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Autore: Sacu    17/05/2012    4 recensioni
Pausa...? Perché, esiste la parola "pausa"?
Forse, ma non nel dizionario degli OSS!
Esperienza vissuta oggi, ammetto che è un po' ingiusta perché di solito gli infermieri di questo reparto sono bravi e collaborano, solo che oggi ci hanno lasciato da sole a lavorare.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una giovane e volenterosa tirocinante OSS aveva passato tutta la mattina in su e giù per il reparto insieme alle due OSS e un'infermiera. Il resto del personale? L'altro infermiere stava dietro le due allieve infermiere del primo e secondo anno, questa in particolare allergica ai campanelli, mentre l'infermiera di cellula... boh, forse qualcuno le aveva fatto uno scherzo mettendo della colla sulla sedia, perché non la trovavi mai fuori dalla stanza del personale.
Mai, tranne che per ordinare a qualcuno di andare in missione a spedire o riprendere qualcosa.
Oppure per il caffè.
Il caso volle che finito il giro letti le OSS pensarono bene di dare una lavata alla Vuota. Cosa intelligente quanto necessaria, peccato che la stanza fosse troppo piccola per contenere più di due persone, così la giovane e indaffarata tirocinante si propose di rendersi utile mettendo le lenzuola pulite negli armadi (n.d.a. in questo particolare reparto non ci si porta a giro i carrelli stracolmi di roba, ma ci sono degli armadi appositi con tutto il necessario; chiaro che vanno riforniti).

Dopo aver risposto ad alcuni campanelli ed aver terminato solo tre stanze su cinque, si mostra l'allieva infermiera del primo anno dall'altra parte del corridoio facendole cenno di andare a bere il caffè. Ligia al dovere, la tirocinante OSS nega con la testa e indica il carrello che si porta appresso, per poi partire alla volta della quarta stanza.
Figuriamoci se basta l'evidente mole di lavoro della ragazza per fermare l'allieva infermiera, che attraversa il corridoio schivando magistralmente i carrelli sparpagliati e giunge da lei, ripetendole l'invito a prendere il caffè (n.d.a. ma non ha nient'altro da fare...?) stavolta facendosi forza dell'uso della parola (come se questo fosse sufficiente a riempire magicamente gli armadi); dopo aver ricevuto il secondo diniego aggiunge: “Dai, ci siamo tutti!”
La ragazza promette che appena finito col carrello li raggiungerà.
Pochi minuti più tardi la giovane e un po' stanca tirocinante OSS finisce il suo lavoro e si dirige verso una cucina raramente così affollata dove ci sono già: l'infermiera di cellula, i due infermieri turnisti, le due allieve infermiere del primo e secondo anno e due allievi medici (...?).
Dopo pochi istanti entra anche un'OSS che si dirige verso una sedia miracolosamente vuota e si accomoda davanti al tavolo, dove sopra c'è un dolce (presumibilmente panna e fragole) fatto durante il TURNO DI NOTTE da un'altra allieva infermiera del secondo anno (n.d.a. questa è meglio se non la commento).
Passati un paio di minuti in cui sembra finalmente possibile un momento di pausa, la giovane e speranzosa tirocinante OSS si mette in fila per prendere il dolce, quando una domanda giunge alle sue orecchie facendola tremare: “E la Paola dov'è?” (n.d.a. Paola è l'altra OSS)
L'infermiere, in tutta la sua ingenuità risponde: “Mah, è insieme alla fisioterapista, stanno alzando la signora del letto 13.” (n.d.a. la tizia non è propriamente leggera)
Neanche un'istante, l'OSS scatta in piedi, lancia uno sguardo fugace ai presenti, un lampo intriso d'odio che non viene colto, e si fionda verso la porta, aperta appena in tempo dalla giovane e disillusa tirocinante OSS che segue tristemente la sua tutor per correre in soccorso di Paola.
Niente dolce. Niente caffè. Niente pausa.

   
 
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