Sono eccitatissima per domani. Ci saranno le finali della squadra di pallavolo maschile della mia scuola e di tutte quelle della Campania e io assisterò alle partite. Si… Assisterò perché, frequentando il corso pomeridiano di pallavolo, la prof mi ha dato il permesso si assistere. Questo significa che vedrò Giorgio. Lui è il ragazzo che mi interessa negli ultimi mesi. Non ne sono innamorata, anche perché ci ho parlato pochissime volte, ma ogni volta che sono nelle sue vicinanze mi sento fuori posto e inizio a sudare. Diciamo che mi interessa. Adesso vado a nanna così domani sarò carica per tifare la squadra.
Vestita, lavata, pronta. Sono carichissima. Arrivo a scuola con il mio migliore amico, anche lui giocherà, ci prendiamo la presenza e scendiamo in palestra. Sono tutti carichi per la partita, sanno che se vinceranno queste partite andranno alla nazionali e per la nostra scuola sarebbe un orgoglio. Le prof sono intente a preparare la palestra, la rete e a distribuire i completini. Ma non vedo Giorgio, strano perché lui è uno dei giocatori più forti della squadra. Ah eccolo, con la sua camminata da bello e impossibile. Per quando ho capito Giorgio è un tipo che si crede molto, ha sempre intorno ragazze, le più troie della scuola ovviamente, ed è proprio per questo che su di lui non faccio affidamento. Bene tutti si vanno a cambiare e io rimango con una mia amica dietro la scrivania delle prof.
Ecco il minuto di silenzio per una ragazza morta da poco. La partita inizia. I ragazzi sembrano in ottima forma. Antonio, il mio migliore amico, non gioca, sono troppo forti per il suo livello di preparazione. Finisce il secondo set. Li hanno massacrati vincendo 2 set su 3. Sono fortissimi. Mentre si giocano le altre partite ecco che arriva la squadra contro cui dovranno giocare tra un’ora. Vengono da Napoli e hanno un completino rosso. Io intanto sono sempre seduta vicino alla mia amica per assistere anche a questa partita. Noto che uno dei ragazzi della squadra avversaria mi fissa, strano perche di solito nessuno mi caga manco di striscio. Dieci minuti prima che inizia la partita decido di andare in bagno perche mi scappa. Mi avvio verso il bagno e mentre cammino incontro lo sguardo di Giorgio, anche lui che va verso gli spogliatoi maschili. Mentre faccio pipì sento aprire la porta degli spogliatoi femminili dove ci sono i bagni. Sarà un’altra ragazza. Quando esco dal bagno trovo il tizio della squadra avversaria lì, che mi fissa con sguardo malizioso. Io cerco di andarmene ma lui si mette davanti la porta, mi blocca le spalle con le mani. Mi fa male, stringe. Io intanto urlo a gran gola, ma lui mi da uno schiaffo. Inizia a toccarmi gambe, sedere e poi lì. Si inizia a sbottonare il pantalone e mi tocca anche il seno. Continuo ad urlare, ho una fottutissima paura. All’improvviso sento la porta degli spogliatoi sbattere. E’ Giorgio. Entra arrabbiato. Va verso quell’orribile ragazzo e inizia ad urlargli “cosa stai facendo?” più volte, finché non gli sferra un fortissimo pugno in faccia. Io scoppio in lacrime, pietrificata. Il naso del ragazzo sanguina e corre via impaurito anche lui. Restiamo soli io e Giorgio. Lo fisso qualche secondo, tremando. Poi mi alzo e, correndo, lo abbraccio, gli sporco anche la maglia di trucco sciolto. Mi è venuto così naturale… Mi sono sentita protetta. Poi mi stacco da lui e vado verso l’uscita dello spogliatoio, dicendogli semplicemente “scusami”. Poi vado fuori  la palestra e mentre loro giocano la partita, io sono in un angolino a piangere, giusto per sfogarmi. Giorgio ha raccontato l’accaduto ad Antonio che subito mi raggiunge per consolarmi e starmi accanto. Quanto gli voglio bene! Siamo inseparabili da una vita e lui c’è sempre nei momenti più duri come questo.
Quando torno a casa non mangio niente ma mia madre non si accorge di nulla. Preferisco non dirle nulla, almeno per adesso. Finisco di mangiare e inizio a studiare. Non mi riesce, ho la testa che mi scoppia. Dopo una mezz’oretta decido di connettermi su face book per rilassarmi un po’. Appena entro nel mio profilo trovo un messaggio anonimo che dice: “stamattina mi hai fatto prendere un bello spavento. Menomale che sono arrivato sennò poteva accadere qualcosa di spiacevole. Ma meglio non pensarci più. Spero tu stia bene. Comunque domani mattina io e te ci vediamo perché devo parlarti, dimmi da quale parte vieni la mattina e ci facciamo la strada insieme. Ho urgente bisogno di parlarti.” Mentre lo leggo piango. Non so bene il motivo, forse solo per sfogo. Cazzo però non mi ha mai degnata di uno sguardo e adesso tutto a un tratto vuole parlarmi, boh. Decido di accontentarlo. Gli mando un messaggio con scritto quello che voleva sapere seguito da un “grazie di cuore per stamattina!”.
Il mattino dopo ci incontriamo, lui è tutto sorridente mentre io sono preoccupata poiché non ho mai avuto a che fare con tipi come lui. Appena ci vediamo ci salutiamo io, freddissima, gli chiedo di andare al dunque. Mi dice che vorrebbe sapere perché, dopo averlo abbracciato, scappando gli ho detto “scusami”. Stupita gli accenno un sorriso e inizio a spiegare. In realtà io sono una tipa molto riservata e quel gesto per me è stato qualcosa di troppo, abbracciare un ragazzo senza motivo, solo per sentirmi protetta era davvero il colmo, ad un ragazzo che oltretutto non conosco neanche. Lui mi sorride e ne approfitto per scusarmi ancora per, come dire, essermi “presa subito le confidenze”. Così, più sereni entrambi, mi lascia davanti l’entrata con un tenero bacino sulla guancia mentre io gli sussurro ancora un “grazie”!