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Autore: WhiteWinterLady    23/05/2012    1 recensioni
“Papà, dimmelo in faccia che sono l’errore più grande della tua vita!”.
Al padre si strinse il cuore, avvelenato da un calore doloroso, non appena udì le parole che da sempre aveva temuto. Le lacrime stavano fuggendo dal loro rifugio, temerarie; lottò per bloccarle.
“Non è vero, figliolo, non devi nemmeno pensarlo”.
“Spiegami come fare, allora! Io so di essere frutto di un errore. Non potevo esistere, non dovevo… Non avrei dovuto…”. I pensieri non uscirono oltre dalla bocca, bloccati da un groppo in gola che divenne subito quello del genitore, il quale, seppur a fatica, riuscì a rispedirlo in fondo allo stomaco.
“Vieni qui. Ho una storia da raccontarti”.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Papà, dimmelo in faccia che sono l’errore più grande della tua vita!”.

Al padre si strinse il cuore, avvelenato da un calore doloroso, non appena udì le parole che da sempre aveva temuto. Le lacrime stavano fuggendo dal loro rifugio, temerarie; lottò per bloccarle.

Non è vero, figliolo, non devi nemmeno pensarlo”.

Spiegami come fare, allora! Io so di essere frutto di un errore. Non potevo esistere, non dovevo… Non avrei dovuto…”. I pensieri non uscirono oltre dalla bocca, bloccati da un groppo in gola che divenne subito quello del genitore, il quale, seppur a fatica, riuscì a rispedirlo in fondo allo stomaco.

Vieni qui. Ho una storia da raccontarti”.

Il figlio, per tutta risposta, rimase dov’era, con lo sguardo fisso chissà dove e i suoi fiumi di dolore in volto. Il padre gli si accostò in silenzio, abbastanza vicino perché la sua voce bassa e dolce arrivasse a lui.

Sai perché al mondo esistono esseri tanto diversi fra loro?”.

Il giovane scosse impercettibilmente il capo, con un po’ di stanchezza.

È semplice. È tutta colpa di una serie infinita di errori.

Devi sapere che in principio le forme viventi erano poche e assai semplici. È curioso, perché da quegli esserini microscopici sono nati, dopo migliaia di anni, i dinosauri e le querce e le balene. E anche noi. Mi sono sempre chiesto come fosse possibile che accadesse una cosa del genere, poi ho capito: la risposta è nel DNA, che nel corso dei secoli si è modificato, e in maniera del tutto casuale. Se oggi posso ammirare alberi diversi, animali grandi e piccoli, se in questo momento io posso parlare con te, figlio mio, lo devo tutto a degli errori, perché così l’evoluzione ha potuto progredire. Pensa se quei piccolissimi frammenti di DNA chiamati geni fossero sempre stati impeccabili, sempre uguali. Pensa se non fossero mai cambiati, se non avessero mai sbagliato nel duplicarsi. A quest’ora saremmo ancora dei protozoi. Quindi si può dire che anch’io sia frutto di un errore, e così anche la mamma, i tuoi amici, il cane del vicino e tutto ciò che ti circonda. Tu non sei diverso.

E ti dirò di più: tu, per me, sei la fonte di gioia più grande che la vita poteva offrirmi, talmente forte e potente che non sarei mai stato in grado di immaginare quello che ho ora. Se non ci fossi, io non sarei l’uomo che adesso sono. Sarei povero e arido, un sole spento.

Non credere perciò che gli errori siano sinonimo di calamità: tante volte sono solo occasioni che il caso dona. Quando sbaglierai, spero che tu saprai riconoscere un raggio di luce, poiché spesso quello che sembra brutto e inopportuno nasconde in sé le ricchezze più grandi. Non avevo molti più anni di te quando mi resi conto che sarei diventato padre. Ne ero terrorizzato. Avevo paura che la mia vita, così come la conoscevo, fosse finita; volevo tornare indietro, cancellare l’incidente, perché credevo di aver compromesso per sempre il mio futuro e soprattutto quello della mamma. Eravamo entrambi giovani, pieni di sogni e speranze che allora sembrava si fossero infranti.

Niente di più sbagliato.

Tenerti tra le braccia per la prima volta cancellò lo spavento, gli affanni, le ansie e capii che tu saresti stato il mio nuovo inizio, il principio di qualcosa di ancora più bello. Giurai al Cielo che per te ci sarei sempre stato, sempre. Ricordati le mie parole quando dubiterai ancora: vorrei sapessero darti forza, persino quando il mondo sembrerà crollarti addosso.

Vivi la vita, figliolo, è il dono migliore che abbia potuto farti. Ti voglio bene.”

  
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