<>. Le lacrime mi uscivano da sole, incontrollate. Glielo avevo ripetuto centinaia di volte, ma solo perchè, secondo lui, ero una ragazzina non mi voleva ascoltarmi e, sempre secondo lui, non avevo il diritto di impicciarmi nel suo lavoro.

<< Ti prego, figliuola, non rendiamo tutto ancora più difficile.>> esclamò mio padre prendendo la sua pipa dal tavolo e provando ad accenderla. Non sopportavo che fumasse in un momento del genere, per cui gli strappai di botto quell'affare e lo scaraventai sul pavimento dell'appartamento di Baker Street.

<< Sei tu che rendi tutto più complicato. >> gli risposi ancora. Ci fu qualche attimo di silenzio; lo guardavo ma lui tentava di evitare il mio sguardo.

Oh father, please father
I’d love to leave you alone,

but I can’t let you go.

<< Papà...ti prego, te lo chiedo perfavore, non andare. Moriarty non si farà nessuno scrupolo e tu lo sai meglio di chiunque altro e io...>> esitai un attimo.

<< Io...io non voglio perderti. Ho già perso la mamma, non lasciarmi anche senza di te.>>

Il cuore mi batteva a mille.

Lui mi guardò e mi sfiorò la guancia con una carezza ma mi allontanai, voltandomi.

<< E' il mio mestiere, Annabeth. Non puoi impedirmi di fare ciò che faccio da prima che tu...entrassi a far parte della mia vita.>> mi rispose quasi sussurrando.

Non riuscivo proprio a capirlo; come poteva essere così...così!

<< Tu e il tuo egoismo! Ma non pensi mai alla tua famiglia?>>

<< Ci penso fin troppo, tesoro.>> mi bloccò lui serio. Rimasi a fissarlo incredula.

<< Non è vero! Dimmi, quante volte sei stato presente nella mia vita, eh? Quante volte ti sei comportato da padre? Se non fosse stato per John...>>

<< Non tirare in ballo Watson, Annabeth!>>

<< No, invece lo faccio eccome! Se non fosse stato per lui e per Mary, tu non sapresti neanche di avere una figlia!>>.

You have a hollowed out heart,
But it’s heavy in your chest.
I try so hard to fight it,
But it’s hopeless, hopeless.
You’re hopeless.

Ero esasperata. Non avevo mai urlato così a mio padre e da un lato ne fui mortificata, ma dall'altro non riuscivo più a tenermi tutto dentro.

Lo vidi raggelarsi in viso. Doveva sentirsi in colpa.

<< Annabeth...so di non essere il padre che hai sempre desiderato, di non averti cresciuta, di non essere stato presente quando avevi bisogno di me...ma io ho cercato di fare tanto per te e la mamma.>>. Si avvicinò a me e mi abbracciò.

Non lo aveva mai fatto con nessuno, nemmeno con la mamma. Mi addolcii un po'. Ero troppo legata a lui e il solo pensiero di non vederlo mai più mi tartassava.

<< Papà, ti prego, se proprio devi andare, portami con te.>> ripresi. Forse ero riuscita a convincerlo.

<< Assolutamente fuori questione. Sei solo una ragazzina.>>. Eccolo che ricomincia , Sherlock Holmes l'eremita.

<< Non sono una ragazzina, sono Annabeth Holmes!>> risposi puntando i piedi. In un momento di distrazione di papà, afferrai le manette sul tavolo e mi avvicinai a lui.

<< Se esci adesso da quella porta...> cominciai e lui mi interruppe.

<< Non dimenticherò di aver amato mia figlia.>> finì lui quando notò che aveva una manetta al polso.

<< Sbagliato, Holmes. Se esci adesso da quella porta, sarai costretto a portarmi con te.>>. Io, Annabeth Holmes, l'avevo fatta franca a Sherlock Holmes.

Mio padre sorrise e mi strinse la mano.

<< D'altronde il sangue non si può celare. Siamo o no due Holmes?>> disse lui ed insieme lasciammo, ammanettati, l'appartamento di Baker Street.

Am I not your baby girl?