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Autore: miss moonlight    17/05/2012    3 recensioni
[...] - Mi dispiace doverti dire queste parole… ma se arrivasse un giorno in cui noi non potremmo più stare insieme, tienimi nel tuo cuore. Io sarò lì per sempre, per l’eternità. Te lo prometto.-
[...] - E' bellissima. Proprio come un angelo. -
- Angelo, hah! E’ una femmina! E tutte le femmine sono veleno! E veleno è sgorgato dalle sue labbra per avervi stregato a tal punto, Endymion! – Kunzite era indignato.
ONE-SHOT CLASSIFICATA 4° AL CONTEST "SAY IT WHIT DISNEY" INDETTO DA LADY NAZZUMI
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Endymion, Serenity | Coppie: Endymion/Serenity
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima serie
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                                                                               Fighting against destiny


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Classificata al 4° posto!

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Era una melodia malinconica, dolce e rievocatrice di bei ricordi, quella che stava ascoltando ormai da parecchi minuti. Il carillon continuava a diffondere quelle note che, combinate assieme, gli stavano trasmettendo quella tranquillità che ormai da giorni non riusciva più a trovare.
Reggeva quel piccolo oggetto dorato, a forma di stella, nel palmo della sua mano. Al suo interno, la piccola mezzaluna girava lentamente, emettendo una piccola luce.
Ricordava il chiaro di luna.
Sospirò.
Ricordava Lei, la bella principessa Serenity che inaspettatamente era riuscita a far breccia nel suo cuore.
E ancora non riusciva a riconoscere a sé stesso quando ciò era accaduto, in quale preciso momento si era innamorato di lei e si era lasciato travolgere dall’unico sentimento che mai aveva conosciuto, se non con colei che gli era proibita.
Non credeva nel colpo di fulmine, ma nei giorni che aveva passato insieme a lei aveva iniziato a confidare in qualcosa di molto più potente eppure, allo stesso tempo, crudele: nel destino.
Quel destino che stava giocando in modo beffardo con loro. Li aveva fatti incontrare, conoscere, innamorare… Lei, la Luna unita dall’eternità in un profondo legame con la Terra, Lui.
Lo stesso destino che aveva portato i due regni ad odiarsi, i due popoli a disprezzarsi, al punto che l’unico rimedio sembrava ormai essere la spietata guerra sanguinolenta che stava per scoppiare.
La melodia giunse al termine, ma lui lasciò che ricominciasse ancora una volta, rimanendo ad ascoltare e a rivivere le ultime ore di quella giornata.
 
