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Autore: iminlovewith_myidol    21/05/2012    2 recensioni
Breve storia di Justin,un ragazzo popolare,come suo solito e Cindy,una ragazza sola con una grave malattia.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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jhvhjv Prima di leggerla,mettete la canzone degli O Town 'All or nothing'.
leggetela mentre ascoltate quella canzone. E se la canzone finisce,fatela ripartire di nuovo.
E' emozionante.):



Quello che volevo,pensavo fosse qualcosa di differente.

-Justin,torna in macchina. Tua mamma mi ha detto che ti devo portare da lei.- il mio maggiordomo. Dio che rompi coglioni.
Ok,mi presento. Sono Justin Bieber,cantante di fama internazionale. Ho diciotto anni.
Non solo sono pieno di soldi,di ragazze che mi sbavano dietro,ragazze che vogliono scoparmi in ogni momento della giornata,sono anche il figlio del marchese di Inghilterra. Praticamente il cugino dei principi William ed Harry.
Mia mamma è di origine canadese,mentre mio padre è il fratello della principessa Diana.
Bella vita,no? Avevo sempre desiderato una ragazza pienissima di soldi. Bionda,occhi azzurri e slanciata. Magari una modella.
Ma mi si presentavano sempre ragazze non bellissime ma neanche brutte,che poi scopavo. Come sempre.
All'inizio vivevamo in una piccola cittadina del Canada.
Poi mio papà,ha deciso di tornare con mia mamma e di trasferirci tutti insieme qui in Inghilterra.
Sono per la strada,visto che non voglio tornare a casa. Siamo vicino all'ospedale,dove siamo andati a fare una visita.
Io sono un po' come mio cugino Harry. Un ragazzo che vuole far sempre festa,che vuole bere,che vuol fare caos in poche parole.
Mia mamma non vuole che vada in giro da solo,senza le mie guardie del corpo e il mio maggiordomo.
Francis,il mio maggiordomo,serviva la mia famiglia da tanto tempo.
Poi,dopo la mia nascita,mia zia,la regina Elisabetta,ha deciso che sarebbe stato il mio maggiordomo personale,quindi me lo ritrovavo ovunque.
E' come un migliore amico per me,mi dava consigli utili.
-Francis,resto qua,non voglio tornare a casa per sentire mia mamma che mi urla contro.- scuoto la testa guardando Francis che mi guarda quasi male. Su,dai,un po' di vita. Mi sa che il suo essere single l'ha condizionato.
Chi sa da quanto non scopa,poverino.):
-Justin,io vado a fare un giro. Entro due ore devi essere di nuovo qui. Ti copro.- Mi dice scuotendo la testa.
Bravo Francis,capisci al volo.
-Grazie,ci vediamo dopo.- gli faccio l'occhiolino e mi avvio verso una meta a me sconosciuta.
I paparazzi mi perseguitano,quindi mi copro leggermente.
Mentre cammino sento una voce stridula che urla il mio nome,mi giro e chi vedo?
Una papera che ho scopato qualche giorno fa e che molto probabilmente vuole essere scopata un'altra volta.
Il problema è che comunque a me non piace scoparne una più volte. Una volta ciascuna basta e avanza.
-Justin,cucciolo mio. Come stai?- si avvicina pericolosamente a me,stampandomi un bacio in piene labbra.
Ma wtf? Chi cazzo ti conosce. Anzi,il mio cazzo ti conosce. Ma ok,capita.
-Oooh,Cristal,tutto bene,tu?- ok,fingiamo.
Sono un bravo attore,d'altronde quando cerco di 'corteggiarle' fingo.
Si,corteggiarle tra virgolette perché mica le corteggio davvero. E' tanto per scoparle.
-Tutto bene. Sai che mi manchi tanto?- mi dice con quegli occhi color cacca,e quelle labbra piene di botox.
-Si?- dico,quando ad un tratto vedo degli occhi color ghiaccio che mi fissano e subito dopo delle guance che vanno a fuoco.
