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Autore: Sarugaki145    23/05/2012    3 recensioni
Heiji correva a perdifiato, sentiva i polmoni lacerati dall’aria fredda di quel pomeriggio invernale, mentre delle gocce di sudore iniziavano a scorrere sulla sua fronte.
Dove poteva essere finita? Perché non era rientrata a casa dopo scuola??
Se solo quella mattina fosse stato più gentile, se solo non l’avesse ferita con quelle parole. La mente di Heiji continuava a ripensare a tutto ciò che era accaduto quella mattina, cercando una spiegazione di cosa poteva aver spinto Kazuha a sparire, ma più si sforzava più l’orribile sospetto che le fosse accaduto qualcosa di grave gli penetrava fin dentro le ossa.
Ma da ora non ti avrei più lasciata, sarei sempre stato con te, come il tuo angelo custode.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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_Your Guardian Angel_

 

Heiji era sdraiato nel suo letto, mentre la temperatura del suo corpo non si decideva a scendere. Sbuffò riempiendo la cassa toracica di aria e sentì i polmoni bruciare a quel gesto sconsiderato. Si rigirò di nuovo nel letto, osservando il cellulare e vedendo che Kazuha non gli aveva scritto dopo che era passata, doveva averla offesa con quelle parole.

 

Si sentì morire ripensando a quelle parole sconsiderate.

 

“No, lei meno di tutti.”

 

Non doveva.

 

Ora Kazuha sarebbe andata sicuramente da Hiroya e si sarebbe logorata con dei sensi di colpa scoprendo il perché fosse così di cattivo umore, quando alla fine la sua salute non erano colpa sua, ma solo di Heiji Hattori.

 

Si tirò una pacca sulla testa, cercando di dimenticare tutti quei pensieri. Prese il cellulare e provò a chiamarla, ma quello squillava a vuoto.

 

In fondo Kazuha non gli doveva nulla e poteva frequentare tutti i ragazzi che voleva, non era mica una sua esclusiva quella ragazza.

 

Quasi si spaventò quando qualcuno aprì la finestra della sua camera e vi piombò dentro.

 

-Dimmi cos’hai visto e sentito l’altra sera.-

 

Sibilò una voce a lui nota mentre si rimetteva in piedi e si sistemava la gonna che si era stropicciata nell’entrata in scena. Gli occhi dei due si incrociarono, quelli di Heiji stupiti e un po’ spaventati, quelli di Kazuha ansiosi e tesi.

 

-Rispondimi Heiji, per favore.-

 

La voce della ragazza si incrinò in quell’ultima frase, era lampante che la ragazza stesse per scoppiare a piangere, quindi Heiji rispose:

 

-Tu che ringraziavi Morita per essere passato da te e averti portati fuori a cena.-

 

Ci fu una pausa in cui la voce roca di Heiji non riempì il silenzio della stanza, finché lui non concluse:

 

-E che mi credevi un amico diverso.-

 

Quella frase quasi sussurrata arrivò alle orecchie della ragazza come un urlo d’accusa, scagliata addosso a lei con violenza e rabbia.

 

Ma Heiji non era arrabbiato e neanche deluso. Era semplicemente depresso, perché si era reso conto che quella ragazza non era una sua esclusiva, non era solo lui che la poteva comandare a bacchetta e non era nei suoi diritti la pretesa che lei non vedesse nessun altro uomo. Era uno stupido e lo sapeva bene.

 

Il silenzio tra i due si fece pesante, quasi pressante sulle loro teste. Toccava a Kazuha parlare, lo sapevano entrambi. Heiji aveva detto quello che aveva sentito, ora toccava a lei giustificare quelle parole infelici al ragazzo.

 

Kazuha si sedette per terra e si sistemò una ciocca di capelli dietro un orecchio, quindi iniziò:

 

-La sera prima Sonoko è passata da me e mi ha raccontato il vostro pomeriggio e io.. Io ti avevo visto mentre le sorridevi quel pomeriggio, quel tuo sorriso magnifico che hai quando risolvi un caso, ma che di solito riservi a me.-

 

La ragazza abbassò gli occhi e iniziò a torturarsi le dita. Non le era facile esporsi così tanto con lui, anche se doveva ammettere che il buio l’aiutava parecchio. Lui l’ascoltava in silenzio, paziente per riuscire a capire dove lei volesse andare a parare con quel discorso.

