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Autore: Carla_NicoleZM    17/05/2012    1 recensioni
Mi dispiace di non averla ringraziata ogni volta che veniva per me, mi dispiace di non averla riconosciuta, quando dentro di me il mio cuore avrebbe voluto solo abbracciarla, custodirle sempre con me.
E ora mi manca, mi manca da morire.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ora ricordo, ricordo tutto, finalmente è tutto chiaro.
Mi sembra una vita che non ci vedo, mi sembra di aver vissuto nell’oscurità per tanto tempo, vedevo ciò che mi accadeva intorno, ma non lo capivo,  non lo percepivo, ora dopo tanto tempo capisco.
Ora che è troppo tardi.
Ricordo quando mia figlia veniva all’ospedale per farmi compagnia, quando mi imboccava il pranzo, quando mia nipote mi metteva i tovaglioli attorno al collo per non farmi sporcare, come mi pettinava i capelli bianchi con un pettine, con quanta cura e grazia mi accarezzava la guancia, con quanta dolcezza mi parlava, con quanta gioia sorrideva nel vedermi, se solo avesse capito la gioia che provavo io nel vederla, mi dispiace tanto .. mi dispiace per essermi lamentato, per non aver capito molte cose, per non aver capito che non dovevo toccarmi la flebo, e che non potevo alzarmi. Mi dispiace, per aver dato preoccupazioni.
Mi dispiace di non averle ringraziate ogni volta che venivano per me, mi dispiace di non averle riconosciute, quando dentro di me il mio cuore avrebbe voluto abbracciarle sempre, custodirle sempre con me.
E invece nemmeno sapevo chi erano.
Anche mia moglie è venuta, com’era bella, come sempre, come tutta la vita, la sua voce dolce mi rassicurava tanto su quel letto d’ospedale, bianco, un bianco terrorizzante.
Ma mi dispiace, anche lei, non avevo idea di chi fosse. Ed è una cosa straziante, e mi manca.
Mi manca da morire.
Dopo un po’ di tempo sono tornato a casa, con mia moglie, che gioia stare a casa con lei, ma ero stanco, restavo sul letto tutti i giorni, mia moglie era sempre vicino a me, non mi lasciava mai. Le strinsi la mano tutto il tempo, non la lasciavo mai, la stringevo più forte che potevo.
Un giorno ricordo che venne a casa mia nipote, com’era bella, era cresciuta tanto, mi era cresciuta sotto gli occhi senza che nemmeno me ne rendessi conto, ma ero stanco, dormivo quando lei era arrivata, riuscii a vederla quando aprii poco gli occhi, mi aveva illuminato la giornata, le dissi con un filo di voce, con quelle poche forze che avevo.
“Tesoro mio bello” Lei mi rispose, ma non capii cosa disse, vidi soltanto che mi fece un sorriso, un sorriso che non mi scorderò mai, poi mi riaddormentai.
Quando mi svegliai mia moglie mi teneva ancora la mano, ero a pezzi, sentivo che le ultime forza si facevano avanti non volevo lasciarla sola, lei era la mia compagna di vita, ed io lo ero per lei, radunai le forze e gli dissi.
“Com’ero felice quando sono rientrato a casa e ti ho vista”
Lei era molto felice perché sapeva che ora la riconoscevo, ma poi .. poi non ce la feci più, crollai, sentii che il respiro si faceva sempre più pesante, sospiro dopo sospiro, le sorrisi e me ne andai in pace.

 

 
 

 
 Tanta gente è venuta a farmi visita, tanti amici, è bello sapere di aver lasciato un segno su tutti quelli che ho conosciuto, ma oggi sono qui seduto accanto alla mia tomba che penso, penso a mia moglie, a mia figlia e a mia nipote e a come piangevano al mio funerale, avrei voluto abbracciarle, e dirgli che ero stavo bene, ma cosa più importante mi ricordavo di loro, come ora e per sempre.
Quando arrivò lei, mia nipote, non piangeva.
“Ciao nonno”
Ciao tesoro mio, Non mi poteva sentire, ma sapevo che in un modo o nell’altro capiva che la potevo ascoltare.
“Sai, mi manchi già, ma tanto …”
Le prime lacrime si fecero spazio sul suo viso perfetto. Si avvicinò alla lapide iniziò ad accarezzare la foto, come mi accarezzava la guancia all’ospedale, mi avvinai a lei, cercai di prenderle la mano come facevo quando era piccola, ma mi sfuggiva.
“Nonno, ti ho scritto una lettera ecco, te la voglio leggere”
Tirò fuori dalla tasca un foglia di quaderno lo aprì con tremore si schiarì la voce piena di pianto e me la lesse:

Caro nonno,
Te ne sei andato stamattina, ma ormai è tanto che non ci sei più.
Mi manchi da tempo ormai, da piccola sapevo che prima o poi sarebbe arrivato questo momento, e ogni volta speravo arrivasse il più tardi possibile, pensavo che quando sarebbe successo sarei stata grande ormai, ma sai una cosa nonno, io non sono poi così grande, sono sempre stata la tua bambina, e sempre lo sarò.
Io non mi dimenticherò mai di te sappilo! Sei stato il mio nonno speciale, posso ritenermi davvero fortunata ad averti avuto.
Ricordo ancora quando mi hai insegnato ad andare in bici, pensavo di avere l'equilibrio perfetto, ma ora capisco che l'unica cosa che mi dava stabilità era il tuo aiuto.
Quando giocavamo, quando mi portavi alla fattoria che mi piaceva così tanto, quando mi hai preso il mio cane, e mi hai comprato la mia prima pianola, tutto ciò che desideravo. Grazie !
Grazie dell'amore che hai donato a nonna, a mamma, l'amore che hai donato a noi, grazie per aver costruito una casa, la mia bella casa in campagna, la più bella del mondo...
Quando venivo all'ospedale, non so se ti ricordi quando mi sorridevi e mi riconoscevi, che gioia per me. Vorrei ancora tenerti per mano, e passeggiare fino a casa, vorrei tenerti per mano e mostrarti la strada da fare, vorrei darti una bacio sulla guancia per darti la buonanotte come facevo tutte le sere. Vorrei raccontarti della scuola, di qunato è difficile, delle mie nuove amiche, sai, proprio ieri ho preso 8 ad un tema nel quale parlavo di te, e della casa, vorrei leggertelo ... Tu saresti fiero di me, mi capiresti sempre ...
Vorrei sentire ancora le tue storie, vorrei sapere quante volte sei stato in pericolo nella tua vita, quante avventure hai vissuto,e di quante volte hai viaggiato sugli a asini durante le guerre, voglio che mi racconti tutto. Voglio aiutarti a cercare il cappello che perdi sempre, voglio fartelo trovare sulla testa.
Ti rivoglio qui tra noi.
Ti chiedo scusa per non aver realizzato il tuo sogno, quello di andare in chiesa e di mostrarci davanti a dio mano nella mano, ti chiedo mille volte scusa, prometto che un giorno quando ci rivedremo farò vedere io a dio quanto ci vogliamo bene.
Sarai la meta di ogni mio tragitto, ma tu non dimenticarmi mai.
Ti voglio bene


Iniziai a piangere, per le sue parole, volevo tornare da lei, volevo abbracciarla e dirle che anche se non aveva realizzato il mio sogno aveva fatto molto di più per me, mi aveva reso fino a i miei ultimi giorni di vita il nonno più orgoglioso del mondo.
Ero fiero di lei, di cosa stava diventando, e di cosa era stata fino ad adesso, io sarò sempre il suo angelo custode non permetterò mai che le succeda qualcosa, sarò sempre a vegliare su di lei, mi mancherà tenerla per mano accompagnarla a casa dopo la scuola, mi mancherà non portargli il suo zaino pesante, vederla sorridere quando mi vedeva quel sorriso sempre qui nel mio cuore, mi mancherà non sentirla al telefono, non poter provare quella sensazione di gioia che provavo nel vederla a natale dopo tanto tempo, mi mancherà non poterla rendere felice con ciò che desidera, mi mancherà sempre.

Si asciugò le lacrime, e tra un singhiozzo e l’altro mi chiese
“Com’è il paradiso nonno? Dove sei? Cosa fai .. Spero tu stia bene”
Sono qui amore mio sono qui con te, e se il paradiso vuol dire che sarò sempre accanto a te, allora è un posto meraviglioso.
Guardò a terra per un attimo poi si avviò verso il cancello del cimitero, la seguii mentre la sentivo piangere.
Non piangere tesoro mio, sto bene, ora starò bene per sempre, con i nostri ricordi impressi nella mente a farmi tornare il sorriso, a farmi capire che saremo sempre insieme.
Poi in lontananza vedo arrivare mia moglie con dei fiori in mano, mi siedo accanto alla tomba, aspetto lei.
Attenderò la nostra eterna fine.

 
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