Personaggi/Pairing(s): Katherine Pierce.
Timeline: ambientata dopo la
morte di Finn e Sage.
Warnings: minuscoli spoiler.
Note: sono una delle poche
che ha urlato contro lo schermo del pc, durante
l’ultima puntata, “KATHERINE” quando si credeva che Klaus
fosse morto. Questa che ho scritto è una sciocchezza, non ha senso e
vuole solo essere un piccolo missing moment di
Katherine che capisce che c’è qualcosa che non va. Incrocio le
dita di non averla resa OOC.
Disclaimer: i personaggi di “The vampire diaries” non mi
appartengono, purtroppo. D:
Priorità
Accade
all’improvviso. Il momento prima Katherine se ne sta seduta al tavolino di
un bar con un buon bicchiere di bourbon tra le mani, il momento dopo osserva
confusa un paio di uomini cadere sul pavimento. Qualcuno urla, qualcuno digita
velocemente il numero del pronto soccorso.
Katherine
è l’unica che rimane ferma, un po’ perché non le
interessa, un po’ perché preferisce il bourbon. Si accorge che
c’è qualcosa che non va solo quando vede con la coda
dell’occhio una donna afferrare in fretta la borsa, ad occhi spalancati,
ed uscire subito dopo dalla porta di servizio. C’è decisamente qualcosa di strano nel suo
viso, sempre più pallido.
Quando
raggiunge il parcheggio pochi minuti dopo e trova quella donna stesa a terra
priva di vita, con i capelli rossi ad incorniciarle il volto rigato di crepe, cerca
d’istinto una qualche traccia di un paletto, gli occhi accesi
d’interesse e un pizzico di curiosità.
Non
ne trova nessuna. Come non ce n’erano neanche sui corpi dei due vampiri
morti dentro al bar.
Solleva
un sopracciglio, mentre fruga nella borsa alla ricerca del cellulare: ha come
l’impressione che il motivo per cui sono morti si trovi a Mystic Falls.
“Caroline, cosa
diavolo sta succedendo?”
Caroline supera la
sorpresa nel sentire la voce di Katherine dall’altra parte del telefono,
prima di trarre un lungo respiro, “Non ho idea di cosa tu
stia…”
“Non ti
azzardare.” la minaccia Katherine.
“Sei
viva?”
“Ti sembro
morta?”
“È una
battuta, spero.” sente Katherine sbuffare e decide di non rimandare
ancora le spiegazioni, sta iniziando a farla spazientire e non è una
cosa buona, “C’è qualcosa che devi sapere.”
Svuota
d’un colpo il bicchiere di tequila,
prima di rivolgere un sorriso malizioso al barista dietro al bancone, «Me
ne offri un altro?» domanda allungandogli il bicchierino vuoto.
Lui
la fissa un attimo – ha gli occhi azzurri e a Katherine piacciono davvero
tanto i ragazzi con gli occhi di quel
colore – prima di versarle da bere una seconda volta.
«Ah,
non ci siamo ancora presentati… io sono Katherine.»
Beh,
se proprio c’è la remota possibilità che muoia senza
preavviso, per quale motivo dovrebbe rimanersene seduta a pensarci più
di tanto? Di problemi se ne è fatti fin troppi in tutti quegli anni di
fuga. È molto meglio bere della buona tequila.
«Sam.»
E
magari farsi offrire pure uno spuntino dal barista.
“Ci penseranno
Stefan e Damon, troveranno un modo di risolvere la situazione.”
Nel
momento in cui formula quel pensiero, si ritrova ad arricciare le labbra in una
smorfia. Non che non si fidi dei due fratelli Salvatore, ma la loro
capacità di giudizio viene sempre a mancare quando hanno intorno la sua cara
doppelgänger.
Sbuffa,
come una bambina a cui è stato negato qualcosa. Ok, prima la tequila e
lo spuntino e poi si metterà a cercare qualche informazione in
più. In fondo, ha pur sempre delle priorità da rispettare, no? E
gli occhi azzurri di Michael sono decisamente
una priorità in quel momento.