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Autore: Martychan Fantasy    20/05/2012    10 recensioni
Per non dimenticare il suo bellissimo sorriso. Per ricordare il suo fuoco infinito. Noi, con la capacità di scrivere, possiamo creare finali alternativi, dare ancora vita ai nostri personaggi amati. Possiamo dare loro la possibilità di farci sognare ancora, di vivere avventure incredibili. Allora, venite con me, vivete questa piccola storia, come la possibilità di viverlo ancora, e di sapere che può ardere di nuovo. Ritrovatevi nel mio personaggio, sentendo le medesime emozioni, e consolandovi almeno un pò, da quella che invece è la vera storia originale. Grazie di cuore, a tutti coloro che la leggeranno e capiranno.
Grazie a te, ACE!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Fight for Fire - Ocean J. Eve -'
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Fight for Fire

Ocean J. Eve – Le Origini

 

 

 

Strinsi i pugni forte, fino a far penetrare con forza le unghie nella carne. Tremavo convulsamente in tutto il corpo, mentre tante, tantissime lacrime amare ed incontenibili, continuavano a cadere impietose dai miei occhi, rendendomi la vista difficile.

Quante volte, avevo assistito alle stessa scena. Ormai avevo perso il conto. Seduta per terra davanti al televisore, avevo mandato mille e mille volte il replay, ma il risultato non cambiava, era sempre lo stesso, come le lacrime che mi bagnavano il viso e cadevano a terra, e come la fitta profonda che sentivo all’altezza del cuore. Quanti anni erano passati, dall’ultima volta che avevo visto quel cartone animato? Avevo perso il conto, troppo presa dalla mia vita, dai miei impegni, dai miei tanti doveri. Ma il giorno che avevo smesso di vederlo, l’avevo fatto col sorriso sulle labbra, felice come sempre, di vedere quel gruppo di nove compagni, vivere le loro incredibili avventure nel Grande Blu.

Li avevo lasciati sorridenti e spensierati, non credendo davvero di ritrovarli in una situazione così dolorosa come quella di Marineford. Li avevo lasciati, con dispiacere, ma anche con felicità, sapendo che ogni tanto, avrei letto di loro, avrei visto qualcosa di loro appena possibile, sicura che li avrei rivisti sorridenti e spensierati come sempre, uniti nelle gioie e nei dolori, ma sempre felici e soprattutto VIVI. Felice, perché sapevo che anche LUI ci sarebbe sempre stato, l’avrei rivisto di nuovo, l’avrei ammirato nuovamente, come sempre.

Invece no.

Riaccendevo il televisore anni dopo, incredula e scioccata, avvertita per primo dall’ultimo volume del manga uscito pochi giorni prima, e dalle tante anticipazioni su internet dall’estero.

Non l’avrei rivisto mai più.

Per quante volte ancora, io continuassi a rimettere la stessa puntata, con ossessione e disperazione, non cambiava nulla, non poteva cambiare nulla. E mentre stringevo il labbro inferiore fino a ferirmi, continuando a piangere e tremare davanti a quelle scene strazianti, mi chiedevo PERCHE’ l’autore di quel favoloso capolavoro avesse avuto bisogno di farlo morire.

PERCHE’?!

Sapevo già le molteplici rispose, che avrei potuto ricevere a quel mio “perché”, ma ognuna di loro era priva comunque di significato, e non poteva giustificare affatto una morte del genere. Sapevo che come me, altri fan la pensavano allo stesso modo. Sapevo che altre persone avevano pianto, scosso la testa incredule, battuto i pugni lungo i fianchi, sentendo il dolore di Rufy come se fosse il nostro.

>Clik

Misi il fermo immagine con un tasto del telecomando, fermando tutto, davanti al bellissimo volto sorridente di Ace steso a terra, morto. Fermai tutto per riprendere fiato un istante, per poter respirare, per poter dare aria ai miei polmoni che bruciavano, rivendicandola con forza, perché fino a quel momento ero stata senza respirare, scossa solo dalle lacrime e dai singhiozzi.

