Deidara non aveva voglia di far nulla quel giorno, esattamente come sempre del resto, era riuscito a convincere i suoi compagni a fare un giro al parco per cazzeggiare in compagnia.

Prima però sarebbero dovuti passare a prendere Hidan al negozio di tatuaggi, già quello scemo si era fatto tatuare lo stemma della sua divinità sul retro collo, vabbè tanto erano lì vicino...una piccola deviazione non li avrebbe uccisi.

Erano davanti al semaforo delle strisce pedonali e attendevano il verde per poter passare, quando lo sguardo azzurro elettrico dell'artista si perse in quello castano scuro ed innocente di una ragazza dall'altra parte della strada.

Una ragazza minuta, che arrivava sì e no al metro e sessanta, i capelli mossi e castani le incorniciavano dolcemente il viso infantile.
Il cuore è chimico
che notte magica
tu lo sapevi
mi hai incontrata

Non è possibile
ma quanto bella sei
muoio di luce
in fondo agli occhi
Il verde scattò i ragazzi avanzarono, il biondo rimase bloccato sul marciapiede come la ragazza davanti a lui.

-Oi!... Dei? Ti muovi?- Sasori lo richiamò alla realtà. Deidara si mise a correre e lo fece anche la ragazza.

Un insolita ondata di calore travolse entrambi quando si trovarono uno di fianco l'altro nel tempo dell'attraversata.
Perdutamente mia
così impaziente e viva
un raggio della luna
caduto su di me
Lui si voltò ma lei era già sparita.
Perdutamente tua
chissà da quanti inverni
che Dio mi fulmini
la morte in cuore avrò
Lei sì voltò ma lui era già scomparso.
Ed era cieco il mio destino
così cieco a quel sorriso
chi lo ha scansato
chi tagliò la strada

C’erano segni
c’erano segnali
numeri indecifrabili
forse nascosto sotto ai mari
Ormai erano al parco, il biondo non era esattamente presente col la testa.

-Ragazzi,giochiamo a verità e penitenza?- Domandò Hidan, sapendo che avrebbero accettato tutti, infatti fu così.

Il primo fu Deidara.

-Verità o Penitenza?- domandò l'albino.

-Verità-

-Hai mai rubato?- chiese Kakuzu.

-No.- rispose secco.

-Bugiardo.- intervenne Sasori.

-Come?- domandò Dei.

-Hai mentito, una volta hai rubato un pacchetto di preservativi e sei stato anche pizzicato. Paga penitenza.- Rispose serio il rosso, un boato di risate generali riecheggiò nel parco.

-Ok, che devo fare?- chiese bordoux in volto l'artista.

-(tum)Taglio di capelli, (tum)taglio di capelli- dissero in coro i ragazzi battendo i pugni sulla panchina.

-NO! MANCO MORTO!- strillò il ragazzo coprendosi la nuca con le braccia.

-Ok, allora...umh...AH! Rimorchia una di quelle tipe.- lo invitò Kisame indicando un gruppo di ragazze

sdraiate sul prato poco distanti da loro.

Deidara sospirò e si incamminò.

-300 yen che non ci riesce.- Propose Hidan

-ci stò- accettò Kakuzu.

-Idem- Disse l'Uchiaha

-Per me ci riesce.- decretò Sasori.
Perdutamente mia
così impaziente e viva
un raggio della luna
caduto su di me

Perdutamente tua
chissà da quanti inverni
che Dio mi fulmini
la morte in cuore avrò

Deidara si avvicinò al gruppo e subito il suo sguardo venne rapito come il suo cuore.

LEI era lì... leggeva, seduta con quelle ragazze.

-Tifa...c'è un ragazzo che ti guarda.- la richiamò una sua amica e alzando lo sguardo le cadde il libro.
Bella bella bella
cerco scampo anch’io

Bello bello bello
nell’abbraccio mio

Perdutamente noi
chissà da quanti inverni
che Dio ci fulmini
la morte in cuore avrò
Lei si alzò, li sorrise avvicinandosi.

-Ciao...- disse lei

-Ciao, come ti chiami?- domandò Deidara.

-Tifa e tu?-

-Te lo dico dopo...-

La prese per il braccio e la baciò stringendola tra le sue braccia.
Perdutamente mia
ora più che mai viva
un raggio della luna
caduto su di me

Perdutamente tua
d’amore e d’incoscienza
Si staccarono, il loro occhi si incatenarono.

-Io sono Dei...- lei le mise due dita sulla bocca.

-Avremo tempo dopo, queste ora ti servono per altro.- disse lei con tono sensuale.

-Hai ragione.- e con un casque le loro labbra si riunirono in maniera quasi morbosa.

Prendimi sotto la pioggia

Stringimi sotto la pioggia
la vita ti darò.