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Autore: wordsaswind    19/05/2012    4 recensioni
"E non era sesso. No, desideravamo fare l’amore.
Niente mi sembrò più giusto, più perfetto di quell’attimo.
Mi sentivo di nuovo a casa."
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Damon/Elena
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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E se Elena avesse scelto Damon?
Solo una notte. E’ tutto quello che vogliono.

 


Vuoi quello che vogliono tutti: un amore che ti consuma.*

“Allora.. Dato che probabilmente sono un uomo morto.. posso farti una domanda?”
“Si, certo.” “Se fossimo solo io e lui, e dovessi scegliere a chi dire addio.. chi sceglieresti?”

“Lo amo Damon – fece una lunga pausa e io capii quale sarebbe stata la sua scelta – ma quando sto con te le mie stesse emozioni mi sorprendono.
Il tuo amore non so come ma.. mi consuma, mi sfinisce, mi rende.. migliore e.. credo di essere sicura che è con te che voglio stare. E’ a te che non voglio dire addio.”
Ci fu una lunga pausa.
“Matt mi sta portando da te.” – poi la sentii piangere.
Ancora silenzio. Non sapevo esattamente cosa dire mentre lei mi stava dicendo che voleva stare con me.
..Poi all’improvviso sentii il freddo sotto la schiena nonostante la giacca di pelle; strano perché ero sicuro di essere al telefono con Elena.
Ero ancora a Mystic Falls e forse.. anzi, quasi sicuramente ero leggermente ubriaco.
Poi mi accorsi che stavo solo ricordando qualcosa che lei aveva dimenticato.
Quella fredda sera sembrava così lontana.
“Tu vuoi quello che vogliono tutti.”
“Cosa? Un sconosciuto misterioso che ha tutte le risposte?”

“Vuoi un amore che ti consuma, vuoi passione e avventura e anche un po’ di pericolo.”
Lo troverai Elena.. troverai quello che stai cercando.
“Ti amo Damon.” – quelle parole mi riportarono al presente. Furono come una rivelazione, un lampo che squarciava un cielo in tempesta ed era il mio cielo.
Mai come quella notte sentii di aver bisogno di lei, come lei aveva bisogno di me.
“Stai davvero venendo qui?”
“Si.” – quando Matt arrivò lei scese dall’auto e mi corse incontro.
“Non guardarmi come se fossi l’unica persona al mondo che vorresti vedere.”
“Non sarei qui se non fosse così.”
“Stai piangendo.”

Solo per una notte, per questa notte, pensai. Sarebbe stato giusto  passarla insieme.
Così ci abbandonammo l’uno tra le braccia dell’altro.


Quella stessa notte tornammo a casa con la mia auto e dopo la lunga traversata passai il resto della serata a guardarla dormire.
In tutto questo tempo avevo visto tanto di Elena.
L’avevo vista lanciarmi occhiate di sfida, ridere alle mie battute e prendersela per qualsiasi sciocchezza che facevo.
L’avevo vista piangere, chiedere scusa, ridere.. fidarsi di me.
Chi si sarebbe mai fidato di me se non lei?
 Mentre giocavo con la sua folta chioma di capelli castani il suo profumo aleggiava nell’aria.
Era lei che volevo, ed era lei che desideravo con tutto me stesso.
Guardai fuori dalla finestra. Era quasi l’alba.
Il mio sguardo si perse tra gli alberi del viale di Mystic Falls: quanto tempo era passato dal mio arrivo qui e quante cose erano successe, quanto io ero cambiato.
Tornai ad osservarla.
Potevo sentire il battito irregolare del suo cuore, mentre il suo respiro riscaldava la stanza. Avrei voluto sapere cosa stava sognando.
Le sfiorai leggermente la guancia, ma il mio tocco, forse troppo freddo, la fece sussultare.
Sperai che non si svegliasse, sarei rimasto così immobile a guardarla per ore.
“Damon?”
“E’ ancora presto.”
“Grazie.” – le sue labbra si curvarono in un sorriso dolce e sincero. Quanto era bello quel sorriso.
“Per cosa?”
“Per essere rimasto.”
La naturalezza con cui il suo corpo ormai sfiorava il mio mi sorprese.
“Non c’è di che.”

