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Autore: Milla Chan    23/05/2012    6 recensioni
Nor stroncò la sua frase premendogli l’indice in fronte, facendolo così cadere indietro. -...Non sei molto sensuale con questa vocina da mosca e le dimensioni di un portachiavi.-
-Tu invece sei molto sexy.- sussurrò passandosi una mano tra i capelli, con un’intonazione e un movimento che Nor trovò estremamente esilaranti.
-Certo che sono sexy. Io sono sempre sexy.-
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Danimarca, Norvegia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nor aprì lentamente gli occhi, senza fretta, svegliato da rumori strani che gli ricordavano una zanzara nell’orecchio o qualcosa del genere.
 

-Norge Norge? Norge Norge? Ah, sei sveglio!- Una vocina acuta e insistente gli arrivò alle orecchie.
-Aaaah?- fece un verso insensato portandosi un avambraccio in faccia, mezzo addormentato, non capendo neanche di essere sul divano.
-Norge, Norge, Norge, c’è un piccolo problema, Norge.- continuò la vocina, ora attaccata al suo povero timpano.
-Che...?- Norvegia si stropicciò gli occhi, credendo improvvisamente di avere una specie di miraggio intravedendo tra gli occhi appannati un Dan in miniatura.
Oh, adesso si muoveva verso di lui.
-Norge?-
Ora gli stava tirando i capelli.
 

 Nor capì improvvisamente che quella non era solo una visione, tirandosi a sedere di scatto e sussultando, mentre la bocca aveva preso una strana piega , fissando quell’esserino grande come un indice in piedi sull’appoggiabraccia del divano.
-Norgy ~ Guarda come sono piccino!- pigolò alzando le braccine al cielo con un grande sorriso.
-Che...?- sibilò a denti stretti, alzando un sopracciglio, i lineamenti tirati nervosamente. –Ieri sera ti ho aspettato, Dan.-
-Ma ti sei addormentato, a quanto pare! Beh, Arthur era ubriaco e probabilmente ha fatto una delle sue solite vaccate... Anche se continuava a ripetere che non aveva fatto niente...-
-...Sei davvero grande come un fottuto scarafaggio.- mormorò, come se non ci credesse.
-...E sono agilmente passato attraverso il buco per le lettere!- l’altro continuava imperterrito il suo racconto, battendosi il piccolo pugno sul palmo aperto della mano. -...Beh...Che vuoi fare, Norge?- cinguettò infine, ondeggiando avanti e indietro con le mani dietro la schiena.
-Ah, a me lo chiedi?- si alzò in piedi, seccato di essere già inacidito appena sveglio. –Sei te che te ne vai in giro ad ubriacarti con i tuoi amici dalla sbronza facile.-
Allungò l’indice verso l’esserino, carezzandogli piano i capelli  con il polpastrello (gesto che fu incredibilmente gradito dal danese miniaturizzato, siamo ben chiari), accucciandosi e guardandolo con i suoi occhi di ghiaccio.
- ...Non puoi muoverti per casa molto facilmente in questo stato.- sospirò, alzandolo con due dita per la camicetta e posandolo sul palmo della propria mano mentre si incamminava verso la cucina e iniziava a preparasi un caffè.
Impresa ardua, con una mano sola.
 

-Uh... Non mi sembri molto sconvolto, Norge...-  disse un po’ abbacchiato il piccolo danese, aggrappandosi al suo indice, (accidenti, sembrava davvero enorme!) e mordicchiandolo di tanto in tanto.
-Ma ti pare.- disse Norvegia, lapidario come suo solito, staccandoselo dal dito e facendolo saltare in alto per un po’ di volte mentre versava il suo fondamentale caffè quotidiano nella tazza.. -...E poi, Dan, guarda che... Ah!-
Nor ranzò il mini Dan. No, non riuscì proprio a prenderlo. Come fece, non chiedetevelo nemmeno.
Si sentì un sonoro “SPLASH”. Ma tranquillizzatevi, non fece alcun puré di danese.
Dan infatti cadde dritto dritto nella tazza piena di caffè caldo.
-S-Scottaaaaaaaa!- gridò con voce stridula, riemergendo dal pozzo nero e annaspando. –Sai una cosa, Norge? Per rimediare alla tua crisi del burro avrebbero dovuto usare le tue mani...-
-Vuoi che ti schiacci, blatta schifosa?- ringhiò Nor che si era affrettato a prendere un foglio di scottex e a tirar fuori dalla sua tazza il danese per asciugarlo ben bene, tamponandolo delicatamente tra mugugni vari.
 
