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Autore: Clef    10/12/2006    2 recensioni
Fisso lo schermo. In silenzio. Osservo quella lettera che ho scritto, quella e-mail, che non trovo il coraggio di spedire. Indugio con il mouse, lo muovo a sinistra, poi ancora a destra. “Invia”...“Salva come bozza”. Non so cosa fare.

- Appena partorita dalla mia mente. Ogni riferimento a fatti, cose o persone reali è puramente casuale. -
Genere: Generale, Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fisso lo schermo. In silenzio. Osservo quella lettera che ho scritto, quella e-mail, che non trovo il coraggio di spedire. Indugio con il mouse, lo muovo a sinistra, poi ancora a destra. “Invia”...“Salva come bozza”. Non so cosa fare.
Ho paura, forse. Sì, probabilmente è così. Ho paura di espormi, forse a causa di tutte le batoste che ho preso in passato. Ho paura di fare qualcosa di sbagliato, di perderlo. Ho paura di rovinare tutto.
Sono sempre stata molto timida, impacciata. Non mi sento a mio agio in mezzo alla gente, non mi piace stare in posti troppo affollati...mi sento fuori luogo, fuori posto. Sento di non appartenere a una realtà del genere. Sono chiusa in me stessa, introversa, poco incline a mostrarmi come realmente sono. Ho sempre indossato una maschera, mi sono sempre nascosta dietro a un muro che mi proteggesse, con la sua possanza e il suo spessore. Pochi sono stati coloro che hanno avuto il privilegio d'accerchiare quel muro, un esiguo numero. E...e forse, sono stata troppo complicata, per loro. Troppo difficile, introversa, troppo problematica.
Sì, troppo problematica. Perchè io penso troppo. Rimugino, una, due, tre, infinite volte, su ogni cosa che accade a me o intorno a me. Penso a ogni minimo particolare, ogni dettaglio per me è importante, ogni piccola cosa viene da me analizzata e classificata, in una sorta di tabella dei pro e dei contro attribuita a una determinata persona. Ogni sottigliezza mi aiuta a comporre quel difficile quadro che è la mia opinione di un individuo. Ed è quasi impossibile che una persona mi risulti gradevole, perchè spesso, e purtroppo, lascio il mio lavoro a metà. Non completo quella tabella, lascio una colonna dei contro lunga, lunghissima, e una dei pro quasi inesistente, convinta che quell'individuo non mi sia affine. E, spesso, mi sbaglio, almeno in parte. Ma non me ne accorgo mai in tempo.
Però, con questo meccanismo, sono riuscita, almeno sinora, a proteggere il mio fragile essere. Sono riuscita a fingere, a recitare in modo, a seconda dei casi, più o meno convincente. Riesco a sembrare allegra quando sono depressa. A sembrare depressa quando sono felice. Riesco a confondere le persone, a impedir loro di scrutare il mio vero io, a impedir loro di giudicarlo e di farmi male. Perchè il giudizio degli altri, per quanto stupida tal cosa sia, per me è molto importante. Perchè l'opinione che le persone altrui hanno di me, per me conta. E se sono così sola, è certamente anche colpa mia.
Ho un carattere difficile, l'ho sempre saputo. Sono esigente, eppure molto timida. Per me è difficile aprirmi, mostrarmi come in realtà sono. È quasi impossibile. Mi è difficile persino abbracciare qualcuno: io non sono una di quelli che vanno in giro ad abbracciare anche il loro peggior nemico. Io, se abbraccio qualcuno, è perchè a costui tengo, davvero, e tanto. Ai miei occhi, è un espormi...e, per la mia incredibile paura di esser respinta e ferita, è un grande atto di fiducia e affetto nei confronti dell'altra persona. Per aprirmi con qualcuno, devo essere certa che costui non mi farà del male. Devo fidarmi completamente dell'altra persona, i pro devono essere numericamente molto superiori rispetto ai contro. E ben pochi sono coloro che superano questo mio attento esame.
È solo scrivendo che riesco a esprimere un poco di più me stessa. A lasciar cadere quella maschera, almeno in parte. Quando scrivo, è perchè ne sento davvero bisogno, è perchè sento l'impellente necessità di sfogarmi, con qualcosa che non possa commentare, non possa farmi del male. È uno sfogarmi con me stessa. È come una liberazione. Perciò, ciò che nasce quando scrivo è qualcosa di totalmente sincero, qualcosa che non può essere modellato, non può essere travisato o cambiato, non può essere travestito come qualcos'altro, è troppo sincero. È troppo una espressione diretta di ciò che sento in quel momento. Ed è per questo che, spesso, preferisco sedermi davanti a un computer e scrivere un messaggio, una e-mail, un qualsiasi cosa, se devo dire qualcosa a qualcuno. Preferisco scrivere, perchè la risposta non sarà immediata, perchè avrò il tempo di “prepararmi” a riceverla. Avrò il tempo di immaginare quella che sarà la risposta, se ci sarà, ed affrontarla poi, consapevole, senza paura. Preferisco scrivere perchè quando lo faccio non c'è nessuno che mi possa interrompere. Mi chiudo nella mia stanza, con solo il pc acceso davanti, e ci sono solo io. Nessun altro. Sono libera di esprimere, senza interruzioni, ciò che provo, ciò che penso, ciò che sono. Invece, quando sono a quattr'occhi con qualcuno, quest'ultimo può sempre interrompermi. Un solo sguardo, una sua sola reazione, può ferirmi, bloccarmi...perchè sono davvero troppo, troppo timida, e tengo troppo all'essere ben considerata.