-Si,da morire. Ti va di venire stasera a casa mia?- ma quando ti tappi quella bocca? Cazzo!
-Ora devo andare.- la lascio lì fottendomene alla grande. Mi avvio verso quegli occhi che sono come calamite che mi attirano.
Lei ha i capelli ricci e scuri,bassina con la pelle molto chiara. Magra,più del normale,ma pur sempre stupenda.
Poi quei suoi occhi erano come lastre di ghiaccio che boh,mi infondevano qualcosa di positivo.
Mi guarda sorridendo appena e debolmente,arrossendo di più. E' vicino all'entrata dell'ospedale.
-Ciao,piccola.- mi faccio avanti guardandola.
-Ciao,signorino Bieber.- aaah,si. Dimenticavo di dirvi un'altra cosa.
Mi chiamano tutti 'Signorino Bieber',tranne i miei amici di scuola.
Ovviamente una scuola privata dove ci sono tutti i figli di personaggi importanti.
-Chiamami Justin.- le sorrido spostandomi i capelli dalla fronte con una mano.
-Va bene.- mi dice poggiandosi al muro dell'ospedale.
Ma io dico,proprio in ospedale? Mi fa schifo sto coso.
-Come ti chiami?- le chiedo. Ovvio che devo sapere il suo nome.
-Lucinda.- si guarda le scarpe arrossendo di più. Ha una borsa che tiene con una mano.
I vestiti che le stanno un po' larghi.
-Che ci fai qui?- mi appoggio anche io al muro dell'ospedale guardandola ancora.
-Sono venuta a fare delle analisi.- analisi? Che analisi?
Sbarro gli occhi leggermente.
Ok,quella ragazza mi stava facendo uno strano effetto. E' come se è stato un colpo di fulmine.
Guardo le sue labbra che mi attirano verso di lei per baciarla,ma rimango al mio posto.
-Analisi? Di che tipo?- le chiedo accarezzandole la mano che sento ghiacciata.
-Ti va di fare una passeggiata con me,così ti racconto?- alza lo sguardo verso di me,sorridendo.
-Va bene,andiamo.- le prendo la mano facendomi coraggio e riscaldandola anche.
Iniziamo a camminare per il parco vicino all'ospedale.
Poi inizia a parlare. -Da un po' di tempo soffro di anoressia,asma e alcune volte anche di attacchi di panico.-
Ma tutte a lei? Ma che cazzo? Dio,povera però.
-C'é stata una causa a tutto questo o sei nata con questi problemi?- chiedo guardandola dispiaciuto,ma lei sorrideva.
Era forte Lucinda e da quello che stavo capendo,nessuno le avrebbe tolto il sorriso.
-Si,la morte dei miei genitori quattro anni fa. Però l'asma ce l'ho da quando sono nata.- dice.
-Come sono morti i tuoi?- nel frattempo ci sediamo su una panchina e la guardo.
-Incidente stradale. Ero anche io in macchina e da quel giorno soffro di attacchi di panico e anoressia.-
-Sei sola o hai qualche fratello o sorella?- le sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Non mi ero mai comportato così con una ragazza. Mai.
Non mi ero mai interessato ai loro problemi,ma Lucinda è diversa. Lucinda anche con uno sguardo mi faceva capire alcune cose.
Si,mi piace. Io credo nei colpi di fulmine e questo lo è eccome.
-Da sola. Vivo con mia zia. Ma da qualche giorno sono in ospedale perché a quanto pare la mia anoressia sta diventando peggiore.- sospira.
Mi si spezza il cuore,con quella frase.
-Cindy..mi dispiace.- Cindy? Ma come mi è venuto? -Ce..volevo dire Lucinda.-
Lei ridacchia e mi fa sorridere.
-Mi piace Cindy,tranquillo.- mi da un bacio sulla guancia e io sento le guance avvampare.
Ma che cazzo mi sta succedendo? Su,Justin,riprenditi.
-Ti va di venire con me in ospedale,a farmi un po' di compagnia?- mi chiede timida.