 
-Norge, voglio la tortaaa~- uggiolò per l’ennesima volta, rotolando sul tavolo, intromettendosi tra le mani di Norvegia come un piccolo furetto esagitato e infastidendolo non poco.
-Va bene, va bene, piantala.- mormorò, posandogli l’indice sul visino minuscolo mentre tagliava una fetta della torta che avevano fatto insieme il giorno prima. Quando Dan era ancora abbastanza grande da riuscire a farle, quelle torte...
Gliela posò davanti e il piccino spalancò la bocca, alzando lo sguardo, sovrastato da quella fetta di torta che, in confronto a lui, era davvero enorme.
-MA È UN SOGNO!- urlacchiò scalando il dolce e affondando la testa nella panna montata, tra una risata e l’altra.
 Norvegia, mentre ne staccava un pezzettino e lo porgeva a Dan -completamente impiastricciato-, non poteva non pensare che fosse assolutamente... coccolabile.
–Dopo dovrai lavarti, qualche animale potrebbe mangiarti perché sei troppo dolce.- aveva detto appoggiando il mento sul tavolo, di fronte alla piccola figura di Dan. A sua volta, il danese aprì le braccine per tentare di avvolgerlo in un abbraccio tenero, che però coprì solo la sua guancia destra.
-Ma lo sai che hai proprio una bella pelle, Norge? Così da vicino riesco ad ammirarti in tutta la tua bellezza, aaaawn.-
-Sbaglio o il tuo romanticismo è inversamente proporzionale alla tua grandezza?-
-...Grandezza, uh?- mormorò sovrappensiero Dan, abbassando lo sguardo e portandosi con una smorfia le mani sul cavallo sei pantaloni. –...Norge, che... che tristezza...-
-Pff...- Norvegia raddrizzò la schiena e si portò una mano davanti alla bocca, soffocando una risatina. –Sempre a pensare a certe cose, idiota.-
-Beh, dopotutto non vedo l’ora di tornare grande per... certe cose, capiscim--GAH!-
Nor stroncò la sua frase premendogli l’indice in fronte, facendolo così cadere indietro. -...Non sei molto sensuale con questa vocina da mosca e le dimensioni di un portachiavi.-
-Tu invece sei molto sexy.- sussurrò passandosi una mano tra i capelli, con un’intonazione e un movimento che Nor trovò estremamente esilaranti.
-Certo che sono sexy. Io sono sempre sexy.- asserì  con una nota che differiva dal suo solito tono indecifrabile, prendendolo uno straccio e bagnandone un angolo, per poi passarlo in faccia a Dan per pulirlo almeno un po’.
-...Voglio tornare graaaandeee!- si lamentò Dan, iniziando una lotta all’ultimo sangue con l’angolino dello strofinaccio.
-...Io non voglio che tu torni grande. Sei carino, così.-
-Perché, a dimensioni normali non sono forse bellissimo, carinissimo e coccolabile? ~-
-No.- mentì spudoratamente Norvegia con voce piatta, prendendo il mini-Dan in mano e andando a stendersi sul divano.
-Eeeeeh!?- urlacchiò il piccoletto, aspettando che l’altro si stendesse tra i cuscini prima di scendere dalla sua mano e scalare il petto fino ad arrivare alla sua faccia. –Non è vero, io sono una persona m-meravigliosa!- continuò, lagnandosi e mordicchiandogli la guancia.
-...Devo elencare tutti i tuoi difetti?- mormorò scocciato, osservandolo muoversi per la sua faccia e cominciando a fare un elenco mentale.
-Io non ho difetti!- fremette mentre gattonava sulla sua fronte, osservando i suoi occhi grandi dalle sfumature affascinanti che si incrociavano in modo buffo. Così, poteva notare molto meglio le striature ametista.
Sorrise e scese dal suo viso dopo essersi soffermato per qualche minuto, mettendosi sul cuscino, sul quale erano sparsi i capelli chiari di Nor. Arricciò le labbra e iniziò a giocherellarci allegramente.
Non vide neanche il suo indice avvicinarsi, se non quando iniziò ad essere accarezzato lentamente.
-Sei piccolo e puffoloso.- cominciò Norge, sussurrando piano, quasi insicuro.
-Sì, lo sono.- rispose distrattamente, arrotolandosi attorno ad una ciocca color oro dei capelli di Norvegia.
Il ragazzo si girò, e Dan si trovò il suo naso a pochi millimetri dal proprio faccino.
Gli rivolse un grande risolino e strizzò gli occhi, allungando le manine, appoggiandole sulle sua labbra e sentendole tanto soffici.
La bocca di Norge si increspò appena, in qualcosa che Danimarca riuscì a riconoscere come un sorriso represso.
-Norge...- miagolò appoggiandosi alle sue labbra. -...Sei così bello.-
-Oh, Dio, piantala di essere tanto sdolcinato, ti prego, lasciami rilassare per un dannato attimo.- sbuffò sonoramente, allontanandolo con un dito.
-Nyah!- Dan lo guardò con la sua tipica espressione da cucciolo bastonato, che però risultò inutile dato che Nor aveva già chiuso gli occhi, di nuovo.
Era assurdo, quel norvegese si era svegliato poco prima, possibile fosse così pigro da voler dormire tutto il giorno!?
 

