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Autore: Aryana_    18/05/2012    20 recensioni
Assonnato appoggio la testa al finestrino del treno.
Pensando a quanto amo lei, a quanto amo noi.
Le porte del treno si aprono e esco di corsa insieme alla mischia, sbucando fuori dalla stazione.
Dovrò solo attraversare la strada che mi separa dalla scuola per gettarmi tra le braccia della mia April.
Sono così eccitato che non mi fermo nemmeno a guardare la strada prima di attraversare.
Grosso, immenso sbaglio.
Una macchina suona il clacson avvertendomi così della sua presenza.
Un urlo, un lampo di luce e poi buio.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Like an Angel
 

27 Ottobre 2011
 
Sono così eccitato. Oggi io e April facciamo tre anni di fidanzamento.
Ricordo esattamente il giorno in cui mettemmo insieme,ogni singolo particolare, ogni singolo dettaglio: tutto.
 
“April, vaffanculo.”
“E dai Harry!Non fare così!”
“No, sono incazzato adesso” gli dissi mettendo un broncio e avvicinandomi all’albero.
“Ohh che carino che sei quando fai il finto arrabbiato!” disse accarezzandomi la guancia. Io, con un rapido gesto gettai via la mia mano e gli diedi le spalle.
Scoppiò a ridere, e io , mi arrabbiai ancora di più, iniziando a salire le scalette che portavano alla casa sull’albero.
La casa sull’albero era il posto in cui io e lei ci rifugiavamo da bambini quando i nostri genitori ci sgridavano.
Era quasi ovvio che tra me e April ci fosse una grande amicizia, dato che le nostre case erano vicine, e i nostri genitori amici.
Lei mi seguii nella casetta, salendo le scale e facendo attenzione a non cadere.
Ero seduto a gambe incrociate rivolto con la testa verso il muro di legno. L’ultima volta che eravamo saliti in quella casetta io e April non ne occupavamo nemmeno un quarto, mentre ora ci stavamo a malapena.
Si avvicnò a me cautamente aggrappandosi al mio collo “Dai Harry, giurò che non bagnerò più il tuo motorino con la canna dell’acqua”.
“E il portafoglio che c’era dentro!” scoppiò a ridere “Dettagli!”
“No, non sono dettagli. E dato che mi hai fatto incazzare adesso te la devo far pagare!” dissi scostandola di dosso e voltandomi verso di lei.
“Mi devo preoccupare?” Si inumidì le labbra “Non so, forse” le risposi.
Quanto cavolo era bella, con i suoi ricci castani e gli occhi azzurri.
Trattenne una risatina mentre io, a gattoni –dato che se mi fossi alzato in piedi avrei sbattuto la testa- mi avvicinai a lei.
“Che fai Ha..” posai delicatamente sulle sue morbide labbra le mie, baciandola come nessuno l’ aveva mai baciata prima, facendola sentire in paradiso.
Il bacio più bello, meraviglioso, indimenticabile e forse anche il più desiderato che avrei mai potuto dare.
Dopo quindici anni di amicizia, scoccò l’amore.
“Che ne dici, ci siamo innamorati?” chiese lei spiaccicata a terra dal mio peso.
“Mi sa di si” risposi a un centimetro dalle sue labbra. “Ti amo April”
 