 
- E così questo è il mare. L’immenso azzurro che ammiro dalla mia finestra tutto il tempo…- Serenity respirò il profumo di salsedine. – Mi avete fatto scoprire un’altra meraviglia, Endymion.- lo guardò con un sorriso pieno di gratitudine.
- Chiamate meraviglia questa distesa d’acqua? – lui finse di pensarci su – Sapete, non mi sembra opportuno usare questo termine. Non in vostra presenza, perlomeno. Ai miei occhi, l’unica cosa meravigliosa che esista, siete sempre voi.-
E quando le guance di lei si imporporarono, sorrise con dolcezza alla vista di tanta semplicità. Perché Serenity era come un libro aperto per lui, era capace di intuirne i pensieri, di cogliere dalle sue espressioni il suo stato d’animo ed i suoi sentimenti. Ed ogni volta, involontariamente, lo sorprendeva perché lei lasciava intravedere una nuova e piccola parte di sé. Era curiosa di scoprire sempre cose nuove e sapeva essere anche determinata e convincente nei suoi discorsi. Una principessa fuori dal comune, che amava vivere intensamente ogni attimo che la vita le offriva, esplorando il mondo, anziché dedicarsi a noiose letture o ad essere interessata alle attività amministrative del regno, anche se un giorno ne sarebbe diventata la sovrana.
- Vi ho fatto arrossire, perdonatemi. – con una mano le sfiorò la guancia arrossita, tracciando una leggera carezza. Serenity non si ritrasse, lascio segnare alla sua mano il profilo del suo volto, consentì che le accarezzasse i lunghi capelli dorati che le incorniciavano il viso. Ed intanto si specchiava nell’oceano degli occhi di lui, profondi e azzurri come il mare che quasi li circondava.
- Siete sempre così gentile con me, Endymion…- pochi centimetri li separavano, e avvertiva il desiderio di abbracciarlo, di essere avvolta tra le sue braccia, di esser protetta dall’uomo che aveva imparato ad amare.
-… e sento che i vostri sentimenti sono sinceri. Quando sono con voi mi sento bene, e prego il mio cuore di star muto, affinché non sentiate i suoi capricci ogni volta che mi sfiorate o mi state accanto. – sorrise imbarazzata, abbassando lo sguardo.
Avvertì le labbra di lui sulla sua fronte, le sentì regalarle un bacio.
- Mi avete conquistato l'anima, Serenity. Non posso più far a meno di voi.- avrebbe voluto baciarla in quel momento, assaporare quelle labbra rosee che lo invitavano a sfiorarle nel più dolce dei modi, ma sentiva che non era il momento adatto. Il loro animo era mosso da preoccupazioni, che seppure riuscivano a farle passare in secondo piano in quei momenti, non potevano essere cancellate. Si limitò a stringerla tra le braccia e a regalare, a sua insaputa, quell’ abbraccio che tanto desiderava.
Restarono in quella posizione per un tempo indeterminato, così tanto da poter definirlo materialmente, e troppo poco per loro due. Non servivano le parole, a parlare erano i loro cuori.
Quando il sole iniziò a tramontare, infuocando il cielo, e la brezza leggera accarezzò le spalle scoperte di Serenity, Endymion decise che era opportuno spostarsi altrove, così la prese per mano invitandola a seguirlo in un luogo più riparato. Camminavano sulla sabbia, cullati dal suono delle onde che si infrangevano.
- Non è più estate, Serenity. Fareste meglio a coprirvi o rischierete di prendere un raffreddore…-
La principessa non rispose alla sua domande, gliene porse un’altra: - Sapete cosa mi fa più paura? Oltre che alla minaccia di questa guerra e alla paura di essere scoperti, ovviamente...-
Non riusciva ad immaginarlo, in realtà. Aveva paura per la sua vita? Di essere catturata durante una delle sue visite clandestine? Di essere imprigionata?
No. Scosse la testa. Non avrebbe mai permesso che accadesse niente di tutto ciò.
- Quando torno al mio palazzo, l’ansia mi blocca il respiro. Il pensiero che non potrei più rivedervi, di non poter più stringere la vostra mano, di non poter stare con voi, mi distrugge. Non voglio perdere tutto questo, Endymion.-
Lui si arrestò, chinandosi a terra per raccogliere un sasso.
Gli era sembrato che stesse parlando di ciò che provava lui ogni qualvolta che era costretto a lasciarla andar via.
Eppure poteva accadere. Se la situazione fosse peggiorata, le avrebbe chiesto di non scendere più sulla Terra, di non rischiare di mettere a repentaglio la sua vita.
Non era giusto tutto quel dolore.
Tirò il sasso verso il mare, ormai color arancio, con tutta la forza che disponeva. Questo rimbalzò cinque volte prima di affondare in acque più profonde. Si voltò a guardarla, mentre lei contemplava l’orizzonte.
- Mi dispiace doverti dire queste parole…- per la prima volta non si rivolse dandole del lei, voleva essere diretto -… ma se arrivasse un giorno in cui noi non potremmo più stare insieme, tienimi nel tuo cuore. Io sarò lì per sempre, per l’eternità. Te lo prometto.- e poté giurare di aver visto gli occhi di lei inumidirsi.
Non ricevette una risposta, ma forse Serenity non ebbe il tempo per farlo. Furono interrotti da una voce di un giovane ragazzo, che si avvicinava verso di loro a passo svelto. Riconobbe il suo fedele officiante, Helios.
- Altezza, altezza! – urlò fin quando non arrivò davanti ad Endymion, che lo guardò preoccupato, corrugando la fronte nel tentativo di concentrarsi sulle sue parole, spezzate dal fiatone.
- Helios! Parla, che accade?-
- Vi stanno cercando tutti, altezza. I quattro generali, vostro padre… vogliono informarvi su delle nuove strategie, il popolo è in rivolta!-
Scambiò velocemente uno sguardo con Serenity. – Dovete andare via subito! – le disse, poi si rivolse ancora ad Helios. – Di loro che mi hai trovato e che vi raggiungerò in pochi minuti, sii veloce. Intrattienili se vengono in questa direzione. Corri, Helios! Corri!!! Non devono trovare la principessa qui! – lo incitò e lui si allontanò a passo svelto.
Serenity chiuse gli occhi, concentrandosi. Dopo pochi minuti, il leggendario cristallo d’argento apparve tra le sue mani, circondato da un bagliore intenso. – Endymion… promettimi che ti rivedrò ancora una volta. Questa sera al ballo, nel mio palazzo! –
Come poteva dirle di no?
Non doveva essere questo il loro ultimo incontro. – Prima che il ballo inizi, mi vedrai. Danzeremo insieme, te lo prometto…- si avvicinò per l’ultima volta, baciandola ancora sulla fronte. – Vai ora...-
L’ultima immagine che ebbe di lei, fu quando la luce del cristallo d’argento la avvolse completamente, facendola scomparire davanti ai suoi occhi.
 