Ace era morto, non c’era più, e vedere tutto quel dolore, il suo, le sue lacrime mentre diceva “GRAZIE” all’adorato fratello, ai suoi compagni, a Barbabianca il “Babbo”, il dolore di Rufy che si sentiva spezzare in due da dentro nel vederlo morire, il dolore di tutti quanti..

Gettai con rabbia il telecomando a terra, facendolo finire contro al mobiletto su cui era poggiato il televisore, per poco non si ruppe. Mi misi le mani tra i lunghi capelli castano scuro che tenevo sciolti lungo la schiena e che in quel momento erano tremendamente arruffati, per tutte le volte che li avevo tirati e scompigliati con disperazione. Piansi ancora più forte, amaramente. So che può sembrare ridicolo o assurdo a chi non ama questo genere di cose, ma so anche che gli appassionati come me invece, mi capiscono fin troppo bene. Sapevo solo che tutto quello che avevo visto, non aveva senso, tutto quello che era successo ad Ace non aveva senso, e tutto quello che aveva dovuto passare Rufy non aveva senso!!.

Mi alzai barcollando, mentre ancora il fermo immagine mostrava il viso sorridente di Ace, e mi diressiin cucina, per bere un bicchiere d’acqua e asciugarmi un momento le lacrime. Dopo tutti quegli anni, ancora piangevo per un cartone animato? Sorrisi tra me e me, non vergognandomene affatto. Anche se avevo da poco superato i 25 anni, non mi vergognavo affatto di essere così. Li amavo, tutti, sempre convinta che i cartoni animati giapponesi, americani, i manga o i fumetti di qualsiasi genere, erano l’invenzione più bella che l’uomo potesse fare. Li amavo con tutto il cuore, anche perché, erano sempre stati con me, e per me, compagni di una vita solitaria e triste, quando ero bambina. Grazie a loro, mi ero sentita meno sola, affrontando con più coraggio la mia vita, prendendoli molte volte come esempio, spesso per quanto riguardava il coraggio o il non arrendersi mai alle difficoltà.

Li amavo perché mi avevano dato la possibilità di sognare, di credere nelle cose belle, di sperare che anche per me ci sarebbe stato un futuro migliore del mio antico presente.

Holly e Benji, Lady Georgie, Candy Candy, Hello Spank, Kenshiro,Lamù per citarne alcuni dei primissimi che ricordo di quando ero piccolissima per poi crescere con Ranma, Inuyasha, Lupin III e sì, anche loro di One Piece. Li ricordo, tanti anni fa, quando vidi per la prima volta allo schermo tv quel buffissimo ragazzino col cappello di paglia, che sognava di diventare il Re dei Pirati.

L’ho amato subito sia lui che i suoi compagni di avventure. Poi, il giorno che ho acceso la tv per vedere che altre mirabolanti avventure avrebbe vissuto Rufy, l’ho ritrovato alle prese coi fatti di Alabasta, questo il primo ricordo che mi torna alla mente, e lì, l’ho visto, lui, ACE.

Non so che cosa di lui mi abbia colpito per prima, in genere, quando un personaggio di un cartone o manga mi colpiva, sapevo dire subito cosa, ma di lui, proprio non sapevo dire cosa, perché in pratica, mi aveva colpito tutto. Il suo sguardo magnetico, quel suo sorriso sfacciato e provocante, lo spruzzo di lentiggini sotto agli occhi,i suoi capelli neri e ribelli, quel suo improponibile cappello da cowboy arancione, il suo corpo, i suoi tatuaggi ed il suo fuoco infinito, si insomma, TUTTO.

-COFF! COFF!- mi venne un colpo di tosse piuttosto forte.

L’acqua che stavo bevendo mi era andata di traverso perun attacco di risata improvviso, quando mi era venuto di colpo alla mente, l’episodio dove Ace rincontrava Rufy ed aveva uno dei suoi attacchi di narcolessia, finendo irrimediabilmente con la faccia nel piatto colmo di cibo che stava mangiando vorace, con la gente attorno stupita che lo credeva morto sul colpo..

