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Autore: ChibyLilla    18/05/2012    2 recensioni
Sirius era un ragazzo troppo sicuro di sé. James lo aveva pensato fin da quando lo aveva conosciuto sul treno per Hogwarts: fiero, arrogante, a volte spregevole. Si era ostinato a credere che in lui ci fosse anche qualcosa di buono, ma in quel momento gli sembrò chiaro che nelle sue vene scorresse proprio il sangue dei Black.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Storia partecipante al contest "Emozione Malandrina" indetto da Angelikakikki e gentilmente valutato da VlaViols.

Autore: ChibyLilla
Titolo della fic:  
Almost twins
Personaggi principali:  
James Potter, Sirius Black
Genere:
Malinconico, introspettivo
Avvertimenti:
One-shot
Rating:
Giallo
Note dell’autore:
L’ho scritta in una notte, sono stupita da me stessa! Il sentimento che ho scelto era rabbia, alla fine!

Ehm… a questo punto non credo ci sia molto da dire, enjoy it!

 

ALMOST TWINS

Sirius era un ragazzo troppo sicuro di sé.

James lo aveva pensato fin da quando lo aveva conosciuto sul treno per Hogwarts: fiero, arrogante, a volte spregevole.

Si era ostinato a credere che in lui ci fosse anche qualcosa di buono, ma in quel momento gli sembrò chiaro che nelle sue vene scorresse proprio il sangue dei Black.

Prongs si sedette scompostamente accanto al letto di Remus; mentre l’amico dormiva profondamente, lui iniziò a tormentarsi le mani, indeciso su come avrebbe dovuto affrontare la questione con il lupo mannaro, una volta sveglio.

Spettava a lui dirgli che aveva quasi ucciso un compagno di classe, anche se si trattava solo di Piton e che qualcun altro era a conoscenza del suo segreto.

Si morse forte il labbro inferiore,  maledicendo per l’ennesima volta colui che fino ad un attimo prima era stato il suo migliore amico.

Ma come si poteva essere tanto stupidi?

James gli aveva già fatto notare la sua incoscienza e se all’inizio Sirius gli aveva risposto in modo beffardo, sostenendo che la vita di Piton non valesse la loro amicizia, alla fine aveva capito di aver combinato un gran bel guaio. Prongs non si era certo  risparmiato: gli aveva rinfacciato tutto ciò che pensava della sua famiglia, aggiungendo che tutte quelle caratteristiche erano anche sue.

Capì di aver esagerato solo quando gli occhi di Sirius si riempirono di lacrime.

Non ricordava che qualcosa di simile fosse avvenuto in precedenza, ma era troppo arrabbiato per preoccuparsi del super-ego dell’altro, così lasciò che si allontanasse in silenzio, punto nell’orgoglio e forse un po’ colpevole.

Osservò con una certa tensione una piccola crepa nel muro immacolato, appena sopra il letto di Remus: fortuna che Madama Chips non ci avesse fatto caso!

Risaliva alla luna piena precedente, a quando lui e Sirius, “troppo in ansia per Remus”, così tanto da non poter andare a lezione, avevano deciso di provare un nuovo sport babbano. L’avrebbero chiusa, sarebbe bastato un colpo di bacchetta, ma Miss Poppy era entrata prima del previsto e per poco non li aveva colti sul fatto, così la crepa era rimasta lì e a ben pensarci James non aveva tanta voglia di sistemarla!

Vedere quel piccolo squarcio sul muro gli fece pensare a tutte le marachelle che lui e Sirius avevano fatto in quegli anni, il che lo rendeva tremendamente nervoso.

Sirius, il ragazzo sorridente, spiritoso e un po’ pasticcione col quale condivideva la maggior parte del giorno, aveva messo in pericolo Remus per uno stupido scherzo.

Avrebbe volentieri battuto un pugno contro il muro, per scaricare la rabbia accumulata, ma facendolo avrebbe rischiato di svegliare Remus, anticipando così l’ora della verità e James sapeva di non essere pronto.

Sirius era un po’ come un fratello per lui, il fratello che ogni estate finiva a casa sua, prima di essere incenerito dai parenti, il fratello col quale usciva dal dormitorio senza permesso, che si addossava la colpa degli scherzi poco graditi alla Evans…

Ma nella mente di James, a quel ragazzo divertente e spontaneo, si affiancava il Sirius colpevole, avventato, che per un semplice desiderio di ripicca, era disposto anche a perdere i suoi amici.

Era disgustato dal suo comportamento e giurò mentalmente che non gli avrebbe più parlato, la rabbia che provava in quel momento era incontenibile e se non urlava era solo per rispetto verso Remus!

-Non si sveglierà prima di domani, non penso tu voglia perdere il pranzo- il flusso dei suoi pensieri fu interrotto dall’arrivo dell’infermiera.

