“Si vede che le cose dovevano andare così...” Anne sospirava queste parole al vento cercando un equilibro perfetto nel suo spirito per non scoppiare a piangere. Una mano le accarezzava il viso, lei si allontanava e lui in egual modo. Bravama di dimenticare le lunghe conversazioni fatte ma il suo cuore non glielo permetteva. Si ricordava perfettamente il primo giorno che lo aveva incontrato. Sì, era dicembre, un giorno freddo, in fondo eravamo nel periodo di Natale. Erano in una buffa situazione, vestiti con degli abiti stile romano. Erano lì per fare un presepe vivente, le sue dita che si intrecciavano con quelle di Ace, i vestiti fatti di stoffa sottile che non producevano calore gli rivestivano al di sopra di un dolce vita. Ma Anne, Anne era fidanzata, Anne era innamorata, Anne non poteva fare niente nonostante che dal primo momento che l'ha visto abbia provato una forte attrazione verso di lui. Ma non un'attrazione fisica, era un'attrazione mentale..i due animi si collegavano tra loro trovando una complicità quasi assurda. Ma Anne no, non poteva nonostante che Ace le avesse confessato i suoi sentimenti verso lei. Ora quando ci ripensa, sembra tutto così assurdo. Insomma perchè non gli può piacere ora? Ora che lei è innamorata di lui? Perchè le cose devono essere sempre così dannatamente complicate? Ma in quel momento non importava, aveva promesso al suo cuore che l'avrebbe dimenticato. Quando l'ha accarezzata, Anne ha provato un forte desiderio di stringere la sua mano al petto e di urlare a squarciagola “NO, RIMANI!”. Ma la sua dignità non glielo permetteva, Anne ne aveva già perso abbastanza. Ora Ace parla con Anne delle ragazze con cui vorrebbe uscire, lei ascolta ma vorrebbe solo urlare.