-Va bene,andiamo.- mi alzo e le porgo la mano sorridendole.
La prende e la stringe debolmente. Evidentemente l'anoressia le sta portando via le forze.
Ci avviamo all'ospedale e arrivati,andiamo nella sua stanza.
Non appena mi vedono,scattano foto e Lucinda si nasconde,timidamente. Io mi copro.
Che palle,pure in ospedale! E poi ci sono stato prima,oh.
-Lucinda,devi fare delle analisi.- le dice un dottore bassino e calvo per metà. Si,non aveva i capelli solo al centro della testa.
-Va bene Dottor. Chris.- gli dice Cindy e gli sorride.
-Signorino Bieber,lei può rimanere qui. Arriviamo tra poco.- mi dice sorridendomi il dottore. Io mi metto comodo sul letto e aspetto.
Cindy segue il dottore fuori dalla stanza,ma prima di farlo mi da un bacio in piena guancia.
Ok,sto arrossendo di nuovo.
Uscita Cindy,chiamo Francis.
-Francis,sono di nuovo all'ospedale. Sono con una ragazza stupenda. Avvisa mamma che sono qui.-
-Dai Justin,sempre con 'ste ragazze. Torniamo a casa. Ti passo a prendere.-
-No,no,no. Questa volta è diversa dalle altre. Francis non provare a venire qui. Non torno a casa per ora.- sbuffo passandomi una mano nel ciuffo.
-Devi fare sempre di testa tua,oh. Va bene,ci vediamo.- mi dice sbuffando e attacco.
BIEBER VINCE SEMPRE!

Dopo un po' Cindy e il dottore rientrano.
-Domani sapremo i risultati. Oggi tua zia viene a trovarti?- le chiede tranquillo scrivendo qualche cazzata su una cartellina nera.
-No,oggi deve tenere il mio cuginetto che ha la febbre.- si siede al mio fianco e mi sussurra all'orecchio. -Sono qui.-
Sorrido e dico subito dopo. -Resto io qui a farle compagnia.- lei mi sorride contenta e il dottore mi porge la mano.
-Siamo onorati ad averla qui.- gli stringo la mano sorridendogli e ringraziandolo. Ci lascia soli subito dopo salutando Cindy.

Sento Cindy affannare e subito dopo prendere una bomboletta che ficca in bocca.
Mi alzo di colpo accarezzandole la fronte. E' quasi mezzanotte e mia mamma era venuta qui in ospedale per assicurarsi che non le avevo mentito.
Lei mi prende la mano come per farmi capire che è tutto a posto.
E' successo almeno cinque volte da quando il dottore ci aveva lasciati da soli.
Attacchi di panico non ne aveva avuti,per fortuna. Ma l'asma non la lasciava in pace.
-Justin,stai tranquillo.- mi sorride debolmente,girando la testa verso di me.
-Mi spavento sempre quando ti succede.- sospiro guardandola triste. Le do un bacio sulla fronte e ritorno a sedermi.
Le stringo la mano poggiando la guancia sul mio braccio poggiato sul letto.
-Sei così dolce e premuroso.- mi dice sorridendomi e accarezzandomi la guancia all'aria con la mano libera.
-Evidentemente non mi conosci ancora.- ridacchio facendo ridere anche lei,che subito dopo tossisce.
Ma cosa le succede? Quando l'ho conosciuta,stamattina,non era così. Aveva più forza. Gli attacchi d'asma non le venivano,non tossiva.
Mi sto preoccupando realmente.
Parliamo del più e del meno,quando poi vedo lei addormentarsi mentre le canto una canzone.
Sorrido a quella scena e le do un bacio sulle labbra,lieve,come per non farmi sentire.
Mi addormento anche io,tenendo la sua mano ben stretta alla mia.


Il giorno dopo mi sveglio pian piano e lei non c'è nel letto.
Mi alzo di colpo guardandomi intorno.
-Cindy.- la chiamo preoccupato. -Cindy?.- ridico,sempre più preoccupato.
Sento qualcuno che sta rimettendo e mi avvicino al bagno della stanza.
