We’re meant to be…

Non doveva andare così.

E’ sbagliato.

Ho gli occhi appannati, più per le lacrime che per il dolore, ma distinguo il volto di Mark.

Lo distinguerei tra mille, l’uomo che mi ha insegnato ad amare.

Sento le sue parole. La sua voce, in questi istanti, mi fa dimenticare il dolore.

Dio, non riesco nemmeno a pensare.

Non mi sento più le gambe, né il braccio sinistro.

Perché proprio ora?

Meredith, mi dispiace. Hai perso tante persone, e adesso perdi anche me, tua sorella.

Mi dispiace, doverti infliggere altro dolore.

Sei stata una sorella fantastica, sempre.

Ho appena sentito la voce di Mark. Mi ha confessato il suo amore, mi ha detto che mi amerà per sempre e che eravamo destinati a stare insieme.

Non credevo al destino, ma ho dovuto ricredermi.

Il destino. Lo stesso destino che mi ha fatto conoscere Mark, e che ora ha brutalmente reciso ogni speranza.

Quel bastardo. Perché mi ha fatto pregustare la felicità, illudendomi?

Sto morendo.

Anche se lui mi rassicura, so che sto morendo. Sono pur sempre un medico.

Le lacrime, non riesco a fermarle. Sento alcune di esse scivolarmi lungo il viso, mentre tengo stretta la mano di Mark, come se fosse un’ancora, un’ancora che può tenermi salda alla vita, a lui, al nostro amore.

“Meant to be" gli sento dire.

"Meant to... be" sussurro, con quel filo di voce rimastomi.

Non vedo più nulla. La vista si sta oscurando. Non so nemmeno come ho fatto a pronunciare quelle tre parole. Penso di essere già morta.

Non so cosa mi aspetta, ma dovunque finirò, continuerò a vegliare su di te, Mark. Ti aspetterò, continuando ad amarti come ho sempre fatto, ogni singolo giorno da quando ti ho incontrato.

Addio.