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Autore: MissDiggory    21/05/2012    1 recensioni
Il silenzio nella stanza è rotto solo dal debole picchiettio delle gocce d’acqua che cadono ritmicamente spezzando il profilo dell’acqua nella vasca da bagno.
Loki stende le braccia attorno al bordo della vasca allungando il collo oltre l’orlo, socchiudendo gli occhi cercando invano di rilassare se stesso o almeno i muscoli delle spalle.
Il filo dei suoi pensieri fu spezzato dal leggero bussare alla porta succeduto dal rumore di questa che si apriva.
[Loki\Clint]
Genere: Angst, Dark, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Loki
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Il silenzio nella stanza è rotto solo dal debole picchiettio delle gocce d’acqua che cadono ritmicamente spezzando il profilo dell’acqua nella vasca da bagno.

Loki stende le braccia attorno al bordo della vasca allungando il collo oltre l’orlo, socchiudendo gli occhi cercando invano di rilassare se stesso o almeno i muscoli delle spalle.
Il filo dei suoi pensieri fu spezzato dal leggero bussare alla porta succeduto dal rumore di questa che si apriva.
Non gli serviva aprire gli occhi per sapere che era Barton: sentiva il legame del Tesseract e riconosceva la cadenza dei suoi passi alle sue spalle.
Clint si sedette poco distante dalla vasca, prostrandosi in un inchino, fin quasi ad appoggiare la fronte al suolo << Signore >>
Loki si volta ad osservarlo, compiaciuto dal suo sguardo servile e adorante.
Lo stesso sguardo che merita di ricevere da tutti.
A volte sente il subconscio di Barton ribellarsi, cercare di rifiutare i suoi ordini, i suoi desideri, e si diverte a stringere il collare del Tesseract per sentirlo gridare, ma altre volte lo sente quasi crogiolarsi nello stato di incoscienza che quel legame gli dà: nessun pensiero, nessun sentimento se non di obbedire agli ordini.
Le dita di Clint si strusciarono lente sulle spalle e sulle braccia di Loki.
I muscoli del Dio si sciolgono lentamente sotto il movimento sicuro delle dita dell’arciere.
Ben presto alle mani di Barton si aggiunge anche la sua bocca, a mordicchiare e a leccare il collo pallido, ma Loki vi si scosta subito, infastidito.
Clint non riesce a trattenere un sorriso beccandosi un’occhiataccia dal Dio: quel piccolo, stolto umano sapeva perfettamente che detestava essere morso e continuava a farlo per ottenere attenzione e se l’otteneva con una punizione corporale, ancora meglio perché sapeva che lui avrebbe apprezzato il dolore.
<< Chiedo venia >> bisbiglia piegando di nuovo il viso in un piccolo inchino.
Loki sospira, compiaciuto dal livello di asservimento di Barton, ma per non darlo a vedere lo scosta malamente, alzandosi dalla vasca e sorpassandolo.
<< Signore.. >> lo richiama Clint seguendo Loki nella sua camera, allungandogli un asciugamano.
Il Dio lo ignora e si siede scomposto su una poltrona dei suoi alloggi.
<< Non vi vestite? >> chiede Barton avvicinandosi alla poltrona, ma restando in disparte.
<< Sai, Clint, visto l’ottima riuscita della prima parte del mio piano avevo pensato di farti un piccolo.. regalo, ma se continui a scherzare in questo modo con.. la mia pelle, potrei cambiare facilmente idea >> lo canzonò Loki.
Clint si inchina ancora, stringendo convulsamente l’asciugamano tra le mani. << Chiedo umilmente perdono mio signore, sapete quanto io desideri compiacevi.. il mio era solo un piccolo gioco >> sospirò con la voce tremante d’adorazione e paura per aver sbagliato.
Loki socchiude gli occhi, crogiolandosi nel sentore di una stilettata di paura nella mente di Barton contrastante con il suo desiderio.
<< Loki? >> bisbiglia dopo un po’ Barton allungandosi verso di lui, gli permetteva raramente di chiamarlo per nome e solo quando erano soli.
Il Dio sogghigna, sa che il suo regalo non sarà molto gradito dalla parte di Barton che ancora cerca di ribellarsi, ed è questo che alla fine lo spinge a scegliere di mostrargli il suo piccolo dono: << Vieni >> esclama a voce alta.