 

-E si, lo ammetto, sono morta di gelosia in quel momento. Probabilmente perché mi ero illusa di avere un’amicizia esclusiva con te, perché pensavo di essere io l’unica ragazza alla quale potevi dedicare quel sorriso. So che questa cosa è sbagliata! Ma è bello avere queste convinzioni quando si vuole sentirsi importanti!! Ed è per questo che quel giorno non sono venuta a scuola e poi sono uscita con Morita, perché volevo distrarmi.-

 

Gli occhi dei due si incrociarono per un attimo nel buio, poi Heiji parlò.

 

-Penso mi sia successa la stessa cosa quando ho visto quello li che ti abbracciava. Pensavo tu fossi solo mia, si mia.-

 

Sottolineò quell’ultima parola e la ragazza lo guardò arrossendo e ringraziando ancora una volta il buio della stanza.

 

Il ragazzo si alzò a sedere sul letto e subito Kazuha si alzò per rimetterlo a letto.

 

-Cosa fai testa di rapa? Resta giù che sei febbricitante!!-

 

Lui le prese la mano e sussurrò:

 

-Hai gli occhi lucidi, ti voglio abbracciare io, mica che tu vada di nuovo da quel buono a nulla!-

 

Kazuha rise piano e si mise ad accarezzargli i capelli incredibilmente soffici per farlo calmare.

 

-Non appena ti sarai ripreso completamente mi darai un abbraccio mille volte migliore di quello che mi ha dato Morita!-

 

Il ragazzo sorrise e dopo qualche colpo di tosse si ridistese sul letto esausto, mentre la ragazza continuava ad accarezzargli i capelli paziente. Lui chiuse gli occhi appoggiandosi alla gamba della ragazza, grato della sua presenza. Si addormentò velocemente a causa della febbre che gli toglieva qualsiasi energia, mentre Kazuha lo osservava con sguardo perso. Quando si accorse che si era ormai addormentato gli diede un bacio leggero sulla guancia e uscì nuovamente dalla finestra, sperando che a casa non si fossero accorti della sua assenza.

 

***

 

Una settimana dopo Heiji Hattori rimise piede a scuola con la solita aria spavalda, con quello sguardo seduttore e con una nuova vitalità.

 

-Heilà!-

 

Salutò entusiasta i compagni di classe sedendosi sul banco affianco a quello in cui gli amici stavano tenendo una discussione calcistica. Quelli ricambiarono il saluto felici del suo ritorno e lo inclusero subito nel discorso.

 

Kazuha lo osservava assorta da qualche metro di distanza, vedendo come era tornato tutto come prima. In quella settimana era andata spesso a trovarlo, talvolta accompagnata anche da altri compagni di classe e le era sembrato che dopo il chiarimento di quella sera di una settimana prima tutto, o quasi, fosse tornato alla normalità.

 

Mentre parlava con gli amici Heiji si girò a cercarla con gli occhi e non appena la trovò a guardarlo le sorrise teneramente e lei ricambiò con un velo di imbarazzo per essere stata beccata in pieno ad osservarlo.

 

-Cos’è questa novità? Tu e la Toyama che vi scambiate sorrisi innamorati?-

 

Chiese Tokichiro con un sorriso furbastro sulle labbra. Heiji lo guardò con il suo sguardo di sfida e rispose secco:

 

-E se anche fosse? Ti creerebbe problemi?-

 

Il ragazzo rimase per qualche secondo interdetto, non sapendo come rispondere, finché Heiji non scoppiò in una fragorosa risata e commentò:

 

-Sto scherzando!! Volevo vedere come avresti reagito! E a giudicare dalla tua faccia e da quella di Manobu ci siete rimasti di stucco!-

 

I due lo fulminarono con lo sguardo e il primo a parlare fu Manobu:

 

-Brutto disgraziato!! E noi che abbiamo pensato che finalmente ti fossi deciso a dichiararti!! Non farci mai più scherzi del genere, perché eravamo già pronti a stappare lo champagne!!-

 

Il detective continuò a ridere spensierato ripensando alle facce dei due amici, finché un gruppetto di ragazze non entrò in classe e gli si accalcò intorno, iniziando a chiedere come stesse e se fosse completamente guarito. Qualcuna propose che alla prossima malattia avrebbe potuto farle da infermiera e non solo quello. L’entrata della professoressa in classe fece fuggire le ragazze ed Heiji fu obbligato a sedersi composto per assistere alla lezione.

