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Autore: Black Fullmoon    24/05/2012    1 recensioni
One-Shot ambientata appena dopo l'inizio della serie. Black Star si accorge che il suo amico Soul ha qualcosa che non va, e preoccupato vuole capire cosa. E lo scoprirà eccome.
Genere: Demenziale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Black Star, Soul Eater Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-YAOOOOH! Ehi, Soul vieni a fare una partita col grandissimo me?-

-No, vado a casa- borbottò il ragazzo mogio.

-Andiamo, sei ancora nervoso perché non sei diventato Death Scythe? Guarda che è passato mezzo mese, piantala e divertiti!- urlò Black Star facendo un salto con tripla capriola e cadendo di schiena, o meglio di fondoschiena, su una bottiglia rotta.

-CHI HA LASCIATO QUESTA COSA? Niente e nessuno può ferire il mio divino culo!- urlò l'assassino distruggendo la bottiglia incriminata. Soul si voltò un attimo, prima di continuare a camminare con la testa bassa. Black Star nel vederlo così giù si preoccupò (sì, anche quell'egocentrico folle a volte si preoccupa per i suoi amici).

-Soul, senti...- iniziò Black Star.

-Che c'è?-

-Mi chiedevo perché sei sempre così pallido. Voglio dire, sembri un cadavere che cammina- chiese l'assassino osservando l'amico. In effetti era da un po' che Soul era bianco come un lenzuolo.

-Uh? Pallido? Sai, il pallore rende più fighi- rispose Soul con le dita incrociate sperando che quell'idiota se la bevesse.

-Aaah, ecco!- esclamò infatti il suddetto idiota con un sorriso a ottantasette denti (no, ottantotto sennò Kid si arrabbia). In quel momento Soul inciampò e ci manco poco che cadesse.

-Tutto a posto?- chiese Black Star.

-Non proprio...- rispose Soul. Merda. Doveva fare qualcosa, o di questo passo sarebbero stati guai seri. Anche Black Star si accorgeva che qualcosa non andava, quindi era messo davvero male.

-Aspetta! Il mio essere divino e misericordioso mi impedisce di lasciare che un mio amico debba camminare quando sta così male!- Soul rimase un attimo stupefatto del fatto che Black Star fosse in grado di formulare frasi così difficili senza nemmeno sbagliare il congiuntivo, poi lo colse il significato.

-Ehm, scusa, cosa stai...- non fece in tempo a finire che Black Star se lo caricò in spalla e partì di corsa verso casa sua.

-Fermati! IDIOTA, CHE STAI FACENDO?- urlò Soul. Stava già abbastanza male senza che dovesse avere anche il mal di mare. Finalmente, dopo una corsa durante la quale Soul sperò vivamente che nessuno dei suoi conoscenti l'avesse visto, arrivarono a casa.

-Non ringraziarmi, Soul, un Big come me aiuta sempre gli amici!- esclamò Black Star. Soul per tutta risposta represse un conato di vomito. Black Star aggrottò le sopracciglia e si sforzò di pensare (no, cosa? Lui? Che pensa? Al riparo tutti, l'Apocalisse sta arrivando!). Cavoli, Soul stava veramente male. Bianco come un cadavere, debole e ora solo per una corsetta in spalla a qualcuno stava male.

-Ma sei malato per caso?- domandò perplesso Black Star. Soul gli rivolse uno sguardo strano, poi si girò e iniziò a salire le scale.

-Lascia perdere, va-

-SE TU SEI MALATO ME LO DEVI DIRE!- urlò Black Stra precipitandosi dietro di lui. Soul si fermò a fissarlo. Dannazione, non mollava. E lui che sperava di non dover mettersi a parlare della cosa con tutti...

-Muoviti, ne parliamo in casa- borbottò Soul. L'assassino lo seguì. Cavoli, ora si preoccupava sul serio. Soul cercò le chiavi e provò ad aprire la porta, ma gli tremavano le mani per la debolezza.

-Dai qua. Se fai tu non ci muoviamo più- disse Black Star prendendogli le chiavi di mano. Diamine, era gelido. Aprì ed entrarono.

-Allora, cosa vuoi sapere?- chiese Soul, sperando che lui non facesse troppe domende.

-Perchè stai male!- disse subito Black Star. Diamine, se Soul stava per morire lo voleva sapere!