- Altezza?... Altezza?... Principe Endymion, mi sentite? –
Sobbalzò sorpreso, chiudendo con uno scatto il carillon. Si alzò dalla sedia sulla quale era seduto, rivolgendo le spalle alla porta. Quando si voltò, riconobbe il generale dei lunghi capelli argentati, nonché suo maestro nelle arti belliche.
- Kunzite! Scusami, ero sovrappensiero. – ammise – hai bisogno di qualcosa?-
Lui avanzò nella sua stanza, noncurante di chiudere la porta alle sue spalle. – Giungo per informarvi che la decisione è stata presa. Il sovrano non poteva non ascoltare la richiesta del popolo, in questi momenti l’esercito si sta organizzando per sferrare l’attacco agli abitanti della luna e…-
- NO! – l’urlo che uscì dalla sua gola era carico d’orrore. – Non può essere, dannazione! Avevo spiegato le mie ragioni durante l’assemblea! – strinse i pugni lungo i fianchi, adirato.
- Le vostre ragioni non hanno nessuna importanza in confronto con quelle che ci spingono ad attaccare al più presto! Il popolo lunare potrebbe sopraffarci da un momento all’altro, non possiamo permettere che conquisti il nostro regno! –
Endymion chiuse gli occhi, portando i pugni alle tempie. – No… vi sbagliate. Vi sbagliate tutti, tutti! –
Kunzite avanzò verso di lui: - Non serve più cercare di essere civili con quella gentaglia, è tempo di agire prima di essere sopraffatti.-
-NON HANNO QUESTA INTENZIONE, IO LO SO! CHE TU SIA DANNATO KUNZITE SE OSI RIPETERLO ANCORA! – urlò puntandogli un dito contro. Lui, che aveva sempre mantenuto un certo autocontrollo, ora aveva perso ogni ritegno, lasciando esplodere la sua rabbia. Ma il suo interlocutore non si lasciò intimorire.
- Voi… sapete? – fece un altro passo verso lui, inclinando la testa. – Su quali fonti basate le vostre convinzioni, allora? Sulla vostra fiducia nel prossimo? Sul vostro ideale di fratellanza? Gran bei valori, altezza, ma…-
- Me lo ha detto, Lei. – disse interrompendolo. Quando Kunzite lo guardo con un’aria perplessa cercò di essere più chiaro. – E’ stata la principessa Serenity, erede al trono, ad assicurarmi che mai – e ribadì l’ultima parola con enfasi – avanzeranno un offensiva contro di noi! –
- Avete continuato a vederla? Ad intrattenervi con lei? – Kunzite era incredulo.
- Si… i sentimenti che provo nei suoi confronti…-
-Sentimenti?! – esclamò interrompendolo – Non potete parlare sul serio! –
- E’ straordinaria, particolare, unica nel suo genere… Mi è stato impossibile stare lontano da lei.-
- No, no! Voi non state parlando sul serio! – Kunzite iniziò a camminare avanti ed indietro per la stanza, scuotendo la testa.
- E' bellissima. Proprio come un angelo. -
- Angelo, hah! E’ una femmina! E tutte le femmine sono veleno! – quasi gridò. – E veleno è sgorgato dalle sue labbra per avervi stregato a tal punto! – era indignato.
- Non puoi capirlo tu! Tutti voi siete sotto l’influsso malefico della regina Berillia, è lei che vi ha convinti a lottare, che vi sta spingendo verso la rovina! – prese Kunzite per le spalle, iniziando a strattonarlo, come se in quel modo potesse far luce nei suoi pensieri.
- Eravate troppo preso dagli sporchi “servigi” della vostra principessa per accorgervi che ciò di cui parlava Berillia era la pura verità! –