 

-Bene ragazzi!-

 

Iniziò con quella tipica vocina acuta la loro professoressa di matematica.

 

-Come sapete siete all’ultimo anno di liceo e quest’anno avrete gli esami!-

 

Tra la classe si alzò un mormorio di disapprovazione alla parola “esami”, ma come se non l’avesse notato la professoressa continuò:

 

-Ed è per questo che quest’anno abbiamo deciso che il ballo annuale di addio, che ogni anno è organizzato per voi studenti dell’ultimo anno, anziché alla conclusione degli esami, ma per la festa di san Valentino!-

 

In classe si creò un silenzio imbarazzante, rotto da una voce stridula di una compagna di classe che lamentandosi disse:

 

-Ma professoressa!! Così farà sentire ancora più soli quelli senza fidanzato!!-

 

Tra la classe si alzò un chiacchiericcio fastidioso, mentre le amiche si consultavano su chi potessero invitare e i ragazzi su quante proposte avrebbero ricevuto. La professoressa riportò però in pochi secondi la classe all’ordine ed iniziò la lezione, che fu seguita da neanche un quarto della classe.

 

Mentre Kazuha sonnecchiava sul banco la sua mente iniziò a vagare sul ballo della scuola e sul suo possibile accompagnatore. Era ovvio che lei desiderasse andare con Heiji Hattori, ma lui non l’avrebbe mai invitata, era troppo orgoglioso e troppo occupato a curarsi delle sua fans, come aveva fatto quel giorno. Sbuffò stanca, appoggiando la testa alla mano, per sorreggere quella testolina che creava fin troppe idee. Sbuffò e si arruffò i capelli che le cadevano sulla fronte e quando alzò gli occhi incontrò quelli di Morita, che le sorrise. La ragazza ricambiò il sorriso un po’ a disagio, tornando a far finta di concentrarsi sulla lezione mentre la sua testa vagava sulla presenza anche di Morita.

 

La lezione dopo quella che sembrò un’eternità terminò, con un sospiro di sollievo dell’intera classe. Immediatamente le ragazze si raggrupparono in gruppetti di tre o quattro, a chiacchierare sui possibili ragazzi del ballo che le avrebbero potute invitare.

Heiji corse fuori dalla classe, pronto ad andare ad allenarsi per kendo, avendo saltato gli allenamenti per un’intera settimana. Prima di uscire acchiappò per un braccio Fumiko, mormorandole qualcosa all’orecchio e ringraziandola poi con il suo sorriso caratteristico. Kazuha vide la scena e le venne un colpo al cuore, soprattutto dopo aver visto il sorriso che si stampò sulle labbra della ragazza.

 

Kazuha si maledisse per aver pensato ancora una volta che Heiji potesse sorridere solo ed esclusivamente a lei, come se veramente lui fosse solo suo. In fondo quando la settimana prima avevano parlato avevano solo messo in chiaro che la loro amicizia era speciale e in un certo senso era giusto essere geloso dell’altro visto il profondo legame che gli univa da sempre, ma mica voleva dire che loro due fossero fidanzati o cose del genere! La ragazza sbuffò sonoramente, distogliendo lo sguardo dall’amica che intanto tornava verso di lei.

 

 

 

 

 

 

 

 

*Angolo della disgrazia*

 

Signori e signoreeee… Un altro aggiornamento senza ritardi!!! :’)

Mi sembra un sogno!!! Sono già all’opera per il nuovo capitolo e siccome sono a casa per un paio di settimane abbiate fiducia che arriverà presto! :D
Ringrazio infinitamente Sherry Myano & LucyloveAnimemanga per aver recensito lo scorso capitolo!!!
Un abbraccio virtuale stritolante a tutti!! (:

 

Sarugaki145__

  
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