caused by my mistakes
[something] immortal
humans are to blame
Now I know I will make it
there will be a time
We'll get back our freedom
they can't fake what's inside “
[…]
“Open up your eyes
save yourself, from fading away now
don't let it go
open up your eyes
see what you've become, don't sacrifice
it's true [something] the heart of everything”
( The Heart of Everything – Within Temptation )
- Noi non dovremmo essere qui .
- Voglio dare solo un occhiata Sif, smettila di essere sempre
così maledettamente corretta
– si lamentò Fandral
con una punta di acidità, lanciando un'occhiata di intesa a
Hogun e Volstagg
che sgattaiolarono dentro la stanza con passi morbidi e silenziosi, per
quanto
le loro moli glielo permettessero.
Con un sospiro di sconforto Lady Sif li seguì, sebbene la
smorfia contrariata
delle sue labbra mostrasse la propria reticenza
nell'accodarsi agli
amici in quello sfoggio di stupidità.
Perché si doveva essere particolarmente idioti
a voler andare contro le parole di Odino per saziare una patetica
curiosità.
Eppure, quando il Tesseract si mostrò in tutta la sua
magnificenza, persino
la guerriera non potè che ammorbidire la piega delle labbra
e convenire che sì, era un oggetto bellissimo e che
sì, anche lei era curiosa di vederlo con i
propri occhi.
Nel cogliere il lieve addolcirsi dei lineamenti dell’amica,
Fandral sfoderò un
sorrisetto compiaciuto che convinse i due guerrieri ad accostare il
viso alla
lastra di ghiaccio che inglobava il potente cubo cosmico, curiosi.
In fondo, erano passati molti secoli da quando Thor,
catturato Loki,
aveva riportato il manufatto nelle mani degli dei, e da allora nessuno
aveva
avuto il permesso di avvicinarvisi.
Ma Fandral voleva solo dare un occhiata, e vedere con i suoi occhi
l’oggetto
che aveva scatenato la guerra tra i mondi.
Ne rimase quasi deluso, perché il Tessercat era talmente
piccolo da poter
essere stretto nel palmo di una sua mano, e oltre alla luce bluastra
puntellata di azzurro, non sembrava essere particolarmente
avvincente.
Persino Hogun il “Fosco”,
di solito così taciturno, espresse il suo malcontento
sbuffando una sonora bestemmia asgardiana che fece ridacchiare Volstagg
di
cuore.
- Bene, ora che avete finito di fare gli idioti credo che
…- ma il rumore di
passi al di fuori della stanza gelò Lady Sif,
sbiancata nell’accorgersi
che qualcuno di quei bambini troppo cresciuti aveva lasciato
l’entrata appena
socchiusa.
- Chi va là ? – urlò una guardia da
fuori, ma nessuno dei quattro guerrieri
rispose, troppo occupati a trovare una giustificazione per
quel loro
atto scellerato.
Ma la paura di essere scoperti, puniti,
portò Volstagg
il “Voluminoso” ad
agitarsi in preda al panico con un po’ troppo foga,
tanto
che si scontrò contro il piedistallo sul quale il Tesseract
era riposto e che
prese a tremare per la sua impressionante mole.
Solo allora Fandral sembrò accorgersi del danno, e ancor
prima che lady Sif
potesse sorreggere il cubo per evitarne l’impatto con il
pavimento, le mani
del guerriero si erano tese in avanti, ma inutilmente.
Quando il cubo cosmico toccò il suo suolo emise
scariche bluastre che
sbalzarono le divinità contro le quattro pareti della sala,
intontendoli e
turbando le guardie fuori dalla sala.
Lady Sif però fu più veloce di loro.
Con un certo sforzo si gettò sul piedistallo, sollevando il
Tesseract e
rimettendolo al proprio posto con tutta la cura possibile prima di
lanciare uno
sguardo irritato ai compagni e mimare un gemito soffocato.
E benchè lei stessa non amasse mentire, quel giorno fu
costretta a farlo.
Quando le guardie vennero messe al corrente che uno straniero aveva
provato a
rubare il cubo, e che in più era riuscito ad annientare la
forza dei guerrieri
più forti di Asgard, il panico si disperse a macchia
d’olio nel regno.
La stanza venne resa inaccessibile persino per le divinità
affinchè nessuno,
neanche Odino stesso potesse accedervi, evitando così che
qualcuno
potesse rubare nuovamente il potente manufatto.
Ma nessuno notò che c’era qualcosa di strano in
quella stanza, e che il
profilo del Tesseract si era fatto vacuo, sbiadito, riflesso di una
piccolissima figura che fissava con gli occhi grandi, sfere
nere
puntellate di stelle che racchiudevano prismi di colori evanescenti
spruzzate
di scintille di candido tepore, la porta sigillata.
La bambina dai capelli d’arcobaleno che, curiosa, osservava
il buio della
propria prigione e il riflesso di se stessa
racchiuso in una lastra di
vetro posta su un piedistallo.
Perché anche gli dei potevano commettere errori, proprio
come gli umani.
Ma se quelli degli uomini avevano ripercussioni di breve
gittata,
relative solo al loro, di mondo, quelle delle
divinità avrebbero avuto
un contraccolpo interplanetario con strascichi che avrebbero coinvolto,
ancora una volta, un re senza trono e gli eroi di un mondo ritenuto dai
più
indifeso.
Continua…
L'ho sognato, l'ho immaginato nell'ascoltare musica, e non ho
potuto fare
a meno di gettare due righe per una storia che continuava a ronzarmi in
testa.
Inutile dire che la coppia principale saranno Loki e il nuovo
personaggio, ma
anche i Vendicatori ricopriranno un ruolo fondamentale.
Nella speranza di aver stuzzicato la vostra curiosità, mando
a tutti voi un
saluto ed un arrivederci al prossimo capitolo.
Un abbraccio, Gold Eyes.