Poi lei mi baciò.

Non capì bene quello che stava succedendo e dall’espressione sorpresa di Elena forse, non lo sapeva neppure lei.
Dopo un primo momento di incertezza cercai di divincolarmi bloccandole le braccia.
“Sei impazzita?”
“Ti prego.. non dire niente. Hai intenzione di tirarti indietro?”
“Non mi sto tirando indietro, solo.. sei sicura?”
Ci baciammo di nuovo e io non riuscii più a trattenermi.
Lei era tutto quello che volevo ed ora era là, mi baciava ed anche se non capivo bene per quale motivo voleva me.
Il pensiero che mi passò per la mente probabilmente fu troppo azzardato ma ormai non avevo più niente da perdere, ero giunto al punto di non ritorno.
“Elena.. ti va di..?” – ci fu un interminabile istante di silenzio, pensai di aver fatto una colossale cazzata ma poi incredulo la vidi annuire.

E l e n a
Al mio cenno d’assenso, forse troppo deciso, quasi come un comando, Damon mi prese tra le sue possenti braccia senza mai staccare le sue labbra che sapevano ancora di whisky dalle mie.
Ogni tanto per pochi minuti prendevamo fiato, mentre i suoi profondi occhi azzurri – ancora increduli di fronte a quella situazione – mi fissavano, soffermandosi su ogni particolare del mio corpo.
Tra un urto e un altro ai vari muri delle stanze, riuscimmo a raggiungere illesi la camera di Damon.
Tra gli spasmi e i gemiti di piacere il vampiro dai capelli corvini mi adagiò delicatamente sul grande letto, mentre lentamente lui si sdraiava su di me scrutandomi nuovamente con insistenza.
“Cos’hai da guardare?” – ero genuinamente curiosa nonostante non sapessi neppure io cosa stavo facendo.
“Fisso quest’istante..” – la sua dolcezza mi spiazzò.
Sapevo nel profondo che quel lato di Damon esisteva, lo sapevo più di chiunque altro, ma quel momento fu di una dolcezza disarmante.
“Ho ancora il terrore che tu fugga via terrorizzata.. che tu possa accorgerti dell’enorme sbaglio che stai commettendo. Tu..” – i suoi occhi diventarono immediatamente tristi.
Guardai le mie mani e mi resi conto che stavo tremando, ma non di paura..
Sollevai la mano e la portai all’altezza del suo viso accarezzandolo, poi dato che si era leggermente sollevato con la schiena per guardarmi meglio, mi aggrappai alla sua camicia e lo avvicinai fino all’altezza della mia bocca.
Lui fece molta attenzione a non premere troppo con il suo possente corpo su di me.
Poi avvicinai le mie labbra al suo orecchio: “E’ una decisione che avrei dovuto prendere molto tempo fa.”
Fu quasi un sussurro ma Damon sentì tutto, colse ogni parola, ogni sfumatura, mentre io lessi nei suoi occhi eccitazione e desiderio, amore.
Lui mi amava.
“Io voglio te, Damon – pronunciare il suo nome mi provocò un brivido di piacere che mi percorse tutta la schiena – ti voglio stanotte e sempre.”
“Attenta a ciò che desideri.” – i suoi occhi mi guardarono maliziosi ed io non potei più resistere, ero arrivata all’apice della sopportazione.
Mi meravigliai del suo autocontrollo.
Cercai di sbottonarmi il maglione in modo goffo e lento, fortunatamente Damon, che era molto più esperto di me in queste cose, riuscì a sfilarmelo di dosso in pochi secondi, passando successivamente e con la stessa velocità a sfilarsi la sua, di camicia.
In quel preciso istante, mentre lo guardavo, ansimante e con l’espressione più dolce del mondo dipinta sul volto, la verità si scagliò con prepotenza fuori dalla mia bocca sorprendendo entrambi.
“Ti amo Damon Salvatore, come non ho mai amato nessun altro.”
Il suo viso si fece serio, ma dopo pochi istanti le sue labbra si curvarono in un sorriso compiaciuto di chi, finalmente ha ottenuto la confessione che tanto agognava.
“Dillo ancora.” – gli si illuminarono gli occhi.
“Ti amo. Ti voglio.”
Poi lui mi baciò, fu un bacio passionale e se fino a quel momento aveva lasciato che io portassi avanti la situazione, lasciandomi decidere se fermarmi ai preliminari e magari fuggire, ora era sicuro di aver ricevuto il lascia passare per il paradiso.
La sua lingua cercava la mia mentre ad intervalli regolari passava a baciarmi l’incavo del collo, la schiena, l’orecchio e tornava nuovamente a bramare la mia bocca.
La passione, la tensione sessuale tra noi era sempre stata palpabile, ma mai come quella notte lui desiderava me come io desideravo lui.

