Buona lettura!!!
Mare,
mare, mare… Mare: sing.,
maschile, la vasta distesa di acqua salta che ricopre per tre quarti la
superficie della Terra. Ma il mare è veramente solo
questo? Ora, in questo momento, in questo luogo, con la luce della luna che illumina a
tratta l’acqua salmastra, non penso proprio. La sabbia fredda, sottile, così
diversa dal duro terreno su cui ogni giorno sono
costretta a camminare, è così strana.
Mi
siedo, ho tempo da perdere e lo voglio usare così: seduta qui a guardare questa
distesa come migliaia e migliaia di persone avranno
fatto e faranno prima e dopo di me.
Il
rumore delle onde del mare, così rilassante eppure così tenebroso e
inquietante, mi trasporta in un luogo così lontano e tuttavia così vicino, mi
porta dentro di me, dove non vado mai perché avrei troppa paura di trovare qualcosa
che non ci dovrebbe essere, qualcosa che io non avrei mai neanche dovuto
guardare e sentire, qualcosa che mi avrebbe fatto precipitare in un baratro
troppo ripido per essere scalato e troppo profondo per permettere a qualcuno di
porgermi una mano, se mai ci fosse quel qualcuno. So che sto per rivedere quei
ricordi, lo so e non voglio. Prima o poi dovrò
rivisitarli, dovrò accettarli, ma non oggi, non qui. Cerco di pensare a
qualcosa di bello, qualcosa che mi strappi via da tutto ciò, ma non lo trovo, forse perché non c’è.
Un
rumore diverso dalla costante melodia delle onde del mare, forse un gabbiano,
mi distrae, è n piccolo rumore, insignificante, ma è abbastanza forte da
rompere l’incantesimo e io ritorno con forza nella realtà a guardare di nuovo
il mare, che prima era scomparso, almeno nella mia
mente.
Una
lacrima mi solca il viso, seguita subito da altre, copiose, salate. Salate come l’acqua del mare, amare come l’acqua del mare, tristi
come l’acqua del mare, in cui troppe persone sono morte, troppi evasi dalla
vita normali, dalla tristezza, troppi cercatori a caccia di una vita migliore,
di felicità. Troppe persone che vogliono dimenticare il loro passato hanno solcato questo mare, senza sapere che il loro
passato li avrebbe accompagnati per sempre, fino al loro ultimo passo, fino
alla loro ultima parola, fino al loro ultimo respiro.
Come
il mio passato non abbandonerà mai me e adesso che tutto stava
andando bene, o almeno sembrava dovesse andare bene, Lui è tornato e la mia
fortezza è crollata, come un castello di carta che al primo soffio di vento
traballa ma resiste e al secondo si arrende e crolla. Sotto quel castello ci
sono io che tremo e piango, perché quel che ho costruito con tanta fatica e
sofferenza è crollato miseramente. Il
mio mondo mista cadendo addosso, avrò la forza di sostenerlo o ne sarò
miseramente schiacciata?
Vorrei rimanere così per sempre, lontana da tutti e tutto,
dimentica
di tutto e tutti. No, non è vero. Di una persona non potrei mai dimenticarmi.
Di lui non potrei mai. Ho passato troppe notti insonni a pensare a lui, a
parlare con lui, a piangere per lui e a dormire con lui.
Quante
carezze, quanti sorrisi, quanti baci. E adesso quante lacrime, che scorrono copiose e senza
ostacoli sul mio viso.
Tutt’a un tratto una lacrima viene bloccata da una mano,
non dalla mia, ma dalla sua. Si è materializzato al mio fianco e mi sorride,
con quel sorriso dolce e rassicurante che rivolte solo a me. Le sue braccia mi
avvolgono in una stretta calda e rassicurante.
Poggio
il mio viso sulla sua spalla e mi sento al sicuro, mentre parole consolatorie vengono sussurrate al mio orecchio, e riesco a capire tra il
rumore di un’onda e un’altra, tre parole, indefinibili e stupende: “IO CI SONO”.
The End
Allò che ve ne sembra?!? Contando che in fin dei conti è
quasi la mia prima fanfic!!! Fatemi sapere!!!
Bacioni
a tutti!