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Autore: Misuzu    19/05/2012    1 recensioni
Rivediamo Shirai (il quarto Raikage) durante la terza guerra ninja. Spero vi piaccia! ^-^"
Genere: Comico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio, Naruto Shippuuden
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Salve a tutti!
Oggi mi sono presa una vacanza e ho scritto questa mini fan fiction, che parla del
passato di Shirai. Onestamente non sapevo bene come classificarla, e ho messo i generi che avete visto prima di aprire questa pagina. Spero di averci azzeccato, onestamente!
Iniziamo col dire che questa fan fiction mi è venuta in mente in relazione ad una crossover che sto scrivendo e che forse cancellerò per riscriverla in modi più chiari. Ma questo non centra nulla (incoscio: allora che ne hai parlato a fare, rimbambita! Me: Taci una buona volta) Dato che il pg a cui mi sono ispirata è un OC, ve lo riassumo brevemente: Ayame è orfana di entrambi i genitori e, per via de suo chakra, è il Jinchuuriki del Juubi, il demone leggendario a dieci code. Come lo ha ottenuto? I Cinque Kage, temendo una nuova guerra con l'uso massiccio del potere dei Jinchuuriki (come sta facendo Tobi ora, diciamo), inventarono un'arma utile nel suo scopo: un Jinchuuriki che contenesse metà del demone originario, in modo tale che se fosse stato catturato , avrebbe perso la vita ridando i demoni ai rispettivi proprietari. Se, invece, un Jinchuuriki qualsiasi fosse stato catturato, allora non sarebbe morto contenendo la metà del chakra del demone.
In questa fan fiction c'è Shirai e la madre del mio OC. Spero che vi piaccia!
PS. Come atteggiamento mascolino ho preso spunto da Juri Kuran di Vampire Knight, nello special del 12° volume, in cui mostra un atteggiamento davvero mascolino essendo purosangue. E' altresì un capitolo che mi ha toccato molto alla fine, quando dice "Non avevo neppure una foto delle persone che mi erano state care..." La trovo bellissimo come frase! Bando alle ciance, ecco a voi la fan fiction, sperio vi piaccia!
PPS. Le parole di Hiruzen sono quelle che dice a Naruto durante un filler dell'anime... un atteggiamento davvero orribile!

Era il tempo della terza grande guerra ninja. Shirai, così come Bee, erano accampati insieme a dei loro compagni in una zona al confine tra Kumo e Konoha, sempre all’erta nonostante la voce che la guerra stesse per concludersi. Avevano piazzato trappole, avevano alcuni fra i migliori sensitivi delle Cinque Grandi Terre Ninja, eppure accadde. All’improvviso, quella che era terreno di una tranquilla cena, divenne un vero e proprio campo di battaglia. Un attacco a tradimento, forse, perché Shirai non si accorse nemmeno di essere stato colpito, perché quello che era davanti a lui divenne totalmente buio.


Quando Shirai aprì gli occhi dovette aspettare un po’ prima di mettere bene a fuoco, per via della luce fioca. Al di sopra di lui, un soffitto roccioso, in lontananza la luce di quello che sarebbe potuto essere un piccolo fuoco.
Ti sei svegliato... Ne sono felice” disse una voce femminile nuova in modo dolce. Voltando la testa Shirai ebbe la visione di una donna quasi angelica: i capelli rossicci e lunghi che cadevano delicatamente sulle spalle, gli occhi verdi che sembravano risplendere in quell’oscurità, un corpo delicato e coperto dagli abiti ninja. Solo una cosa non quadrava... il copri fonte che portava, col simbolo di Konoha inciso sopra. Al solo vederlo, scattò come una molla avrebbe fatto dopo essere stata tenuta tesa oltre ogni limite, per poi portarsi una mano vicino l’ultima costola, una fitta terribile oltrepassare da parte a parte il suo corpo. “Attento... A quanto pare sei stato ferito abbastanza profondamente, quindi non devi sforzarti”  disse la ragazza avvicinandosi, prima di essere scansata via in malo modo dall’uomo.