-Cindy,sei tu?- dico.
-Si.- dice con voce spezzata. -Sto bene tranquillo.-
Questa malattia la sta rovinando.
Si lava i denti e esce dal bagno. Mi saluta con un bacio sulla guancia e va a sedersi.
-Mi succede ogni mattina. E' tutto a posto,tranquillo. Ormai sono abituata.- mi sorride,questa volta con più forza del giorno prima e io ricambio.
Dopo un po' il dottore ci raggiunge con aria triste e desolata.
-Giorno Cindy. Ho i risultati delle analisi.- si siede sulla sedia e mi fa sedere accanto a Cindy,sul letto.
Le prendo la mano,come per farmi forza. Si,perché avevo bisogno di forza.
-Mi dica.- sorride lei,tranquilla.
-Bene..la malattia ormai ti sta mangiando. Ti sta mangiando lo stomaco,ecco perché vomiti ogni mattina. Mi dispiace dirtelo,ma hai solo un giorno.- il dottore sospira e io inizio a non capire.
-Lo sapevo,stia tranquillo. Grazie di tutto.- gli dice lei,alzandosi e andandolo ad abbracciare.
-Mi dispiace,ti voglio bene.- la stringe il dottore.
-Anche io le voglio bene.- continua a sorridere e subito dopo il dottore si avvicina a me dandomi una piccola pacca sulla spalla.
-Si faccia forza.- OH,MA CHE CAZZO STA SUCCEDENDO? CHE VUOL DIRE CHE HA SOLO UN GIORNO? UH DIO.
Esce subito dopo e io prendo la faccia di Cindy tra le mani.
-Che vuol dire che hai solo un giorno? Non è quello che sto pensando io,vero?- le dico,quasi urlando. Lei mi sorride e mi accarezza le mani.
-Oggi è il mio ultimo giorno di vita.- mi fa un sorriso più ampio e mi da un bacio sulla fronte.
COME L'ULTIMO GIORNO DI VITA? IO INCONTRO LA RAGAZZA DELLA MIA VITA E LEI SE NE VA DOPO SOLO UN GIORNO?
NON L'HO NEANCHE BACIATA,CAZZO!
-Dimmi che stai scherzando.- mi si fanno gli occhi lucidi e lei si rattrista.
-No,Justin. Non sto scherzando,mi dispiace.- abbassa lo sguardo e io mi sento morire.
Sento le lacrime scendermi lungo le guance.
E' mai possibile che io mi sia innamorato di una ragazza che conosco da un giorno?
Si, a quanto pare è possibile. Ma non può essere che questo è il suo ultimo giorno di vita. NO.
-Cindy...- dico con voce strozzata e accarezzandole le guance.
Lei alza lo sguardo e le scende una lacrima. Si avvicina al mio viso e mi lascia un dolce bacio sulle labbra.
Si stacca subito dopo e mi sorride con gli occhi.
Io a quel gesto non resisto. Avvicino di più il suo viso al mio e la bacio con passione,con la lingua.
Le devo dimostrare che nonostante tutto,io ci sono e molto probabilmente ci sono sempre stato.
Sempre ci sarò.
Lei ricambia,felice e asciugandomi le lacrime con i pollici. Apro appena gli occhi e vedo che i suoi sono chiusi.
Li richiudo anche io e mi perdo in quell'emozione di avere le labbra della ragazza che in solo giorno mi aveva fatto innamorare,sulle mie.
Mi stacco dopo molto e lei mi sorride.
-Grazie.- mi dice.
-A te.- sospiro e la stringo dolcemente a me.
Lei affonda le guance sul mio petto e io ho la possibilità di sentire l'odore dei suoi capelli: cocco.
-Arrivo subito,eh.- le stampo un dolce bacio e esco dalla stanza prendendo il telefono.
Digito il numero di mamma e la chiamo.
-Mamma...- cerco di non piangere,ma mia mamma mi conosce,capisce.
-Justin,perché stai piangendo?- tiro su con il naso e mi faccio forza.