Barton si volta verso la porta alla sua destra, mentre quella si schiude e lascia entrare una giovane donna dai capelli rosso cremisi, il corpo dell’agente speciale si irrigidisce mentre il suo subconscio grida il nome della sua Tasha e Loki ride: ride perché pensa a quanto sia sciocco il loro legame, per la paura che lo ha attanagliato pensando che quella ragazzina fosse Natasha Romanoff.
<< Che ti prende, Clint? >> ride il Dio degli Inganni << Non ti piace il mio regalo? >>
<< Non ho alcun interessa in lei >> risponde serio, voltandosi a guardarlo.
<< La uccideresti se te lo chiedessi? >> la voce di Loki è poco più di un sussurro.
<< Senza esitazioni >> replica Barton.
<< Divertiti >> sorride facendo cenno alla ragazza di avvicinarsi. << E diverti anche me >>
Barton si accosta alla ragazza e le accarezza le guancie estraendo un coltello da lancio dalla sua tuta per premerlo sulla gota della ragazza lasciando che una lacrima di sangue le rigasse la pelle lattea.
Loki si rilassa sul trono allargando le gambe e appoggiando mollemente le braccia sui braccioli: sentire le grida e le suppliche incensanti e terrorizzate nella mente della donna lo eccitano.
Sorride mentre Barton spezza una spallina della canotta della ragazza tracciando un segno rosso sulla spalla mentre questa lancia occhiate carice di adorazione a Barton e a lui, Loki, che soppesa l’idea di legarla e di liberarla dal potere del Tesseract.. il suono delle sue grida che riempiono l’aria e gli impediscono di pensare ad altro lo allettano, ma sicuramente così sarebbe rimasto nel suo subconscio ancora di più.
Clint preme più forte il coltello nella gamba della ragazza che crolla a terra con un grido, Barton la segue, inginocchiandosi accanto a lei, continuando a infliggerle colpi su tutto il corpo: le gambe, le braccia, sulla pancia, sul petto, sul viso; le sue grida sono nitide, non trattenute, e l’eccitazione di Loki aumenta ad ogni grido, ad ogni stilettata: il Dio abbassa lo sguardo e osserva la sua erezione sfacciata e invadente.. lascia salire lo sguardo verso l’addome pallido e piatto ancora grondante di gocce d’acqua, scosso dal respiro leggermente accelerato: un affondo particolarmente violento estorce un grido più acuto alla ragazza e riporta l’attenzione di Loki a Barton.
La pozza di sangue inizia ad espandersi sul pavimento e ad imbrattare Clint.
Detesta quando Barton lo tocca sporco di sangue.
<< Sei lercio >> bisbiglia Loki, facendo irrigidire Clint.
Barton fissa la donna ai suoi piedi mentre Loki ne ascolta i pensieri offuscati dal Tesseract: sta godendo nel farle del male percependo il piacere che sta dando al suo padrone, ma da dentro lo sente gridare, supplicare il perdono della donna, che ora invoca solo la morte; il respiro di lei è flebile e accetterebbe qualsiasi tipo di morte a quel punto; Barton capisce che deve concludere e la strattona per i capelli iniziando a tagliarli malamente con il coltello impregnato di sangue e a gettarglieli sul corpo.
Loki osserva incuriosito la scena, l’ossessione di Clint per i capelli vermigli della donna che quasi si confondono fra il sangue che la ricopre e sorride << Clint >> lo richiama, è stufo di quella scena. << Vieni qui >> bisbiglia facendogli cenno di avvicinarsi.
Barton si toglie gli abiti sporchi rimanendo solo con un paio di boxer gli si avvicina chinandosi vicino a lui e baciandogli il ginocchio << Loki >> sospira.
Loki stringe le dita tra i capelli strattonandoli sulla nuca per costringerlo a guardarlo in viso, Barton sospira di piacere e schiude le labbra, guardandolo come si guarda un Dio.
Esattamente come doveva essere guardato.
Lui era un Dio.
Pretendeva di essere adorato come tale.
Carnalmente e psicologicamente.
E se in quel momento aveva voglia di essere soddisfatto dall’agente Barton lo avrebbe ottenuto.
Le mani di Clint gli accarezzano le gambe e lecca lentamente le gocce d’acqua << Sono stato bravo? >> bisbiglia massaggiando minuziosamente le gambe del Dio.
Loki ride << Hai sporcato ovunque >> si lamenta.
Ma quel sorriso rende Barton ancora più desideroso di dare piacere al suo signore, è così raro che lui gli conceda un sorriso e darebbe la sua vita per essere sempre il motivo di un suo sorriso.
