Everything she saw



Mi penetra lentamente, e io non capisco più dove finisce lui e inizio io. Guardo nei suoi occhi neri, ora distanti e opachi, e mi rendo conto improvvisamente che è stato tutto un tremendo errore.

Piango, ma non di dolore. Sono troppo rintontita per sentire qualsiasi cosa. Piango per lui. Piango perché si è ridotto così. Piango perché i suoi occhi neri si sono spenti e mi rendo conto che nemmeno io potrò donare loro un po’ di luce.

Piango perché non è così che avrei voluto fare l’amore per la prima volta, sotto l’effetto dell’alcool e della canna, con il ragazzo che amo nemmeno lontanamente cosciente di chi io sia.

Lo amo tremendamente tanto. E così, quando stasera mi si è avvicinato e mi ha chiesto di salire un attimo in casa del suo amico, non ho detto di no, sebbene fossi cosciente che quello non era lui.

Il ragazzo che amo è stato sostituito da una sua brutta copia triste e spenta, ottenebrata dall’alcool e dalla marijuana, suoi fedeli compagni del sabato sera.

Il ragazzo che amo non è qui sopra di me, mugolando un nome che non è il mio.

Il ragazzo che amo non si droga e non beve fino a dover vomitare.

Il ragazzo che amo non esiste più.

E’ un attimo. Incrocia il mio sguardo bagnato di lacrime e per un secondo, solo per un secondo, sembra che una scintilla di dolore gli attraversi gli occhi, lasciandoli umidi di pianto.

Non capisco perché stia piangendo. Forse il ragazzo che amo è tornato per un momento, sostituendo quella specie di bestia che è diventato.

Crolla sul mio petto singhiozzando e non posso fare a meno di stringerlo e cullarlo.

Gli accarezzo dolcemente i riccioli scuri, tristemente consapevole che domani mattina non ricorderà niente di tutto questo. Domani mattina sarò solo un’altra ragazza nel suo letto.

Domani mattina i suoi occhi non saranno più velati di dolore e umidi di lacrime, e io non sarò più sicura di ciò che ho visto.