta
salda e disperata; è il suo ultimo addio.
Cato non può fare a meno di scrutare quel viso pallido e,
specchiandosi nei suoi occhi castani, osservare tristemente la vita
scivolare
via; con quello sguardo, lo sa, ha suggellato una promessa.
"Vivi. Vinci.”
Note dell'autrice:
Salve!
^^ Approdo felicemente su questo fandom descrivendo una delle scene, a
mio parere, più toccanti nel libro; nonostante la
personalità sadica e maliziosa di Clove, anche la sua
morte (qui riprendendo la versione del libro) merita un po' di spazio.
Lo stile è volutamente frammentario, ho usato il presente
per creare una "continuità" con lo stile del libro e,
nonostante la terza persona, il punto di vista è
naturalmente quello di Clove (eccetto che nelle ultime tre righe).
Premettendo che non sono un medico, ho immaginato che la causa della
morte potesse essere un'emorragia cerebrale; non so se quest'ultima
rechi dolore o altri sintomi, ho voluto rendere l'agonia molto veloce e
la sua fine serena, come se si stesse addormentando; ovviamente sono
soltanto supposizioni, qualora siano errate non esiterò a
correggerle :D.
Quanto all'interpretazione del titolo, può essere tradotto
come "La festa è finita"; vi è un riferimento
alla scena, così chiamata, "The Feast", in cui è
collocata la morte di Clove; la 'festa' va inoltre intesa non solo come
la scena, quindi il capitolo che termina, ma anche come la fine della
vita di Clove (in generale e nel gioco).
Il suo legame con Cato può essere interpretato come
amichevole o romantico a discrezione del lettore (personalmente, li
trovo carini insieme :3).
Per ora questo fandom mi ispira un sacco, perciò temo che,
probabilmente, questa fanfiction non sarà l'ultima...
(scappate finché potete! xD).
Ringrazio i lettori e
soprattutto chi vorrà darmi qualche parere o consiglio!
Luna95.