-Mamma,la ragazza che ho conosciuto ieri. E' la ragazza giusta per me.- dico,sincero.
-Sono felice per te amore di mamma, è per questo che stai piangendo?- so che sta sorridendo.
-No...è malata di anoressia e oggi è il suo ultimo giorno di vita...- dico e non riuscendo a trattenere le lacrime,scoppio a piangere.
-Justin..io..io,mi dispiace. Ora vengo lì con tutta la famiglia.- dice.
-Anche la zia Elisabetta. Deve conoscere Cindy.- dico convinto.
-Va bene. Il tempo di avvisarli.- annuisco debolmente e attacco.
Ritorno in camera tirando su con il naso e asciugandomi le lacrime.
-Amore..- sento la sua voce che mi chiama il quel modo e il mio cuore fa un salto mortale,tredicimila capriole e poi ritorna al suo posto.
AMORE.
Mi raggiunge e mi abbraccia forte. Se forte si può dire,vista la sua poca forza.
-Amore sto bene. Sta arrivando tutta la mia famiglia.- sorrido appena dandole un bacio sulla testa.
-Ma non c'era bisogno..- dice.
La interrompo all'istante. -Devono conoscere la ragazza che mi ha fatto innamorare in un solo giorno.- dico convinto. 
Lei mi guarda con gli occhi lucidi.
-Mi ami?- mi chiede debole.
-Si.- annuisco dolcemente accarezzandole la guancia. Mi bacia dolcemente per poi infilare la lingua piano.
Poi si stacca e mi guarda negli occhi.
-Anche io.-
Ok,ero felice. Le stampo un bacio. Ero pronto ad approfondirlo ma il dottore ci interrompe.
-Signorino sua mamma,suo papà,e tutta la sua famiglia la stanno aspettando fuori.- mi dice il dottore tutto contento.
-Dì a tutti che ora li raggiungo.- annuisco sorridendo appena.
-Amore,ma sono orribile. Devo truccarmi.- dice ridendo.
E' strano come,nonostante il fatto che sappia che questo è il suo ultimo giorno di vita,lei ride tranquillamente.
-Ma se sei bellissima? Ceee.- scuoto la testa ridendo e dandole un bacio sul collo.
-E dai,solo un po'.- mi sfugge dalle mani e si precipita in bagno. Esce dopo un po' leggermente truccata,ed è più bella di prima.
Prende una penna e scrive una frase sul suo polso,ma non mi da la possibilità di leggerla.
Poi prende il mio di polso e mi scrive: 'Tua per sempre,Lucinda.' con un cuore particolare.
E' piccolo,con delle piccole ali,come se stesse per prendere il volo.

Usciamo insieme dalla camera e vedo mia mamma che mi viene incontro e mi stringe forte,ma io non mollo la mano di Cindy.
-Piccolo di mamma,mi dispiace.- mi dice.
-Mamma,è ok. Lei è Cindy.- dico sciogliendo l'abbraccio e stringendo la mano a Cindy.
Tutto l'ospedale ci sta fissando anche perché ci sono sia la zia Elisabetta e sia William con Kate e Harry.
Mamma le stringe la mano sorridendo e abbracciandola subito dopo.
-Sono felice che una ragazza come te abbia fatto aggiustare la testa a mio figlio.- dice facendo ridere me e Cindy.
-Piacere signora.-
Zia Elisabetta si avvicina,nonostante la sua lentezza, e abbraccia Cindy che a momenti stava piangendo.
-Verrai ricordata per sempre nella nostra famiglia.- le sussurra e Cindy scoppia a piangere.
-Sono onorata,signora regina.- sussurra quasi. Io le stringo la mano fiero di lei.
Tutti si avvicinano e la salutano. La mettono subito a suo agio e parliamo del più e del meno.
Arriva sera e io e Cindy siamo in camera da soli a sbaciucchiarci dolcemente mentre la mia famiglia è nella sala che aspetta.
Mentre sto baciando Cindy sento che inizia ad affannare e si stacca velocemente.
