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Autore: Sidereal Space Seed    19/05/2012    4 recensioni
"Camminando sul Ponte dell’Arcobaleno, lungo la via del ritorno, Odino strinse a sé la creatura della terra dei mostri, cullando, mormorando, e incoraggiando la piccola anima a dimenticare le proprie origini, ora inondate di luce, ora riflesse sulla sua pelle rosea, il figlio d’un Dio.
Loki di Asgard."

Dove gli altri trovavano un posto nel Cosmo, Loki perdeva il suo.
Il copione emotivo dietro le scene del film.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Loki, Thor, Un po' tutti
Note: Lime, Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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   Precious
 
 
|Precious - Lyrics|
Così camminò nel sangue degli Jotun, finchè il vento non parlò.
Convinto solo dell’esistenza del sibilo del ghiaccio, il Padre interruppe effettivamente il suo percorso.
L’occhio orfano si chiuse in un silente ascolto.
I venti di Jotunheim gemevano. Dove v’era stato un silenzio glaciale, così aderente al popolo dei giganti ora morenti, arrancante si faceva strada un guaito.
Guairono seconde a lui le suole degli stivali possenti, e il Dio della più alta delle vette cosmiche mosse passi cauti, portando attenzione, lasciandosi sussurrare nei sensi.
Seguì il vento.
Di tutte le correnti che su Jotunheim l’avevano aggredito, molecolari e sferzanti cristalli di ghiaccio che schiaffeggiavano il volto, Odino seguì quella dal canto divino e minuto.
Ma divinità non fu quella che lo accolse nel tempio – rampicanti di ghiaccio e venature di congelato cristallo sulle colonne. A rendersi testimoni dell’ultimo guerriero, l’ultimo –il più piccolo che della neve dei picchi di Jotunheim si nutriva—, v’erano le rovine. Stalagmiti materne, escoriate, spezzate nel più profondo del loro nucleo, contorte e piegate vegliavano e cullavano le note di infantile confusione.
Odino s’arrestò, e s’accorse di come i suoi passi avessero cessato d’essere umidi e insozzati.
Era giunto per conquistare, ma nel tempo di un battito egli stesso s’era reso schiavo.
Pietà, e un pizzico di speranza –troppo avidamente partorita— inciamparono nella sua anima, quando la piccola creatura blu entrò nel suo campo visivo. Una piccola briciola di vita, disperata e contorta dalla disperazione propria dei bambini abbandonati al fato.
Odino s’inginocchiò.
E toccò.
Oh, s’avesse saputo.
Toccò coi polpastrelli le tatuate antichità tipiche della pelle dei giganti, sfiorò le piccole gote tremanti e umide e cullò la testolina con un solo palmo.
Così il vento tacque.
Oh, s’avesse saputo.
S’avesse saputo riconoscere il primo dei Suoi inganni, quelle lacrime che smisero di inseguirsi sul visino della creatura, gli occhi ancora sì perduti, ma nella curiosità ora, e lo stupore infinito di un cosmo così piccolo, che per la prima volta nella sua breve vita incontra il calore di una stella.
Le mani di un Padre.
Odino lo prese con sé.
Camminando sul Ponte dell’Arcobaleno, lungo la via del ritorno, Odino strinse a sé la creatura della terra dei mostri, cullando, mormorando, e incoraggiando la piccola anima a dimenticare le proprie origini, ora inondate di luce, ora riflesse sulla sua pelle rosea, il figlio d’un Dio.
Loki di Asgard.
 
 
~
E lui divenne una piccola e preziosa cosa.
Ed era prezioso davvero perchè, cavalcando fianco contro fianco nell’animo del padre degli dei, si inseguivano le speranze di una pace a lungo sognata, e il germogliare di un amore genuino.
Odino guardava Loki e dimenticava il tempio di ghiaccio degli Jotun. Padre osservava il bimbo i cui capelli oltrepassavano di gran lunga ogni oscurità delle notti di Asgard, e il cuore un po’ gli si placava.
Le questioni importanti divenivano echi distanti nelle cavernosità dell’inconscio alla vista della creatura che aveva proclamata sua, mentre quello inseguiva giocosamente quel raggio di sole di suo figlio.
Quello vero. Thor. Se vero, infondo, avesse ormai qualche particolare connotato per lui.
Così Odino rimandò. Giorno dopo giorno, pezzetto dopo pezzetto, dissezionava la verità da lui solo conosciuta, regalando ad ogni frammento di realtà una giustificazione plausibile.
Oh, se solo quella creaturina avesse saputo da chi così profondamente avrebbe appresso le fondamentali basi della sua futura cospiratrice natura.
Ma la mente di un bimbo è cosa preziosa e fragile.
Specialmente quella di Loki, le cui grandi e grezze potenzialità si libravano con ali leggere nel viscoso mondo della menzogna.
Padre degli Dei, cos’avevi fatto…
E se Padre aveva un piano –e in nome degli dei, con un piano tutto era cominciato—, Odino certamente guardava ad esso tramite gli occhi della creatura.
Narrò ai suoi figli delle sue imprese. Disse loro del Coraggio, e raccontò loro della Paura.
Nella maniera a loro più consona, i suoi figli, visini vispi e accesi, scelsero di rendere propri quei due elementi.
Thor parlò come un sovrano ubriaco, scintille bambinesche negli occhi: “Quando sarò Re, Padre, sconfiggerò tutti i giganti di ghiaccio!” Rise, poi guardò suo fratello, che vestiva un sorriso timido e silenzioso. Anche lui aveva scelto la sua parte.
Odino prese distanza da loro, appena qualche passò, rivolgendosi poi al suo eccitato figlioletto, uno sguardo sapiente e un tono da maestro nella voce gentile, “Thor, un re saggio non insegue mai la guerra, ma... deve essere pronto ad affrontarla.”
E ancora li prese per mano, alla pari, i suoi doni più preziosi e dinamici. Non li illuse con favole ma neanche li privò della realtà dei fatti, “Solo uno di voi diverrà Re, ma entrambi avete tutto ciò che occorre per esserlo.”
E loro gli credettero.
Loki gli credette.
 