-AH!AH!AH!AH!AH!- risi forte, fortissimo, mentre le lacrime continuavano testarde a pungermi gli occhi e rigarmi le guance.

Ace era morto.

Ace non c’era più.

Pugno di Fuoco aveva smesso per sempre di ardere, ed io mi sentivo davvero morire dentro. Alzai di nuovo lo sguardo dalla cucina, verso il fermo immagine della tv. Avrei tanto voluto prendere in mano il pc e scrivere a qualsiasi sito ufficiale o meno di Eiichiro Oda per riempirlo di insulti e maledizioni, ma a cosa sarebbe servito? A niente ormai.

“Eppure..” pensai tra me posando il bicchiere sul tavolo e prendendo un frutto dalla cesta colma posta sul banco della cucina, “..se solo ci fosse un modo per cambiare la storia..”

Chissà in quanti avranno pensato come me, la stessa cosa. Poter cambiare le cose. Poter volare in Giappone e puntare una pistola alla tempia di Oda e costringerlo a disegnare un altro finale oppure, a far in modo che Ace resuscitasse più avanti.. Iniziai a sbucciare quel frutto rosso e giallo che avevo tra le mani, distrattamente senza prestargli troppa attenzione, portando poco dopo gli spicchi succosi e profumati alla bocca, mangiandoli dapprima con titubanza, e poi con gusto. Era molto buono, dolce al punto giusto, e saporito quanto bastava per rinfrescarsi. Dove mia nonna fosse andata a recuperarlo al banco del mercato quella mattina, era un mistero. Solo lei infatti, trovava sempre le carni, i pesci e anche i frutti più buoni, ma a volte anche strani. Le piaceva infatti, comprare spesso frutta esotica dalle strane fattezze. Io non avevo particolari problemi a mangiarne, anche se alle volte le forme strane dei frutti che portava a casa, mi avevano preoccupato non poco. Per fortuna poi, risultavano sempre molto buoni. Anche in questo caso, il frutto che stavo mangiando era davvero squisito. Riuscii così a calmarmi per una buona manciata di minuti, riprendendo un po’ di fiato, da tutto il piangere e stare male che avevo fatto sino a quel momento. Finito di mangiare, gettai le bucce nell’umido della spazzatura sotto al lavandino e, anche se con fatica, tornai nuovamente a sedermi per terra sul grande tappeto persiano rosso e bianco, davanti alla tv e al sorriso di morte di Ace. Allungai una mano e recuperai il telecomando tenendo alcuni secondi il pollice teso e immobile sopra il tasto PLAY.

Ci sarei riuscita?

Sarei riuscita a guardarlo ancora? A vedere tutto quello che sarebbe successo dopo? Al povero Rufy? A tutto quel male e quel dolore?.

Cambiai idea e feci riavvolgere il nastro fino al punto dove Ace sconvolto, dopo essersi scontrato contro Akainu lo guardava gettarsi verso Rufy col suo pugno malefico di magma incandescente.. Misi di nuovo il fermo immagine poco prima che Ace si gettasse in difesa di Rufy facendogli scudo col suo corpo. Posai il telecomando a terra, e strinsi forte le ginocchia al petto, nascondendovi parte del mio volto, lasciando liberi solo gli occhi, per poter guardare ancora. Lo sguardo atterrito di Ace mi faceva stringere il cuore, la cattiveria di Akainu mi faceva ribollire il sangue nelle vene, e l’ingenuità di Rufy mi faceva tanta tenerezza..

Spostai un istante lo sguardo alla mia sinistra, guardando verso terra, quel piccolo quaderno color blu oceano posato lì, accanto a me. Feci un profondo sospiro, sentendo una stretta allo stomaco. In quel quaderno, avevo racchiuso per anni tutti i miei sogni, tutte le mie fantasie. In quel quaderno avevo scritto tante storie ispirate ai personaggi dei cartoni animati o dei manga, che avevano suscitato in me delle emozioni forti e uniche. In quel quaderno avevo lasciato un’unica storia scritta a metà, ferma per tanto tempo, esattamente al momento in cui avevo smesso di seguire i miei eroi in tv e nei libretti disegnati..L’unica storia lasciata a metà era ispirata proprio a One Pece e ad Ace.