Incrociò le braccine, guardandosi attorno per la stanza. Sembrava tutto tanto grande, anche... Anche...
Corrucciò la fronte, osservando meglio quella cosa che sbucava da sotto il divano e che aveva attirato la sua attenzione.
Lanciò un’occhiata a Norvegia. Teneva ancora gli occhi chiusi, ma probabilmente non dormiva.
Si mordicchiò l’interno della guancia, calandosi lentamente verso terra e trascinando faticosamente il libro fuori da là sotto.
Era grande, non solo perché lui era minuscolo, ed era vecchio. Molto vecchio, visto il forte odore di muffa e la sensazione che si sarebbe sgretolato da un momento all’altro.
Storse il naso e, con fatica immane, riuscì ad aprirlo ad una pagina a caso.
-Oh.- sbattè le palpebre, trovandosi davanti ad un incomprensibile groviglio di segni scritti con inchiostro nero sulle pegine ormai logore. Che fosse il libro di Norvegia, quello con dentro tutti quegli incantesimi strani?
Lui non se lo ricordava, era passato così tanto tempo (così tanti secoli!) da quando gliel’aveva visto tra le mani, e non era certo conciato in quel modo.
Una piccola lampadina si accese nelle sua altrettanto piccola testolina.
E se Norvegia...?
-Norge!- alzò la testa verso di lui, rimanendo in piedi tra le pagine del libro.
 Il ragazzo aprì pigramente un occhio, per poi spalancarli entrambi in un secondo di sorpresa prima di tirarsi a sedere, allontanare il libro da Dan e chiuderlo con un rumore secco.
Fece tutto con una velocità incredibile, tanto che anche Dan fece fatica a star dietro ai suoi movimenti.
-Norge, sei stato tu...!-  disse profondamente sorpreso.
-No.- mentì immediatamente, girando la testa dalla parte opposta con uno scatto che gli fece svolazzare i capelli.
-Sì invece! Eri annoiato!?-
-Non ero affatto annoiat...-
-Ah-ah! Allora ammetti che sei stato tu!-
Norvegia ammutolì e storse la bocca, andando a riporre il libro sullo scaffale più alto della libreria e rendendosi conto di essersi tirato la zappa sui piedi.
-...Norge, non posso crederci!- allargò le braccia, a bocca aperta. –Ecco perché Arthur insisteva nel dire che non era stato affatto lui! Okay che così sono carino e tutto il resto, ma potevi anche avvisarmi e...-
-Devo metterti in una ragnatela ed aspettare che un ragno ti avvolga in un bozzolo per farti stare zitto?-
Sentendo le guance pizzicare, Nor si abbassò a prendere il piccolo danese e si lasciò poi cadere sul divano, tenendolo sui palmi delle mani ed avvicinandoli al viso e guardandolo negli occhi.
-Mi dà fastidio quando mi lasci a casa da solo.-
-Ma Nor, te l’ho detto, puoi venire quando vuoi e...-
-Non voglio uscire con quei tuoi amici.-
-Qualche volta, magari...-
-Voglio stare con te.-
Calò il silenzio. Dan si lasciò sfuggire un lungo “oooow”, spiaccicandosi le mani sulle guance paffutelle per quelle parole, che lui intese come la più romantica delle dichiarazioni.
-...Nor...-
-Ma sai stare un po’ zitto?- sbuffò Norvegia, scocciato, spostando lo sguardo altrove, ma continuando a tenere il piccolo danese tra le mani a pochi centimetri dal viso.
 
-Nor, è una punizione, quindi?-
-...Forse.- rispose semplicemente, alzando un sopracciglio.
-...Okay, sì. Sto così quanto vuoi, allora.- gli sorrise, assecondandolo come effettivamente faceva ogni dannata volta, abbracciando il suo pollice.
 
-Ehi Dan.-
-Mh?-
-Sei carino anche a dimensioni reali, comunque.-
 
 
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Angolo autrice.
Nyan, sono tornata! (...ero andata via?! ò_ò)
Tornata(?) con una storia che spero possa esservi piaciuta! :D
L’idea di un mini-Dan me l’ha data la mia cara Moetrollice -una sorta di musa ispiratrice ormai- qualche mesetto fa e ho trovato fosse originale, chu! °w°
Ci ho messo un sacco a finirla, perdonatemi, ma ero presissima con Jeg er en jente! u_u
Insomma, fatemi sapere cosa ne pensate! :3
Un bacione!
Milla Chan

   
 
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