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Autore: avalonne    24/05/2012    1 recensioni
Nelle favole c'è sempre un eroe, una damigella e un antagonista e tutto è così dolcemente semplice. La realtà, putroppo, è decisamente più complicata. Lo sa bene Ron: nel momento in cui Vicktor Krum torna a Londra tutto sembra precipitare. Hermione è davvero una damigella di carta, una fata a cui regalare rose, o è qualcuno di più vero e autentico?
Qualcuno per cui non vale la pena chiudere gli occhi neppure un istante per timore di perdersi qualcosa di speciale.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Viktor Krum | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Questa storia ha partecipato al Contest "L'eroe, la damigella e l'antagonista" di saramichy (che ringrazio) e si è classificata seconda vincendo il premio "Miglior coppia".

Ho scoperto di sentirmi particolarmente affine a Ron, con le sue insicurezze e la sua capacità di rovinare tutto, perciò eccomi di nuovo a scrivere qualcosa su di lui e Hermione.
Spero vi piaccia come è piaciuta a saramichy!

La storia è completa, perciò pubblicherò i capitoli (3) a breve distanza tra loro!



 
 




 






- Nome autore sul forum e su EFP: Avalonne
- Titolo storia: Un bacio d’argento
- Pacchetto: (Scrivete gli elementi scelti) : PETER PAN: Ron/Hermione, Viktor Krum, I Don't Wanna Miss A Thing - Aerosmith, fata
- Genere: Commedia, romantico
- Rating: verde
- Avvertimenti: Nessuno
- Introduzione: Hermione è davvero una fata, come sostiene Krum, o è qualcuno di più vero? Qualcuno per cui non vale la pena chiudere gli occhi neppure un istante per timore di perdersi qualcosa di speciale.
- NdA: Ho scelto di mettere la traduzione in italiano della canzone contenuta nel pacchetto, I Don’t wanna miss a thing, in modo da uniformarla al resto della storia.
So che tra gli elementi del pacchetto non c’era nulla che riguardasse specificatamente Peter Pan, ma ho deciso di lasciarmi ispirare dal titolo del pacchetto e questo ne è il risultato.
 
Capitolo 1


Erano le sette di una fredda serata invernale. Ron uscì dal camino rabbrividendo, mosse qualche piccolo passo sul tappeto e tornò indietro imprecando a bassa voce. Si pulì con cura i piedi sullo zerbino che Hermione aveva posto davanti al camino, lanciò un Gratta e Netta non troppo riuscito alle impronte fangose sul suddetto tappeto e si affrettò a cercare la sua ragazza per la casa. Non che avesse seri dubbi su dove potesse trovarsi.
Come da copione Hermione era nello studio, china su una pergamena e così intenta a intingere la penna nel calamaio da non accorgersi dei passi alle sue spalle. Ron ispirò a fondo l’odore che sprigionava la sua persona: era un misto di mughetto, inchiostro e aroma di vecchie pergamene. Da quando avevano deciso di andare a vivere insieme gli sembrava di essere perennemente immerso in un calderone di Amortentia.
- Cosa scrivi? –
Hermione sussultò e non fece in  tempo a nascondere la pergamena sotto un cumulo di altri fogli senza importanza. Ron riuscì a leggere solamente:“Dear Victor” che il profumo di Amortentia fu sostituito dall’odore acre della gelosia.
- Ah. Cosa dice il caro Vicky? –
- Vicktor – Hermione calcò sul vero nome del bulgaro – mi ha scritto che verrà a Londra per uno scambio culturale a cui io parteciperò in quanto insegnante di Babbanologia. Tutto qui. –
Tutto lì? A Ron non sembrava affatto tutto lì. La sola idea che la sua dolcee non tanto indifesa donzella potesse rivedere la sua vecchia fiamma gli faceva andare il sangue alla testa.
- È un progetto interessante, Ron. – Spiegava intanto la ragazza. – Vorrei che tu avessi un minimo di voglia di partecipare, così te ne renderesti conto! –
Aveva la possibilità di partecipare e quindi tenere d’occhio Krum?
- Chi ti ha detto che non voglia partecipare? Ti ricordo che mio padre è in prima file tra i babbanofili! Considerami iscritto! –
Hermione inarcò un sopracciglio; sapeva che dietro l’entusiasmo del suo ragazzo non c’era la passione di Arthur ma solo un’insana gelosia, tuttavia decise di assecondare il suo gioco. Forse Ron avrebbe finalmente imparato qualcosa di più sul mondo babbano e, magari, avrebbe messo da parte l’antipatia per Victor. Non ci sperava troppo neppure lei in realtà ma, come si dice, tentar non nuoce, o ameno così credeva.
 
Victor Krum sbarcò a Londra quella stessa notte, in compagnia di altri giovani uomini che avevano frequentato Durmstrang con lui. Non amava particolarmente la capitale inglese: troppe persone, troppi babbani, troppo smog, troppi rumori. Lui preferiva la calma irreale delle gelide steppe, l’odore dolce e acre allo stesso tempo dei camini e della legna bruciata e, soprattutto, detestava passare il suo tempo in compagnia di persone a lui poco gradite, categoria nella quale rientravano la maggior parte degli inglesi. Una delle poche eccezioni era costituita da Hermione Granger. Quando aveva partecipato al Torneo Tremaghi, lei era stata una dei pochissimi studenti a entrare nelle sue grazie, proprio perché, a differenza di molti altri, non era chiassosa e frenetica. Come lui, Hermione amava la quiete, sebbene preferisse una biblioteca a un brullo paesaggio innevato. L’avrebbe rivista di lì a pochi giorni. La sola idea lo consolava del lungo viaggio e dell’inospitale Paese dove si trovava a vivere per quel breve periodo.

  
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