Sentii un'altra stretta allo stomaco, e un primo conato di vomito mi colse alla sprovvista, ma fu lieve e riuscii a ricacciarlo indietro. Ero perplessa però..cosa poteva essere?. Non ci pensai più di un tanto, tornando a guardare il mio quadernetto blu.

Quell’unicastoria a metà, l’avevo lasciata, non solo perché per me era arrivato il tempo dei doveri e delle responsabilità, ma anche perché si trattava proprio di Ace. Sorrisi tristemente a quei ricordi. Di tutti i personaggi maschili di diversi manga o anime, di cui avevo una cotta , e di cui adoravo scrivere storie per cambiare un po’ il corso delle loro vicende e mettermi magari al loro fianco trasformandomi in un nuovo personaggio da inserire nella storia, Ace era l’unico per cui, avevo smesso di scrivere. Perché per lui non avevo provato una semplice cotta, ma un vero e proprio innamoramento. Peggio di un’adolescente alla sua prima storia d’amore!. Perchè pensavo, ci sarà sicuramente una ragazza che incontrerà prima o poi sul suo cammino, e diventerà la sua lei. A quel pensiero, mi intristivo, e pensavo di smettere di scrivere, perché era sciocco continuare a fantasticare su di lui. Quanto ero scema a quei tempi! Ero più piccola, con la testa tra le nuvole, e davvero scema!. Con un gesto lento della mano, aprii il quaderno alla pagina iniziale della storia scritta a metà su Ace.

-Ocean J. Eve- dissi sommessamente e con molta nostalgia

Eve, era il personaggio femminile nel quale avevo messo un po’ di me stessa, che nella mia storia avrebbe dovuto incontrare Ace e vivere una storia d’amore con lui. Non so perché, ma in quel momento arrossii violentemente al pensiero. Mi venne alla mente il sorriso provocante di Ace ed i suoi profondi occhineri e magnetici.

>Tud!!!

Con un gesto secco, richiusi il quaderno, nascondendo totalmente il viso nelle ginocchia. Mi sentivo un po’ scema anche in quel momento, a fare quelle fantasticherie su di lui, mentre il fermo immagine della tv continuava a mostrarmi la sua faccia atterrita mentre guarda Akainu che stà per gettarsi su Rufy..

-Ace..- sussurrai in un bofonchio sommesso e quasi incomprensibile, mentre facevo riemergere il mio viso dalle mie ginocchia, di nuovo rigato dalle lacrime.

L’immagine alla tv era immobile, ma ai miei occhi, tutto si muoveva nuovamente, per la milionesima volta rivedevo ogni cosa, risentivo ogni parola, sentivo ogni rumore, percepivo ogni dolore..

-Dopotutto, Barbabianca..-

Nelle orecchie..mi rimbombava quell’odiosa voce. La voce maledetta di quel bastardo di Akainu, quel marine perfido e meschino che con le sue viscide parole, aveva appositamente provocato Ace per colpirlo..

-Dopotutto, Barbabianca..non è altro che..il “perdente” della vecchia era!-

Maledetto bastardo! Se fossi stata lì con loro in quel momento, un bel pugno in piena faccia glielo avrei tirato senza pensarci, fregandomene di ustionarmi!.

-Rimangiati subito..tutto quello che hai appena detto!!-

Ed eccolo lì, lo vedevo bene, lo sguardo carico d’ira e di sete di giustizia di Ace. Quella stessa giustizia che la marina decantava tanto, ma che di giusto aveva solo i loro sporchi intrighi ed interessi, mentre quelli che la vita riuscivano a viverla davvero, liberi ed uniti, erano proprio quelli come Ace.