Ogni anno era consuetudine andare in quella casetta e fare l’amore per festeggiare, quello che spero, sarà una storia che durerà tutta la vita.
Assonnato appoggio la testa al finestrino del treno.
Pensando a quanto amo lei, a quanto amo noi.
Le porte del treno si aprono e esco di corsa insieme alla mischia, sbucando fuori dalla stazione.
Dovrò solo attraversare la strada che mi separa dalla scuola per gettarmi tra le braccia della mia April.
Sono così eccitato che non mi fermo nemmeno a guardare la strada prima di attraversare.
Grosso, immenso sbaglio.
Una macchina suona il clacson avvertendomi così della sua presenza.
Un urlo, un lampo di luce e poi buio.
Apro gli occhi pochi secondi dopo.
Dio, mi è andato bene. Sono vivo e vegeto.
Mi rialzo dalla strada ed entro a scuola. In genere, mi bastava schioccare le dita perché la folla di studenti si aprisse per farmi passare.
Ma stamattina nessuno si sposta per me. Nessuno mi saluta. Nessuno mi guarda. Perché?
Vedo una massa di capelli ricci che si avvicina al suo armadietto. Le corro in contro cingendole i fianchi “Buon anniversario April!” .
April non mi degna nemmeno di uno sguardo, e continua a sistemare i suoi libri nell’armadietto “April?April?!” nessuna risposta.
La campanella suona e lei corre in classe, la seguo cercando di attirare la sua attenzione, ma non sembra volermi parlare.
“April, che cavolo ti ho fatto?!” niente. Zero.
Entro in classe e comincio a sventolare una mano di fronte al suo viso, ma mi ignora completamente- ancora.
Ma che diavolo le ho fatto?
 Mi vado a sedere al mio posto continuando a fissare April. Il prof entra in classe, aveva un’aria più strana del solito oggi, era… cupo.
“Ragazzi!” urla richiamando la nostra attenzione.
Tutti si zittiscono e incominciano a guardarlo.
“Ho una brutta notizia, vi prego di rimanere calmi” dice in tono piatto.“Mi dispiace avvisarvi che…un vostro compagno di classe è morto” dice trattenendo una lacrima.
Nella classe piomba un silenzio tombale “e chi è?” chiede April guardando terrificata il mio banco.
“Harry Styles” cosa? Ridicolo! E’ cieco? Sono davanti a lui!
“Mi scusi prof, io sono vivo” dico alzandomi in piedi.
Nessuno si volta verso di me. Nessuno mi calcola.
Guardo fuori dalla finestra, un sacco di ambulanze sono intorno al luogo in cui la macchina mi è venuta addosso.
No…non è possibile.
Corro con tutta la forza che ho contro il muro, e stranamente non mi faccio male, anzi rimbalzò all’indietro.
Solo adesso capisco. Non provo dolore e nessuno mi vede perché io…sono morto. Sono un fantasma.
Corro vicino al vetro per scorgere quello che deve essere il mio corpo, coperto da un telo bianco, e per terra…sangue.
Tutta la classe corre verso la finestra per osservare la scena, tutti tranne April che scappa fuori dalla classe correndo in bagno.
La seguo, correndo veloce. La chiamo, anche se non mi può sentire.
Si appoggia al lavandino e comincia a piangere come una bambina “No...No…Non può essere…non è vero…il mio Harry…no” dice tra un singhiozzo e l’altro.
Porto la mia mano destra sul suo cuore che batte velocemente.
Come se sentisse la mia presenza, porta anche lei la mano nello stesso punto in cui è la mia.
Poi sposto la mano sinistra sul mio cuore.
Nessun battito. Morto. Fermo. Per sempre.
“No..no..no” continua a singhiozzare April.
Ho voglia di stringere quel fragile corpo tra le mie braccia, di dirle che va tutto bene…
“April…”sussurro “sono qui. Sono qui con te. Non ti lascio. Non lo farò mai. Io ti amo, ti amo più di ogni altra cosa al mondo. Sei tutto per me. La mia migliore amica. Mia sorella, la mia ragazza: ti amo. Giuro che non ti abbandonerò mai. D’ora in poi starò con te ventiquattro ore su ventiquattro. Ogni secondo, ogni minuto, ogni ora, ogni giorno. E ti proteggerò, come se fossili tuo angelo custode, perché io ti amo April Berry”
I suoi singhiozzi continuano a riempire la stanza. Mi fa male vederla così.
La stringo in un abbraccio e le sfioro le labbra delicatamente.
“Io ti amo Harry!”urla, pensando magari che io sia in cielo, lontano da lei.
“Ti amo anche io” sussurrò, consapevole che lei non lo saprà mai.






Buonsalve!
Spero davvero tanto che la One Shot vi sia piaciuta, ci tengo molto a questa.
Ho preso ispirazione da un sogno, ed è venuta fuori così.
Ringrazio 
Giuls, che mi aiuta come sempre e anche jas_ per il fantastico banner che ha creato!
Che ne dite di lasciarmi una recensione se vi è piaciuta?:3
Ah, e se vi state chiedendo perchè come data ho messo proprio il 27 ottobre 2011, e per fare onore al papà di un mio grandissimo amico, morto purtroppo in quello stesso giorno.
Arianna xx
  
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