Le passo subito la bomboletta dell'asma e la ficca in bocca facendo respiri lunghi.
Ma nulla,continua ad affannare e man mano sempre di più.
-Justin,chiama il dottore.- dice preoccupata. Io salto giù dal letto e esco nel corridoio urlando. -Dottore,UN DOTTORE!-
Ritorno all'istante da Cindy che continua ad affannare,mi stringe la mano.
-Amore,andrà tutto bene.-
-Sto morendo,Justin.- mi dice e io scoppio a piangere.
-NON DIRLO,OK? TU RESTERAI CON ME.- urlo quasi,ma lei continua ad affannare.
I dottori arrivano all'istante e mi allontanano. Io inizio a sbraitare e sbattere.
-Cindy,PORTATEMI DA LEI!- urlo nei corridoi. Mio padre,forte com'è,mi blocca e non mi da modo di muovermi.
Mia mamma scoppia a piangere,seguita da mia cugina Kate. Harry aiuta mio padre a tenermi fermo e William abbraccia sua moglie.
Io urlo,piango,sbraito. Ma non mi danno modo di andar da lei.
Sento i rumori degli aggeggi,dottori urlare chiamando altri dottori.
-Stai calmo Justin,non l'aiuti.- mi dice mio padre,con gli occhi lucidi.
-Papà,LA MIA RAGAZZA STA MORENDO E IO DEVO STARE CALMO. NO,VOGLIO CINDY.- urlo ancora sbattendo.
Un dottore ci raggiunge e mi guarda.
-Puoi entrare solo tu,ma non devi fare caos. Devi stare in silenzio e il massimo che puoi fare è stringerle la mano.- mi dice.
-Si,la prego.- annuisco piangendo ancora. Mi fa segno di andar con lui e mio padre e mio cugino mi lasciano,dandomi modo di seguire il dottore.
Entro in camera. Vedo lei con non so quanti aggeggi attaccati al suo corpo. Posso vedere le sue ossa.
Piango di più ma resto in silenzio.
Subito sua zia entra in camera ma viene cacciata via,visto che urlava.
Io mi avvicino piano e le prendo la mano.
-Dimmi che ce la fai amore,dimmelo.- sussurro guardandola e stringendole la mano.
Poi guardo uno schermo che segna i battiti del suo cuore. Sono troppo lontani li uni dagli altri.
-Dai,ancora una volta.- dice un dottore giovane. Le danno delle scariche elettriche sul petto ma nulla.
Dopo un po' di tentativi si sente un bip,lungo non so quanto. I suoi battiti non ci sono. Il suo cuore si è fermato come il mio.
I dottori mollano tutto abbattuti e mi guardano scuotendo la testa. Io la scuoto a mia volta.
-No,vi prego. Salvatela.- scuoto la testa accarezzandole i capelli.
-Abbiamo fatto tutto quel che potevamo.- mi dicono e subito dopo escono per avvisare la zia e i miei parenti. La zia entra dentro e la stringe a lei.
-E tu chi sei? Esci fuori.- mi urla stringendo sua nipote nelle braccia.
-Sono il suo ragazzo,signora. Sono il nipote della regina Elisabetta,ecco perché sono tutti qui.- dico debolmente e con voce irriconoscibile.
Scuote la testa e subito dopo esce fuori. Parla con mia mamma e subito dopo si abbracciano.
Prendo Cindy nelle braccia e la stringo piangendo. Non riesco ancora a connettere,non riesco ancora a capire.
Ma non appena capisco che tutto è finito,urlo.-NOOOOOOOOOOO!- piango di più stringendola a me,la bacio.
Ma non sento le sue labbra che fanno pressione sulle mie.
Mia mamma mi raggiunge e mi accarezza la schiena. -Justin,devono portarla via.- mi dice.
-No,mamma. NO! E' MIA!- urlo stringendola ancora. Le stampo tanti baci,ma non riesco a farla svegliare.