E non era sesso.
No, desideravamo fare l’amore.
Niente mi sembrò più giusto, più perfetto di quell’attimo. Mi sentivo di nuovo a casa.

L’infinita dolcezza con cui Damon mi accarezzava e mi sfiorava mi sorprese.
Era attento ad ogni suo più piccolo movimento, come se avesse il terrore di rompermi da un momento all’altro.
Mi aggrappai al suo collo mentre lui mi posizionava delicatamente a cavalcioni su di lui: annusava i miei capelli mentre le sue fredde dita passavano a slacciarmi il reggiseno con un unico gesto, poi fu la volta dei jeans.
Il piacere che provai dopo fu immenso, eravamo una cosa sola.
Non avrei voluto essere in nessun luogo se non lì con lui.
Entrambi esausti, crollammo l’uno sull’altro, mentre le calde coperte del letto ci avvolsero.
Io mi accoccolai sul suo petto marmoreo, poi mi girai ad osservarlo mentre lui teneva gli occhi chiusi.
“Cosa fai?”
Fisso quest’istante.” – sul suo volto apparve ancora quel sorriso. Poi guardò il soffitto.
“Questo vuol dire che hai scelto me.. solo per stanotte?”
“No. Io ho scelto te perchè ti amo Damon.”
“Come posso essere io quello giusto?”
“Non lo sei. Tu sei tutto fuorché giusto.. ma sei quello che io voglio. Sei quello che amo, quello che ho bisogno di sentire vicino quando sto male e nient’altro conta.”
Damon capì il mio tentativo di fare ironia sulla parola giusto così mi canzonò.
“Ah si? E cosa ti fa credere, Elena Gilbert, di essere tu quella giusta per me?”
“Sei ancora qui.”
“Anche tu.”
“Vedi? Siamo giusti per entrambi, ci completiamo a vicenda.”
Damon si voltò per baciarmi e mi trascinò nuovamente sopra di lui per osservarmi:
“Sei stupenda.” – io sorrisi.
Una ciocca di capelli mi cadde sul viso e lui prontamente la scostò.
Poi ci addormentammo l’uno tra le braccia dell’altro.

Apri gli occhi quando era ancora buio e nella camera non c’era nessuna luce ad illuminarci.
Damon era sdraiato sul mio ventre ne potevo sentire il respiro mentre i suoi capelli mi solleticavano, provocandomi brividi di piacere.
Nel buio più totale lo accarezzai sperando di non svegliarlo, ma lui si mosse al mio lieve tocco.
“Damon? Sei sveglio?”
“Mmh.”
“Ti amo. Te l’ho già detto?”
Al suono delle mie parole lo sentì spostarsi leggermente mentre il suo caldo respiro era a pochi cm dalla mia bocca.
Sentivo il suo profumo e le sue labbra toccarono le mie provocandomi un capogiro.
“Non smettere mai di scegliere me.”

Quella notte capii che sarebbe sempre stato.. Damon.


_______________
Ho deciso di mantenere la scena del sogno perchè l'ho trovata.. splendida. (L)
Che dire Damon ed Elena sono una continua fonte d'ispirazione per me. Mi piace scrivere di loro.
Spero che alcune di voi si ritrovino nella scelta che io avrei voluto.
A presto, Wonderful hell.
   
 
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