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Autore: Bbbeeea    17/05/2012    4 recensioni
Correvo come una stupida. Io ero stupida. Io avevo il cancro.
Mi aggrappai all'ultimo barlume di speranza che mi proponeva la mia monotona vita. Louis. Il mio ragazzo, il mio sole in una giornata di pioggia.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Julia.
Ero seduta di fianco a mia madre che mi teneva la mano, ormai diventata fredda.
Il dottore ci scrutava dall'altra parte della scrivania. Tra le dita teneva alcuni fogli e li esaminava attentamente tirando ogni tanto sù col naso. Inghiottì rumorosamente e ci guardò. -Allora, Julia...- Si stava rivolgendo a me e la sua voce non mostrava niente di buono. Oh Oh.-Ho esaminato le tue analisi e sono uscite un po' di cose...strane.-
Mia madre lo guardò perplessa e anche intimorita -Un po' di cose strane? In che senso?-
Lo guardavo come per supplicarlo di non dire cose brutte, almeno non davanti a mia madre, che si era appena ripresa dallo shock della morte di mio padre, avvenuta un anno prima.
-Beh... anche se dobbiamo fare altri, molti altri controlli, dagli esami è venuto fuori un tumore ai polmoni.- Mia madre sussultò, riportandomi alla realtà.
Posai lo sguardo sulle mie mani che iniziavano a sudare freddo. -Un tumore ai polmoni.- Ripetei con sguardo assente.
Mia madre era rimasta allibita e non riusciva a smettere di tremare. Insomma, tutte le disgrazie capitavano a lei: prima un marito suicida, poi una figlia (l'unica) con il cancro.
La prima che si riprese fui io -Dottore, benigno o maligno?- Riuscii solamente a fiatare.
-Ancora non si può vedere molto, ma dalla macchia parecchio estesa sembra maligno.-
Bene. E pensare che era iniziato tutto con una piccola e innocente tossita che mi aveva fatto sputare una gocciolina di sangue che però aveva preoccupato immediatamente la mamma; la quale aveva sentenziato "Domani si va dal dottore" con il suo fare a volte altezzoso.
Mi girai verso di lei, ancora intenta a fissare il vecchio e fidato dottore a cui mi rivolgevo sempre da piccola. La abbracciai e per consolarla le dissi -Vedrai mamma, che andrà tutto bene!- Sorridendole.
Uscimmo da quel triste edificio lasciandocelo alle spalle. Mamma ancora non parlava e ciò mi dava parecchio sui nervi. Insomma, prima o poi le cose si devono affrontare.. o no?
Mise in moto la scassata macchina e partì accelerando bruscamente. Oddio, era pazza.
Io però avevo il cancro, e su questo non si discuteva. Va bene che gli stop e le precedenze non erano mai stati il suo forte, ma quella volta era preoccupante, così cercai di smorzare l'agitazione -Mamma, se non vai più piano, altro che cancro, morirò addosso ad un albero!- Sorrisi. Lei frenò bruscamente e si fermò in mezzo alla strada guardandomi con gli occhi gonfi di lacrime. Il mio cuore, nel vederla così distrutta, perse un battito.
-Tu non morirai!- Urlò accompagnando la frase con un bello schiaffo in piena faccia.
La guardai paralizzata e scesi dall'auto correndo.
Correvo come una stupida. Io ero stupida. Io avevo il cancro.
Mi aggrappai all'ultimo barlume di speranza che mi proponeva la mia monotona vita. Louis. Il mio ragazzo. Corsi a casa sua. 
DLIN DLON.
 Mi aprii lui, il mio sole in una giornata di pioggia. Il suo sorriso era capace di scaldarmi, di farmi impazzire. E in quel momento me lo trovavo lì, di fronte che mi mostrava i suoi bianchi denti, ma l'unica cosa che riuscii a dire fu -Ho io cancro.- perciò tutto l'arcobaleno che emanava Lou si spezzò riducendosi in mille pezzettini, ognuno dei quali diventò nero. Nero come il male. Nero come il cancro.
 
 
Louis.
No. Non era vero. Non poteva avere il cancro. Almeno non lei, non la mia Ju-Ju.
Me lo disse in faccia. Senza esitazione, mostrando soltanto il carattere che "viveva" in se.
-Ho il cancro- Riecheggiava nella mia mente, annullando e coprendo i momenti di piena felicità vissuti con lei.
Io rimasi lì a guardarla come uno sciocco senza dire ne a ne o. Fu per questo che lei si affrettò ad andarsene con le lacrime agli occhi.
Aveva il cancro. 
Comunque i giorni seguenti passarono tra una visita e l'altra, anzi, tra una chemioterapia e l'altra. Non era più lei. Non era più la mia adorata Ju-Ju, quella ragazza che riusciva a trovare il lato positivo in qualunque cosa; ma non in quella.
Era uno straccio. Non riusciva ad alzare neanche più un muscolo. Anche dormire era diventato faticoso. La mamma era stravolta. Stravolta dal pensiero costate di perdere sua figlia che vedeva trasformarsi sempre più in realtà con il passare dei giorni.
L'unica cosa che non scomparve da Julia fu il sorriso. Quel sorriso che mia aveva fatto innamorare di lei. Era un sorriso diverso daglia altri, questo ti accecava, ti illuminava il volto come un raggio di sole.
Anche nelle sue ultime ore di vita il sorriso era costante, anche se a volte veniva trafitto da qualche lacrima di tristezza.
Io le stavo tenendo la mano scheletrica e la mamma le accarezzava quella massa arruffata di capelli quando disse faticosamente -Io sarò sempre con voi.- e ci lasciò. Ci lasciò così, in un batter d'occhio, con il suo perenne sorriso stampato in faccia. Sorrisi anche io come un ebete ricordandomi della prima volta in cui ci vedemmo mentre urla disumane e di dolore uscivano dalla bocca della madre impastate  di lacrime amare e tristi.
 
Ora mi trovo qui, in questo enorme e triste cimitero a urlarle contro, a sfogare tutto il mio dolore.
-Perchè? Dimmi perchè. Perchè ti sei lasciata andare così velocemente, perchè non hai combattuto?- Grido con la speranza di una sua risposta che però non arriva.
-Te ne sei andata portando la luce con te e lasciando noi nella più completa oscurità lo sai? Sai come sta tua madre? La vedi da la sù?- Lacrime di rabbia si mescolano a lacrime di dolore e mi ricordano che tutta questa mia scena non servirà a farla tornare, non servirà a creare un telecomando con il pulsante Rewind.
Lei non ci sarà più, ma il suo ricordo vivrà con me. Mi asciugo lentamente le lacrime e per ultima cosa accarezzo la sua lapide fredda.

Julia Crole
 
05/12/1994 - 17/05/2012
 
-Ju-Ju, sei il mio angelo- sussurro avvicinandomi e posando le labbra sopra la sua foto sorridente.
La guardo negli occhi immobili e sento un calore insinuarsi dentro di me. E' lei.



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Ok, uccidetemi, sembro veramente depressa!
Comunque questa corta storiella mi è venuta in mente oggi, così ho provato a pubblicarla.
Che ne dite di lasciarmi una piccola recensione? Mi farebbe tanto piacere visto che è la mia prima one shot! :)
Con tanto amore,
-Bea. (:
  
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