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Autore: KonataChan    22/05/2012    3 recensioni
Prima fanfiction sul fandom, per cortesia, non siate clementi (:
La raccolta partecipa al contest "Chi, con chi, che cosa facevano" indetto da Miss. Kukiness, ed essendo molto varia, gli eventuali avvertimenti saranno fatti all'interno.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ave, popolo Hetaliano! A parlarvi è Ko (:
Sono piena-piena di lavoro ma nonostante questo io, all'alba delle *guarda orologio* dieci in punto mi metto a pubblicare. Seriamente, sto male.
Comunque, passando alla fanfiction, se solitamente le mie note si trovano a fondo pagina e sono tutte blu :3 oggi finiscono prima per un semplice motivo: devo introdurre!
Questa fanficion è per questo contest che è miticissimo mozzafiatante e che consiglio a tutte coloro che vogliono farsi quattro risate mentre scrivono!
La sostanza? Trenta prompt divertentissimi che lo diventano ancor di più poiché, ad esserne protagonisti, saranno personaggi totalmente a random (:
Il titolo del capitolo vi fa intuire chi sono i nostri protagonisti! Mi auguro che sia venuta piuttosto bene, fatemi sapere cosa ne pensate!
Ah, ho due avvisi particolarmente importanti! Il titolo potrebbe cambiare perché questo non mi convince ma se aspetto l'ispirazione morirò prima e questo capitolo non è betato! Il prossimo sì, ma questo no hehe

Avvertimenti: AU -ditemi voi se è da aggiungere l'avvertimento OOC (:

 
Alfred e Ludwig sono ubriachi, Ivan ne approfitta.

Certo, accettare la sfida "chi beve più vodka contro un russo" poteva sembrare una pazzia, soprattutto se sei americano e bevi Coca-Cola da quando sei nato e poco altro. Ed effettivamente, era una pazzia.
Per Ludwig poteva essere un po' diverso, dato che la birra -bevanda non occasionale ed orgogliosamente tedesca- è alcolica e tutti quei boccali, volente o nolente, l'avevano tarato sicuramente non al livello di un principiante. Restava comunque che Gilbert avrebbe approvato la sua scelta di sfidare un russo e, solo da questo, sarebbe stato meglio pensarci più e più volte a quanto stava per fare.
Ma, si disse il tedesco, a metà tra il rassegnato ed il divertito, non c'era più nulla che potesse fare in quel momento.
Alfred, accanto a lui, dormiva alla grossa con accanto una bottiglia di vodka piena ancora per metà, mentre lui stava per finire la seconda e gli veniva da ridere.
Ne prese un altro bicchierino e decise che non aveva senso non mostrare la sua ilarità, così si lanciò in una grossa risata che gli causò qualche sguardo da parte dei tavoli vicini.
Ivan di fronte a lui aveva le guance ed il naso rosso e sorrideva appena un po' più allegramente, ma aveva due bottiglie vuote accanto ed una terza da cui ancora beveva senza più nemmeno utilizzare il bicchierino.
« Stai perdendo, Ludwig, perché ridi tanto? » gli sorrise dondolandosi sul posto.
Questi non rispose, cominciando a battere una mano sul tavolino per dare ancora più enfasi.
Poi, però, il braccio gli si afflosciò accanto e la sua risata divenne più acuta e isterica fino a concludersi con la sua testa appoggiata accanto alla vodka ed un forte rumore di russa.
Ivan allora si protese e cominciò a stuzzicare la sua guancia con l’indice e provò a chiamarlo un paio di volte, ma Ludwig borbottò solamente in tedesco e prese una faccia seccata, senza svegliarsi.
Il russo sorrise ampiamente, si alzò in piedi e finì la sua bottiglia di vodka in un sorso.
« Raivis! » chiamò, con voce leziosa.
Il piccolo cameriere gli si avvicinò con un'altra bottiglia di alcool su di un vassoio, che Ivan afferrò senza esitazione. Poi si accostò ai due perdenti con un'aria particolarmente soddisfatta in volto e fece segno al lettone di andare -il quale lo accontentò velocemente.
Si chinò vicino a Ludwig, gli sfilò il portafogli e le chiavi della sua Mercedes dalle tasche e se le mise in quelle del suo cappotto. Quindi si voltò verso Alfred ma dopo aver constatato che fossero entrambe vuote, lo sollevò appena sul tavolo, ed osservò il rigonfiamento sulla sua chiappa destra allegramente.
Si prese anche il suo portafogli, che fece la stessa fine di quello del tedesco, e qualche secondo per palpargli il culo, a cui Alfred rispose nel sonno con un suono soddisfatto ed incitante.
E mentre Ivan usciva dal locale salutando il barista ed indicandogli chi avrebbe pagato il conto della serata, aveva l'espressione più divertita del mondo.
  
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