Come posso fidarmi di te che sei di Konoha?” Chiese Shirai furioso. La ragazza, innocentemente, lo fissò basita per alcuni secondi, poi indicò la direzione di fronte a lui e disse “Prova a fare come tuo fratello”.
 Davanti a lui, Bee era seduto vicino al fuoco, gustando un bel cosciotto di tacchino “Bee, brutta sottospecie di testa vuota? Come fai a fidarti del nemico?” lo rimproverò il fratello, ottenendo come risposta “Oh, ben svegliato fratello. Dovresti mangiare, sai, questo pasto è delizioso”. Shirai andò su tutte le furie, cercando di alzarsi, ma fu rimesso forzatamente sul letto improvvisato da un pugno della giovane ragazza.
Sentimi bene, ora te ne stai buono fino quando non ti riprendi. E non voglio sentire scuse riguardo al villaggi di cui porto il copri fronte, va bene? E se proprio ti da fastidio...” disse per poi sfilare il copri fronte e metterlo nella sacca degli shuriken “Così dovrebbe andare, no?” disse per poi sedersi accanto all’uomo, con le gambe accavallate “Non mi sposterò di qui finché non guarisci” commentò, cocciuta.



Quei modi di fare così contrari rispetto all’aspetto fisico, lo costrinsero, in qualche modo, a fidarsi della ragazza. “E i miei compagni?” chiese dopo che si fu sdraiato “Mi dispiace... c’eravate solo voi due. Purtroppo l’attacco è stato portato avanti da dei nukenin che nella guerra vedono la migliore soluzione per annientare nazioni che potrebbero essere troppo potenti... ma non pensano a quelli che attendono a casa le persone che amano, sono solo degli egoisti!” disse infuriandosi al solo pensiero.


Hai qualcuno che ti aspetta... giusto, non ti ho ancora chiesto il nome”  disse Shirai.
Mi chiamo Aiko, Aiko Uzumaki”  rispose la ragazza sorridendo. A quelle parole, Shirai sgranò gli occhi, stupito dalla sua identità. Cercò di rialzarsi, ma Aiko lo fermò “Devi stare calmo e riposarti, Shirai” rispose, anche se il nome glielo aveva detto Bee.

Passarono tre giorno da quando Shirai si era svegliato nella grotta e Aiko gli aveva confidato un suo grande dilemma.
Sai... se dovessi partorire un bambino, potrebbe diventare il custode del Juubi... non voglio che abbia un destino tanto crudele!”. Il discorso era iniziato parlando di Bee, del fatto che fosse un Jinchuuriki e Shirai era incuriosito da quello strano interesse della ragazza. Temendo dunque per il fratello,  chiese spiegazioni ad Aiko che gliele diede. “Sai, essere un Jinchuuriki comporta molto odio, solitudine, ma tu sarai una mamma perfetta, ne sono sicuro.” “Ma dovrà comunque essere solo... anche se avrà dei genitori... non è giusto.” Rispose triste “Avrà una grande responsabilità, è vero, ma sono sicuro che sarà come te, forte e abile. Non devi avere paura per questo, vedrai” le disse saggiamente Shirai, vedendo comparire un sorriso immenso “Hai ragione. Grazie Shirai!” rispose Aiko.


Due giorni dopo la guerra finì ufficialmente. Shirai e Bee tornarono a Kumogakure, Aiko a Konoha. Era stata una guerra lunga, estenuante, che aveva portato un sacco di dolore.
Anche Shirai lo provava, ma era dovuto principalmente alla lontananza da quella ragazza. Era incredibile: aveva conosciuto la principessa di un paese che, seppur distrutto, era divenuto quasi una leggenda, e se ne era innamorato. Quella lontananza, lo costringeva, ad una sensazione di tristezza e solitudine, che svaniva solo quando doveva pensare a qualcosa per il suo villaggio, dopo che era divenuto Raikage. Eppure avrebbe voluto rivederla.



Il suo desiderio fu realizzato tre anni dopo, quando, come Raikage e in vista di una visita, dovette recarsi a Konoha. Era abbastanza lontano dalla porta di Konoha, riusciva appena a intravederla, quando vide qualcosa corrergli incontro per poi saltargli addosso. L’istinto di contrattaccare era forte, ma appena vide quei capelli rossi che gli erano tanto familiari si bloccò stupito.
Che bello, sei diventato Raikage!” esclamò Aiko, staccandosi dall’abbraccio. 
Bhe... sì..” rispose Shirai imbarazzato, prima di notare la panciona grossa che il vestito bianco che indossava copriva
Sono sicura che sarà una femminuccia, anche se Kan dice che vorrebbe un maschietto” rispose lei allo sguardo stupito del Raikage, il quale rimase deluso dal fatto che lei avesse trovato un altro, ma non di certo triste... lei era così felice, e questo gli bastava per esserlo. Aiko gli fece conoscere Kan Uchiha, suo marito, e dato che questo era sempre impegnato con la polizia, passò più tempo che poté con Shirai.
Essendo Raikage, dovette tornare ben presto a Kumogakure, e qualche mese dopo ricevette una lettera di Aiko, nella quale gli inviava anche la foto con la sua bambina.