-Sicuro? Non è una cosa molto figa...-

-Tu dimmelo lo stesso!-

-Ecco, ho una specie di problema, che... come dire... ecco... Diciamo che è una debolezza dovuta a una specie di perdita di sangue. Hai presente che quando ti ferisci e perdi molto sangue poi stai male? Ecco, è tipo così, solo che non ho ferite e... beh... il mio sangue non si riforma abbastanza in fretta perché io stia bene di nuovo- disse Soul. Black Star lo fissava con la bocca spalancata.

-VUOI DIRE CHE POTRESTI DISSANGUARTI? E PERCHÈ CAZZO TI SUCCEDE UNA COSA DEL GENERE?- urlò il ragazzo trapanando le orecchie all'amico. No, Soul non poteva morire o stare male così, non dopo tutte quelle che avevano passato. Andiamo, chi avrebbe potuto sostituire il suo migliore amico? Chi avrebbe fatto a botte con lui pur sapendo che con un Dio non aveva speranze? Chi lo avrebbe aiutato a copiare i compiti in classe?

-Vedi, è una questione complicata... Non mi va di parlarne, sai non è una cosa da fighi...- disse Soul. Dannazione, cosa gli avrebbe detto ora? Non era abituato a vederlo così nel panico.

-Spiega. Te lo ordino in quanto Dio e tuo migliore amico!-

-Calmati, Black Star... Vedi, c'è anche una maniera per farmi recuperare è solo che...-

-Ciaaao Soul!- un miagolio fece girare i due ragazzi.

-Blair...- la gatta in forma umana li guardava con una curiosa espressione. Black Star la fissò. Da quando era andata ad abitare a casa di Soul e Maka non l'aveva quasi mai incontrata.

-Ehi, va bene che lui sta male, ma come osi salutare solo lui e non un Dio come me?- urlò Black Star. Lei lo guardò. Aveva già visto quel ragazzo un paio di volte e non era niente male.

-Ooooh, scusami. Soul, stai male?- chiese lei miagolando. Soul intanto sperava in bene allontanandosi.

-Maka lo sa già?- chiese Blair.

-No-

-A proposito, dov'è?-

-A studiare alla Shibusen, quanto a te come ti permetti di ignorarmi?- chiese Black Star nervoso. Lei si voltò. Quindi la piccola Maka era a scuola. E lei era in casa con i due ragazzi. Bene.

-Scusami ancora. Quindi tu non vuoi essere ignorato, eh?- Soul sentì un vago senso di colpa.

-Ehi, Soul! Ma sei stai male, devo fare qualcosa anche per te!- Soul si paralizzò. Gli tremavano le ginocchia.

-Sei sicuro che ce la fai almeno a stare in piedi?- chiese Black Star avvicinandosi. Soul annuì.

-Senti Black Star, io credo di dover...- sentì che l'amico tratteneva il respiro. Soul si girò in tempo per vedere Blair nella sua tipica tenuta casalinga in assenza di Maka. Ovvero, nuda. Soul strabuzzò gli occhi e fece un rapido calcolo a mente. Maka sarebbe tornata tra almeno... un'ora e mezza...

 

-Come sta Soul?- chiese Maka preoccupata. Il ragazzo era svenuto su un letto d'infermeria, bianco come un cadavere.

-Si rimetterà in fretta- rispose Medusa -Ma nel dubbio, stai attenta che non perda altro sangue- Black Star si sedette massaggiandosi la testa. Visto che quando era arrivata Soul era svenuto, Maka si era sfogata Maka-choppando lui. Medusa lo squadrò.

-Black Star, mi sembri pallido...-

-È un po' di debolezza... Stia tranquilla, a un Dio passa in fretta...-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note della cosiddetta autrice:

Colpo di scena finale! *si accorge delle occhiatacce* Lo so. È una idiozia assurda. Picchiatemi se volete. E di sicuro volete.

Qualcuno: Black Fullmoon, sei imputata per aver pubblicato una cosa del genere. Come ti dichiari?

Colpevole.

Qualcuno: hai qualcosa da dire a tua discolpa?

Ehm... mi appello all'infermità mentale. Se qualcuno vuole recensire, lo faccia. Bye! Black Fullmoon

  
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