-Lascia che dica quel che vuole!- cercavano di dissuaderlo invano i suoi compagni. Ma Ace era fuoco puro, ed il fuoco dentro di lui non poteva smettere di ardere se c’era qualche torto da ripagare.

-Ha appena insultato il Babbo!!- gridò infatti Ace liberandosi dalla stretta dei compagni e mettendosi ad avanzare minaccioso verso Akainu..

-Se ci pensi, è solo un poveraccio..- continuava a provocarlo quel dannato -..facendosi chiamare babbo,babbo..-

Ace continuava ad avanzare mentre il fuoco iniziava ad avvolgerlo.

-Se la vita non è vissuta nella giustizia,allora non ha nessun valore!! Voi pirati non meritate un posto in cui vivere!!-

-BASTA!!- le fiamme di Ace erano sempre più grandi.

-Barbabianca morirà come perdente!!! E’ la fine perfetta per chi comanda della spazzatura come voi!!-

-Barbabianca è il grande pirata che ha costruito quest’era!!!-

Il pugno di magma incandescente si alzò contro Ace, ed il pugno di fuoco di Ace si alzò contro Akainu.

-Il nome di quest’era è…BARBABIANCA!!!-

Ci aveva messo tutto se stesso, e tutto il bene che provava per quel vecchio ed immenso pirata dalla barba bianca, per difendere il suo onore, e quello di tutti i suoi compagni. Nel suo pugno di fuoco ci aveva messo tutto, ma, purtroppo, il magma di Akainu era più forte.. Respinse Ace con violenza inaudita, ustionandolo al braccio e facendolo rovinosamente cadere a terra..

-Sia Barbabianca.. che tutti quelli come voi che lo chiamano “Babbo”..siete soltanto dei perdenti!!-

-Osserva attentamente!-

-Aspetta!Rufy!!!!-

Mi calai una mano sugli occhi, tremando di nuovo, mentre mi imponevo di bloccare quei ricordi anche nella mia mente. Tornai poi alla realtà, guardando di nuovo il fermo immagine alla tv, fermo, immobile, sulla stessa scena che avevo fermato nella mia mente. Fermo, al momento in cui Akainu si scagliava su Rufy. Al momento i cui la schiena di Ace si frapponeva tra Akainu e Rufy.

-Ace!- scoppiai più forte, ormai ero incontrollabile.

Sentii ancora un conato di vomito, stavolta più forte, e delle fitte allo stomaco costringermi a piegarmi in due in avanti, mentre la testa prendeva a girarmi vorticosamente e la vista spegnersi e tornare ad intermittenza. Che diavolo mi stava accadendo?!. Nel tentativo di alzarmi a tentoni, appoggiai una mano al monitor della televisione davanti a me, e in quell’istante, sgranai gli occhi terrorizzata. Guardai bene, ma non stavo immaginando niente, era tutto perfettamente reale!. La mia mano..aveva attraversato il monitor, ed era dall’altra parte! La potevo vedere bene, e la potevo muovere, vedendola trasformata in una mano da cartone animato.

Ero allibita, sconcertata, mentre piano piano i giramenti di testa e la nausea se ne andavano. Ritrassi la mano, la rigirai più volte, la toccai con l’altra. Era la mia mano normale, in carne ed ossa..che diavolo era stato?? Timorosa, ma più curiosa, la spinsi di nuovo verso il monitor, e come prima, questa lo attraversò, come si immerge una mano nell’acqua fresca di un lago. Dall’altra parte, la mia mano sembrava di nuovo quella di un cartone animato, mentre se la tiravo fuori, tornava la mia mano normale in carne ed ossa. Mi alzai in piedi di scatto, col cuore che batteva a mille per la sorpresa e l’emozione. Corsi in cucina e rovistai come una pazza nel cestino della spazzatura umida. Ritrovai i resti del frutto esotico che avevo mangiato poco prima, e li esaminai tremante..

