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Autore: Clef    10/12/2006    1 recensioni
Eccomi, qui, ferma e immobile. Davanti a una finestra, notte fonda. Guardo fuori, verso la città e, laggiù, il quartiere dove tu abiti, la tua casa che si scorge appena, lontana. Le luci spente, qualche tapparella abbassata, qualcuna ancora aperta, dimenticata da chissà chi. Fisso quelle finestre, cerco quella della tua stanza. I lampioni illuminano, fiochi, la strada sotto di me. Lassù, in alto, la luna risplende nel cielo, illumina la mia finestra e il tuo balcone.

- Ogni riferimento a fatti, cose o persone reali è puramente casuale. Scritta un paio di mesi fa. -
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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N.B. Sulle note di “I'm with you” - Avril Lavigne.


I'm Standing on a bridge
I'm waitin' in the dark


Eccomi, qui, ferma e immobile. Davanti a una finestra, notte fonda. Guardo fuori, verso la città e, laggiù, il quartiere dove tu abiti, la tua casa che si scorge appena, lontana. Le luci spente, qualche tapparella abbassata, qualcuna ancora aperta, dimenticata da chissà chi. Fisso quelle finestre, cerco quella della tua stanza. I lampioni illuminano, fiochi, la strada sotto di me. Lassù, in alto, la luna risplende nel cielo, illumina la mia finestra e il tuo balcone. Apro la porta finestra, scorre silenziosa, a piedi nudi, avvolta in una leggera vestaglia nel caldo estivo, esco, la luna illumina anche la mia figura, quasi uno spettro paio. I miei capelli biondi, chiarissimi, sottili, brillano, riflettono la luce lunare. La vestaglia slacciata e la camicia da notte, bianca, semi trasparente, mi fa sembrare eterea. E fisso, con sguardo vuoto, la tua finestra, la tua stanza. Le tende, appena scostate, il tuo letto che s'intravede, figura distesa, probabilmente tu dormiente, si scorge, un lenzuolo sopra quella figura.
Tu.

I thought that you'd be here by now
There's nothing but the rain
No footsteps on the ground
I'm listening but there's no sound

Piove, appena. Calda pioggia, calda come le lacrime che mi rigano il volto. I miei capelli iniziano a bagnarsi, i miei vestiti anche. Eppure, non entro. Resto lì, sotto la pioggia, a guardare la tua finestra.
Tu, io, la nostra amicizia. Quante ne abbiamo passate? E tutto, distrutto in un attimo. Distolgo lo sguardo, le lacrime sgorgano copiose, non riesco a fermarle. È ingiusto. Io, io ti conosco, sino al midollo. So e amo ogni cosa di te: cosa fai quando sei felice, come sorridi quando sei innamorato, quando sorridi solo per convenienza, quando le tue labbra si incrinano in quell'espressione di cui mi sono innamorata solo per cercare di consolare qualcuno. Conosco l'indecisione nei tuoi occhi, conosco la tua timidezza e il tuo essere impacciato, conosco il tuo tenerti tutto dentro, come me. Conosco e amo ogni cosa del tuo essere. E tu, conosci ogni cosa di me. Ma non le ami.
È strano, e ingiusto. Quante volte siamo stati vicini, quante volte ci siamo sorrisi, ci siamo cercati con lo sguardo, siamo stati sul punto di concederci quel che io tanto anelavo e anelo, un solo bacio? Quante volte?
Eppure, non è più così. Eppure, tutto è cambiato. È entrata nella tua vita, e in un giorno soltanto ha rapito il tuo cuore come io non ero mai riuscita a fare, neppure in mesi. Non ti conosce, non sa nulla di te, e tu sai così poco di lei. Eppure, sei geloso, quel poco ti basta, e ti stai innamorando di lei. E forse, anche lei di te.
Resto qui, in silenzio, ad aspettare. Quante volte hai dormito da me? Passavamo nottate intere a parlare. E ora, di te non c'è neppure una traccia, nulla. Neppure un impronta per terra, nulla che tu abbia dimenticato qui. Niente. È così vuota la mia casa, senza di te. Nulla fuoriesce dalle mie labbra. Né un sospiro, né un singhiozzo. Sto semplicemente qui, ad attendere, fissando la tua finestra e la tua sagoma che si muove nel sonno, attendendo qualcosa. Forse, che tu ti svegli e mi scorgi. Forse, un semplice suono che rompa questo silenzio così doloroso.

