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Autore: Jacob08    17/05/2012    3 recensioni
Dopo ciò che gli era capitato, tanto tempo fa, non si sentiva più in grado di confidare quello che provava, chi era.
-Ecco cosa succede quando si ama un tipo come me. Se ne paga il prezzo. E' questo il mio vero limite. Perchè io non posso concedermi il lusso di amare o di essere amato.-
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Shadow the Hedgehog
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era nuovamente lì, esattamente dove si trovava all' inizio del mese scorso.
Sotto un albero in cima ad una piccola altura, in un parco non molto distante dalla città di Westopolis.
Dove diverse cose che già da prima gli avevano messo sottosopra la vita erano riapparse, apparentemente lasciate per sempre nel pozzo senza fondo dell' oblio.
Statico, in quella condizione di silenzio e di immobilità che veniva spesso e non correttamente intesa come inerzia e indifferenza verso ogni cosa che lo circondasse, dalla più grande alla più piccola.
Benchè fosse immobile, ciò non significava necessariamente che fosse di natura pigra, anzi, stare fermi e non fare niente sono due cose ben differenti tra di loro, non devono per forza essere vincolate da un legame di unicità.
Con la sua aria pensierosa e crucciata che era solito portare sul volto, era lì, in piedi, braccia incrociate, sempre a guardare il paesaggio.
Uno sguardo difficile da definire, il suo.
Serio, misterioso, spesso un po' tenebroso e minaccioso.
Ed era questo che lo rendeva così. Così...così...lui. Semplicemente, inspiegabilmente lui.


Continuava ad osservare con un quasi percettibile senso di indifferenza l' ambiente circostante.
Per lui, che facesse bel tempo oppure no, non aveva molta importanza.
No: era un tipo a cui le cose "normali" di tutti i giorni non interessavano granchè.
Se ne stava sempre così da solo, lontano addirittura da coloro che lo consideravano un amico, o almeno come una persona a posto.
E in fondo...lo era, anche se a prima vista non lo avrebbe pensato nessuno.
Era una persona molto silenziosa, solitaria, seria e misteriosa, questo è vero, ma era sempre circondato da questa aura di rispettabilità che faceva immediatamente capire che non perdeva tempo in sciocchezze o in inutili convenevoli.
Se questa si potesse definire una delle sue maggiori qualità, d' altra parte si potrebbe dire che questa era la barriera che si poneva tra lui e le persone che lo circondavano.
Era davvero riluttante all' idea di aprirsi agli altri, di dire cosa pensava, cosa sentiva veramente. Di instaurare legami di vera amicizia.
Ma in fondo, non era colpa sua, no.


Dopo ciò che gli era capitato, tanto tempo fa, non si sentiva più in grado di confidare quello che provava, chi era.
E come dargli torto? L' ultima volta che c' era riuscito davvero (nonchè la prima) era rimasto segnato, da lì per sempre.
Aveva visto la propria amicizia sgretolarsi, piano ma inesorabilmente, proprio davanti a sè. E non poteva fare niente. Nonostante le sue incredibili capacità, nonostante gli immensi poteri di cui era dotato, era impotente, non poteva fare nulla se non guardare la vita della prima persona che lo avesse considerato veramente un amico esaurirsi, disperdendosi come polvere nel soffio del vento. Ma nonostante ciò, quella persona per cui lui aveva nutrito un affetto così sincero, sorrideva, non voleva dirgli addio con dolore e tristezza impressi sul volto.
Lui le aveva fatto una promessa. Visitare un mondo assieme, e restare uniti per sempre.
Ma purtroppo, non avvenne così. Tutto a causa della paura, della stupidità e della violenza del genere umano che aveva stravolto il loro piccolo, grande mondo, grande come quello che avrebbero dovuto esplorare uno accanto all' altra.