“Non sarà mica..!!!” non stetti troppo a riflettere, voltandomi sconvolta verso la televisione, guardando ancora quel fermo immagine. Il mio corpo tremava, i miei occhi brillavano e tremavano, sentivo un’improvvisa eccitazione impadronirsi di me. Al diavolo la realtà ed il raziocinio!! Se quello era un sogno..se mi ero addormentata come un idiota seduta a terra davanti alla tele dopo tanto piangere per un cartone animato..CHE NESSUNO OSI SVEGLIARMI!!!!.

Corsi come una furia nuovamente in salotto, ansimai come se avessi percorso chilometri di strada, guardai la schiena di Ace pronta a ricevere per la milionesima volta il pugno di Akainu, e in quel momento, smisi di riflettere.

Potevo farlo! Potevo farlo davvero! DAVVERO!!

Potevo cambiare quel destino infame, in una vita!! POTEVO!

Il mio piede sinistro, colpì inavvertitamente il telecomando a terra, ed il tasto play fece ripartire le immagini.

Accadde tutto in pochi secondi.

Mi gettai come una pazza verso il televisore, incosciente, senza preoccuparmi che in reali condizioni avrei davvero potuto farmi molto male!. Una gioia immensa mi pervase, quando non solo le mie mani, ma anche le mie braccia, la mia testa, le mie gambe, il mio intero corpo, attraversò lo schermo e si riversò all’interno di quel mio amatissimo anime!!.

Vidi gli occhi sconvolti di Rufy, che a bocca sgranata, guardava il pugno di Akainu cadere su di lui. Vidi la schiena possente di Ace, frapporsi tra loro per difenderlo. Allora, come se avessi le ali ai piedi, corsi, corsi, corsi a perdi fiato verso di loro. Sapevo che sarei morta. Sapevo che non avrei potuto fare niente, se non ritardare quel bastardo di poco, ma chissà, forse, Ace si sarebbe salvato!. Ad ogni modo, mi gettai come una furia verso di loro gridando con quanto fiato avevo in gola :

-ACEEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-

Rimasi stupita della potenza della mia voce, e sentivo tutti gli sguardi dei presenti su di me, ma non me ne importava un accidente in quel momento. Io volevo soltanto salvare Ace!.

>TUMP!!!!

La mia schiena aderì perfettamente a quella di Ace e con entrambe le mie mani..bloccai il pugno incandescente di Akainu, lasciando tutti senza fiato. In quel momento così pericoloso, mi sentivo felice. Per la prima volta..potevo realizzare un sogno. Potevo sentire il calore del corpo di Ace attaccato al mio, potevo sentire il suo odore. I miei lunghissimi capelli castani, che in quel momento svolazzavano ribelli ovunque, si posarono come una coperta di seta sulle spalle di Ace, avvolgendolo, mentre sia lui che Rufy con aria sconvolta e stupita per la mia improvvisa apparizione, si guardavano in faccia non capendo cosa stesse succedendo, e poi, si voltavano entrambi a guardare me. Ace, si voltò di poco con la testa per quel che gli era possibile dalla sua posizione di schiena, per cercare di vedere chi si era intromesso per aiutarlo, ma non vide altro, che la mia testa e i miei capelli che gli svolazzavano davanti agli occhi.

-Ma…chi..?- sentii la voce profonda e stupita di Ace parlare vicina alle mie orecchie, e per me fu un’emozione immensa. Potevo sentire la sua voce dal vivo, sul serio!!. Potevo sentire il soffio del suo respiro affannoso per la fatica sul mio capo, e per me era bellissimo, era tutto ciò che avevo sempre e solo vissuto nei miei sogni!.

-Chi…CHI DIAVOLO SEI TU?! E DA DOVE SALTI FUORI???!!!- l’urlo collerico di Akainu rovinò quel momento, riportandomi alla coscienza della situazione difficile in cui mi ero cacciata.

