La pioggia è malinconia.

La pioggia sono lacrime.

La pioggia è soffrire.

La pioggia non ha fine,si nasconde dietro le nuvole,cade e poi smette.

Smette per tornare in silenzio.

Ero seduto in una caffetteria poco lontana dal centro.Un edificio vecchio con un fascino ottocentesco,le pareti dipinte di un rosa pesco,i tavolini di mogano e ciliegio.

Dei piccoli lampadari illuminavano quel grande salone.

Mi stavo terribilmente annoiando seduto a bere la mia amata cioccolata calda in compagnia del mio blackbarry quando incontrai lo sguardo di una ragazza.

La ragazza del gelato al pistacchio.

La chiamo così perché non so il suo nome so solo che mangia del gelato al pistacchio,ha degli occhi blu,come il mare,i capelli castani lunghi e mossi e

qualche piccola dolce lentiggine sul viso.

Ha gli occhi fissi su un libro di filosofia che sembra amare.

Lo tiene tra mani come un oggetto prezioso,è assorta nei suoi pensieri.

Sembra un fiore,fragile e delicato racchiuso in una bellezza senza fine,una bellezza che non posso spiegare perché la bellezza non ha parole e non è perfezione.

Sembra assente,calata nel suo mondo sospesa tra le nuvole,a volte alza la testa dal libro si guarda in giro,sorride e si richiude in quel suo dolce piccolo universo.

Vorrei raggiungerla,chiederle come si chiama,ma purtroppo io quello che non ha mai paura,quello che con le ragazze si diverte non hai il coraggio di guardarla di sfiorarla,di parlarci.

Preferisco osservarla da lontano,scorgere i particolari in silenzio perché il silenzio è musica e noi siamo musiche.

Dolci melodie,battiti di cuore in una stanza vuota.

LA VITA.