Un istante dopo, la lama della spada di Endymion era sotto la gola dell’incauto generale, che aveva usato termini troppo sprezzanti per i gusti del principe.
- Non osare più rivolgerti a lei con quelle luride parole o pagherai cara la tua insolenza! –
Kunzite non si lasciò intimorire, estrasse la sua spada, e con un colpo secco allontanò quella dell’avversario dal proprio volto.
- Lotterò anche per questo, altezza! Per farvi recuperare il sennò della ragione! Solo allora capirete e vi schiererete al nostro fianco. –
- Mai ! Non mi vedrete mai combattere dalla vostra parte! – ribadì con un attacco prevedibile, che venne intercettato e respinto da Kunzite.
- Non voglio sfidarti Kunzite, ma non posso restare a lungo a discutere con te. – disse duramente, riponendo l’arma.
- Che cosa avete intenzione di fare? Che cosa avete in mente? – incalzò il suo interlocutore.
- Hai già saputo troppo questa sera, Kunzite.- fece per andarsene e oltrepassandolo lo urtò.
Ma sulla soglia della porta fu bloccato dal secondo generale, Zoisite, anche lui venuto in veste di messaggero.
- Altezza, Kunzite.- li salutò con un lieve inchino - L’esercito è pronto ed è ai vostri comandi. Possiamo muoverci in qualsiasi momento a partire da ora.-
Kunzite rivolse uno sguardo ad Endymion, che sembrava essersi pietrificato in una statua che esprimeva solo terrore.
- Andiamo subito ad informare sua maestà. Immagino che sarà d’accordo nell’avanzare già da questa sera. – e con quelle ultime parole, Kunzite si allontanò insieme all’altro generale.
Immobile, inerme, Endymion non sentiva più nessun muscolo rispondere ai suoi comandi.
Doveva sbrigarsi, recarsi sulla Luna ed avvertire della minaccia. Aveva poco tempo.
Avrebbe voluto fermare ogni singolo soldato, escogitare un piano per far fallire l’attacco.
Ma era da solo, nessuno era dalla sua parte, e non possedeva nessun potere.
Aveva soltanto una promessa nel cuore. Una promessa a cui avrebbe adempiuto ad ogni costo.
Lo doveva al suo onore.
Lo doveva a Lei.
Lo doveva al loro amore.






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(1) : citazione ripresa dal film "Biancaneve", sulla quale doveva essere scritta una One-shot, come veniva espresso tra le regole del contest.



17.05. 2012 Come avete già intuito dalla piccola presentazione, questa breve shot che ho scritto partecipa ad un contest, che mi aveva incuriosita. Come le altre partecipanti, sono in attesa dell'esito, anche se credo che tarderà ad arrivare. Siamo in attesa di un giudice sostituitivo a quanto ho capito.
Ma ho deciso di condividere questa ennesima mia follia con voi! :)
Perciò se vi è piaciuta e volete rendere felice quest'autrice, che in questo periodo si sente come in una pentola a pressione, fatemi sapere che ne pensate :) .
Prometto che appena passerranno questi ultimi giorni prima degli esami, aggiornerò anche "Tienimi per mano" con il nuovo capitolo già scritto per metà. Ci saranno tanti colpi di scena anche lì ! ;)
Detto questo, vi saluto!
Alla prossima! 

Debora


17.06.2012
   
 
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