<< Shadow...promettimelo... >> disse una voce tanto dolce e soave da sembrare quella di un angelo. La sua voce...
-Maria...- disse il porcospino nero e rosso, chiudendo gli occhi quasi in senso di rassegnazione.
Erano trascorsi più di cinquant' anni. Ma per lui sembrava che fosse passato un solo giorno, anche perchè era rimasto per lungo tempo chiuso in una capsula, in uno stato di morte apparente.
Il pensiero della prima ragazza che avesse mai amato e poi tragicamente perduto lo faceva sentire solo, abbandonato e turbato come non mai.
Ma anche arrabbiato, disgustato e tradito.
Questo a causa dell' uomo, una razza stupida, vile e distruttiva, disposta a sacrificare i suoi stessi simili pur di soddisfare appena la sua implacabile avidità e la sua sete di potere.
Esseri stupidi, che per ottenere ciò che vogliono commettono gli stessi errori e non imparano mai dal passato.
Shadow li disprezzava per questo, e nei lati più oscuri e nascosti del suo essere avrebbe voluto infliggere loro la stessa sofferenza che aveva patito lui, in modo che avessero capito cosa significa quando qualcuno ti porta via ciò che ti è più caro.
Aveva già avuto in mente il terribile proposito di farla pagare all' umanità per il dolore che gli aveva causato, non una ma ben due volte.
La prima quando era stato svegliato da Eggman e aveva incontrato per la prima volta Sonic e i suoi amici.
La seconda quando le Black Arms, comandate da Black Doom, avevano invaso la Terra, e Shadow aveva avuto una grave forma di amnesia e per questo non ha potuto momentaneamente ricordarsi di un' altra promessa fatta a Maria. La loro ultima promessa, prima dell' addio.


Aveva promesso che avrebbe dato una possibilità alla gente di quel pianeta. Una possibiltà per essere felici. E avrebbe mantenuto la promessa, oh, lo avrebbe fatto, nonostante il suo marcato senso di diffidenza nei confronti di tutti gli umani.
O almeno, quasi tutti. Altri due ragazzi umani erano entrati nella sua vita, acquietando il suo sentimento di odio e di vendetta.
Chris e Molly. Doveva molto a loro, sebbene in cuor suo non lo voleva ammettere.
La prima volta che Shadow era sul punto di distruggere la Terra infatti, Chris aveva cercato, anche a rischio di perdere la vita, di convincerlo a ricordare la vera promessa fatta a Maria. E c' era riuscito, fortunatamente.
<< Basta, Shadow! Ti prego, puoi ascoltarmi? Come fai a prendertela con degli innocenti per delle cose che sono successe cinquant' anni fa? Lo capisci che non è giusto..? >>
<< Stupido moccioso umano! Non parlarmi di giustizia! Non dopo quello che è accaduto! >>
Non c' era dubbio, Chris aveva dimostrato di avere coraggio, quel giorno, e anche senso di comprensione e di empatia nei confronti del riccio.
-Chissà dov'è finito quel marmocchio ficcanaso...- disse tra sè il riccio, con un sorriso appena percettibile sul viso.
Fu allora che la sua mente passò all' altra ragazza.
-Molly...- fece ricordando la coraggiosa fanciulla che aveva combattuto contro i Metarex in difesa del suo pianeta.
<< Grazie Shadow...Tu ci hai dato speranza! >> fece la voce di Molly dentro la sua testa.
Purtroppo però, a Molly le cose non andarono bene come erano andate a Chris, e Shadow se lo ricordava. Era lì, quando la sua navetta venne distrutta dalla flotta di Dark Oak e dei suoi scagnozzi. Era morta, davanti ai suoi occhi. Come Maria. Ed erano diventati da poco amici, sebbene si potesse intuire che la ragazza provava per lui un affetto davvero particolare, che alcuni potrebbero identificare con qualcosa...di oltre, anche se non si poteva capire esattamente cosa.
Ma questo non cambiava così tanto la situazione.


-Perchè...?- mormorò appena il porcospino onice, tenendo lo sguardo basso.
Già, perchè? Qual era il motivo per cui era costretto a vedere le persone che nutrivano un sentimento così intenso nei suoi riguardi perire così?
Escludendo Chris, che lo vedeva solo come un..."amico", diciamo, perchè invece per Maria e  Molly il destino aveva scelto la strada del non ritorno?
Forse per loro due c' era davvero una motivazione differente. Forse i legami che avevavano avuto con Shadow erano un qualcosa di completamente diverso. Amicizia, sì...ma poi?
Proprio per ciò che c' era poi il fato aveva scelto così?
Ma non era solo il richiamo del passato a turbare le sue meditazioni. Anche nel presente c' era qualcosa che lo preoccupava.
Pensò poi ad un' altra persona. Ed era ancora viva.
Sin da quando l' aveva incontrata, Shadow era rimasto perplesso, confuso, smarrito.
Più la guardava, più rimaneva con lei, più si sentiva che gli fosse terribilmente familiare.
Una ragazza, non un' umana però, ma che aveva in comune con Maria e Molly parecchie cose...alcune anche con Chris.
Ed ecco la rivelazione.
Tutti e quattro avevano lo stesso dolce sorriso, quegli occhi blu come l' Oceano...magari non si assomigliavano tutti alla perfezione per quanto riguardava la personalità, ma le analogie erano lo stesso considerevoli.
Ma lui era insicuro. Se si fossero avvicinati sempre di più l' uno all' altra...cosa sarebbe successo dopo?
Shadow non lo sapeva, e tentennava al solo pensiero di trovare, anche casualmente, la risposta.
Sarebbe sopravvissuta, come Chris?
E se invece le fosse successo qualcosa, come era andata per Maria e per Molly? Che avrebbe fatto dopo?


