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Autore: Minori Kuscieda    17/05/2012    3 recensioni
Non so come mi è venuta in mente questa storia!! So solo che la canzone "Il cerchio della vita" e il cartone animato della Disney "Il re leone" mi hanno sempre affascinato! E da quella passione è nata questa Ff!! Avete mai pensato di sostituire Simba con Vegeta?? Io si... Leggete e capirete!!! Recensite*^*
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Re Vegeta, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E un bel giorno ti accorgi che esisti
Che sei parte del mondo anche tu
Non per tua volontà. E ti chiedi chissà
Siamo qui per volere di chi
Poi un raggio di sole ti abbraccia
I tuoi occhi si tingon di blu
E ti basta così, ogni dubbio va via
E i perché non esistono più.
 
Era l’alba. Il sole stava spuntando da dietro le colline, colorando il cielo di un rosso fuoco che, piano piano, andava scemando, lasciando spazio ad un azzurro limpido e sereno che illuminava tutto intorno. Le strade erano affollate di persone che si stavano radunando per qualcosa di molto importante. C’erano bambini di tutte le età, donne giovani e anziane e uomini possenti nascosti dietro ad armature da combattimento, perché loro erano Sayan e, come tutti i Sayan che si rispettano, il combattimento era la loro unica ragione di vita. Eppure quel giorno era importante per tutti, anche per i bambini che non capivano niente di quello che stava succedendo. Giunti sotto un grande balcone si fermarono e alzarono lo sguardo al cielo…
 
Poi un soffio di vento ti sfiora
E il calore che senti sarà
La forza di cui hai bisogno.
Se vuoi resterà forte dentro di te.
Devi solo sentirti al sicuro
C'è qualcuno che è sempre con noi.
Alza gli occhi e se vuoi
tu vederlo potrai
e i perché svaniranno nel blu.
 
Sul balcone c’erano il Re Vegeta e la Regina Rosicheena. Quest’ultima teneva in braccio un bambino con indosso un vestitino bianco con sopra cucito lo stemma della famiglia reale. Da dietro le spalle del Re apparve un vecchietto tutto raggrinzito, che era al servizio della famiglia reale da molto tempo. Aveva una barba folta e in mano aveva un calice d’oro pieno d’acqua santa. La Regina tolse la coperta al Principino; già, perché in realtà quel bambino non era un bambino normale: era Vegeta, il principino dei Sayan nato circa un mese prima. Avrebbe sostituito il padre Veldok al trono dopo la morte di quest’ultimo. Il vecchietto afferrò con molta cura il piccolo, che spalancò gli occhi spaventato, non sentendo più il calore del corpo della madre. I due si avviarono verso la ringhiera del balcone. Il “sacerdote” di corte (se così si poteva chiamare l’anziano), piegò il calice e l’acqua santa scese fino a bagnare la testolina del Principino, che iniziò a dimenarsi cercando la madre. Poi si calmò. A quel punto il sacerdote lo afferrò per benino da sotto le braccine, e…
 
E' una giostra che va questa vita che
Gira insieme a noi e non si ferma mai
E ogni vita lo sa che rinascerà
In un fiore che vita sarà.
 
…lo sporse dalla ringhiera, per mostrarlo al popolo. I Sayan che guardavano, iniziarono ad applaudire e, piano piano, ad inchinarsi una fila dopo l’altra. In quel momento, quasi fosse una coincidenza, dalle poche nuvole mattutine, iniziarono a filtrare i raggi del sole che illuminarono il piccolo principe. Dopo pochi minuti il sacerdote ritirò Vegeta, che iniziò a emettere piagnucolii insistenti: voleva assolutamente sentire il calore protettivo che emanava la madre. L’anziano lo restituì alla Regina, che con il piccolino, il Re e le guardie si ritirarono nelle stanze.
 
E' una giostra che va questa vita che
Gira insieme a noi e non si ferma mai
E ogni vita lo sa che rinascerà.
In un fiore che ancora vivrà.
 
La Regina si sedette sul letto con la schiena appoggiata al muro e iniziò ad allattare il Principino che, senza farselo ripetere due volte, si attaccò al seno della madre iniziando a succhiare. Al due si aggiunse il Re che si accomodò vicino alla moglie: guardò il piccolo e poi si sporse per dare un tenero bacio sulla fronte di Rosicheena… Quello era il quadretto familiare perfetto, e rappresentava una famiglia che non si sarebbe mai sciolta e che si sarebbe prodigata nei secoli di generazione in generazione… PER SEMPRE!
  
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