Isn't anyone tryin' to find me?
Won't someone please take me home

Guardo, guardo, i minuti passano, sono ormai zuppa d'acqua. Ma fa caldo, anche la pioggia è calda. Non mi ammalerò, non c'è un refolo di vento. Aspetto.
Ma aspetto cosa? Aspetto te, un tuo gesto, un tuo segno, un tuo ciao. Ma non arriva nulla. E come potrebbe? Stai dormendo.
Mi giro, guardo la mia camera, la pioggia e le lacrime che mi percorrono il viso. Non c'è nessuno, qui. E non verrà nessuno.

It's a damn cold night
Trying to figure out this life
Won't you take me by the hand
Take me somewhere new
I don't know who you are
but I'm, I'm with you

Non fa freddo, la temperatura è alta. Eppure, all'improvviso, rabbrividisco. Ho freddo. Ma non fuori. Ho freddo, dentro, come se il mio cuore fosse avvolto da ghiaccio, non voluto né creato da me.
Chiudo gli occhi, senza nemmeno accorgermene. Sono sveglia, eppure sogno. Cosa? Te. Come sempre, sei tu al centro dei miei pensieri. La mia vita, cosa sarebbe potuta essere, con te. Se tu non ti stessi innamorando di una persona che non ti conosce. Se tu fossi qui, con me. Se tu sapessi che sono innamorata di te, se te lo potessi dire senza rovinare tutto quanto, senza far finire per sempre la nostra amicizia, l'unica cosa che, ho compreso, posso avere di tuo. Come vorrei potesse essere così. Vorrei mi prendessi la mano, mi portassi via, in un luogo dove tutti questi problemi non ci sono. In un luogo dove lei non c'è, e tu mi corrispondi. Vorrei non fossi innamorato di lei.
Riapro gli occhi, torno alla realtà. Non è ciò che io sogno. La vita non è un sogno. Al massimo, la vita è un sogno, sì, ma orrendo. Guardo ancora la tua finestra, la luna, piena, che l'illumina sempre di più. E, d'improvviso, sento come qualcosa accanto a me. Un soffio, un refolo, uno spiffero. Mi volto alla mia sinistra, dietro di me. Nessuno. Guardo alla mia destra, e c'è qualcuno. Il mio vicino di casa, Marco. Lo guardo. Mi sorride, quindi torna dentro, per evitare di bagnarsi. Non mi dice nulla. Mi scorge bagnata fradicia, triste, guardare fuori. Forse capisce, forse no. Ma mi lascia pensare, mi lascia riflettere. È davvero un amico.

I'm looking for a place
Searching for a face
Is there anybody here I know
'Cause nothing's going right
And everythign's a mess
And no one likes to be alone

Distolgo gli occhi, per la seconda volta, dalla tua finestra. Mi sporgo dal balcone, guardo giù, mi guardo attorno, incurante della pioggia e dei vestiti bagnati, dei miei capelli che ormai si stanno attaccando al mio viso. Mi sento inquieta, come se il mio animo avesse bisogno di qualcosa, di qualcuno. Di te? Il mio io innamorato di te annuisce. Eppure, non so se è questa la risposta che cerco.
Rialzo il capo. Mi sento osservata. Guardo di nuovo alla mia destra, e scorgo Marco nascosto dietro la porta-finestra, che mi scruta cercando di non farsi vedere, celandosi con la tenda. Faccio cinta di non essermene accorta. Guardo ancora, dopo qualche attimo. Non c'è più.
Sono di nuovo sola. Non c'è di nuovo nessuno.
Guardo di nuovo verso la tua casa. Qualcosa si muove, in quel letto. Probabilmente, tu, dormiente. Ma non è come penso. La luna illumina di più la tua stanza, ed eccoti, ti vedo fuoriuscire dalle coperte, qualche goccia di sudore si vede sulla tua schiena nuda. Non vedo il tuo volto. Eppure, sei in una strana posizione per stare dormendo. La luna si muove ancora, nel cielo. E ora si intravede il cuscino. Il tuo viso, in alto. Sotto, il suo. Qualcosa si infrange, dentro di me. Fisso, con occhi quasi vitrei, quel qualcosa che, da un lato, mai avrei voluto vedere, dall'altro da sempre, perchè corrisponde ai tuoi desideri. Ma ora ogni cosa ritorna a girare come, nella mia esistenza, è naturale. Al rovescio.
Mi volto. Non voglio più vedere. Guardo alla mia destra. Marco non è tornato. Sono sola, sola con qualcosa di indefinito che s'è rotto, o è appena sbocciato, in me. Le lacrime cessano di essere prodotte, solo qualcuna, sulle mie guance continua a cadere, prodotta in precedenza. Cosa provo? Non lo so.

