Storie originali > Storico
Ricorda la storia  |      
Autore: Ecstasy    21/05/2012    5 recensioni
"Voglio che finiscano di sparare, voglio solo che tutto finisca e che il mio papà torni a casa, voglio mangiare la carne con le patate che mi faceva la domenica e andare al parco col vestito bello e stare attenta a non sporcarlo."
Varsavia 1940, L'invasione della Polonia.
Genere: Drammatico, Storico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Guerre mondiali
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il vestito bello della domenica.

10 Settembre 1940, Varsavia.

Corro, ormai esausto, senza sosta,senza fermarmi, senza guardarmi indietro.
I miei stivaletti,ormai consumati, mi stanno perforando l’osso della caviglia, lo zaino inizia a farsi pesante sulle spalle  e il mitra diventa uno scomodo fardello.
Mi nascondo dietro un muro, ormai distrutto, calpestando quel che resta di una casa,di una famiglia, di una vita ormai andata in frantumi, in mille pezzi.
Cerco di non soffermarmi troppo a pensare, ma non riesco, non riesco a girare la faccia di fronte a tutto quell’orrore, a tutta quella sete di potere e di sangue.
Non riesco a credere ai miei occhi, quando vedo un minuscolo corpo inerme, disteso non molto lontano da me. Ignorando ogni regola, ogni stupidissima e insensata regola di comportamento, corro verso il corpicino indifeso che ancora stringe tra le mani una minuscola bambola di pezza.
Con non poco stupore mi accorgo che quel piccolo e fragile corpicino ancora si muove e, irregolarmente, respira.

Guardandomi attorno attento mi accuccio e cerco di far sentire alla piccola la mia presenza.
“Mamma?” chiede lei, in un sussurro “Mamma aiutami” continua, tra le lacrime che rigano il volto sporco di polvere.
“Non sono la tua mamma piccola, sono un amico, un amico che ti terrà compagnia” Rispondo io, cercando di capire se fosse ferita e cercando di trovare un luogo sicuro dove portarla.
“Come ti chiami?” mi chiede, cercando di girare la testa per guardarmi meglio.
“Florjan, e tu piccola?”
“Izydor,come la mia nonna” sorride.
“E’ proprio un bel nome sai?” cerco di essere incoraggiante ma con orrore noto lo squarcio che la bimba ha sulla gamba e mi chiedo come possa essere sopravvissuta, esile com’è.

“Mi fa tanto male la gamba” singhiozza lei, come se mi avesse letto nel pensiero.
“Non è niente tranquilla,ora cerchiamo un posto e ti ci porto, intesi?” cerco di rassicurarla.
“Prima devi trovare la mia mamma,e anche il mio fratellino, è appena nato,sai?”
Mi guardo intorno, cercando di distinguere donne da bambini, uomini da soldati,tedeschi da polacchi. Ma l’unica cosa che vedo è desolazione e macerie, sento solo urla strazianti e spari. I ronzii degli aerei che sganceranno ancora bombe. Vedo un paese straziato dal dolore, un paese rovinato e distrutto,vite spezzate ancora prima di essere vissute nel pieno dei loro giorni
.
“Non la vedo, ma di sicuro ti starà cercando” cerco di essere incoraggiante.
“Voglio che finiscano di sparare, voglio solo che tutto finisca e che il mio papà torni a casa, voglio mangiare le patate con la carne che mi faceva la domenica e andare al parco col vestito bello e stare attenta a non sporcarlo” le parole della bambina mi pugnalano, come spilli. Così piccola, così consapevole di quello che sta succedendo attorno a lei. Così innocente, un’altra vittima innocente.

Dei passi veloci. Mi rendo conto di essere visibile, di essere esposto, e anche la piccola è esposta. Cerco di trascinarla via con me, ma le forze mi vengono meno e lei urla per il dolore alla gamba.
Delle voci, concitate, dure. Le riconoscerei a metri di distanza. Cerco il mio mitra, ma giace abbandonato vicino al muro dell’abitazione.
Non so che fare, so solo stringere forte a me la piccola in lacrime e aspettare che tutto finisca
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: Ecstasy