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Autore: Aya Lawliet ___backupFGI    20/05/2012    3 recensioni
«Non facciamo mica sul serio. Non ti costringerò a baciarmi, se è questo che ti preoccupa.»
«Non è questo che mi preoccupa...»
«Oh, magnifico! Allora posso sperare.»

{Hosho/Mai ♥ accenni Naru/Mai ♥ ep. 11, 'Una storia di fantasmi al parco'}
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hosho Takigawa, Mai Taniyama
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Tutta colpa dei piccioni ~

prompt: #054, dash

 

 

 

A dire la verità, Mai non aveva intenzione di farlo davvero. Sì, si era più o meno convinta quando Bou-san le aveva sussurrato nell’orecchio che poteva essere l’occasione giusta per stare un po’ con Naru; e no, in effetti non era una cosa così terribile che la sorte avesse deciso diversamente, assegnandole lo stesso Bou-san come finto fidanzato... Però, ecco, era imbarazzante. Un po’.

Soprattutto perché Bou-san se la godeva palesemente, ridacchiando come un pazzo.

«Ti senti bene, Mai? Hai la faccia tutta rossa.»

«Io non ho la faccia rossa.»

«Dici? Eppure da qui sembra proprio rossa. Più rossa dei capelli di Ayako

«La mia faccia non potrebbe mai essere più rossa dei capelli di Ayako

«Sei sicura? Facciamo un confronto? Te la imito di nuovo, se vuoi, visto che oggi è stata l’unica cosa che ti abbia fatta ridere.»

A questo, Mai preferì non rispondere.

Il parco era così affollato da rendere difficile credere che uno spirito fosse lì all’erta, pronto a prendersela con una qualche ignara e innocente coppietta di innamorati. Bou-san si era appena inginocchiato in un nugolo di piccioni, sbriciolando per loro un pezzo di pane secco. Aveva ancora quella stupida risatina stampata in faccia, però non la guardava, e Mai capì che voleva davvero alleviare quel suo imbarazzo – che forse si comportava così soltanto per far ridere anche lei.

Era così gentile, il suo Bou-san.

«Dove hai preso quel pane?»

«Questo? Beh, non si va mai a visitare un parco senza un po’ di pane in tasca.»

«L’hai... portato con te? Per i piccioni?» Mai lo fissò, ma lui ancora non la guardava. «Sei davvero buono, Bou-san! Naru non avrebbe mai pensato a una cosa tanto...»

S’interruppe prima ancora che Bou-san alzasse su di lei uno sguardo divertito. Che strano. Era vero, Naru probabilmente non aveva mai compiuto un gesto così carino – ma, insomma, Naru le piaceva. Così com’era. E forse non era tanto il caso di mettersi a fare i complimenti a Bou-san, adesso.

«Mai, la tua faccia è di nuovo rossissima.»

«Oh, uffa

Bou-san scoppiò a ridere nello stesso momento in cui Mai si arrendeva e lo raggiungeva sul selciato, tra i piccioni. Gli uccelli non avevano nessuna paura. Bou-san era bravo a conquistarsi la simpatia di tutti quelli che lo circondavano...

«Ma perché sei così imbarazzata? Non facciamo mica sul serio. Non ti costringerò a baciarmi, se è questo che ti preoccupa.»

«Non è questo che mi preoccupa...»

«Oh, magnifico! Allora posso sperare.»

Mai si sentì avvampare, ma avvampare sul serio. Si ritrasse automaticamente, strillando una protesta scandalizzata, ma Bou-san rideva e rideva e rideva, e alla fine lei non riuscì a fare altro che mettersi a ridere insieme a lui.

Perché era così facile, stare con il suo Bou-san.

Quando le tese il pezzo di pane, Mai lo accettò con un sorriso, imitandolo e strappando altre briciole per i piccioni sempre più entusiasti.

Non aveva intenzione di farlo davvero; era fastidioso pensare che da qualche parte là attorno Naru fingeva di essere il fidanzato di Masako; era imbarazzante starsene lì a fare la ragazza di Bou-san... Però, mentre se ne stavano così per terra tra i piccioni, Mai dimenticò tutto questo. E non ci pensò più fino a quando l’aria si riempì di una strana vibrazione e gli uccelli volarono via tutti insieme, improvvisamente terrorizzati.

E ci pensò di nuovo quando il fruscio nei cespugli la spinse a lanciarsi – senza riflettere – tra le braccia di Bou-san.

«Guarda, Mai, è solo un gatto...»

«Ho v-visto...»

Era così rassicurante, l’abbraccio di Bou-san.

Mai sbirciò in su, verso il suo viso sorridente. Non era la risatina di poco prima. Era un semplice sorriso, la cosa più bella che un volto possa mostrare, una cosa che Naru non le aveva dato mai. Forse dopotutto poteva pure far finta, per qualche minuto, solo per qualche minuto...

«Mai?»

«Mm?»

«Hai ancora la faccia rossa.»

Bou-san si chinò su di lei.

Un infinitesimo di secondo dopo ci fu lo splash.

 

 

[ 662 parole ]

 

 

 

 

 

 

Nota: Ma io li adoro, questi due. So che sono tutt’altro che canon, ma insomma, il rapporto che s’instaura tra loro è una cosa AL DI del fluff, è indescrivibilmente adorabile xD E io non ho potuto fare a meno di fangirlarci su fin dalla prima volta che ho guardato l’anime.

L’episodio nello specifico è forse uno dei miei preferiti. L’ho rivisitato a modo mio, ma in linea di massima questa shot vuole essere una sorta di missing moment antecedente alla comparsa dello spirito, che al vedere Hosho e Mai abbracciati li inzuppa d’acqua – come fa con tutte le coppie d’innamorati che frequentano quel parco. In effetti la scena potrebbe incastrarcisi bene, soprattutto per quanto riguarda i pensieri di Mai sula gentilezza di Bou-san, perché questa cosa poi viene ripresa alla fine dell’episodio e lì c’è anche un altro abbraccio... *si arrampica sugli specchi*

Oh, beh. Ripeto che li amo – ma più nello specifico amo alla follia quel figo dolcissimo che è Hosho Takigawa

   
 
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