Quell’odioso marine stava spingendo con maggiore violenza contro le mie mani, cercando di ustionarmi e farmi crollare. Non sapevo il perché..ma le mie mani..non si ustionavano e non cedevano. Inoltre..mi sentivo carica come non mai, mi sentivo potente,invincibile, e soprattutto, sentivo che potevo mandare al diavolo quel dannato!. Dalle mie mani..uscì una luce gialla, e sentii come se il mio corpo stesse risucchiando il magma di Akainu. Non era un’impressione..stava accadendo per davvero! In pochi secondi, il magma di Akainu si spense, ed il suo pugno divenne normale. Il marine rimase sconvolto dall’accaduto, così come tutti. Io invece, mi sentivo sicura, superiore a lui, e desiderosa all’inverosimile di dargli la lezione che si meritava!.

Non sarebbe stato Ace a morire quel giorno! E nemmeno Barbabianca per vendicarlo! A morire..sarebbe stato quel bastardo di Akainu!!!!.

Fino a quel momento, avevo tenuto la testa china, mentre stringevo forte i denti fino a farmi male alla mascella, ormai ero carica al massimo. Non sapevo cosa, ma dentro di me sentivo ardere sia il fuoco che il fulmine, un miscuglio di sensazioni mi faceva ardere e tuonare da dentro ed esplodere poi all’esterno. Sgranai gli occhi all’improvviso, urlando come indemoniata:

-ACE! TU DEVI VIVERE!! DEVI VIVERE AD OGNI COSTO!!!!!!!!!!!!!-

-!!!- sentivo lo stupore di Ace dietro di me, lo sgomento di Rufy, ed il mormorio di tutti i pirati ed i marine attorno a noi.

Guardai Akainu dritto negli occhi, con follia omicida tutta per lui, e lo vidi dentro, tremare, lo vidi debole nelle mie mani, e allora, con un ghigno soddisfatto, lo mandai finalmente al diavolo!!.

-AAAHHHH!!!!!!!!!!!!- urlai scaricando tutta la mia rabbia, il dolore provato fino a prima, quando ancora piangevo per Ace, tutta la voglia che avevo di cambiare quella storia. Scaricai tutto su Akainu, spingendolo via con le mie mani, scaraventandolo alla velocità di un missile lontano da noi, mandandolo a schiantarsi contro uno dei muri di cinta, incastrato tra il cemento e la calce, col collo spezzato. Akainu era morto sul colpo tanto era stato violento ed improvviso il mio colpo.

L’aver spinto via il marine, mi aveva costretta a spingermi con tutto il corpo in avanti, staccandomi dalla schiena di Ace. Mi sentii priva di ogni forza dopo quello sforzo tremendo, e mi lasciai andare all’indietro, sicura che lui non mi avrebbe permesso di cadere a terra. Infatti, nello stesso momento in cui cadevo all’indietro, Ace si era voltato completamente verso di me, e questa volta, invece della schiena, finii contro il suo petto. Una sensazione di calore, di piacevole sicurezza si impadronì di nuovo dei miei sensi, facendo comparire sul mio viso provato un sorriso beato. Le braccia di Ace mi sorressero per le spalle. Tremava, per lo stupore, per l’incredulità. Tutti mi guardavano come ad un provvidenziale tenshi caduto dal cielo per salvare il loro amato fratello..

-E-ehi! S-stai bene?!- mi chiese agitato con voce tremante, guardandomi dall’alto sporgendosi col collo per potermi vedere in viso. Io gli resi l’operazione più facile alzando il capo verso l’alto, incontrando così i suoi bellissimi e sconvolti occhi neri..

-Sei vivo! Sei vivo davvero! Ci sono riuscita,ho potuto davvero salvarti!!- gli sorrisi nella maniera più dolce e amorevole che potevo, per trasmettergli tutto il bene che provavo per lui.

Avrei voluto dirgli tante di quelle cose, così tante!. Che lui aveva fatto bene a venire al mondo, che era una persona speciale, che non era un buono a nulla, ma un uomo meraviglioso come ce n’erano pochi..e tanto altro ancora..ma riuscii soltanto a dirgli una cosa sola..

-Ehi! Ehi! Riprenditi! Rispondimi ti prego!!- era spaventato, forse avevo un aspetto orribile? In effetti..mi sentivo svenire.. ma continuai a sorridergli riaprendo gli occhi e guardandolo con amore.