Solo una settimana dopo, sia Aiko che Kan persero la vita, nell’estrema difesa di Konoha contro Kyuubi, la volpe a nove code. Il clan Uchiha, al quale apparteneva Kan, decise di non riconoscere la bambina di Aiko come una loro parente, facendola crescere come una totale orfana con il nome di Ayame Uzumaki. Tutto ciò perché il suo destino era già stato scritto. Anche Shirai scoprì della morte della sua amata, detestandosi... perché non era giusto che lei fosse morta prima. Entrò in un periodo di crisi dal quale ne uscì soprattutto grazie al fratello.



Cinque anni dopo, quando fu decisa la scissione dei demoni per ricreare il Juubi e, quindi, un nuovo Jinchuuriki, Shirai vide la bambina che assomigliava totalmente alla madre: i capelli erano leggermente più scuri, ma gli occhi era verdi e risplendevano della stessa luce che aveva sempre fatto brillare gli occhi di Aiko... eppure il suo volto, dimostrava che non era felice. Da quello che Sandaime Hokage aveva detto, una ragazza che era stata persino rifiutata dal suo stesso clan non poteva che essere vista di malocchio, e con quello che le stavano per fare la situazione non avrebbe potuto fare altro che peggiorare.

Ayame fu portata in una stanza dalla quale non sarebbe mai potuta scappare, sorvegliata da diverse guardie. Shirai aveva deciso di parlare con lei... avrebbe voluto chiederle tante cose, forse raccontargliele. Entrò nella stanza e vide la bambina osservare sbadatamente fuori dalla finestra
Emh...” attirò la sua attenzione, vedendola voltarsi. Ayame si voltò, vide l’uomo ma non sapeva come comportarsi davanti a lui... non sapeva né chi era, né che cosa voleva. “Sai per quale motivo sei stata portata qui?” chiese il Raikage senza toglierle gli occhi di dosso e vedendo scuotere la testa.  “Capisco, quindi non ti hanno detto nulla” sospirò Shirai, rimanendo in piedi
E dimmi... sai qualcosa dei tuoi genitori?” chiese, vedendo di nuovo la bambina scuotere la testa
Ho chiesto tante volte all’Hokage, ma mi ha sempre detto che anche parlandone, i morti non tornano in vita. Vorrei solo avere una ragione, un ricordo di loro... ma a quanto pare non mi è concesso. Mi dica la verità... con quello che stanno per farmi diverrò ancora più odiata di quanto lo sia ora?” chiese innocentemente, vedendo il possente uomo abbassare gli occhi... era ancora giusto trattare quella bambina in quel modo? Forse non avrebbe sofferto con Aiko, ma non era nemmeno una certezza
Temo di sì. Ma se vuoi posso raccontarti com’era tua madre o, almeno, per quel che ho conosciuto” disse, rivedendo gli occhi della bambina brillare per la prima volta incantati. Le raccontò tutto, quando e come l’aveva incontrata, com’era, il suo sorriso, tutto nei più reconditi particolari.
Ayame Uzumaki, dobbiamo andare” disse uno degli uomini che era appostato dietro la porta. Prima di andarsene, Ayame salutò il Raikage dicendo: “Grazie mille, è stata la prima persona che non mi ha trattato come un mostro”. Poi sparì dietro la porta.



Passarono altri dieci anni, e Ayame era letteralmente diventata la copia di Aiko, in tutto e per tutto, a parte il fatto che fosse il Jinchuuriki del Juubi. Vedendola allenarsi insieme a Bee, Shirai alzò gli occhi al cielo e pensò
Cara Aiko, anche se tu non hai avuto la possibilità di crescere tua figlia, lei è una ragazza splendida. Te lo avevo detto, sarebbe stata la tua fotocopia, ed è un bene. Sai, ora nessuno la detesta ed è riuscita a diventare un AMBU. Sono sicuro che la stai guardando, anche se non sei qui. Ma fra poco partiremo per la guerra... so che è abbastanza forte da proteggersi da sola, ma aiutami a proteggerla come avresti fatto tu...ti prego.
Questa volta non ci sarai tu a salvarmi, vero? Mi basta che tu sia felice, ovunque sia.”.

  
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