Isn't anyone tryin to find me?
Won't someone please take me home
It's a damn cold night
Trying to figure out this life
Won't you take me by the hand
Take me somewhere new
I don't know who you are
But I'm, I'm with you

D'improvviso, odo un rumore, la porta finestra che si apre. Guardo a destra: Marco è tornato. Mi guarda, senza dire nulla. Ho sempre più freddo. Vede il mio viso attonito. Eppure, resta in silenzio. Si limita a guardarmi. Comprende forse quello che mi passa per la testa, prima mi ha visto piangere fissando la tua stanza. Si avvicina al mio balcone, si sporge, mi porge una mano. Io, quasi senza rendermene conto, cammino verso di lui, la prendo, la stringo, in un tacito ringraziamento. Mi sta aiutando, forse senza neppure saperlo. Che mi ha fatto Marco? Perchè accetto il suo aiuto, se fino a qualche ora fa non ci parlavamo, quasi? Non lo so. Voglio solo che mi porti via, che mi dia qualcosa di diverso da te. Che sia mio amico. Che ti sostituisca. Che non mi abbandoni, come hai fatto invece tu quando ti sei innamorato di una semi-sconosciuta.

Oh why is everything so confusing
Maybe I'm just out of my mind
yea yea yea

Sono confusa, vederti in quel modo mi ha confuso, questa notte mi confonde. Fisso Marco, lui ricambia il mio sguardo. Non so cosa fare. So che sono innamorata di te. So che ti amo. O forse, non lo so più. Quella vista ha spezzato qualcosa, dentro di me. Cos'era? Il mio cuore? No. Era il mio amore per te. Si è infranto, la sua importanza è scomparsa, al vederti con lei. Perchè? Perchè ti sei innamorato di qualcosa che neppure conosci. Ti sei innamorato di lei, solo perchè sapevi che era disposta a venire a letto con te, avendolo fatto con il suo ex. Mi hai deluso. E il mio amore per te, è scomparso.
Forse sono pazza. Un sentimento non può sparire così. Eppure...è scomparso. Guardo Marco. Chiudo gli occhi, per un istante. Cerco la chiarezza dentro di me. E, quando l'ho trovata, li riapro. La notte ha smesso di confondermi.

It's a damn cold night
Trying to figure out this life
Wont you take me by the hand
Take me somewhere new
I dont know who you are
But I'm, I'm with you

Fisso Marco, i suoi occhi azzurri, il suo sorriso. È zuppo anche lui ora. E improvvisamente gli sono grata, immensamente grata.
Ecco, qualcos'altro accade.
Sboccia qualcosa.
Lo fisso, negli occhi, lui ricambia il mio sguardo. Sfilo la mia mano dalla sua, smetto di stringerla e la lascio. Lui mi guarda, senza capire, confuso. Io sorrido, e lui subito torna a farlo, con me. Ha già compreso. Non c'è bisogno che parli. Ha capito, senza una parola. Ha fatto ciò che facevi tu, prima di dimenticarti di me. Addio, Andrea.
Entro in casa. Non c'è bisogno che guardi per sapere che Marco sta facendo lo stesso. Mi cambio, non asciugo neppure i capelli, mi limito a raccoglierli in una crocchia dietro la testa, con una matita trovata per caso sul comodino. O meglio, no. Ti stavo ritraendo, prima di alzarmi. Non avevo neppure bisogno di vedere il tuo viso, tant'era impresso nella mia mente, nel mio cuore, nel mio animo. Ma, improvvisamente, non ricordo più nulla del tuo volto. Guardo lo schizzo, e non riconosco il viso che ho disegnato, tanto è bello e meraviglioso. Non è più tuo.
Prendo lo schizzo con me, quindi esco di casa. Non è necessario che bussi a quella di Marco. È già aperta, mi sta già aspettando. Entro, in silenzio, gli sorrido, lui fa lo stesso, non rompe quella quiete. Mi siedo in cucina, su una sedia, lui fa lo stesso. Gli porgo il disegno. Lo guarda, senza capire. È il ritratto che stavo facendo per te, ma non era il tuo viso. Disegnavo il volto della persona che amavo, come era meraviglioso. Non disegnavo te. Era il ritratto dell'amore, la sua essenza, la sua incarnazione ai miei occhi. Dico solo qualche parola.
“Ora è per te.”
Capisce. Comprende che gli ho donato il mio cuore di cristallo, la mia amicizia. Sorride, mi prende la mano, la stringe, io faccio lo stesso. Una rosa sboccia, la stessa che tu avevi fatto appassire. E inizio a raccontargli ogni cosa.
  
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