Serie TV > Sherlock (BBC)
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Autore: Melchan    20/05/2012    2 recensioni
Post TRF
1. Non dovrebbe spendere soldi così, non può permetterselo. (John/Sherlock)
2. Lestrade ha un tarlo. (Lestrade - Sherlock/John)
3. Ma ne vale la pena. (John/Sherlock)
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: John Watson , Lestrade , Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Note di Mel-chan: Di solito le metto a fine fic, ma oggi mi girava così. Questa mini-flash l'ho scritta per il secondo turno dello Sherloton, prompt 7. "Lui è in piedi davanti alla finestra. Non c'è luce fuori, non c'è neppure la luna, e il vetro scuro riflette con chiarezza i suoi lineamenti tirati."

Il titolo viene da credo una delle canzoni più famose dello Sherlock-fandom (ma non solo, nel senso che ho trovato pure un video sullo straziante peso con lei e Thor e Loki, quindi...), aka Thousand Years :D *allegria abbici* Che per molti versi secondo me in contesti con happy ending sarebbe tipo una canzone della più grande Disney, ma lasciamo stare che non siete qui per sentire i miei deliri su Thousand Years ç______ç

Lascio la raccolta aperta perché la voglio usare per tutte le flashfci/piccole one-shot che potrei scrivere sul post Reichenbach Falls. Spero che in qualche astrusa maniera possa piacervi :3

 

I have died every day waiting for you

 

Lui è in piedi davanti alla finestra. Non c'è luce fuori, non c'è neppure la luna, e il vetro scuro riflette con chiarezza i suoi lineamenti tirati.

Sarebbe così facile crederci. Il cielo è nero, ma il salotto è così vero che mettere da parte quello che c'è fuori sarebbe facilissimo.
Una voce da qualche parte tra il suo petto e la testa gli dice di farlo, è dolce come il violino di Sherlock da triste.

Sherlock che non si volta verso di lui, Sherlock che non può non sapere che lui è lì, nemmeno in un'occasione come questa.

Basterebbe chiamarlo, John lo sa con la certezza granitica e ovvia dei sogni. Se pronunciasse il suo nome Sherlock si girerebbe, magari addirittura sorridendo e chissà cosa direbbe.

John, che sa di essere stupido, spera in "Sono tornato".


Non lo chiama. Non lo fa mai.

Ci vede male ancora prima di svegliarsi, la sagoma a forma di lancia di Sherlock scompare come un acquerello sciacquato via.

Quando apre gli occhi ha la faccia mezza fradicia.
Ma ne vale la pena.

Se si lasciasse andare, se si scollegasse dal mondo una volte per tutte, rischierebbe di non esser più lì quando Sherlock tornerà.

  
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