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Autore: Hagne    19/05/2012    2 recensioni
"Quando un Re senza trono, ridotto in schiavitù, torna alla ribalta.
Quando degli dei, infrangendo le regole, compiono una blasfemia.
Quando ciò che non dovrebbe esistere nasce, cresce e uccide.
Allora nasce questa storia.
Una storia di amore, odio, rancore, e crescita.
Perchè il confine tra bene e male è labile, precario, e non sempre ciò che sembra giusto, lo è davvero"
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Heart Of Everything '
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"For the pain and the sorrow 
caused by my mistakes 
[something] immortal 
humans are to blame 
Now I know I will make it 
there will be a time 
We'll get back our freedom 
they can't fake what's inside “


[…]




“Open up your eyes 
save yourself, from fading away now 
don't let it go 
open up your eyes 
see what you've become, don't sacrifice 
it's true [something] the heart of everything”


( The Heart of Everything – Within Temptation )





 


- Noi non dovremmo essere qui .
- Voglio dare solo un occhiata Sif, smettila di essere sempre così
 maledettamente corretta   – si lamentò Fandral con una punta di acidità, lanciando un'occhiata di intesa a Hogun e Volstagg che sgattaiolarono dentro la stanza con passi morbidi e silenziosi, per quanto le loro moli glielo permettessero.
Con un sospiro di sconforto Lady Sif li seguì, sebbene la smorfia contrariata delle sue labbra mostrasse la propria  reticenza  nell'accodarsi agli amici in quello sfoggio di stupidità.
 
Perché si doveva essere
 particolarmente idioti a voler andare contro le parole di Odino per saziare una patetica curiosità. 
Eppure, quando il Tesseract si mostrò in tutta la sua magnificenza, persino la guerriera non potè che ammorbidire la piega delle labbra e convenire che sì, era un oggetto bellissimo e che sì, anche lei era curiosa di vederlo con i propri occhi.
 
Nel cogliere il lieve addolcirsi dei lineamenti dell’amica, Fandral sfoderò un sorrisetto compiaciuto che convinse i due guerrieri ad accostare il viso alla lastra di ghiaccio che inglobava il potente cubo cosmico,
 curiosi.  
In fondo, erano passati molti secoli  da quando Thor, catturato Loki, aveva riportato il manufatto nelle mani degli dei, e da allora nessuno aveva avuto il permesso di avvicinarvisi.
 
Ma Fandral voleva solo dare un occhiata, e vedere con i suoi occhi l’oggetto che aveva scatenato la guerra tra i mondi.
 
Ne rimase quasi deluso, perché il Tessercat era talmente piccolo da poter essere stretto nel palmo di una sua mano, e oltre alla luce bluastra puntellata di azzurro, non sembrava essere particolarmente  avvincente.
 
Persino Hogun  il
 “Fosco”, di solito così taciturno, espresse il suo malcontento sbuffando una sonora bestemmia asgardiana che fece ridacchiare Volstagg di cuore. 
- Bene, ora che avete finito di fare gli idioti  credo che …- ma il rumore di passi  al di fuori della stanza gelò Lady Sif, sbiancata nell’accorgersi che qualcuno di quei bambini troppo cresciuti aveva lasciato l’entrata appena socchiusa.
 
- Chi va là ? – urlò una guardia da fuori, ma nessuno dei quattro guerrieri rispose, troppo occupati a trovare  una giustificazione per quel loro atto scellerato.
 
Ma la paura di essere scoperti,
 puniti, portò Volstagg il “Voluminoso”  ad agitarsi  in preda al panico con un po’ troppo foga, tanto che si scontrò contro il piedistallo sul quale il Tesseract era riposto e che prese a tremare per la sua impressionante mole. 
Solo allora Fandral sembrò accorgersi del danno, e ancor prima che lady Sif potesse sorreggere il cubo per evitarne l’impatto con il pavimento, le mani del guerriero si erano tese in avanti, ma inutilmente.
 
Quando il cubo cosmico  toccò il suo suolo emise scariche bluastre che sbalzarono le divinità contro le quattro pareti della sala, intontendoli e turbando le guardie fuori dalla sala.
 
Lady Sif però fu più veloce di loro.
 
Con un certo sforzo si gettò sul piedistallo, sollevando il Tesseract e rimettendolo al proprio posto con tutta la cura possibile prima di lanciare uno sguardo irritato ai compagni e mimare un gemito soffocato.
E benchè lei stessa non amasse mentire, quel giorno fu costretta a farlo.
 
Quando le guardie vennero messe al corrente che uno straniero aveva provato a rubare il cubo, e che in più era riuscito ad annientare la forza dei guerrieri più forti di Asgard, il panico si disperse a macchia d’olio nel regno.
 
La stanza venne resa inaccessibile persino per le divinità affinchè nessuno, neanche Odino stesso potesse accedervi, evitando così che qualcuno potesse rubare nuovamente il potente manufatto.
 
Ma nessuno notò che c’era qualcosa di strano in quella stanza, e che il profilo del Tesseract si era fatto vacuo, sbiadito, riflesso di una piccolissima figura che fissava con gli occhi grandi, sfere nere  puntellate di stelle che racchiudevano prismi di colori evanescenti spruzzate di scintille di candido tepore, la porta sigillata.
 
La bambina dai capelli d’arcobaleno che, curiosa, osservava il buio della propria  prigione e il riflesso di se stessa  racchiuso in una lastra di vetro posta su un piedistallo.
 
Perché anche gli dei potevano commettere errori, proprio come gli umani.
 
Ma se quelli degli uomini  avevano ripercussioni di breve gittata, relative  solo al loro, di mondo, quelle delle divinità avrebbero avuto un contraccolpo interplanetario con strascichi che avrebbero coinvolto, ancora una volta, un re senza trono e gli eroi di un mondo ritenuto dai più indifeso.
 




Continua…




L'ho sognato, l'ho immaginato nell'ascoltare musica, e non ho potuto fare a meno di gettare due righe per una storia che continuava a ronzarmi in testa.
 
Inutile dire che la coppia principale saranno Loki e il nuovo personaggio, ma anche i Vendicatori ricopriranno un ruolo fondamentale.
Nella speranza di aver stuzzicato la vostra curiosità, mando a tutti voi un saluto ed un arrivederci al prossimo capitolo.
 
Un abbraccio, Gold Eyes.

  
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