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Autore: natsumi90    10/12/2006    12 recensioni
" L'ho trovato, Sakura, la notte scorsa! Un bel bocciolo bianco solo in mezzo ad altre piante verdi"[NaruSaku]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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la luna non è poi cosi distante

 

 

 

 

- Sakura-chaaaan!!!-

 

- Naruto, idiota, vuoi smetterla di urlare?!? Sei insopportabile!-

 

- Eddai Sakura-chan, perché mi tratti sempre male?Dammi una possibilità! Farei qualsiasi cosa per dimostrarti quanto valgo!-

 

- Qualsiasi cosa, dici?-

 

- Sì, qualsiasi cosa.- ribadì il biondo gonfiando il petto orgoglioso.

 

- D’ accordo Naruto, ti darò questa occasione, ma ricordati che se fallirai dovrai smetterla di assillarmi.-

 

- Ci sto, dimmi solo cosa devo fare.-

Il ninja era assolutamente fiducioso delle proprie capacità ed era sicuro che avrebbe portato a termine qualsiasi impresa Sakura

gli avesse proposto.

 

 

 

[E va bene Naruto, te la sei cercata tu.]

 

 

 

 

 

- Ok, i patti sono questi: portami la Luna e io sarò tua.-

Sakura era raggiante: con una missione del genere se lo sarebbe finalmente tolto di torno una volta per tutte.

 

- È una promessa?-

 

- È una promessa.- 

 

- Allora preparati, Sakura-chan,  perché prima di quanto immagini la Luna sarà tra le tue mani, dattebajò!- disse con un sorriso vincente.

 

 

 

[Staremo a vedere.] 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Da quel giorno trascorse una settimana, nella quale Naruto non si fece vedere agli allenamenti né al chiosco del ramen.

Nessuno sapeva che fine avesse fatto.

Sakura era persino andata a controllare a casa sua se gli fosse successo qualcosa, ma trovò solo un biglietto sopra il tavolo.

 

 

 

“ Sono fuori.

Tornerò tra qualche giorno.

 

                                               Naruto”

 

 

 

 

[Quell’ idiota!

Cosa avrà in mente?]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La notte del settimo giorno dalla sua scomparsa, Sakura era nel proprio letto, ma non riusciva a prendere sonno.

I sensi di colpa se la stavano divorando.

 

 

 

 

 

[Dove diavolo sei finito Naruto?

Sei proprio scemo!

Anche un idiota avrebbe capito che quella della Luna era una cavolata!

Ma tu no!

Tu devi sempre prendere tutto seriamente!

Se ti succedesse qualcosa sarebbe colpa mia?

Ma, cavolo, io che colpa ne ho se prendi tutto alla lettera?

Non so neanche perché mi sto preoccupando per te.]

 

 

 

 

 

Invece lo sapeva.

Sapeva che qualunque cosa gli avesse detto in quella circostanza, lui non avrebbe esitato a darsi da fare.

E poi con una posta in gioco così alta.

Non avrebbe dovuto proporgli una cosa così impossibile.

Non avrebbe dovuto proporgli niente.

Doveva continuare a ignorarlo e basta.

Però lei sapeva cosa si prova ad essere ignorati dalla persona a cui si vuole bene, così aveva pensato che se gli avesse dato l’occasione di giocarsi il tutto per tutto si sarebbe messo il cuore in pace definitivamente.

 

 

 

 

 

[Sono un’ ipocrita.

Non l’ho fatto per lui,

l’ho fatto solo per levarmelo dalle scatole.

Sono un’egoista.]

 

 

 

 

 

Si rigirò nel letto, nel tentativo vano di interrompere quel flusso di pensieri.

 

 

 

 

 

 

Toc toc

 

 

 

 

 

 

Qualcuno aveva bussato al vetro della sua finestra.

Chi poteva essere a quell’ ora?

 

 

 

 

 

Toc toc

 

 

 

 

 

Dopo un attimo d’ indecisione si alzò dal letto ed andò a vedere.

Scostò le tende e…

 

 

 

 

[Non c’è nessuno?!]

 

 

 

 

 

Pensò di essersi immaginata tutto, quando notò qualcosa poggiato sul davanzale della finestra.

Era un vaso con dentro un grande fiore bianco.

 

 

 

 

[Chissà che pianta è?]

 

 

 

 

 

Non aveva mai visto un fiore così bello.

Era talmente bianco e candido che sembrava risplendere di luce propria.

Lo guardò incantata, poi notò un altro particolare.

 

 

 

 

[Una lettera?]

 

 

 

 

                                                                                                                                        

Aprì un’anta e tirò dentro quegli oggetti, poi si mise a sedere sul letto ed aprì la busta, in preda alla curiosità.

Iniziò a leggere una calligrafia tremolante, di chi non aveva molto tempo per scrivere:

 

 

 

 

“ Puoi darmi del perdente se vuoi.

Non ti ho portato la Luna.

Ci ho provato, ma non ci sono riuscito.

Vedi, la sera stessa del giorno in cui mi hai detto che la volevi,

ho guardato il cielo e la Luna era così grande e vicina che mi sembrava di poterla toccare,

se solo fossi salito un po’ più su.

Così sono partito subito verso le montagne,

ma nonostante scalassi vette sempre più alte, quella non si avvicinava,

sembrava salire con me.

Ho passato due giorni ad arrampicarmi senza sosta, poi ho capito che mi sbagliavo, come al solito.

