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Autore: Stars_Daughter    23/05/2012    3 recensioni
Sebastian/John. Per naripolpetta.
A John piace, il sorriso di Sebastian. E’ un po’ come un taglio, come se stesse sanguinando. Anche John sta sanguinando, da qualche parte nella sua testa, e nel suo cuore, e in tutte quelle cose che erano di Sherlock fino a qualche mese fa, però va tutto meglio, quando Sebastian sorride. Se sanguina lui non possono mica sanguinare in due, si dice.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, John Watson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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House of cards

 

 

A John piace, il sorriso di Sebastian. E’ un po’ come un taglio, come se stesse sanguinando. Anche John sta sanguinando, da qualche parte nella sua testa, e nel suo cuore, e in tutte quelle cose che erano di Sherlock fino a qualche mese fa, però va meglio, quando Sebastian sorride. Se sanguina lui non possono mica sanguinare in due, si dice. E magari non è vero, ma è bello far finta che lo sia, di tanto in tanto. Ora come ora Sebastian è la cosa migliore della sua vita.

Si sono incontrati in un bar, la prima volta. Hanno iniziato parlando dei loro anni in Afghanistan, devono essersi salvati la vita a vicenda, un paio di volte, e sono cose che in un modo o nell’altro trovano il modo di restarti addosso. Hanno finito baciandosi contro la porta dell’appartamento di Sebastian.

La seconda volta non ci sarebbe neanche dovuta essere. John non voleva che ci fosse. Quel posto era di Sherlock e Sherlock sarebbe tornato a riprenderselo, non sapeva quando, non sapeva come, ma sarebbe tornato. Doveva tornare per forza. La verità però è che non era mai stato bravo, a ricominciare da capo senza che nessuno gli desse una mano, e doveva ricominciare da capo per forza, in qualche modo. Il modo era Sebastian. Il modo era la seconda volta.

Ora sono all’undicesima, più o meno, John tiene già il conto dei giorni trascorsi dalla morte di Sherlock e non ci stanno tutti questi numeri, nella sua testa, non adesso. Adesso, meno cose ci sono nella sua testa e meglio è. A volte ha bisogno di buttarle fuori, queste cose. Sebastian lo sa, e lo ascolta mentre parla di Sherlock e di quanto faccia male. E’ come in Afghanistan, dice. Come quando ti esplodeva il mondo addosso e le urla ti bruciavano gli occhi, ed era solo sangue, e rumore, e odore di cadaveri. E’ come tutto questo, ma dentro la tua testa. Sebastian annuisce piano e non dice niente, però sorride in quel suo modo che è un po’ come un taglio, come se stesse sanguinando. Poi beve un sorso di birra, e gli chiede se vogliono andare da lui. E’ sempre gentile, quando glielo chiede, come se ne avesse bisogno ma provasse a non darlo a vedere, e John vorrebbe dire che no, davvero, no, ma alla fine si alza e lo segue in taxi, perché la verità è che ne ha bisogno anche lui. Per qualche istante, per qualche minuto, per qualche ora, per una volta ha bisogno di non pensare davvero a niente. L’ultima volta. Davvero.

John ha un problema, con le ultime volte. All’università è uscito con la sua ragazza così tante ultime volte che lei credeva fossero in procinto di convolare a giuste nozze. In Afghanistan ogni volta poteva essere l’ultima. E con Sherlock. E’ questo che gli piace, l’idea del mai più. Gli piaceva finché Sherlock non se n’è andato per sempre e ci è andato a sbattere contro, ad un vero mai più, ma questa è un’altra storia, il tipo di storia che durante il sesso non aiuta. Quello che aiuta è lasciarsi andare contro la voce ruvida di Sebastian, chiudere gli occhi e svuotare la mente. Aiuta tantissimo.

C’è un fatto, però. Il fatto è che puoi ingannare tutte le ultime volte che vuoi, ma prima o poi una è quella vera e ti frega perché avevi smesso si aspettartelo, ti ci eri quasi abituato. Ci sono voluti tre anni, perché John quasi si abituasse. Ci è voluto un istante perché tutto crollasse, e lui era così stretto addosso a Sherlock da non sentire nemmeno il rumore di qualcosa che si rompeva, da qualche parte. Però qualcosa si era rotto. Sebastian l’ha capito la sera dopo, quando lo ha aspettato al bar per quattro ore, finché non ha chiuso e non lo hanno fatto uscire. L’ha capito quando ha smesso di rispondere alle sue chiamate. Tanti piccoli segni sul muro, tanti piccoli tagli sulla pelle. L’ha capito, Sebastian, alla fine. Ha capito che non serviva più, e c’è una sola cosa che un uomo può fare quando il suo lavoro è finito.

Questa volta il sorriso di Sebastian è davvero un taglio. Questa volta sanguina sul serio.

 

 

 

 

 

Angolino

Questa cosa è per naripolpetta. E' anche per lo Sherlothon (http://sherlockfest-it.livejournal.com/22823.html?view=395559#t395559), prompt #5, http://24.media.tumblr.com/tumblr_ly6e1lfH2s1qa9a5to1_r1_500.png, ma è soprattutto per naripolpetta, perché è pucci e in questo periodo le piace il Sebastian/John. Magari le piace il Sebastian/John ben scritto, in realtà, ma non l'ha specificato e vedi cosa succede, quando non si specificano bene le cose.

E boh. Un grazie al mio beta, che è meraviglioso e ha la pazienza di una cosa con molta pazienza. E' Il_Coso, ovvero lui(http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=64488), per inciso. Grazie, davvero.

   
 
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