Ed è così che, anche oggi, mi sono ritrovata a scrivere. Perchè ne avevo, perchè ne ho, impellente bisogno. A scrivere a qualcuno stavolta però, non solo un mio personale sfogo. A chi? A lui, a Daniele.
Chi è Daniele? Daniele è il mio migliore amico, è l'unico con cui, anche ad averlo davanti, riesco a parlare un po'. È l'unico a cui ho lasciato libero, o quasi, accesso nel mio cuore, è l'unico a cui faccio leggere tutto ciò che la mia mente partorisce quando mi metto a scrivere. L'unico, sì, perchè ciò che scrivo spesso è inventato. Ciò che scrivo spesso è un qualcosa che non ha a che fare, minimamente, con ciò che è la mia vita, con ciò che sono. Ma, sempre, ha dentro un pezzetto di me, un pezzetto delle mie emozioni: perchè ogni racconto, se tale è degno di chiamarsi ciò che la mia mente crea in questi momenti, nasce da un sentimento che provo, grande o piccolo che sia. Perchè ogni cosa contiene una piccola parte di me. Ogni cosa. E perchè io, io ho sempre paura di mostrarla agli altri, di esporla...ho sempre timore che possa essere rifiutata o mal giudicata, ho sempre paura che mi si possa ferire. E quindi, ho paura di mostrare il mio scritto a qualcuno, è come mostrargli, senza protezione alcuna, tutta me stessa, nuda, pura.
Ma con Daniele, con Daniele non è ho paura, non ho problemi. Lui non mi giudica, lui tiene a me. Mi vuole bene per ciò che sono; ha voluto bene alla mia maschera, e quando pian piano l'ho fatta cadere, anche se ancora tutta non è scomparsa neppure per lui, non ha rifiutato il mio essere. Non ha deciso che era troppo complicato per lui, non ha scelto di lasciarmi sola con la mia timidezza, come molti prima di lui avevano fatto. Lui l'ha accettata, ha capito, ha continuato a volermi bene. Ha compreso quanto è difficile per me parlare, quanto è difficile rapportarmi con gli altri, esprimere ciò che sento, le mie emozioni, i miei pensieri, le mie intime opinioni su di me o sulle persone a cui tengo. E l'ha accettato, ha atteso, pazientemente. Ha aspettato che io riuscissi ad aprirmi totalmente con lui, a parlargli, a uscire dal mio guscio, pian piano. Non mi ha forzato, non si è arrabbiato perchè spesso per me era più facile correre da lui ed abbracciarlo, ai suoi occhi senza motivo, che spiegargli cosa mi spingesse a farlo. Perchè io sono così, e lui lo sa: faccio fatica a parlare, e spesso mi è molto più congeniale un gesto impulsivo, ingiustificato agli occhi altrui. Gesto che, rifiutato, mi fa davvero male. Che mi ferisce. Ma, accettato, per me vuol dire infinite cose, per me ha innumerevoli sottili significati quell'accettazione, quel non rifiuto. Perchè per me, anche solo un abbraccio è un aiuto. Una muta richiesta la mia, una muta risposta affermativa alla mia domanda di vicinanza, di forza, la sua. Anche solo un suo abbraccio, mi trasmette il coraggio, la forza, di continuare a lottare, di non abbattermi se qualcosa va storto. E Daniele l'ha capito.
Daniele sa praticamente tutto di me: quando non riesco a parlargli faccia a faccia, gli scrivo. Gli scrivo una lettera, una e-mail, qualsiasi cosa. E poi gliela mando, lui la legge. Mi risponde, magari. Ma sempre con parole scritte. Sempre con un biglietto, con un sms, con una mail. Perchè sa che, quando scrivo, lascio cadere ogni maschera, ogni velo che mi protegge. Sono solo io, spoglia, pura. Quando scrivo, sono come pura essenza. Non ho segreti, non inganno, non mento, non ho filtri. Sono io, senza protezioni alcune. Io, e i miei sentimenti. Lui sa quanto è facile ferirmi, quando sono così. Lui sa che, parlandomi a quattr'occhi della mia essenza, anche una sola espressione sbagliata potrebbe farmi molto male, anche una parola sola sbagliata, anche una sola inflessione non giusta. E quindi, scrive...sa che, scrivendo, non mi può fare male. O, almeno, me ne può fare poco. Potrebbe farmene molto solo se ignorasse ciò che gli ho scritto se in esso gli domandassi risposta. O se si rifiutasse di leggere, se si rifiutasse di continuare ad aiutarmi. Allora mi distruggerebbe. Lo sa. E, dato che mi è amico, dato che mi vuole bene, non lo farebbe mai. Perciò, mi risponde sempre.
È per questo che gli voglio bene, è per questo che tengo a lui. È sempre attento, nei miei riguardi. Presta sempre molta attenzione a ciò che dice, a ciò che fa. Mon vorrebbe mai ferirmi, mai. Tiene a me quanto io tengo a lui. E per me, questo rapporto fatto di silenzi e gesti impulsivi quando siamo faccia a faccia, vale più di mille parole...perchè il silenzio, per quanto appaia illogico, i gesti, per me significano molto di più delle parole, a volte significano di più persino dei fatti.
Alla fine mi decido. Il mouse si muove verso sinistra, definitivamente. “Invia”. È fatta.
Ora il mouse si muove in alto. “Indietro”.
Rileggo quanto gli ho inviato. Sorrido appena. So che, anche se non dovesse corrispondermi, non mi ferirà mai.