Non potevo raggiungerla.

Così ho cercato un luogo adatto per riposarmi,

e lì sono crollato.

Mi sono svegliato due giorno dopo in una stanza che non avevo mai visto.

Un vecchio che passava nel luogo dove io mi ero fermato

mi aveva raccolto e portato a casa sua.

Mi chiese di spiegargli che ci facevo lì, offrendomi una scodella di ramen fumante.

Non potevo certo rifiutare, dattebajò, così gli ho raccontato della nostra promessa.

Il vecchio allora, preso dalla storia, mi disse che in una valle vicino a quelle montagne

una volta cresceva un fiore bellissimo, che sbocciava soltanto nelle notti di luna piena, ma che si era estinto

poiché veniva raccolto da gente di ogni dove per la sua bellezza ed erano anni che non se ne vedeva un esemplare.

Questo racconto mi colpì così tanto che, dopo aver ringraziato il vecchio, mi sono subito diretto verso quella valle.

Ho passato gli ultimi tre giorni e due notti a cercare un bocciolo che si avvicinasse alla descrizione del vecchio.

L’ ho trovato, Sakura, la notte scorsa!

Un bel bocciolo bianco solo in mezzo ad altre piante verdi.

Mi ci voleva una conferma, però.

L’ ho avuta stasera.

Se guardi fuori dalla finestra vedrai una grande palla bianca stagliarsi nel cielo:

stasera c’è la luna piena!

E il fiore è sbocciato, ma non potevo aspettare il prossimo plenilunio, così ho concentrato il chakra nei piedi

ed ho iniziato a correre più veloce che potevo.

Sto finendo di scrivere questa lettera davanti alla tua finestra.

Penserai che sono uno stupido, me lo dici sempre, che potevo risparmiarmi questo biglietto, che potevo risparmiarmi tutto, visto che tu sapevi fin dall’inizio che avrei fallito.

Però questo fiore te l’ho portato lo stesso.

Lo so Sakura, non è la Luna, però è la cosa che l’ama di più.

 

 

                                                                                                                                                                                             Naruto”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Naruto era tornato da poco a casa sua.

Si stava mettendo il pigiama.

Aveva deciso che si sarebbe fatto un bel bagno il giorno dopo, in quel momento era troppo stanco, sarebbe annegato nella vasca.

Era demoralizzato.

Non ci era riuscito.

Avrebbe rinunciato a lei.

Per sempre.

L’aveva promesso.

 

 

 

 

 

[E non sia mai detto che il futuro Hokage si tiri indietro da un patto.]

 

 

 

 

 

Si sentiva anche un po’ stupido.

Perché aveva scritto quella lettera?

Che cosa sperava di ottenere?

Le aveva promesso che le avrebbe portato la Luna e non l’aveva fatto, non aveva scusanti.

Si sarebbe impegnato a starle lontano, anche se avrebbero dovuto metterci tutto il suo impegno.

Era un’ impresa ancor più difficile di prendere la Luna.

 

 

 

Toc toc

 

 

 

Un rumore dalla finestra.

 

 

 

[Sarà un pipistrello che è sbattuto contro il vetro.]

                                                                                                                                  

 

  

Non ci credeva molto.

Un pipistrello non fa certo “toc toc” quando va a sbattere, ma non poteva credere che fosse stata una persona a bussare.

Non lo cercava mai nessuno, figuriamoci poi a quell’ora e per giunta dalla finestra.

 

 

 

[Impossibile.]

 

 

 

Toc toc

 

 

 

Finì di infilarsi la manica del pigiama e andò alla finestra.

Voleva vederci chiaro.

 

 

 

- Eh!!! Sakura-chan, cosa ci fai lì fuori?-

Disse il biondo mentre apriva la finestra ancora incredulo di trovarsi davanti quegli occhi verdi.

Probabilmente stava sognando.

 

 

 

Sciaff

 

 

 

No, non era un sogno.

Quel palmo aperto che si scagliava contro la sua guancia lasciando impresse cinque dita non era un sogno.

Faceva anche piuttosto male.

 

 

 

 

 

- Naruto, sei uno stupido!!!!-

 

 

 

 

 

 

Adesso aveva capito.

Era stato un idiota a bussare a quell’ora alla finestra della sua camera lasciando una lettera assurda e una stupida pianta.

Abbassò lo sguardo verso il pavimento, come un cane bastonato.

Non si era mai sentito così miserabile.

 

 

 

 

 

- Lo sapevo già! Non c’era bisogno di venire fino a qui per dirm…-

 

 

 

 

 

Non potè finire la frase: due labbra rosee si erano posate sulle sue impedendo lo scorrere di quel flusso di parole.

 

 

 

 

-…mh…?-

 

 

 

 

Sakura anticipò qualsiasi sua domanda.

 

 

 

 

 

- Te lo ripeto Naruto, sei uno stupido:

hai raggiunto la luna e non te ne sei accorto.-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*************************

Sono tornata!!^^

Lo so, ultimamente vi sto assillando con le mie fic, ma che ci posso fare se l’ ispirazione ha deciso di venirmi in dosi massicce in una sola volta??

E poi dopo quei finali tristi, il mio lato romantico stava per dimettersi.

Così ho scritto questa NaruSaku, anche se forse mi è venuta un po’ OOC.

Pazienza^^’.

 

 

 

 

Alla prossima, natsumi90

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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