 
 
Always tried to share the tenderest of care.
Now look what we have put you through.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Signore e signore, chiedo un secondo della vostra attenzione.
Comincio offrendo un caloroso saluto al fandom :)
Non è molto popolato come tanti altri obiettivamente, ho notato, ma mi è sembrato anche di scorgere un aumento di entrate negli ultimi giorni, sicuramente anche grazie a The Avengers.
E’ giusto che io sottolinei il fatto che non ho mai letto un fumetto della Marvel. Mai. Ho solo visto Thor, e Iron Man, e Capitan America e chi più ne ha più ne metta. E The Avengers, si capisce.
E, be’, cosa dire.
Attualmente sono innamorata di Loki. Come tantissime altre, ho notato, e anche comprensibilmente infondo. Per amore di onestà, trovo anche non sia poi così perfetto nei film (commento che a nulla a che vedere con la magnifica interpretazione di Hiddleston), in quanto mi è parso di scorgere fra una battuta di copione e l’altra qualche banalità tipica della nuova cinematografia americana di massa.
Whatever però, come direbbero loro.
Loki è un bel personaggio, al di là dei clichè dei film, e l’intensità emotiva celata dietro al suo personaggio è, in ultima analisi, struggente. (Sogno per lui un lieto fine.)
Così, con la mia impreparazione nei riguardi dei fumetti (anche se i film sono un’AU bella e buona), ho deciso di cimentarmi in una rivisitazione del film. Intendo, nei capitoli a venire, riscrivere il copione emotivo celato nelle scene del film. Quel che ho percepito, che ho immaginato e che, per motivi di convenienza, non è stato ovviamente mostrato.
In sostanza la storia non è mia, solo l’impatto emotivo descritto lo è.
Si tratta di una Loki-centric. Con ovvi spazi per gli altri personaggi, specialmente Thor, anche se probabilmente non mi concentrerò sugli avvenimenti del film che riguardano Midgard.
Inoltre, purtroppo, per questo primo capitolo, non ho potuto rintracciare le esatte battute del copione, cosa cui spero di rimediare nei prossimi (cercherò di scaricare il film per assaggiare ogni scena e riprendere le esatte parole. Spero in tempi umani.)
Posso definire questa storia una Song-fic. Sceglierò una canzone per ogni capitolo (metterò sia il link youtube per l’ascolto, sia quello per il testo e la traduzione, sperando di trovarla in ogni caso), come con questa introduzione, e seminerò parole del testo nel capitolo. Spero sarà possibile scorgerle. La musica non può che essere il migliore degli abbinamenti, a mio parere.
Che altro dire?
Chiaramente apprezzerò delle recensioni. Sono pane per chi scrive, anche se ho scelto di essere pretenziosa data la mia ignoranza nei confronti della Marvel, perciò sarò molto felice nel caso deciderete di dirmi cosa ne pensate.
Chiudo qui, sperando di esprimermi presto in un nuovo capitolo. Non sono esattamente stabile in quello che scrivo, ho mollato mille storie per demotivazione ma, non si sa mai, ogni nuovo tentativo può essere quello giusto.
Vi ringrazio per l’attenzione, e spero davvero di potervi intrattenere. Scrivo sì per soddisfarmi, ma l’idea di toccare l’animo di qualcuno mi fa vibrare di contentezza.
A presto. :)
 
PS: Ahem… io sono una slasher nata. O, come amo definirmi, una pacata fan girl. Nel caso qualcuno fosse interessato ad un accenno di cotale dettaglio nella storia, può tranquillamente farmelo sapere (si tratterebbe di un blando Thor/Loki). In quel caso farei il possibile per renderlo il più realistico, coerente e giustificabile possibile, nei limiti delle mie capacità.
  
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