-Tu devi vivere Ace! Devi vivere perché sei una persona speciale! Devi vivere perché hai ancora molte, troppe cose da fare! Continua..a seguire i tuoi sogni e la tua libertà!- sentivo che facevo fatica a parlargli, ma lo vedevo toccato dalle mie parole, commosso?

Commosso da una perfetta sconosciuta piombata lì dal nulla?

Ehe! Questo era quello che amavo di lui, Ace era davvero un ragazzo speciale.

-Tu…- bofonchiò Ace non sapendo cos’altro dirmi.

Sentivo che stavo per svenire davvero, e mi rilassai, beandomi del calore e dell’odore di Ace. Lui era vivo, ed io avevo cambiato il corso di quella storia!.

-Ragazza..tu..- mi giunsero alle orecchie le parole del possente Barbabianca, e per me, fu una soddisfazione immensa.

-Eh…- fu il bofonchio di Rufy alle spalle di Ace.

-Ace…vivi la tua vita al meglio delle tue possibilità, mi raccomando!!^^- gli sorrisi raggiante, perdendomi un’ultima volta nei suoi pozzi neri, prima di lasciarmi andare definitivamente e svenire.

-AH!-

Riaprii gli occhi di colpo, e mi ritrovai seduta a terra davanti al mio televisore, con il mio quaderno della fantasia accanto. Sospirai portandomi una mano alla fronte. Mi ero addormentata?Avevo solo sognato?

-EHI!!! RAGAZZA!!! DOVE SEI FINITA??!!-

Sgranai gli occhi, sconcertata, mentre il mio cuore ripartiva al galoppo impazzito. Alzai lo sguardo sullo schermo della tv, e quello che vidi e udii, mi riempii di enorme gioia. Ace!!! Ace era vivo, Akainu era ancora schiantato nel muro morto, e tutti erano sani e salvi!.

-AMMIRAGLIO!!- gridavano sconcertati i marine verso quel bastardo magmatico.

-Ma che diamine è successo?!- si chiedeva la fenice Marco

-Chi era quella ragazza misteriosa?!Da dove è sbucata?!- si stava chiedendo Garp

-Ace..- Rufy andò al fianco del fratello, sconcertato come lui per quanto accaduto.

Ace era stravolto, e stralunato. Si guardava ripetutamente le mani tremanti, chiedendosi ancora, se mi avesse solo immaginata. Tremava e mi cercava dappertutto con lo sguardo. Ma io non c’ero da nessuna parte. Ero sparita nel nulla così com’ero arrivata.

-RAGAZZA!! DOVE SEI?! NON PUOI ESSERE SPARITA!!- lo vidi gridare ancora scioccato.

Era davvero in pena per me.

Mi portai una mano alla bocca, per trattenere i rantoli di gioia, mentre piangevo felice e ancora scombussolata per quello che stava succedendo. Mi tirai i capelli, mi diedi cento e più pizzicotti ovunque, ma ero sveglia, davvero!. Ed Ace era vivo! VIVO!!!. La mia gioia era troppo immensa. Avevo davvero potuto fare qualcosa per lui.

Rufy, Marco e tutti i suoi compagni lo circondarono abbracciandolo ridendo e piangendo, mentre si avvicinava anche Barbabianca. Garp e Sengoku si rialzarono non facendo una piega. Ormai la guerra era finita, e presto, avrei visto arrivare anche Shanks per chiuderla definitivamente.

Ma la gioia più grande per me..era vederlo vivo. Era vederlo ridere, piangere coi compagni, abbracciare il babbo..Rufy..

Mentre le lacrime ancora mi solcavano le gote, tolsi la mano dalla bocca, sorridendo felice:

-Vivi,Ace! Vivi con tutto te stesso la tua vita al massimo!- sussurrai strabordante di gioia.

Con lo sguardo, mi cercava ancora tra la folla.

Grazie a te,Ace.

Grazie di essere ancora qui.

 

 

 

   
 
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