...With or without
you...
Una o due foglie si mossero
impercettibilemente.
Il residuo di una tempesta
d’agosto era appena passato attraverso i rami bagnati di quella
quercia.
Non era mattina, e nemmeno sera.
Era quel periodo del giorno che non è né del buio né della luce, dove il limbo
che separa le due fasi si mescola in quei meravigliosi tramonti color rosso
fuoco.
In un pomeriggio come quelli,
Hermione fissava il mondo attorno e lei e si perdeva nel mare tempestoso dei
suoi pensieri.
Il prato sulla quale era seduta
risultava ancora umido e le lambiva i piedi nudi sommersi da quelli innumerevoli
fili verdi.
Grattastinchi la raggiunse e le
si accovacciò sulle gambe, sovrapponendo il suo corpo peloso al tessuto leggero
dei pantaloni.
Faceva caldo: la fronte le
iniziava a sudare.
Accarezzò il gatto dal manto
arancio e le grattò le orecchie. Fece le fusa.
Avrebbe tanto voluto rientrare
dentro la Tana e passare il resto della serata con Harry, ma sapeva che l’aria
fresca che respirava sotto la quercia l’avrebbe
sopraffatta.
Era un periodo di lacrime.
Tutti provavano il forte bisogno
di cancellare il dolore di quei giorni dalla loro pelle. E così
piangevano.
Lei invece, tentava di fare il
contrario. Voleva essere forte.
Voleva dimostrare ad Harry che
ciò che l’aspettava da un momento all’altro poteva anche non essere così
tremendo se c’erano i suoi amici.
Ma era estremamente difficile
fingere, perché lei aveva paura.
Non si era mai posta il problema,
ma adesso le risultava più che chiaro e per di più l’assillava: e se da un
giorno all’altro avesse perso Harry e Ron?
Harry era il prescelto. Tutti
contavano su di lui e sul fatto che ce l’avrebbe fatta
sicuramente.
Lei non ne era convinta.
Gli anni passati ce l’avevano
fatta insieme. Voldemort era stanco, debole, animato solo dalla sua violenta e
pressante spietatezza.
Quella volta sarebbe stato
diverso. Per quanto loro avrebbero potuto aiutarlo -e avevano giurato che ce
l’avrebbero messa tutta- la battaglia finale doveva combatterla solamente lui. E
quella volta Lord Voldemort sarebbe stato più vivo e agile che
mai.
Era tornato, e il fatto che Harry
potesse averla vinta contro di lui -per quanto incredibile la sua preparazione e
le sua innate capacità magiche- non era affatto certo.
Camminando lento, con la
maglietta imperlata di sudore, Ron la raggiunse e si sedette accanto a lei con
leggerezza.
-Ciao- Fu l’unico scambio di
parole che si rivolsero per parecchio tempo.
Entrambi erano consapevoli delle
difficoltà che si apprestavano a comparire nel loro futuro, ed entrambi avevano
capito che la cosa migliore era condividerle nel più profondo
silenzio.
-Hai paura?- Chiese lei cercando
di non nterrompere la quiete.
Lui la osservò con sguardo
limpido.
-Forse ho più paura di dirti che ho
paura...-
Lei annuì e continuò a fissare
dritto davanti a sè, senza una meta precisa. Poi cedette e si appoggiò
timidamente alla sua spalla.
Lui la accolse e appoggiò la
testa sopra la sua. Erano sistemati ad incastro -la testa di lei nell’incavo del
collo di lui e la testa di lui sulla chioma riccia di lei- e si sentivano
bene.
-E tu hai
paura?-
-Non voglio
averne-
Ron le afferrò una mano e
l’accarezzò.
-Non è una risposta- Aggiunse
continuando a sfiorarle le dita.
-Lo so...- Sospirò lei con
amarezza.
Tornarono al silenzio di quegli
ultimi mesi, e in quel soffice limbo di tempo Hermione
lacrimò.
Era strano vederli così uniti.
Insieme e in silenzio.
Solitamente qualsiasi parola o
gesto suscitava un piccolo battibecco tra i due, mentre ora sembrava avessero
modo di stare insieme solo per condividere quella magica ma triste
quiete.
Una lacrima scivolò dalla guancia
rosea della ragazza e raggiunse la mano tiepida di lui.
Con le braccia circondò quel
corpo esile e lo strinse a se con forza, cercando di condividere con lei anche
quell’ultimo residuo di vita che si era scagliato sulla sua
pelle.
-Forse dovremmo smettere di
pensare al peggio...Può finire tutte bene...Deve finire tutto bene...Non
credi?-
Come unica risposta, Hermione lo
strinse ancora di più continuando a emettere piccoli
singluti.
-Come può farcela Harry se
siamo noi i primi a non crederci?-
Continuò sussurrando tra i boccoli profumati di lei.
Hermione rimase tra le braccia di
Ron, respirando l’odore della sua maglietta e cercando di imprimerlo nella sua
mente.
-Ron...Non credo di
farcela...-
-Si invece...Ce la
farai...-
-Chi me lo
garantisce?-
Lui sospirò e guardò tra le
nuvole. Poi tornò da lei.
-Non permetterò che facciano del
male a te o ad Harry...Non me lo perdonerei mai...-
Hermione sorrise contro il suo
petto.
-Ti fidi di me?- Le sussurò in un
sospiro.
Hermione alzò finalmente la
testa, liberandosi dal torace di lui e si porse in direzione del suo
viso.
Così vicini e così soli da
specchiarsi l’uno nell’occhi dell’altro. Ancora una lacrima. Anzi
due.
Una parte da un paio di occhi
color cioccolato, lucidi e colmi di sofferenza.
L’altra, da due che rispechiano
la tonalità della volta celeste sopra di loro.
Entrambe scivolano raccogliendo
ogni traccia di dolore dai pori caldi della loro pelle e si spengono sulle loro
labbra, per poi ricongiungersi quando entrambe si
sfiorano.
Un bacio lento e puro, come quel
pomeriggio, come il resto della loro vita.
Insieme o
separati.
Prima ff triste che
scrivo. Strano, non mi era mai capitato...sopratutto su una coppia che di solito
rendo sempre così spensierata e felice.
Eppure è da un po’
di giorni che ci penso...
Non è detto che il
settimo libro finisca bene.
Io l’avevo dato per
scontato, abituata come sono ai lieti fini.
E se inveceHarry
dovesse morire? Se dovesse morire Ron? O Hermione?
Ma pensare al
mitico, inseparabile, ed eterno TRIO che si possa dividere...Mi ha fatto uno
strano effetto...
Quindi in questo
caso non vi chiedo un parere sulla bellezza della fic(perché non credo che una
cosa così malinconica possa essere considerata BELLA) ma sul suo
contenuto...
Voi cosa ne
pensate?
Fa piangere anche
voi l’idea di una possibile separazione, qualunque essa
sia?
Bacioni
=Valeria18=