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Autore: Lily Evans in Potter    24/05/2012    0 recensioni
Il cambiamento nelle vite dei ragazzi del primo ordine della fenice. Il loro ultimo anno tra le sicure mura di Hogwarts, ed i primi passi nel mondo "degli adulti".
Le paure, le speranze, la voglia di vivere, e di divertirsi come ogni giovane adulto come loro dovrebbe fare.
La potenza dell'amore e dell'amicizia, calda protettiva ed avvolgente.
La distruzione del tradimento ...
O almeno ci provo ;P ... è la prima volta che pubblico quì su EFP, ADORO i malandrini ed ADORO la coppia J/L ... Ho voluto provare a fare un esperimento ... Non sò quanto durerà, e spero che siate così gentili da aiutarmi con critiche e consigli :D ... vi ringrazio fin da ora,
con simpatia, Lyss.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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(Primo capitolo ... un po' cortino e scarno, ma è solo per riscaldamento ... Fatemi sapereeeee ... una abbraccio, Lyss


Lily era seduta sul suo letto nel dormitorio femminile del VII anno grifondoro, si guardava intorno senza in realtà osservare nulla. Quelle ultime tre settimane erano state talmente piene, (tra studio, compiti da caposcuola, l’organizzazione della festa di natale, i mangiamorte ad Hogsmeade, contro i quali lei le ragazze ed i malandrini, si erano battuti strenuamente per difendere la popolazione e gli studenti più piccoli) che non aveva avuto tempo per pensare al fatto che i suoi genitori non c’erano più, un terribile incidente stradale glieli aveva portati via, e petunia, se possibile, la odiava ancora di più, perché non aveva fatto una delle sue ‘macumbe’ come le chiamava lei, per riportarli in vita. Gli occhi smeraldini le si riempirono di lacrime, e si morse il labbro a sangue per reprimere un singhiozzo … Non poteva crollare, non VOLEVA farlo.
Chiuse gli occhi con forza, ed i ricordi iniziarono a riaffiorare. 
La McGranit che andava a chiamarla in biblioteca con aria seria e rammaricata, e la portava da Silente.
Il preside che le diceva dell’incidente, e le sue parole di cordoglio, che Lily era a malapena riuscita a captare.
Il viaggio verso casa, e l’arrivo nella villetta di nascita. Vuota, buia, fredda.
Le parole sprezzanti di Petunia, e di quel tricheco del futuro marito Vernon, e quelle affettuose e di cordoglio, degli zii materni, gli unici a conoscenza della sua natura di strega.
Il funerale … E la presenza delle sue migliori amiche, Alice, Marlene, Dorcas e Mary, che non avevano voluto lasciarla sola, e dei malandrini … 
Nonostante le lacrime che avevano iniziato a bagnarle le gote, a Lily sfuggi un piccolo sorriso. LORO erano la sua famiglia ora, Era per questo che era riuscita a non crollare a pezzi, perché c’erano loro, i suoi amici, e lei doveva, VOLEVA proteggerli ad ogni costo.
Un altro ricordo si affacciò nei suoi pensieri facendole battere forte il cuore.

Il funerale era appena finito, e lei era tornata nella casa dei suoi genitori, accompagnata dai compagni di scuola. I signori Evans avevano lasciato la villetta a lei, visto che avevano già comprato un'altra casa per Petunia e Vernon, ma lei non sapeva che farci, non credeva che sarebbe riuscita a viverci, faceva troppo male. Era rannicchiata nella sua stanza, sulla sedia di fronte alla scrivania, e non riusciva quasi a respirare, quando sentì bussare delicatamente alla porta della stanza

-Posso?

Chiese una voce calda e preoccupata, mentre una testa dagli ingestibili capelli corvini, ed profondi occhi nocciola, faceva capolino. Lily si era appena voltata verso di lui, facendo un impercettibile segno di assenzo con la testa

-Abbiamo preparato qualcosa da mangiare, o meglio, Marlene e Mary, hanno preparato

Esordì James

-Se preferisci non scendere, ti porto qualcosa qui

Continuò dolcemente

-N-no, non ho fame grazie.

Rispose Lily girandosi verso la finestra per nascondere le lacrime al compagno

-Devi mangiare qualcosa Lily, ne hai bisogno

Rispose lui con voce più ferma, guardandola preoccupato

-Ho detto che NON ho fame, Potter!