“Ciao Dani...come stai?
Mi sembra quasi stupido scriverti, come sempre. Lo è, in fondo, però sai come sono fatta, non riesco proprio a esprimermi a parole avendoti di fronte, o meglio, stavolta è così. Sono troppo timida, lo so...
È da un po' che non ci sentiamo, volevo solo dirti un paio di cose. Sai che non sono tipo da sdolcinatezze però...mi manchi Dani, davvero tanto. Mi mancano i tuoi sguardi, le tue attenzioni silenziose, quel silenzio, carico per me di significati ed emozioni, di quando stiamo insieme. Mi manchi davvero tanto, vorrei fossi qui...sento la tua assenza, la tua lontananza, come un enorme peso, come un macigno che mi è stato collocato sul petto e mi impedisce di respirare.
Ancora due settimane sono davvero troppe, ho bisogno del mio migliore amico qui...torna preso, non c'è bisogno che ti dica quanto ho bisogno di te.
Ti voglio bene Dani. Davvero, infinitamente. Ti sono grata per tutto quello che fai per me, ti sono grata perchè non mi farai mai del male, perchè hai sempre un occhio di riguardo nei miei confronti, perchè sei sempre attento a non ferirmi. Ti sono grata perchè sei la persona più premurosa che io conosca, e perchè riversi le tue premure su di me.
Sei speciale, unico. Non so cosa avrei fatto, se non ti avessi incontrato. Sei l'unica cosa che mi da la forza di lottare, il coraggio di non abbattermi, di pensare positivo anche quando sto male. Sei l'unico che riesca a tirarmi su, a consolarmi, a farmi vedere il lato bello delle cose, anche di quelle negative. Per tutto questo, non saprò mai come ringraziarti. Sei una persona meravigliosa, e hai scelto di aiutare me...non merito tutta la tua bellezza.
Non riuscirò mai a ringraziarti abbastanza per tutto ciò che sei e per tutto ciò che fai per me. Ti voglio bene, Dani...ti amo...più di me stessa, con tutta la mia essenza.
Torna presto, mi manchi. Un bacio e un abbraccio...ti amo.
Sara”


Continuo a sorridere. Forse...forse lui sente la stessa cosa. Non lo so, ma anche se così non fosse, non mi importa. Lui tiene a me, e in che modo, non conta. È la persona migliore del mondo...ed è mia amica. Mia. È l'essere più premuroso che abbia mai conosciuto. E si prende cura di me.
Che mi ami o no, non ha importanza. Non gli sarò mai grata abbastanza, non potrò mai compensare ciò che ha fatto e fa per me, perchè tutto quello ha un valore inquantificabile.
Chiudo la pagina delle e-mail, senza accorgermi che ne è arrivata un'altra. E' di Dani, è la sua risposta. Era connesso anche lui a internet mentre gli mandavo la mail, e già mi ha risposto. Già sapeva cosa dirmi, come sempre. Già sapeva come comportarsi con me.
Ma non serve che io la legga quel messaggio...ce n'è già un altro. Probabilmente era impaziente di rispondermi, impaziente di prendersi cura di me...è un angelo. Spengo il computer, prendo il cellulare, serena. Il sorriso è sparito dal mio volto, ma permane nel mio cuore e nel mio atteggiamento. Guardo il display, e mi domando chi possa essere. C'è un messaggio. Sorrido...avevo preso il cellulare per fare uno squillo a Dani, per fargli sapere che, come sempre, lo penso. Apro l'sms. Il sorriso si allarga. Mi rendo conto solo ora che Dani aveva già la sua risposta, pronta da chissà quanto tempo, nel cuore. E che non ha avuto bisogno di tempo per esprimerla, perchè mi stava aspettando, paziente come sempre. Come sempre, mi pensa anche lui. Come sempre, mi ricopre di premure. Come sempre, è il mio angelo custode. Come sempre, non mi lascia mai da sola. E come sempre, lo amo.


“Non devi ringraziare me di esserti accanto, Sara. Ringrazia te stessa, perchè ora hai finalmente il coraggio di mostrare le tue ali stupende, di aprirle e di volare alta nel cielo, mostrando quanto sei meravigliosa a tutto il mondo. Mi manchi, Sara...ti amo anche io, come sempre è stato e come sempre hai saputo.
Daniele”
  
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