Vorrei tanto parlarti, dirti quello che sento e che
provo anziché continuare a sognarti ogni notte.
Sì,al
mattino c’è quell’immancabile sorriso sul mio viso che svanisce quando capisco che
la realtà è diversa. Che in sogno c’eri, che correvamo in un prato infinto, che
mi tenevi per mano, che ero sola tua e tu solo mio. Era solo sempre un sogno.
Quello che
però mi fa continuare a sperare che tutto si possa trasformare in vero, che le
storie d’amore esistano davvero, che ogni ragazza ha il proprio principe
azzurro. Proprio come lo sei tu per me.
Forse
aspettare non è la cosa giusta da fare, ma l’amore è una montagna: la salita è
faticosa, ma solo chi riesce ad arrivare in cima è il vero vincitore, si può
godere la propria felicità, che ha meritato di più di tutti coloro che hanno
trovato l’amore davanti alla porta di
casa, magari anche con un bel mazzo di rose rosse ed una promessa di infinita
gioia.
Non succede
mai alla maggior parte delle ragazze e se non si è determinate non si conclude
proprio nulla e l’unica cosa che rimane è il rimpianto per essere stata troppo
timida, per non aver osato, per non aver parlato, per essere stata in un angolo
a guardare, senza che lo sguardo lasciasse posto al cuore. Con gli occhi si può
certo vedere, ma l’unico che in questi casi sa parlare è il cuore.
La mente non
dovrebbe interferire, non dovrebbe tirare le briglie, ma avere fiducia nelle
emozioni, in ciò che si prova realmente, in ciò che in quel momento si crede.
Tutti
dovrebbero fare ciò che sentono, non pensare al dopo, alle conseguenze, a cosa
dirà chissà chi, ma agire di petto, non concentrarsi solo sulle cadute che ci
possono essere, ma anche alle vittorie che si potrebbero riscontrare nel cammino
che tutti chiamano vita.
Allora se
vale la pena viverla, se siamo qui, un perché ci sarà, le domande che ora
abbiamo in mente troveranno delle risposte, ma sta a ognuno di noi cercarle,
seguire e credere nei sogni che si hanno, sempre, qualsiasi cosa accada. Ci
sarà sempre un arcobaleno che sentirà un richiamo di aiuto, che porterà chi
lotta alla sua meta e gli altri, vedendolo, proveranno anche loro a rialzarsi,
a seguire l’esempio e forse così tutti potranno essere ciò che sono, senza
limiti.
È sacro, è
un diritto inalienabile credere in quello che si ama, in quello per cui si
vive, in quello per cui si vede, in quello per cui si sente, in quello che
ognuno ritiene sia il proprio bene.
Se tutto ciò invece mi sarà provato che non
esiste lo accetterò, ma ciascuno potrà ancora andare ad abitare sul proprio
pianeta, coltivare la propria rosa, eliminare da sé tutti i baboab, che
diventano troppo alti e oscurano la nostra visuale che punta verso il cielo.
Ora però non
mi sembra che sia così per cui posso dire, liberamente, ti amo.