Dopo un po' di tempo,che la tenevo tra le mie braccia mentre la zia piangeva al mio fianco,smetto di piangere e la lascio in mano ai dottori che la portano in uno stanzino a parte.
Mentre è su una barella,il suo braccio cade a penzoloni e riesco a leggere la frase sul suo polso. 'Justin ti amo.'
Mi metto le mani nei capelli e mi lascio cadere piano poggiato al muro. Piango stringendo i capelli tra le mani.
Non c'è più via d'uscita per me. Lei era la mia ancora di salvezza.

Il giorno dopo erano i suoi funerali,che mia zia,aveva organizzato personalmente.
Doveva essere un funerale ricordato nella storia,un funerale esagerato. ERA LA MIA RAGAZZA.
La messa era durata un po' e io avevo letto una lettera,un po' corta,visto i pochi giorni.
Tutti i suoi amici erano venuti a piangere sulla sua bara,ma io ero lì che guardavo i suoi occhi chiusi.
Avevo chiesto di tenere la bara aperta. Le accarezzo i capelli guardandola e piangendo.
-Ti amo stellina.- ripeto in continuazione e le stampo tanti dolci baci,sentendo sotto le mie labbra,le sue,fredde.
Quei due,erano i giorni più brutti della mia vita e io mai avrei dimenticato Cindy. MAI.
Era mia e l'avevo fatto incidere sulla sua bara. Le presi il polso dolcemente e lessi di nuovo quella scritta.
-Ti amo anche io piccola mia.- annuii e tutta la chiesa,immensa,iniziò ad applaudire.
Il corteo era lungo e il suo posto era praticamente un posto d'onore,scelto da me personalmente.
E avevo ordinato che i suoi genitori,venissero sepolti ai suoi due lati.
La bara veniva calata lentamente nella terra e io pian piano vedevo la felicità scomparire.
-Ti prometto che sarò buono e che ti amerò per sempre.- dissi mentre vedevo delle persone che buttavano la terra nella fossa.
Sulla lapide c'era scritto:
'Sei un angelo caduto dal paradiso,ma Dio ti ha voluto di nuovo con se,perché gli angeli più belli sono tutti con lui. Ti amo amore mio. Tuo Justin.'
L'avevo promesso e l'avrei amata per sempre.
 


Two years later.
Ero ad una festa di beneficenza e ormai erano due anni che Lucinda era morta.
Dopo di lei non c'era mai più stata nessuna,neanche per divertimento.
Mentre salutavo la folla,mi avvicinai a loro per firmare autografi alle fan i prima fila.
Arrivai ad una ragazza che piangeva.
-Il tuo nome?- le chiesi.
-Lucinda.- mi disse.
Sbarrai gli occhi e indietreggiai leggermente,scossi la testa mentre sentii i miei occhi si facevano sempre più umidi e bagnati.
Mio cugino Harry capì e mi accarezzò la spalla.
-Tranquillo.- mi disse. Scossi la testa a quella frase e subito dopo iniziò a piovere tantissimo.
Abbassai lo sguardo e per terra notai un piccolo cuore nel fango. Era identico a quello che il giorno in cui morì mi aveva disegnato sul polso.
Scoppio a piangere e scappo al cimitero dove c'era lei. Per fortuna eravamo vicini.
-Sono tuo amore,sono tuo. Ti amo,piccola,ti amo.- mi sedetti abbattuto davanti alla tomba e continuavo a piangere.
Quando poi un lampo leggero si schianta sulla sua lapide.
Mi alzo spaventato e mi allontano appena,ma quando vedo che il fulmine non aveva causato nulla alla lapide,mi avvicino di nuovo e riesco a leggere tre parole sulla sua foto: 'TI AMO JUSTIN.'

Quello era il segno che mai,l'avrei dimenticata.








Ok,finish.:'3 non so come mi è venuta,ma boh.:'D
non so se vi è piaciuta.
è un po' lunghina,ma la fantasia aveva preso il sopravvento.:'D
se vi è piaciuta scrivetemi una recensione,pleaaaase.<3
love u.
  
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