Con fare materno la donna lo invitò a lasciare la stanza, promettendo che se Remus si fosse svegliato l’avrebbe avvertito all’istante, dovunque fosse e qualunque cosa stesse facendo, benché fosse altamente improbabile un suo risveglio prima del ritorno di James.

Riluttante il ragazzo obbedì.

Non pensò neppure per un attimo di andare a pranzo, il suo stomaco era completamente chiuso e poi non aveva voglia di incrociare lo sguardo ferito di Sirius.

Perché in fondo, anche se non l’avrebbe mai ammesso, James si sentiva un po’ in colpa per quel che aveva detto.

Aprì la porta della camera con aggressività, cercando di reprimere quell’inopportuno senso di dispiacere e si gettò sul letto con uno sbuffo.

Non si era neppure accorto della presenza dell’altro ragazzo.

Sirius d’altra parte non aveva intenzione di farsi notare, profondamente deluso dal comportamento dell’amico: non per orgoglio, neppure per caparbietà, si era reso conto di aver sbagliato, di grosso anche. Ma quello che James gli aveva detto andava ben oltre. Con tante offese che avrebbe potuto rivolgergli, doveva proprio paragonarlo alla sua famiglia?

Non era arrabbiato con lui, in fondo dovette ammettere che il paragone non era inappropriato; più che altro era profondamente disgustato da se stesso e consapevole di aver perso le uniche persone a cui realmente aveva voluto bene.

James raccolse un libro dal suo letto e lo lanciò con rabbia verso quello di Sirius, senza neppure voltarsi.

-Stupido, stupido Sirius!- urlò senza accorgersi di aver colpito l’altro, fino a che non lo sentì muoversi sotto le pesanti coperte.

Padfoot si alzò piano, consapevole di essere stato scoperto e fece per chiudersi in bagno, quando James gli afferrò un braccio.

Sirius piegò leggermente la testa fissandolo, gli occhi grandi arrossati dal pianto e le labbra appena schiuse.

Deglutì rumorosamente, prima di sentire il pugno di James contro la propria faccia e qualcosa di caldo colargli in viso. Sarebbe caduto se James non lo avesse tenuto ancora per il braccio.

Si portò la mano libera al naso sanguinante e se non fosse stato troppo orgoglioso, probabilmente sarebbe  scoppiato a piangere. Invece si ostinò a guardarlo con superiorità, ignorando la camicia che si macchiava di rosso.

Quello sguardo fece sorridere James, ricordandogli ancora una volta quante ne aveva passate insieme all’amico, quante volte si era trovato a portarlo in camera sanguinante, pronto a sentire le ramanzine di Remus…

-Sei proprio uno stupido- bisbigliò, prima di scoppiare a ridere, sinceramente divertito dal suo aspetto.

Sirius dal canto suo, dovette sbattere le palpebre un paio di volte per esser certo di non sognare. Sulle prime si sentì un po’ preso in giro e cercò di liberarsi dalla sua stretta, ma James strinse ancora più forte la mano intorno al suo polso e lo avvicinò a sé.

Voleva solo abbracciarlo.

In fondo era il suo Paddy, il ragazzino pasticcione e divertente che aveva conosciuto al primo anno, il suo quasi-gemello.

 

GIUDIZIO DELLA GIUDICIA:

ChibyLilla: Almost Twins.
Titolo: 1.8/2
Grammatica e sintassi: 9.9/10
Originalità: 10/10
Caratterizzazione dei personaggi: 8/10
Gradimento personale: 3.5/5

Totale: 33.2/37
 
Titolo: 1.8/2
Il titolo è molto carino, rispecchia la storia e il legame tra Sirius e James, ma non ha molto a che vedere con la rabbia.

Grammatica e sintassi: 9.9/10

Ho trovato solo una piccola imprecisione, alla fine:
-          Sirius dal canto suo, […]
Dopo Sirius, ci vuole la virgola.
A parte questo, la sintassi e la grammatica sono ottime: brava!

Originalità: 10/10
Si trovano storie che accennano al gesto sprovveduto di Sirius, ma se ne trovano pochissime che parlano delle reazioni di James. Trovo originale anche come hai sviluppato la trama, dando un senso alla cosa.

Caratterizzazione dei personaggi: 8/10
Ho trovato ben caratterizzati entrambi, anche se, a dire il vero, non traspare tantissimo la rabbia di James.
Comunque, nel finale hai reso molto bene l’amicizia profonda, fraterna, che lega Sirius e James, fratelli non di sangue, ma scelti. Complimenti.

Gradimento personale: 3.5/5
La tua storia è scritta bene, scorrevole e si legge volentieri. Inoltre, l’ho trovata interessante e abbastanza introspettiva: forse, però, dovresti lavorare un pochino su come rendere al meglio i pensieri e i sentimenti dei personaggi, perché, a volte, sembrano descritti e non vissuti. Nel complesso, mi ha fatto molto piacere leggerla e mi è piaciuta. 

  
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