Ringhiò lei. Poi sussultò appena, ma non si voltò. A dispetto di quello che si aspettava, alle sue parole il ragazzo non se ne era andato, ma era entrato completamente nella stanza, e si stava avvicinando a lei, tenendo lo sguardo fisso sulla sua schiena.

-Vi…vi ringrazio, ma n…non dovete preoccuparvi, anzi forse è il caso che torniate ad Hogwarts prima che alla Mc prenda una crisi di nervi

Tartagliò Lily cercando di alleggerire la tensione. Ma sussultò quando lo percepì proprio dietro di lei. 
James esitò un istante, poi poggiò le mani sullo schienale della sedia girevole dove era seduta la piccola Lilian, la SUA Lily, e la voltò verso di se. Represse un brivido di rabbia e frustrazione quando vide quegli occhi sempre gentile e vivaci, ora rossi, spenti e colmi di lacrime. Le si inginocchiò davanti, e Lily cercò ancora di sfuggire al suo sguardo abbassando gli occhi.

-Non attacca Evans, non ti libererai di noi così facilmente

Sussurrò accennando un sorrisetto timido. Lily sospirò e riprese a tormentarsi il labbro inferiore, e James non riuscì a trattenersi, l’abbracciò di slancio posandole un bacio tra i capelli. Lily trattenne i fiato e si irrigidì, non se lo aspettava

-Per quel che vale, Lily, le ragazze e noi malandrini, siamo qui per te, perché la nostra tigre ha bisogno di supporto, che lo voglia ammettere o no. E noi glielo vogliamo dare tutto, questo supporto. Siamo qui per te Lily

Sussurrò piano tra i capelli rossi della giovane, inebriandosi del suo profumo, poi inspirò a fondo per prendere coraggio

- sono qui per te rossa…

Bisbigliò abbracciandola ancora di più, e Lily esausta i arrese a quell’abbraccio rilassandosi ed aggrappandosi alla sua maglia, inzuppandogliela di lacrime. Lui rimase li in silenzio, abbracciandola ed accarezzandole dolcemente la schiena per un tempo che nessuno dei due riuscì a calcolare. Quando le lacrime erano scemate ed i singhiozzi andavano esaurendosi, James ghignò appena e parlò di nuovo

-e poi tranquilla, credo che la cara Minnie sia ormai fin troppo abituata a noi, per farsi prendere da un attacco di nervi per così poco

Lily sorrise alzando il viso verso di lui ed asciugandosi gli occhi. Erano vicini, vicinissimi, si guardarono negli occhi a lungo, James era letteralmente ammaliato da quelle lentigini sul naso, da quegli occhi verdi, e da quelle labbra chiare e sottili che sembravano così morbide, ma si riscosse dandosi dello stupido, non era quello il momento, fece per allontanarsi, ma una mano liscia e delicata si poggiò sulla sua guancia e poi quel bacio … dolce, lieve, intimo, durò solo pochi istanti, ma Potter era pietrificato

-grazie James…

Sussurrò lei una volta staccatasi. Poi si alzò in piedi per rompere l’imbarazzo

-Hai detto che la cena è pronta no? … Andiamo prima che gli altri si facciano strane idee

James obbligò il suo corpo a reagire e si alzò in piedi raggiungendola alla porta

-strane idee? Come presempio immaginare che tu mi abbia baciato?

Ghignò lui per allentare la tensione. Lily ridacchiò

-Mhhh, direi che sia più probabile che immaginino che io ti abbia schiantato giù dalla finestra Potter,… Cosa che farò, se inizi a vantarti

Ghignò lei avviandosi per le scale che portavano alla cucina. James rise, la afferrò per un polso, e tirandosela contro il petto le schioccò un bacio tra i capelli

-è bello risentirti, tigre

Sorrise, e lei gli sorrise di rimando, prendendolo per mano fino alla cucina.
Un ticchettare insistente la richiamò dai suoi pensieri, e si voltò verso la finestra dalla quale veniva il rumore, sgranò appena gli occhi e si precipitò ad aprirla facendo entrare un James Potter a cavallo della sua scopa, e completamente fradicio

  
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