Nella stanza oltre i loro sospiri accaldati ci sono solo i leggeri rantoli della donna morente, che entrambi ignorano.
Loki artiglia di nuovo i capelli di Clint e lo strattona verso la sua erezione.
Clint l’accarezza con la lingua e con i denti, non prova nemmeno con i preliminari e lo prende subito tutto in bocca, succhiando con tanta forza da fargli mancare il fiato e farlo ridere mentre osserva la ragazza che gorgoglia sangue.
<< Lo farai anche a Nat >> sospira Loki, mentre Barton geme cercando di dare sollievo anche alla sua eccitazione. << La porterai sull’orlo della pazzia, la torturerai e l’ucciderai.. >> Clint continua ad aumentare il ritmo gemendo d’assenso. << E poi io ti ucciderò >>
Questa volta è il turno di Loki di sospirare di piacere, riversando il suo orgasmo nella bocca di Clint che silenzioso ingoia tutto, leccandosi accuratamente le labbra. << Ma prima saprai cos’hai fatto, e mentre annegherai nel dolore.. >> continua a parlare osservando Clint continuare ad accarezzarsi fino a raggiungere l’amplesso a sua volta.
<< ..ti ucciderò >> conferma strattonandogli i capelli, costringendolo a guardarlo negli occhi mentre ancora sta riprendendo fiato e vedere quello sguardo di abnegazione totale in quel momento lo irrita da impazzire: se non fosse che quell’uomo gli serve ancora lo ammazzerebbe subito.
<< Sbarazzati di lei >> distoglie lo sguardo e si alza, allontanandosi da lui e iniziando rabbiosamente a vestirsi.
Sente il colpo del coltello che si conficca nella giugulare della donna e lo schizzo di sangue che ne zampilla fuori. << Loki? >> lo chiama Barton che è rimasto immobile in silenzio vicino al corpo esanime ad aspettare che si vestisse.
<< Che vuoi? >> sbotta il Dio, voltandosi.
<< Chiedo scusa.. ho sbagliato qualcosa? >> il suo tono è supplichevole e arrendevole.
Loki ride, una risata vuota, stanca e con un leggero retrogusto inquietante. << Voi umani siete così stupidi, tutti così compresi nel vostro stupido mondo! Morirete e quei pochi che sopravviveranno saranno ridotti in schiavitù nel mio regno! Qualsiasi cosa tu faccia per compiacermi durerà solo fino a quando avrò bisogno di te >> gli sputa tutto addosso, mentre Barton china il viso, remissivo.
Con un gesto rabbioso gli solleva il volto, stringendo il mento tra le dita e passando il pollice sulle labbra sottili di Clint che mantiene lo sguardo basso, i muscoli delle sue braccia sono tesi e le vene in rilievo in maniera estremamente.. invitante.
Per un momento immagina di passarvi la lingua sopra, chiedendosi se sentirebbe il pulsare del cuore, per poi tagliarle subito, mentre è ancora stretto nel guinzaglio di Tesseract e non solo non opporrebbe resistenza ma ci godrebbe anche a lasciarsi uccidere lentamente.
Sbuffa e con un gesto impetuoso lo allontana.
<< Vai a rivedere il piano di questa sera >> Loki lo sorpassa e si ritira in bagno.
<< Come volete, Loki Laufeyson >> bisbiglia Clint, inchinandosi di nuovo prima di uscire.
Loki si china ad aprire la vasca da bagno, lasciando che tutta l’acqua defluisca e rimane lì a guardare i vortici d’acqua che si creano vicino al foro.
Finirà tutto in fretta.
Un giorno, al massimo due, e la terra cadrà in suo potere.
Creerà sulla terra il suo regno di gloria.
Li riporterà al loro stato naturale: la schiavitù.
Come Barton e Sleving.
Sarà molto divertente.



Ciaaaao!
Allora, premettendo che non ho mai scritto nulla riguardo i personaggi Marvel e più precisamente sugli Avengers..
Spero di essere rimasta fedele al personaggio di Loki che io ritengo non malvagio: sono state una serie di cause ed effetti ad aver plasmato i suoi pensieri in maniera negativa, e spero tanto che - per lo meno nel film, nei fumetti non so esattamente quale sia il suo destino - possa redimersi almeno nei confronti di Thor e della sua famiglia <3
A proposito.. un bacione alle mie Porcone preferite!
Spero vi sia piaciuta! Ditemi cosa ne pensate eh! :D
Kiss **
  
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