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Autore: Tellmesomething    16/05/2012    1 recensioni
Yvonne è misteriosa, talvolta contraddittoria, con un carattere indefinibile. Parigi sembra cadere a pennello, come sfondo della sua vita da paradiso. Ma la ragazza ha scheletri nell'armadio non irrilevanti, che ha sempre avuto il timore di rivelare.
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Chapter One.
 
Le donne sciocche seguono la moda, le pretenziose l'esagerano; ma le donne di buon gusto vengono a patti con essa.
 
 
 
 
Accese l’ennesima sigaretta, con il solito accendino giallo canarino.
Aspirò il fumo lentamente, per poi ricacciarlo altrettanto lentamente.
Era seduta su una panchina color verde bottiglia, in un piccolo parco ma ben curato, infondo le piccole distese di verde erano le migliori.
Si passò una mano nei capelli nervosamente, sbuffò.
A volte le serviva del tempo per pensare, o semplicemente per allontanarsi dalla routine, e la sigaretta, seppur causava conseguenze non poco rilevanti, le era molto d’aiuto.
Vivienne l’aveva convinta ad uscire per una semplice passeggiata, nonostante il tempo deprimente. Yvonne era meteoropatica al massimo, odiava con tutta se stessa la pioggia, i nuvoloni, persino la neve; ma non riusciva a dir di no al viso da cucciolo spaesato che le faceva l’amica quando doveva convincerla.
La ragazza in questione entrò nel suo campo visivo , era a circa venti metri di distanza da lei. I capelli biondi erano scossi dal vento, e la sua esile figura era splendida nella sua semplicità; man mano che si avvicinava a lei riuscì a notare nei suoi occhi una notevole sfumatura di grigio sovrastare il solito color celeste, ed il suo sorriso raggiante le fece increspare le labbra d’istinto. La adorava, forse era l’unica persona, oltre sua madre e suo padre, che adorava sinceramente, al di là dei difetti.
Vivienne si sedette sulla panchina affianco a lei, l’odore di cappuccino le investì le narici, così buttò la sigaretta con noncuranza,  sorrise riconoscente all’amica e afferrò il suo meraviglioso cappuccino bollente.
<< è bello qui, vero?>>  esordì Vivienne, guardando dritta davanti a lei. Alla bionda venivano in mente ricordi splendidi passati con la persona accanto a lei, nel corso degli anni.
<<  Ti ricordi quando giocavamo con le bambole su questo prato?>>  chiese divertita Yvonne, guardando l’amica in attesa di una risposta. Vivienne venne investita da una nostalgia difficile da scacciare, al pensiero della terza persona che rientrava nei loro ricordi gelosamente custoditi.
<< Chissà come sta..>> sussurrò la bionda, forse più a se stessa. Lei ed Yvonne non avevano notizie dell’amica da un anno e sei mesi, cioè da quando era partita per New York con il suo ragazzo, Jackson.
<<  Le persone cambiano, Viv. Anche se desideriamo ardentemente il contrario. Ciò non giustifica il fatto che ci manca ovviamente. Ma c’est la vie. >> spiegò Yvonne, malinconica quanto l’amica. Seppur voleva sbranare Joelle per essersi completamente volatilizzata, l’infinito bene che voleva alla ragazza prendeva sempre il sopravvento.
<< Dai, proseguiamo la passeggiata! Su con la vita, Paris est Paris, ed in nostri negozi sono insuperabili!>> per la gioia di Yvonne, Vivienne  riacquistò il suo entusiasmo di sempre.
<< Certo! >> le rispose, cercando di riprendersi. Per lei era un po’ difficile, passare dalla tristezza alla felicità, ma ci riusciva comunque.
Varcarono l’uscita del parco, dirigendosi verso il loro negozio preferito. Couture.
Adoravano quel negozio alla follia, tutti i loro vestiti provenivano da lì, capi rigorosamente griffati e con stile, proprio come piaceva a loro.
Erano state abituate fin da bambine così. I loro genitori erano intimi amici, poiché i loro padri erano i co-proprietari della ditta di guanti più famosa in circolazione. Le loro mamme anche, entrambe casalinghe e a volte schizzofreniche, ma con lo stesso amore per le loro figlie.
Erano entrambe figlie uniche, quindi si reputavano sorelle addirittura.
Lo squillo di un cellulare, quello di Vivienne, interruppe i pensieri di Yvonne. La bionda rispose. << Si? Oh certo, papà. Sì, ovviamente sono con lei. Arriviamo subito.>>  attaccò, e senza che aggiungesse altro, Yvonne annuì con foga. Loro due sarebbero state le future eredi dell’azienda, e loro erano più che felici. Adoravano il campo della moda, ed anche se non adoravano particolarmente i guanti, piaceva ad entrambe pensare che sarebbero entrate in quel mondo.
Mezz’ora dopo, erano sulla soglia dell’ufficio dei loro papà. Bussarono, tre tocchi precisi. Aprì il padre di Vivienne, Robert, con un largo sorriso stampato in volto. Ricambiarono il sorriso, ed entrarono nella stanza. C’era anche Gerald, il padre di Yvonne, che le salutò.
Ma non c’erano solamente loro. Erano presenti anche altri due ragazzi, pressocchè della loro età, che, ovviamente- pensò Yvonne- indossavano giacca e cravatta.
Il ragazzo dalla pelle rosea attirò l’attenzione di Yvonne. Era alto, non quanto l’altro però, la giacca sagomata lasciava intravedere delle braccia possenti, gli occhi azzurri la incantarono per un nanosecondo.
Era un ragazzo molto bello, osava pensare incantevole; anche se, l’espressione seria stampata in volto non gli si addiceva per nulla, seppur non lo conoscesse.
L’altro era un ragazzo mulatto, con gli occhi ed i capelli scuri, alto, e meno muscoloso dell’altro; Molto attraente, la mascella serrata gli dava un’aria infinitamente sexy. <  Gerald indicò il ragazzo mulatto. – E Louis Tomlinson. Sono entrambi inglesi, e sono i nostri nuovi direttori di scambi commerciali esteri.>>  Gerald sorrise alle ragazze, poi si rivolse ai ragazzi. << Ragazzi, loro sono Vivienne, la figlia di Robert- indicò la bionda – ed Yvonne, mia figlia. Loro saranno le future eredi dell’impero Gloves, ma per ora lavorano come semplici impiegate.>> Gerald sospirò, contento di aver finito le sue brillanti presentazioni, per poi congedare i ragazzi, suggerendogli di prendere un caffè insieme, per conoscersi meglio, visto che i quattro lavoreranno fianco a fianco per lungo tempo.
Le ragazze erano dietro ai nuovi arrivati, e quando varcarono l’uscita dell’ufficio, Yvonne pensò che sarebbe stato difficile, resistere ad un fondoschiena del genere.
 
Seeeeeexy Ass!
Bene, ora che ho attirato la vostra attenzione, girls, inizio con il dire che ho scritto questo capitolo di getto, e avrei, l’intenzione di scrivere una fan fiction, di una lunghezza che non ho ancora prestabilito.
Visto che sono una completa scema, lo ammetto, non so come si mettono le foto. Quindi vi dirò come vedo i miei personaggi :3
L’esuberante Vivienne la immagino come LINDSDAY LOHAN, mentre la misteriosa Yvonne la immagino come SHANINA SHAIK. Spero che vi piaccia questo presunto scarto di cesso, venererò tutti quelli che recensiranno, o che semplicemente leggeranno.
Un bacione fortissimo :*
- Tellmesomething.
  
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