Fu proprio in quel preciso istante, che capitò una cosa che lo fece sussultare in fondo all' animo.
-Shadow?- fece una voce. Una voce vera, non uno strano scherzo giocato dalla sua mente alla disperata ricerca di risposta.
Ma comunque, una voce angelica e soave, proprio come la prima, quella di Maria.
L' istrice si girò. E la vide.
-Tikal...- rispose lui mormorando appena.
Un ragazza echidna, color arancio, dagli occhi  color zaffiro e dall' espressione dolce e gentile dipinta sul viso, lo guardava con lieta sorpresa, ma anche con un po' di preoccupazione.
-Come mai sei qui da solo? Perchè non sei tornato come mi avevi promesso?- chiese con una nota di delusione e tristezza.
Shadow non rispose a quella domanda. Tornò alla sua posizione originaria, dandole le spalle e continuando a tenere la testa un po' bassa.
Strinse i pugni. E fece ciò che, in cuor suo, credeva fosse la cosa più dignitosa ma allo stesso tempo difficile che potesse fare.
Decise di andaresene. Tikal capì le sue intenzioni e cercò di fermarlo.
-Dove stai andando? Perchè non resti qui con me?- disse malinconica.
Shadow si fermò un attimo. Si girò ancora, guardandola nuovamente in volto.
-Perdonami, ma non ho altra scelta. Spero che un giorno tu possa capire.-
Detto questo tirò fuori uno Smeraldo del Chaos.
-Shadow, ti prego! Non lasciarmi qui da sola! Credevo che noi fossimo amici!-
<< Amici... >> pensò il riccio.
-Io non voglio che tu vada via! Io ti voglio bene per quello che sei! Io..io...- balbettò.
-Tu...?- domandò il ragazzo guardandola con sgaurdo ancora serio.
-...ti amo.-
Questo fu tutto ciò che usci dalle labbra della ragazza, che lo osservava metre alcune piccole, innocenti lacrime lottavano per uscire fuori.
Avrebbe voluto restare, lo desiderava, avrebbe voluto darle una possibilità.
Ma non se la sentiva. Non si sentiva pronto. Non più, ormai.
Fu allora che dalla sua bocca uscirono delle parole che lei non avrebbe dimenticato mai. Parole che nessuno, forse nemmeno lei, si sarebbe aspettato da lui.
-Ti amo anch' io.-
Lei lo guardò meravigliata, e decise di andargli incontro e bloccarlo.
-Chaos...Control...- fece lui mormorando appena mentre stava sollevando la pietra.
-Shadow, aspetta!-
-Addio, principessa.- e svanì in un bagliore dorato.
Ciò che Tikal afferrò non fu altro che aria, mentre la persona a cui tanto teneva era svanita nel nulla.
Si inginocchiò, portando le mani sul viso e cominciando a piangere.

 

 

 

 

 

 

 

 

Altrove, un riccio nero come le tenebre stesse se ne stava a guardare la Luna accompagnata dal bagliore delle stelle, pensando a ciò che era successo alcune ore fa.
Era meglio che fosse andata così? Ritornò al pensiero di Tikal che lo guardava, con le lacrime agli occhi, triste, preoccupata e malinconica.
Shadow estrasse qualcosa dai suoi aculei.
Non uno Smeraldo del Chaos, ma comunque qualcosa di prezioso, per lui.
Una piccola bambola, una bambola Chao, fatta di pezza, perfettamente cucita, con due bottoni blu al posto degli occhi.
Poi, una piccola scritta ricamata sul braccio destro del pupazzo, con motivi dorati.
<< A Shadow, con affetto, da Tikal >>
La guardò ancora, tenendola delicatamente per le mani, e poi la rimise tra gli aculei.
Osservò ancora il panorama, con tutto quello che aveva da offrire.
-Ecco cosa succede quando si ama un tipo come me. Se ne paga il prezzo. E' questo il mio vero limite. Perchè io non posso concedermi il lusso di amare o di essere amato.-

 

 

 


                                                                                         Forgive me, my Princess, I have to go. 

  
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